<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> L'Aquila: sabbia di mare nel cemento! | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

L'Aquila: sabbia di mare nel cemento!

G5 ha scritto:
@mauro965
Ho parlato di massima resa non di vita utile. La vita utile può arrivare sino ai 200 anni circa se in condizioni ottimali.
Tieni presente che ci sono produttori di cemento che stanno iniziando a commercializzare un cemento di qualità per il quale garantiscono una vita in opera di 100 anni. Questi dati dovrebbero esserti sufficienti per comprendere come sia delicato in realtà il cemento armato.

Grazie della risposta, e scusa del ritardo con cui prendo nota (mi sono preso qualche giorno di ferie ed ho staccato letteralmente tutto :)

Ti ringrazio anche e soprattutto per gli input che ci stai dando, pian pianino partendo da questi sto "scavando" varie info.

Lamps
 
Se vorrai approfondire ulteriormente la questione, esulando dal terremoto abruzzese e scivolando un po' più a Sud (RC-ME), potrai cercare le relazioni tecniche (sia pro che contro) del Ponte. Nelle motivazioni avverse troverai molti interessanti spunti di riflessione basati non su dati empirici ma su dati concreti. Nelle motivazioni pro, invece, troverai valutazioni empiriche e talune addirittura prossime al falso storico. Con questo però non voglio indicarti interpretazioni mie, voglio soltanto metterti in condizione di scindere due filoni di analisi. Uno più attinente al conosciuto e l'atteso ed uno più attinente alla possibilità ed alla circostanza.
 
Purtroppo abbiamo assistito tutti a questa catastrofe, non sono giudice, ma guardando le immagini di un palazzo la famosa purtroppo casa dello studente, mio cognato imprenditore edile e geometra, mi ha fatto vedere con una matita e un foglio bianco cosa potrebbe essere successo, primo se si fa un edifico nuovo a finco ad un altra costruzzione praticamente collegati, uno cede e stranamente il nuovo vuol dire che non hanno fatto la piana alla giusta profondita', esempio se l'edificio e alto 20mt devi scavare x 10 mt sotto e con quelle dimensioni almeno 30 pilastri a salire fino al tetto 60x60 agganciati al piano che si getta prima di uno spessore di almeno 2 mt, con tondini almeno da 2cm zigrinati e rete elettrosaldata e cosi' piano x piano, in piu' un cemento 420 vibrato, ma anche dalle sue parole, sarebbe costato troppo, pero' a 200mt da casa mia ho visto come hanno fatto a gettare e costruire una palazzina di 40 appartamenti secondo le leggi antisismiche, ad ogni gettata arrivava un tipo che riempiva una scatola quadrata e la portava via, gli ho chiesto ad un muratore cosa ne facessero, risposta prove di resistenza, a vibrazione, a esplosione e chimica, in italia non penso che in molti cantieri abbiano questi criteri :(
 
Intervista interessante di Ing. Alessandro Martelli, responsabile della Sezione Prevenzione Rischi Naturali e Mitigazione Effetti (PREV) dell?ENEA e docente di Scienza delle costruzioni in zona sismica all?Università di Ferrara http://www.edilportale.com/news/2009/04/strutturale/terremoto-abruzzo-intervista-ad-alessandro-martelli_14798_14.html
 
@daitegas: in Italia, quando le opere prevedono il progetto sismico (dipende dai regolamenti e dalle zonizzazioni) tutti devono estrarre dei campioni del cemento. Peraltro quel cemento arriva già con una certificazione da parte del fornitore. In merito alle specifiche tecniche che tuo cognato ti ha illustrato mi permetto di dire che quello è UNO DEI POSSIBILI RISULTATI ottenibili dopo il calcolo di una struttura. Se tutti costruissero seguendo quelle indicazioni torneremmo al criterio degli anni 50 quando uno si improvvisava muratore e con l'occhiometro spannometrico costruiva le case.
 
G5 ha scritto:
Se tutti costruissero seguendo quelle indicazioni torneremmo al criterio degli anni 50 quando uno si improvvisava muratore e con l'occhiometro spannometrico costruiva le case.

la mia è costruita così.
 
G5 ha scritto:
È una guerra tra "bande". Cmq l'esperienza ed il sapere non si acquisiscono con un titolo di studio. Se così fosse ogni laureato dovrebbe avere un lavoro ben retribuito e clienti come se piovesse, invece, lo studio è una parte del percorso che si completa con il lavoro e con l'aggiornamento continuo. Sai che la maggior parte di laureati in materie tecniche provengono da formazioni umaniste? Molti di loro si affacciano ai problemi della pratica intorno ai 30 anni. Sino a quel momento non sanno niente di quello per cui di li a poco saranno Professori. Non generalizzo e non voglio sminuire alcuno delle sue competenze e capacità. Mi limito a constatare. Personalmente ho firmato responsabilmente la prima agibilità parziale di un fabbricato in conseguenza di un evento franoso all'età di 23 anni. In quello stesso evento ho messo a dormire in albergo 9 famiglie. Ero volontario della Protezione Civile e sia il dipartimento che il Sindaco assentirono a queste mie decisioni. A 25 anni ho partecipato alla riunione e firmato i verbali con i quali si stabiliva che un territorio era stato colpito da disastro dovuto a calamità naturale congiuntamente alla commissione grandi rischi. Nel verbale si stabilivano le modalità operative e di messa in sicurezza del territorio. Non proseguo nell'inutile elenco di cose fatte. Non ho da farmi bello. Ma troppo spesso vedo che da un operazione si cerca sempre di trarre del profitto. Basta vedere cosa è successo ieri sera da Vespa. C'era un Ingegnere, mi pare Preside della facoltà di ingegneria di Napoli, che ha tentato più volte di sminuire e smentire un geologo docente dell'Università dell'Aquila su alcune considerazioni inerenti i terremoti in genere. Mentre il geologo parlava tecnicamente di ciò che accade nel sottosuolo, l'ingegnere sosteneva che quelle parole erano frutto di una loro valutazione mentre gli ingegneri la vedevano in altro modo tant'è vero che i progetti li fanno tenendo in considerazione altri parametri. Mi domando. A prescindere dalle ragioni di ognuno, era proprio necessario instaurare la solita guerra di fazione anche in un caso in cui dovremmo tutti remare dalla stessa parte? C'è troppa gente spocchiosa che non invece che darsi da fare si preoccupa più di essere piacente che di essere intelligente.
Per inciso, il geologo aveva la divisa del volontario mentre l'ingegnere era incravattato e brillantinato! Le diverse umanità delle persone.

