Detta così è molto impreciso e hai fatto il classico minestrone.
Quel 97% è formato da varie tipologie di consumatori.
- C’è chi pur avendo tutte le caratteristiche per gestire l’auto elettrica non può soddisfare le loro oggettive esigenze come i molti km percorsi al giorno, tipologia del percorso, costi di gestione caricando molto spesso fuori casa.
- C’è chi pur avendo tutte le caratteristiche per gestire l’auto elettrica e soddisfare le proprie esigenze non la sceglie per proprie soggettive motivazioni.
- C’è chi invece la vorrebbe comprare ma non dispone di uno o più requisiti come soldi per l’acquisto, box, fornitura di energia elettrica propria nel luogo di ricovero.
- C’è chi non la vuole comunque anche se disponesse di tutti i requisiti.
La differenza qual’è? E’ che se chi la vorrebbe ma nel frattempo riuscisse a ottenere il requisito o i requisiti mancanti, e altri superare le proprie soggettive motivazioni quel 97% scenderebbe sicuramente al 70%, che non è poco.
Perdonami, dove sarebbe l'imprecisione o il minestrone? Che sia un padre di famiglia, una casalinga, un neopatentato, un capitano d'impresa o così via, attualmente solo 3/4 persone su 100 escono dai concessionari con un contratto per una BEV firmato, gli altri 96/97 su 100 no, ed è su questo che chi decide, ci governa e "guida" la transizione dovrebbe riflettere.
Al 30% di cui parli (valore sul quale, per esser chiari, NON sono per nulla d'accordo perché trovo sia ad oggi utopistico) non si arriva nemmeno in Germania o in Francia (paesi con una penetrazione di BEV enormemente superiore alla nostra ma che si attesta attorno al 15/17% -quindi la metà del valore che tu riterresti possibile per l'Italia- e questo nonostante abbiano costi minori er l'energia elettrica, infrastrutture più pronte e maggior potere d'acquisto).
Sui restanti punti che hai aggiunto penso che non ci sia molto da dire, è ciò che in molti stiamo scrivendo, ciò non toglie che 96/97 persone su 100 che OGGI, anno 2024, comprano un'auto, scelgano un veicolo NON BEV.
Da messaggi come quello che hai scritto traspare in maniera molto chiara quel malcelato senso di "correttezza assoluta" tale per cui la scelta che hai fatto
debba esser giusta e sacrosanta per XYZ persone e quelli che non lo fanno (30% - 3/4%) stanno sbagliando, commettono un errore, non ci arrivano o non capiscono.
Modo di scrivere da "piedistallo" e che non cerca di domandarsi invece il perché ciò che a te sembra così elementare e sacrosanto per altri non lo sia (vale anche per il discorso degli "amici", dipinti in pratica come un consesso di persone piene di preconcetti, desiderose di condividerli -questi preconcetti- e per nulla interessate a informarsi criticamente-, diciamo che non gli hai reso un buon servizio nella tua descrizione specifica).