duke79 ha scritto:
nuvolari2 ha scritto:
Nello stesso concessionario la differenza fra il miglior venditore e il peggiore è inferiore al 20%
ci sono differenze da venditore a venditore non del 20% ma anche del 200 %
e comunque anche il miglior venditore, difficilmente può pensare di guadagnare cifre elevate, alle condizioni imposte e riportate in quella famosa lettera a quattroruote. 50 o 100 euro di commissione su un bene che ne vale almeno 10.000, 20.000 o 30.000 o più sono un insulto, non una provvigione.
beh,50 o 100 euro su una fattura di 30.000 non corrisponde alla realtà,credimi...
Io credo che la formula più onesta per un venditore di auto sia un contratto subordinato del commercio, con premi di produzione legati al fatturato generato. Tipo un 1.300 / 1.500 euro netti in busta con ferie e malattie pagate, per il professionista medio, più un tot a fine anno in base al fatturato generato.
io invece sono convinto che l'unico modo per motivare un venditore sia farlo lavorare a provvigione...
Io credo che un venditore di un buon concessionario che vende 20/25 auto al mese, rispetto ad uno che ne vende solo 12 o 15 debba guadagnare molto di più e molto bene...
logico.lavori meglio=guadagni di più.peccato che tale principio sia applicato in pochissimi settori...
ps. parlando invece delle domeniche "open day", trovo che sia assai miope giudicarle solo in base alle vendite generate in quel dato giorno, o da quei determinati visitatori. Le domeniche "open day" sono a tutti gli effetti degli happening, degli eventi, che fanno parlare del marchio, dei modelli e del concessionario. Ovvero, sono marketing. Sono una forma di pubblicità.
Non saranno gli stessi che vi visitano a compare un'auto nuova. Ma forse qualche loro amico o parente. O qualche amico di un loro amico. E voi manco lo potete sapere.
Gli open day si fanno perchè senza, le vendite nel tempo calano.
gli open day domenicali,come li chiami tu,strutturati come ora (cioè 2 volte al mese) non servono assolutamente a niente perchè perdono quella che era una loro caratteristica:quella appunto dell'evento.
si vede dalla gente che passeggia in salone,si vede dall'affluenza in costante calo.
In passato ho fatto il venditore di auto anche io, presso un grosso concessionario di Milano di auto crucche.
Posso dire che nei tre saloni dei tre marchi trattati, la differenza di volumi di vendita fra i vari commerciali non era più del 20% circa. Poi c'era quello che faceva il botto un certo mese, ma a fine anno bene o male il 20% di differenza era la percentuale massima fra il migliore e il peggiore.
Mi rendo conto che comunque non posso fare statistica da solo in base alla mia esperienza, naturalmente, e quindi immagino che ci siano concessionari con venditori che in effetti fanno volumi di vendita molto differenti. Ma non so se capita spesso che fra la media di vendita e il miglior venditore sia così frequente una percentuale di differenza molto elevata...
Secondo me un fisso base + le provvigioni a obiettivo è un buon compromesso per non trattare da schiavo nessuno, ma incentivare a dovere le vendite. Del resto non sarebbe neppure giusto pagare esclusivamente a provvigione un'attività che prevede di fatto la timbratura del cartellino, il rispetto di ferree imposizioni da parte del concessionario, la presenza in salone come accoglienza clienti, l'impossibilità di procacciarsi clienti al di fuori del normale afflusso in salone...
La partita IVA a provvigione pura va bene per un agente che si può muovere sul territorio, che può "andare a caccia di clienti", che ha autonomia di orari e di procedure.
Se mi ritrovo in un concessionario dove per qualsiasi motivo dall'oggi al domani entrano la metà dei visitatori, io dimezzo le vendite senza alcuna colpa.... non ha senso essere pagato esclusivamente a provvigione. In pratica mi si chiederebbe di condividere il rischio imprenditoriale del concessionario, senza alcun beneficio.
Faccio al contrario l'esempio del classico assicuratore che telefona, si trova clienti, fissa appuntamenti, visita 200 appartamenti al giorno e alla fine se è bravo trova la clientela migliore, vendendo i prodotti migliori e remunerativi.
In quel caso l'agenzia per cui lavora può anche essere al settimo piano di un edificio mezzo abbandonato (dico per assurdo), ma questo non incide minimamente sulle possibilità di vendita dell'agente che tanto più sarà bravo a trovare nuova clientela, tanto più venderà e guadagnerà.
Ho fatto questi due esempi, perchè nella mia vita ho fatto in passato entrambi i mestieri citati, e posso dire che mentre l'agente delle assicurazioni lo farei tranquillamente (e l'ho fatto) a partita IVA, mai e poi mai mi sarei sognato di lavorare esclusivamente a provvigione (potendo permettermi il lusso di rifiutare) in un autosalone. E comunque non certo alle provvigioni paventate nella lettera a 4R.
