Gt_junior ha scritto:spider ha scritto:Certo se la stampa fosse veramente libera (mi dispiace dirlo ma che differenza tra 4R di allora e ora...) dovrebbe segnalare questo SCANDALO ad ogni uscita.
E' come se si boicottassero e maltrattassero gli Uffizi, questo è il pari valore del museo storico di Arese,vale più di ogni altro museo automobilistico in Italia, e questo indipendentemente dalla nostra passione.
Vedrete che prima o poi si passerà all'europa,la cosa andrà segnalata in un ambito fuori confine e la vergogna italiana sarà grandiosa...
Ma i "giovani" torinesi cosa pensano, il sig. Lapo che sembra così presente nell'immagine dov'è?
A voi il commento...
http://www.quattroruote.it/news/milano/2014/03/20/museo_alfa_romeo_il_tar_rimanda_a_ottobre_la_decisione_sul_vincolo.html
Per capire quale sarà il destino del Museo Alfa Romeo si dovrà attendere ancora. La prima udienza presso il Tar della Lombardia, al quale la Fiat si era appellata nel 2011 contro il vincolo posto dalla Sovrintendenza dei Beni Culturali sulle vetture, sul Centro Documentazione e sugli edifici che le ospitano, si è conclusa con un rinvio. Il giudice, che ha incontrato le parti a porte chiuse, ha respinto la richiesta di sospensione preventiva del vincolo presentata dall'azienda, rimandando la discussione sul merito del vincolo stesso al 24 ottobre prossimo. Una decisione che sembra segnare un punto a favore del ministero dei Beni Culturali.
Fuori tempo massimo per l'Expo. Di fatto, questo significa che il progetto di recupero e ampliamento del Museo presentato dalla Fiat (e anticipato da Quattroruote nel dicembre scorso) quasi certamente non si potrà realizzare in tempo per l'Expo. Alla fine di ottobre, infatti, mancheranno solo sei mesi all'inaugurazione dell'Esposizione universale: troppo pochi per eseguire i lavori.
Il nodo dei doppioni. Oggetto del contendere sono alcuni pezzi della collezione, che la Fiat chiedeva di poter svincolare e vendere, per ricavare parte dei fondi da destinare al progetto. Progetto che è stato valutato positivamente dalla stessa Sovrintendenza. Su questi esemplari sembrava poter essere trovato un accordo che superasse il problema del vincolo. Per promuoverlo si era speso anche Roberto Maroni, proponendo di creare una fondazione che potesse acquistare le vetture svincolate, lasciandole però a disposizione della collettività presso il Museo. Regione Lombardia, Fiat, Beni Culturali e Comune di Arese si erano più volte seduti intorno a un tavolo nei mesi scorsi e sembrava che un accordo si potesse raggiungere. Ma, secondo indiscrezioni, qualcosa, poi, è andato storto: il tavolo è saltato e la partita è tornata a disputarsi nelle aule del tribunale amministrativo. Dove si gioca il tutto per tutto: il vincolo sull'intera collezione. Intanto, il Museo resta chiuso e il rischio che continui a esserlo a lungo torna altissimo.
Laura Confalonieri
Gt_junior ha scritto:Gt_junior ha scritto:spider ha scritto:Certo se la stampa fosse veramente libera (mi dispiace dirlo ma che differenza tra 4R di allora e ora...) dovrebbe segnalare questo SCANDALO ad ogni uscita.
E' come se si boicottassero e maltrattassero gli Uffizi, questo è il pari valore del museo storico di Arese,vale più di ogni altro museo automobilistico in Italia, e questo indipendentemente dalla nostra passione.
Vedrete che prima o poi si passerà all'europa,la cosa andrà segnalata in un ambito fuori confine e la vergogna italiana sarà grandiosa...
Ma i "giovani" torinesi cosa pensano, il sig. Lapo che sembra così presente nell'immagine dov'è?
A voi il commento...
http://www.quattroruote.it/news/milano/2014/03/20/museo_alfa_romeo_il_tar_rimanda_a_ottobre_la_decisione_sul_vincolo.html
Per capire quale sarà il destino del Museo Alfa Romeo si dovrà attendere ancora. La prima udienza presso il Tar della Lombardia, al quale la Fiat si era appellata nel 2011 contro il vincolo posto dalla Sovrintendenza dei Beni Culturali sulle vetture, sul Centro Documentazione e sugli edifici che le ospitano, si è conclusa con un rinvio. Il giudice, che ha incontrato le parti a porte chiuse, ha respinto la richiesta di sospensione preventiva del vincolo presentata dall'azienda, rimandando la discussione sul merito del vincolo stesso al 24 ottobre prossimo. Una decisione che sembra segnare un punto a favore del ministero dei Beni Culturali.
