'La gravità delle accuse che ho sentito muovere verso la Fiat mi ha costretto a cambiare radicalmente il testo del mio discorso'. Lo ha detto l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, al Meeting di Cl di Rimini, riferendosi al caso Melfi. 'In Italia abbiamo paura di cambiare - ha aggiunto Marchionne, paragonando l'avventura americana con Chrysler alla situazione italiana di Fiat - ma un cambiamento è necessario per poter competere'.
'Basta con la lotta padroni-operai'
'Non siamo più negli anni '60' e occorre 'abbandonare il modello di pensiero' che vede una 'lotta fra capitale e lavoro e fra padroni e operai'. Il numero uno di Fiat invoca un nuovo patto sociale per far tornare competitiva l'azienda del Lingotto. 'Fino a quando non ci lasciamo alle spalle vecchi schemi non ci sarà mai spazio per vedere nuovi orizzonti - dice Marchionne -. Forse in Italia ci manca la voglia e abbiamo paura di cambiare'.
'La Fiat perde solo in Italia'
'L''unica area del mondo dove il gruppo Fiat è in perdita è in Italia', rammenta Marchionne sottolineando che 'per questo è nato il progetto Fabbrica Italia per riportare gli stabilimenti su livelli competitivi'. La Fiat 'è l'unica azienda disposta ad investire 20 milioni di euro in Italia, ma questo sforzo viene visto da alcuni con la lente deformata del conflitto'.