BelliCapelli3 ha scritto:pilota54 ha scritto:Cerchiamo di non andare OT e di usare un linguaggio più canonico.
Peraltro la Brera 2.2 l'ho a suo tempo provata e diverse valutazioni le condivido. Per esempio quelle sull'handling, sul cambio e sullo sterzo di quella vettura.
Inoltre è vero che la Brera sia facile da guidare e che le trazioni anteriori, in genere, siano più facili e intuitive delle posteriori.
Non perché ne sono anche moderatore del forum, ma ritengo Quattroruote una delle riviste maggiormente obiettive, nonchè scrupolose nei test su strada. Recentemente ho avuto anche la grande opportunità di verificarlo "de visu".
Pilota, quando sincera ( e non dubito visto che ne mediti l'acquisto ) , credo di poter rispettare senza sforzo anche l'opinione che mi sembra più incomprensibile, e quindi lo faccio.
Ex post, di fronte alla disfatta commerciale di questo modello, liquidato anzitempo, ci si può però anche attentare a "contare" le opinioni, e concludere ragionevolmente che la tua è stata condivisa da pochissime persone, che in pochissime hanno comprato il prodotto, mente la maggioranza è andata a comprarsi altro. Quindi non condivideva. Se il numero degli acquisti rappresenta un "voto", direi che la Brera, prima ancora di essere bocciata, con la trazione dalla parte sbagliata non è stata nemmeno ammessa agli esami.
Alla luce di questa Caporetto, rileggere questa bella articolessa sulla "sportiva vera", che a trazione anteriore è anche meglio, perchè "da sempre più sicura" sovviene un po' di tenerezza, e si può quantomeno ipotizzare che Quattroruote abbia pestato una m.... ahem.... preso un abbaglio.
E siccome ad ogni prodotto del "nuovo corso" le articolesse di questo tenore si sprecano, alla terza articolessa non ci si stupirà se qualche malizioso comincia a chiedersi con quale cliente la rivista aspiri ad entrare in sintonia, quando scrive di "sportive vere". Un malpensante per posta mi suggerisce che di solito il cliente più ambito è quello che paga di più. Io gli ho risposto che è malpensante...............perchè la rivista la paghiamo tutti uguale. :XD:
Tenuto conto di questo bel contesto da Korea del Nord adorante Kim - il - Marchion, continuo ingolosito a seguire altri dettagliati sviluppi su questa bella auto.
I tecnici Alfa hanno fatto miracoli con la Giulietta, lo dico sinceramente e senza ironia. Me ne aspetto altrettanti qui, almeno spero.
P.s. Pare che Maxetto si stia interessando al mio portafogli. Dici che mi devo preoccupare o è solo affetto?
Scusate se, per rispondere a BC3, proseguo un attimo l'OT, anche se non è proprio un OT totale perché stiamo parlando di come le riviste "accolgono" generalmente i nuovi modelli del Gruppo Fiat.
Ognuno ha le opinioni che crede. Io spesso vado contro-corrente e non lo nego. A me la Brera è sempre piaciuta, tanto è vero che ne sto cercando una, anche se non la 2.2 da 190 cv ma quella col motore italiano da 200, e poi ho sempre avuto una certa attrazione per le auto "rare", magari derivate da una concept (peraltro pluri-premiata, anche in versione stradale) come appunto la Brera.
Occorre poi precisare che la Brera non è stata propriamente un flop, è stata una coupè poco venduta, questo si, ma non un vero e proprio flop. Se ne sono vendute 22.000 (mi sembra circa 35.000 incluse le Spider) in meno di 6 anni effettivi, contro per esempio 80.000 circa GTV in 9 anni ma in un periodo molto più favorevole per quella tipologia di vettura.
Detto questo, aggiungo che TUTTE le riviste parlarono più che bene della Brera quando furono effettuati i primi test su strada e anche, in parte, in occasione delle prove su strada, quando cominciavano a circolare le critiche di alcuni utenti (e soprattutto di molti blog e forum, magari di gente che non l'aveva mai guidata). Ciò posso dirlo perché ho conservato tutti i relativi articoli, di tutto il panorama editoriale automobilistico italiano.
E' innegabile che l'approccio a una nuova vettura italiana (e qui sono anche in Topic) è generalmente piuttosto benevolo da parte della stampa nazionale (avviene anche all'Estero, statene certi, soprattutto in Francia e Germania con i rispettivi prodotti) se non altro per rispetto e stima verso la produzione nazionale, insomma per un certo occhio di riguardo per la propria industria, soprattutto in un periodo in cui proprio il settore manifatturiero non attraversa certo una fase strepitosa.
I primi giudizi sulla nuova Ghibli sono stati quindi abbastanza entusiastici. Dalle prove su strada emergeranno poi sia le qualità che gli inevitabili difetti.