Fuori tempo massimo per l'Expo. Di fatto, questo significa che il progetto di recupero e ampliamento del Museo presentato dalla Fiat (e anticipato da Quattroruote nel dicembre scorso) quasi certamente non si potrà realizzare in tempo per l'Expo. Alla fine di ottobre, infatti, mancheranno solo sei mesi all'inaugurazione dell'Esposizione universale: troppo pochi per eseguire i lavori.
Il nodo dei doppioni. Oggetto del contendere sono alcuni pezzi della collezione, che la Fiat chiedeva di poter svincolare e vendere, per ricavare parte dei fondi da destinare al progetto. Progetto che è stato valutato positivamente dalla stessa Sovrintendenza. Su questi esemplari sembrava poter essere trovato un accordo che superasse il problema del vincolo. Per promuoverlo si era speso anche Roberto Maroni, proponendo di creare una fondazione che potesse acquistare le vetture svincolate, lasciandole però a disposizione della collettività presso il Museo. Regione Lombardia, Fiat, Beni Culturali e Comune di Arese si erano più volte seduti intorno a un tavolo nei mesi scorsi e sembrava che un accordo si potesse raggiungere. Ma, secondo indiscrezioni, qualcosa, poi, è andato storto: il tavolo è saltato e la partita è tornata a disputarsi nelle aule del tribunale amministrativo. Dove si gioca il tutto per tutto: il vincolo sull'intera collezione. Intanto, il Museo resta chiuso e il rischio che continui a esserlo a lungo torna altissimo.
Laura Confalonieri
Anche sul ultimo passaggio trasuda una presa di posizione a me incomprensibile.
PRIMO : chi ha detto che trattasi di doppioni. Io avrei scritto "presunti doppioni" oppure "che La Proprietà considera doppioni".
SECONDO : perché mai una Sovrintendenza dovrebbe "superare" su un vincolo da Lei apposto ?
TERZO : l'ultimo passaggio poi non è sostenibile. Il museo rimane chiuso SENZA un vero motivo!
La decisione di tenerlo chiuso non è della Sovrintendenza (come un lettore di passaggio potrebbe sottointendere), ma deciso da Fiat e solo da Fiat.
Quindi il concetto di rischio qui non esiste, non esistendo il principio di imponderabilità, ma si tratta della unica, sola e immotivata decisione di Fiat.
OT : vorrei segnalare che non riesco a collegarmi sul link dell'articolo per poter rispondere direttamente alla giornalista.
Gt_junior ha scritto:Gt_junior ha scritto:Gt_junior ha scritto:spider ha scritto:Certo se la stampa fosse veramente libera (mi dispiace dirlo ma che differenza tra 4R di allora e ora...) dovrebbe segnalare questo SCANDALO ad ogni uscita.
E' come se si boicottassero e maltrattassero gli Uffizi, questo è il pari valore del museo storico di Arese,vale più di ogni altro museo automobilistico in Italia, e questo indipendentemente dalla nostra passione.
Vedrete che prima o poi si passerà all'europa,la cosa andrà segnalata in un ambito fuori confine e la vergogna italiana sarà grandiosa...
Ma i "giovani" torinesi cosa pensano, il sig. Lapo che sembra così presente nell'immagine dov'è?
A voi il commento...
http://www.quattroruote.it/news/milano/2014/03/20/museo_alfa_romeo_il_tar_rimanda_a_ottobre_la_decisione_sul_vincolo.html
Per capire quale sarà il destino del Museo Alfa Romeo si dovrà attendere ancora. La prima udienza presso il Tar della Lombardia, al quale la Fiat si era appellata nel 2011 contro il vincolo posto dalla Sovrintendenza dei Beni Culturali sulle vetture, sul Centro Documentazione e sugli edifici che le ospitano, si è conclusa con un rinvio. Il giudice, che ha incontrato le parti a porte chiuse, ha respinto la richiesta di sospensione preventiva del vincolo presentata dall'azienda, rimandando la discussione sul merito del vincolo stesso al 24 ottobre prossimo. Una decisione che sembra segnare un punto a favore del ministero dei Beni Culturali.
Fuori tempo massimo per l'Expo. Di fatto, questo significa che il progetto di recupero e ampliamento del Museo presentato dalla Fiat (e anticipato da Quattroruote nel dicembre scorso) quasi certamente non si potrà realizzare in tempo per l'Expo. Alla fine di ottobre, infatti, mancheranno solo sei mesi all'inaugurazione dell'Esposizione universale: troppo pochi per eseguire i lavori.
