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Grazie della condivisione
@amilanononalima .
Avrei qualcosa da ridire sulla mitologia della "scelta ideologica" per quanto riguarda l'Europa.
Come si può ben leggere all'inizio dell'articolo citato, altri paesi hanno petrolio e gas in abbondanza, mentre il vecchio continente dispone solo di un po' di carbone (abbastanza orripilante ad usarsi massicciamente) e i giacimenti del Mare del Nord, non sufficienti e comunque più cari degli altri alla pompa.
Eravamo dipendenti da petrolio e gas russi a basso costo e ora siamo dipendenti da gas algerino, petrolio nordico e arabo, oltre al GPL americano.
Sulle batterie siamo in ritardo per la tecnologia e l'approvvigionamento, ma possiamo recuperare su entrambi i fronti finchè abbiamo ancora la forza di un mercato importante (ricordiamoci che siamo ancora un mercato più importante di quello cinese), se non parliamo solo di auto.
Pare a questo punto evidente che la transizione energetica non sia solo uno strumento ecologista per il clima e per la nostra salute in città o in Pianura Padana, ma è sopratutto la via per far ricrescere in maniera più forte e indipendente l'economia europea, magari riallacciando e irrobustendo i rapporti bilaterali con paesi africani e sudamericani, oltre che ristrutturando il tessuto industriale.
Giusto uno spunto di riflessione.