Mi avete stufato con questi "blasoni": sono da sempre un appassionato di auto d'epoca e quindi di storia dell'Automobile, credo -immodestamente- anche abbastanza competente, ho posseduto auto più che "blasonate", ma rifuguarsi nell' "assenza di blasone" (che poi è tale per chi ignora la storia di Toyota e il presente di Lexus, visto che già quarant'anni fa produceva delle bellissime auto sportive come la 2000 GT, visto che il marchio Lexus nel resto del mondo gode di grande prestigio, visto che Lexus è da anni tra i protagonisti del bellissimo campionato Super GT giapponese, uno dei più interessanti del mondo) vuol dire avere davvero pochi argomenti.
La LFA è una macchina di sublime raffinatezza tecnica, di architettura originale, e il prezzo che per qualcuno è elevatissimo, è adeguato, anzi si dice che il costo di costruzione di questa macchina costruita tutta con materiali nobili (composito di carbonio-kevlar per la scocca, impiego generalizzato di leghe leggere e titanio) e con procedimenti raffinati sia talmente elevato da farla vendere in perdita.
Un appassionato vero guarda prima di tutto all'automobile, e non al marchio che c'è sopra. Ogni marchio storico ha la sua fascinazione, i suoi sostenitori affezionati, appunto la sua storia che è patrimonio inestimabile. Ma al di là della passione per un singolo marchio e per la sua storia, chi ha davvero passione per l'automobile, e non ha uno sguardo più che superficiale, non può non apprezzare una macchina (uso questo termine che va oltre il concetto di automobile, per sottolineare l'estrema raffinatezza progettuale della LFA) della caratura di questa Lexus.
Quanti luoghi comuni, uniti a un pizzico di provincialismo, e che era triste quella che viviamo, dove tutti rivolgono costantemente lo sguardo al passato.
A una specie di passato finto, talvolta, dove rassicuranti repliche neo-retrò ci esimono dall'analizzare con coscienza critica l'evoluzione della tecnica e del design, e dal gettare uno sguardo appassionato sul futuro; e dove dei "blasoni" in alcuni casi non rimane che il marchio sul cofano. Che per molti però sembra essere la cosa più importante, soprattutto se può essere inserito in uno stereotipo: anche ciò è rassicurante e richiede poco sforzo.
Proprio chi apprezza e conosce la storia sa, invece, che questa non si scrive senza innovazione, che la storia è una somma di novità che poi si cristallizzano con il passare del tempo.
Cosa avrebbero potuto mai fare un Enzo Ferrari, un Ferdinand Porsche, un William Lyons, un Ferruccio Lamborghini in un mondo così conservatore, al momento di presentare la loro prima automobile sportiva?
Ferruccio Lamborghini costruiva trattori...
Come sarebbe accolta sulle pagine di questo forum una 350GTV al giorno d'oggi? Quale sarebbe stato il suo "blasone" (odio questa parola!!!)? Trattoresco?
Menomale che non tutti la pensano così, che esiste ancora un po' di gente con la mente aperta, e molto probabilmente tra questi figurano anche i fortunatissimi proprietari di Lexus LFA.