<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 1554 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 7 26,9%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 11,5%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 15,4%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 12 46,2%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 30,8%

  • Total voters
    26
quindi noi eleggiamo gente inutile, perche' le decisioni le prende sempre qualcun altro, non eletto, e che non cambia mai?
annamo bene
se fossero tutti davvero esperti, non avremmo avuto il 110%, l'insana idea di fare un ponte sullo stretto che drena soldi e manco han messo una pietra, privatizzare asset pubblici fondamentali (comunicazioni, autostrade, l'acqua!), tutte idee di un pool di cervelloni immagino
È politica, eviterei.
 
Comunque sto notando un infornata di nuovi/vecchi utenti che improvvisamente compaiono( mai visti in questo thread), sostengono determinate posizioni altrui e poi spariscono.
Immagino tutti smemorati che a febbraio2025 hanno ricordato le credenziali.
 
Il like è per l'ironia, ovviamente.... come ben sai, il pieno di benzina dura esattamente quanto la sequenza: stacco dal supporto e svolgimento del cavo→innesto connettore→controllo che la wallbox stia effettivamente erogando corrente→controllo dell'app che tutto funzioni→stacco del connettore→riavvolgimento e riaggancio del cavo al supporto→pulizia mani.
Solo che la benzina si fa una volta la settimana.....

PS: si fa per ridere, ovviamente.
No, no, no!!!
Assolutamente!
Si scende, si apre lo sportellino e si attacca, che la spina è a mezzo metro dalla presa.
E si va a cena.
Nessun pagamento, nessun profilattico, nessun controllo (arriva il messaggio direttamente nello smartphone), nessuno svolgimento e nessun riavvolgimento, nel mio caso.
5-10 sec. netti una volta sceso dall'auto.
E senza nessuna pulizia mani se non quella consueta prima di mettersi a tavola.

Ah, senza dover passare e doversi fermare al distributore, ma mi pare ovvio.

Insomma, so esattamente come stanno le cose, avendo entrambe le tipologie di auto.
La ricarica a casa è di una comodità assoluta, fidati.

Sempre per ridere, che poi ci sono anche quelle fuori casa...:emoji_angry:
 
I cittadini scelgono in base a mille motivazioni diverse tra loro secondo l'insieme delle convenienze tecniche, pratiche ed economiche. Se la transizione diventa una possibilità vantaggiosa non solo nelle teorie del lungo periodo ma anche nel concreto del quotidiano penso che nessuno si tirerà indietro.
Viceversa se tu "governo" vuoi ottenere il risultato sin da subito andando contro le volontà/opportunità/necessità dei cittadini hai un unico strumento a disposizione "IL DIVIETO".
Ti assumi la responsabilità delle motivazioni, spiegandole, ed esegui il programma senza guardare in faccia a nessuno. I cittadini, se potranno, si adegueranno sennò si arrangeranno.
c'è anche modo di utilizzare politiche diverse, più efficaci e meno costose per il cittadino, con lo stesso obiettivo...
 
Al di fuori della faciloneria con cui possono essere lette le mie parole, si è al corrente che non è il ministro a decidere, ma comitati di esperti con una determinata conoscenza sul tema?.E non di laureati all’università del grande fratello.
e che è? tecnocrazia?
la politica affronta problemi diversi ... ovvero chi paga?

verosimilmente in europa si è fatta la scelta (politica) di far pagare la transizione ai cittadini... in svizzera uguale. e sia lì che qui non sono contenti (aggiungo soprattutto chi ha meno per pagare ed è più sensibile ai temi economici che non ambientali)...
forse oltre al problema tecnico-scientifico (instabile e controverso) c'è anche un problema politico immane che fatichiamo a vedere...

ps: a chi dice che il petrolio finirà ... faccio sommessamente notare che anche le terre rare non sono infinite...
 
ps: a chi dice che il petrolio finirà ... faccio sommessamente notare che anche le terre rare non sono infinite...
La parte precedente non la quoto perché è politica. Pure le terre rare sono a termine, ma differenza del petrolio sono riciclabili/riutilizzabili. E non hanno necessità di montare una nuova batteria, recuperare nuove terre rare ogni 300 km quando le energia nelle batterie termina.
È una sottile differenza.
 
Mi rivolgo anche a @cuorern

Chiedo, come può la politica essere off topic che la transizione é guidata dalle scelte che sono state fatte dalla Commissione.

Semplice, parli delle iniziative prese senza esprimere giudizi su chi le ha prese che tanto non servirebbe a nulla. Se non si riesce a fare questo distinguo e si ritiene necessario entrare nel merito di chi ha preso le decisioni non si rispetta il regolamento.
Ma non è che è una scelta della moderazione fatta per chissà quale motivo, semplicemente per tenere il forum sui binari di una corretta vivibilità, del resto ci sono diversi contesti in cui è vietato parlare di politica , io ricordo ad esempio il regolamento di diversi campeggi che vietava proprio discussioni pubbliche sulla politica, un motivo ci sta per questo divieto.
 
Occhio che Mr coerenza ti ha eliminato.


ps: a chi dice che il petrolio finirà ... faccio sommessamente notare che anche le terre rare non sono infinite...
Inventeranno i motori senza terre rare.
verosimilmente in europa si è fatta la scelta (politica) di far pagare la transizione ai cittadini... in svizzera uguale.
Non credo che l'idea fosse questa. Credo che davvero pensassero potesse essere un volano per l'economia.
e sia lì che qui non sono contenti (aggiungo soprattutto chi ha meno per pagare ed è più sensibile ai temi economici che non ambientali).
Ecco, questo è un problema, erano tutti Pug e eta beta, poi peró quando hanno iniziato a sentire qualche scricchiolio al conto in banca hanno cambiato idea. Sarebbe interessante sapere cosa farebbero i Norvegesi se domattina gli togliessero quei mld di mld di Euro che fanno con il petrolio.
 