Il nodo dei doppioni. Oggetto del contendere sono alcuni pezzi della collezione, che la Fiat chiedeva di poter svincolare e vendere, per ricavare parte dei fondi da destinare al progetto. Progetto che è stato valutato positivamente dalla stessa Sovrintendenza. Su questi esemplari sembrava poter essere trovato un accordo che superasse il problema del vincolo. Per promuoverlo si era speso anche Roberto Maroni, proponendo di creare una fondazione che potesse acquistare le vetture svincolate, lasciandole però a disposizione della collettività presso il Museo. Regione Lombardia, Fiat, Beni Culturali e Comune di Arese si erano più volte seduti intorno a un tavolo nei mesi scorsi e sembrava che un accordo si potesse raggiungere. Ma, secondo indiscrezioni, qualcosa, poi, è andato storto: il tavolo è saltato e la partita è tornata a disputarsi nelle aule del tribunale amministrativo. Dove si gioca il tutto per tutto: il vincolo sull'intera collezione. Intanto, il Museo resta chiuso e il rischio che continui a esserlo a lungo torna altissimo.
Laura Confalonieri
Anche sul ultimo passaggio trasuda una presa di posizione a me incomprensibile.
PRIMO : chi ha detto che trattasi di doppioni. Io avrei scritto "presunti doppioni" oppure "che La Proprietà considera doppioni".
SECONDO : perché mai una Sovrintendenza dovrebbe "superare" su un vincolo da Lei apposto ?
TERZO : l'ultimo passaggio poi non è sostenibile. Il museo rimane chiuso SENZA un vero motivo!
La decisione di tenerlo chiuso non è della Sovrintendenza (come un lettore di passaggio potrebbe sottointendere), ma deciso da Fiat e solo da Fiat.
Quindi il concetto di rischio qui non esiste, non esistendo il principio di imponderabilità, ma si tratta della unica, sola e immotivata decisione di Fiat.
OT : vorrei segnalare che non riesco a collegarmi sul link dell'articolo per poter rispondere direttamente alla giornalista.
Ho appena postato un mio intervento, molto simile a quanto scritto da me qui, indirizzato all'autore (autrice) dell'articolo, tra i commenti dedicati allo stesso.
Sposterei anche li qualche nostra riflessione. È più visibile.
Ho chiesto una replica.
Kren2 ha scritto:Scusate ma nessuno impedisce a Fiat di presentare un progetto per la riqualificazione del Museo.
Così come nessuno impedisce a Fiat di presentare alla soprintendenza una richiesta di ridefinizione del vincolo, senza la necessità di continuare a percorrere la strada dello scontro giudiziale.
Non vorrei che passasse la linea, more solito, che non se ne farà nulla per colpa dei tempi della giustizia.
L'articolo sembra riferire di una udienza interlocutoria con un rinvio lungo, facendo quasi passare in secondo piano il rigetto della sospensiva che, di fatto, è anticipatorio del giudizio sul merito.
Il rinvio è così lungo perché c'è già stato una decisione ancorché su una questione urgente.
vecchioAlfista ha scritto:Grazie Giampi per il reportage sulla rivista
Non sapevo esistesse una pubblicazione "interna", ad uso e consumo (se ho capito bene) del personale aziendale.
Un ottimo veicolo per rinsaldare il senso d'appartenenza alla casa, che mi chiedo se abbia "analoghi" esempi oggidì in casa Fiat.
Noto anche che si tratta di pubblicazioni risalenti agli anni 50 e 70: fino a quando è stato pubblicato?
Mi chiedo se esistesse ancora nell'epoca di "scontro" sindacale e politico degli anni 70 e 80... :cry:
Grazie in anticipo per le risposte
Gt_junior ha scritto:Ritorno, non me ne voglia il buon Giampi47, sull'argomento museo, perché ho leto ieri, non ricordo il link, che Marchionne annuncerà ben 7 modelli (in realtà 5 + 2varianti) per il 2018, di cui la prima non prima del 2016 (alla faccia di chi sosteneva che almeno un modello era già pronto da sfornare).
Ora mi domando, al di la' del merito della notizia di per se, come può essere che Fiat debba vendere parte della sua collezione per sostenere il costo della tanto agognata ristrutturazione, valore intorno ai 20mil euro Max, e dall'altra parte annunciare un piano di rilancio che vorrà almeno 7miliardi di investimento.
Ecco perché il quadro delle cose non torna.
Almeno di questo dovresti gioire, spero!!fpaol68 ha scritto:si annuncia un piano di rilancio in grande stile, rinnegando platealmente, con tanto di pubblica ammenda, ciò che fiat ha fatto nella sua gestione di Alfa, per tornare a riprendere la strada interrotta nel 1986 e quindi TP motori solo Alfa ecc
agricolo - 2 minuti fa
GuidoP - 17 ore fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 3 mesi fa