Purtroppo questa pochezza umana e' assai diffusa in molti ambiti. E piu' sta in alto qualcuno e meno e' competente, e piu' deve screditare chi sa e fa per tenersi il posto al sicuro.
Con queste premesse, cio' che accade non stupisce affatto.
 
daitegas ha scritto:
Purtroppo abbiamo assistito tutti a questa catastrofe, non sono giudice, ma guardando le immagini di un palazzo la famosa purtroppo casa dello studente, mio cognato imprenditore edile e geometra, mi ha fatto vedere con una matita e un foglio bianco cosa potrebbe essere successo, primo se si fa un edifico nuovo a finco ad un altra costruzzione praticamente collegati, uno cede e stranamente il nuovo vuol dire che non hanno fatto la piana alla giusta profondita', esempio se l'edificio e alto 20mt devi scavare x 10 mt sotto e con quelle dimensioni almeno 30 pilastri a salire fino al tetto 60x60 agganciati al piano che si getta prima di uno spessore di almeno 2 mt, con tondini almeno da 2cm zigrinati e rete elettrosaldata e cosi' piano x piano, in piu' un cemento 420 vibrato, ma anche dalle sue parole, sarebbe costato troppo, pero' a 200mt da casa mia ho visto come hanno fatto a gettare e costruire una palazzina di 40 appartamenti secondo le leggi antisismiche, ad ogni gettata arrivava un tipo che riempiva una scatola quadrata e la portava via, gli ho chiesto ad un muratore cosa ne facessero, risposta prove di resistenza, a vibrazione, a esplosione e chimica, in italia non penso che in molti cantieri abbiano questi criteri :(

Ho visto un documentario su come han costruito certi palazzi in CINA. La tanto vituperata Cina.
Anche li' i controlli sul calcestruzzo erano serratissimi (e infatti a un certo punto han beccato una gettata non conforme e han dovuto poi correggere).
 
G5 ha scritto:

Non vuol dire.
I romani costruivano con l'"occhiometro" e molti loro edifici sono in piedi ancora oggi, perche' anziche' usare, per dire, un fattore di sicurezza 5, usavano un fattore di sicurezza 10, o 20.
Certo, costa parecchio di piu'.
La casa in montagna di un'amica e' costruita che sembra una fortezza, con muri portanti spessi piu' di un metro e mezzo.
 
Al tempo dei romani le costruzioni avevano dimensioni più contenute con strutture sovradimensionate, o meglio dimensionate per i materiali e le tecnologie conosciute. C'erano i capo mastro che non toccavano pietra ma intanto facevano frustare le migliaia di schiavi che lavoravano per il solo pezzo di pane. Quando lo schiavo moriva per mancanza di sicurezza o di stenti o di fatica, bastava sostituirlo nel numero delle presenze. Ciò detto i romani non lavoravano con l'occhiometro, qui mi spiace contraddirti, perché avevano fior di progettisti che hanno scritto (non solo con i meravigliosi monumenti ma con i trattati) le più belle pagine di architettura.
Per farti comprendere di come le costruzioni si siano evolute ben poco (anzi direi quasi involute) negli ultimi 2000 anni basta che ti faccia questo nome, VITRUVIO (il de architectura è stato scritto tra il 27 e il 23 aC). Non dimentichiamo poi le grandi opere di ingegneria idraulica. Insomma, è dimostrato che potendo contare su un basso costo della manodopera si costruiscono grandi opere in ogni tempo ed in ogni luogo. E non dimentichiamo i grandi progettisti egizi, greci o del centro america (Maya, Incas e Aztechi) come quelli della Mesopotamia o dell'Asia. Grandi monumeti costruiti anche 3000 anni fa giunti sino a noi e certo non costruiti con l'occhiometro ma con una tale precisione di calcolo (talune strutture ancora oggi incomprese sia nel calcolo che nella modalità esecutiva) da far impallidire i nostri migliori progettisti contemporanei.

http://www.espr-archeologia.it/articoli/146/Gli-architetti-romani

http://www.espr-archeologia.it/articoli/63/Architetti-dellantico-Egitto--Divulgazione-scientifica

http://www.espr-archeologia.it/articoli/145/I-grandi-architetti-Greci

http://www.espr-archeologia.it/articoli/142/Progettare-nellantichit
 
Inoltre, ad esempio, la mia casa poggia su solide fondamenta medioevali ma le ristrutturazioni cui è stata sottoposta negli anni 50 a seguito di contributo post bombardamento bellico, a mio avviso, sono state eseguite senza un criterio logico togliendo la tecnologia del legno, conosciuta anche dai sassi, e inserendo quella del laterizio come se fosse stato il legno. Capisci bene che pasticcio sia stato fatto.
 
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