La parte precedente non la quoto perché è politica. Pure le terre rare sono a termine, ma differenza del petrolio sono riciclabili/riutilizzabili. E non hanno necessità di montare una nuova batteria, recuperare nuove terre rare ogni 300 km quando le energia nelle batterie termina.
È una sottile differenza.
forse i biturbo v8 devono recuperare petrolio ogni 300 KM :D:D
per adesso anche l'elettrico cammina a CO2 in tutto il mondo (gasolio, carbone lignite, gas ecc ecc)...




cmq riporto una pagina del Politecnico di Torino sperando di essere in Topic



"I giacimenti di REE sono problematici sotto molteplici punti di vista, per esempio a causa di mineralizzazioni complesse, bassissime concentrazioni, presenza di Torio e altri elementi radioattivi.

Di conseguenza, l’estrazione, la lavorazione, la raffinazione e la purificazione di REE è un processo complesso, che necessita di tecnologie e capacità industriali ancor più rare delle Terre stesse, e per giunta con un impatto ambientale significativo.

Le sostanze attraversano una numerosa serie di passaggi che coinvolgono in più stadi sostanze chimiche potenzialmente nocive e filtraggi e che generano consistenti scarti tossici, con un costo ambientale potenzialmente elevatissimo: è stato calcolato che la lavorazione di una tonnellata di metalli delle terre rare produce circa 2.000 tonnellate di rifiuti tossici.

In prima battuta, sono causa dell’inquinamento delle acque, perché vengono utilizzate sostanze chimiche tossiche come acidi e solventi organici che possono contaminare le acque sotterranee e superficiali compromettendo la qualità e danneggiando gli ecosistemi acquatici. In seconda battuta, sono complici della distruzione degli habitat e della perdita di biodiversità. Infine hanno impatto sull’emissione di gas serra, in quanto la lavorazione delle REE richiede un notevole consumo di energia, spesso proveniente da fonti fossili.

Come anticipato in apertura, a dispetto del loro nome, le REE non sono una risorsa scarsa sul pianeta, anzi, sono piuttosto ben distribuite nella crosta terrestre.

Il Cerio è presente con la stessa abbondanza del Rame e due tra gli elementi più rari della serie (Tulio e Lutezio) sono 200 volte più abbondanti dell’Oro. Tuttavia, a differenza di quest’ultimo, non esiste un’industria mineraria così diffusa ed organizzata sul pianeta.

I giacimenti di REE sono problematici sotto molteplici punti di vista, per esempio a causa di mineralizzazioni complesse, bassissime concentrazioni, presenza di Torio e altri elementi radioattivi.

Di conseguenza, l’estrazione, la lavorazione, la raffinazione e la purificazione di REE è un processo complesso, che necessita di tecnologie e capacità industriali ancor più rare delle Terre stesse, e per giunta con un impatto ambientale significativo.

Le sostanze attraversano una numerosa serie di passaggi che coinvolgono in più stadi sostanze chimiche potenzialmente nocive e filtraggi e che generano consistenti scarti tossici, con un costo ambientale potenzialmente elevatissimo: è stato calcolato che la lavorazione di una tonnellata di metalli delle terre rare produce circa 2.000 tonnellate di rifiuti tossici.

In prima battuta, sono causa dell’inquinamento delle acque, perché vengono utilizzate sostanze chimiche tossiche come acidi e solventi organici che possono contaminare le acque sotterranee e superficiali compromettendo la qualità e danneggiando gli ecosistemi acquatici. In seconda battuta, sono complici della distruzione degli habitat e della perdita di biodiversità. Infine hanno impatto sull’emissione di gas serra, in quanto la lavorazione delle REE richiede un notevole consumo di energia, spesso proveniente da fonti fossili.

A questi problemi tecno-scientifici si aggiunge un ostacolo di tipo geopolitico.
La disomogenea distribuzione delle miniere e impianti di trattamento dei minerali fa sì che, quantomeno al momento, la produzione di REE sia concentrata in pochi Paesi, dai quali – di fatto – dipende il resto del mondo. A esercitare il monopolio è la Cina, la quale possiede circa un terzo delle riserve mondiali attualmente note, pari a circa 44 milioni di tonnellate grazie alle quali copre circa il 60% dell’offerta. Seguono Stati Uniti (15,5%), Myanmar (10,5%) e Australia (10%). Di recente, la competizione a distanza tra i due più importanti produttori sta convergendo sulla Groenlandia, il luogo del pianeta con il sottosuolo più ricco di REE, con un potenziale stimato in circa 60 mila tonnellate all’anno, ovvero pari al 30% del fabbisogno mondiale."

però ovviamente tutte queste considerazioni non si possono non sposare con considerazioni più specifictamente politiche e inerenti il rapporto scienza /politica. ma dato che non si possono fare mi limito a riportare i problemi ambientali (noti) delle terre rare...
 
Mi rivolgo anche a @cuorern

Chiedo, come può la politica essere off topic se la transizione é guidata dalle scelte che sono state fatte dalla Commissione.
Beh ma è ovvio, senza queste scelte intraprese per pura ideologia, non staremmo nemmeno a parlarne. Anzi, magari staremmo parlando con serenità della (stupenda per me) gamma colori della nuova Xiaomi SU7 e di come acquistarla, coi pro e i contro. In un vero dialogo fra appassionati.
 
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