mark_nm ha scritto:moogpsycho ha scritto:al di là delle critiche sterili e non propositive, penso, come suggerito ieri da un giornalista del Corriere, che se c'è l'interessamento di una casa straniera per il marchio Alfa Romeo + 1 stabilimento, è dovere del governo intervenire e fare pressioni nelle sedi opportune affinchè si consenta finalmente ad un costruttore straniero di entrare in Italia.
Sostanzialmente, la Fiat non può permettersi di chiudere due stabilimenti italiani lasciando improduttivo un marchio che per altri ha un potenziale da sfruttare e che può essere capitalizzato in risorse lavorative
ma speriamo proprio di no!
Basta vendere tecnologia italiana allo straniero.
da come stanno andando le cose, di italiano in vari modelli, potrebbe non rimanerci molto.
La tecnologia e il know how italiano per l'auto è stato già oggetto di attenzione dei gruppi tedeschi e asiatici, con lo shopping dei designers, ingegneri e per finire fornitori.
Giugiaro andato, insieme ai top designers e le grandi case. Il primo in Germania, gli altri in Cina.
Poi si passa all'indotto tecnologico e li hanno fatto incetta.
Non si può tenere sotto scacco tutti e poi lamentarsi che se ne vadano.
Erano tutti qui, perchè non li hanno presi?
Non c'erano progetti?
Ora lavorano per altri, almeno lavorano.
Per questo la Fiat dovrebbe vendere Alfaromeo e Lancia: rimarrebbero qui, insieme alle maestranze (da fare accordi). Se cala Lancia, magari Alfa va su, cosi lavora il comparto e anche gli operai fanno il giro. Magari Fiat va alla grande e si riprende un po di gente, ma tenere tutto in una sola borsa non è una buona idea.
Non va in crisi la Fiat ma tutto il settore auto italiano.
Se non lavori per Fiat (capestro) devi emigrare. Ti sembra giusto?
A me no.