<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 1044 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Beh, il commento che si può fare è che avendo fatto una società con un gruppo cinese per l’esportazione delle vetture di quel gruppo in Europa, è logico che sia contro, perché questi dazi vanno contro gli interessi del gruppo.


Beh....
Non si puo'....
....Perche', fino a prova contraria siamo una Nazione....
Non una dependance di un consiglio di amministrazione
 
Ultima modifica:
Esattamente un anno fa partiva la mia voglia di "elettrico" ossia "pensavo" che l'auto elettrica potesse essere "migliorativa" per certi aspetti e magari lo è....

Volvo XC 30 e Renault 5 questi i due modelli più o meno presentati in anteprima la Francese e su strada la Volvo che sembravano una "rivoluzione" e oggi? Beh regolamenti condominiali e altro han fatto sì che.....
 
Le celle batteria normali sono di solito formate da 18650 quelle sono apribili e revisionabili con sostituzione delle celle non in linea coi parametri
 
A dimostrazione che le politiche non le possono fare le case automobilistiche come invece tante volte si è detto, tutto al più possono giustamente dare un loro parere
Su questo dissento in parte. Se è vero che, obtorto collo, le leggi ancorché agghiaccianti vadano rispettate, è anche vero che esistono strumenti (in primis la serrata) che anche le entità industriali possono applicare per alzare la voce. Il vero succo del discorso è che stante l'attuale situazione, le industrie europee sono alla canna del gas, totalmente dipendenti dalla Cina. Ergo, qualsiasi politica di ritorsione cinese le metterebbe ulteriormente in ginocchio.

Una seria politica di dazi restrittivi, già applicata in passato e tuttora da importanti economie (vedi Brasile, di cui nessuno parla e ovviamente USA) mira a contrastare il dumping dei prezzi e a favorire l'insediamento di fabbriche straniere su suolo locale o di tipo CKD o direttamente di produzione, per impiegare manodopera locale e favorire lo sviluppo di un indotto importante.

Ma se non hai più nulla, se hai smantellato negli anni tutta la tua produzione industriale perché vuoi fare il banchiere radical-chic e/o il giardiniere del mondo, quando imponi dei dazi fai solo ridere. Stesso discorso delle sanzioni verso chi ti fornisce (in pratica) tutto.
 
Su questo dissento in parte. Se è vero che, obtorto collo, le leggi ancorché agghiaccianti vadano rispettate, è anche vero che esistono strumenti (in primis la serrata) che anche le entità industriali possono applicare per alzare la voce. Il vero succo del discorso è che stante l'attuale situazione, le industrie europee sono alla canna del gas, totalmente dipendenti dalla Cina. Ergo, qualsiasi politica di ritorsione cinese le metterebbe ulteriormente in ginocchio.

Una seria politica di dazi restrittivi, già applicata in passato e tuttora da importanti economie (vedi Brasile, di cui nessuno parla e ovviamente USA) mira a contrastare il dumping dei prezzi e a favorire l'insediamento di fabbriche straniere su suolo locale o di tipo CKD o direttamente di produzione, per impiegare manodopera locale e favorire lo sviluppo di un indotto importante.

Ma se non hai più nulla, se hai smantellato negli anni tutta la tua produzione industriale perché vuoi fare il banchiere radical-chic e/o il giardiniere del mondo, quando imponi dei dazi fai solo ridere. Stesso discorso delle sanzioni verso chi ti fornisce (in pratica) tutto.

Discorso lungo e complesso questo....banalizzandolo un pò osservando le aree industriali dismesse, che fanno "anguscia" come si direbbe in genovese si capisce subito che a fronte di 500 posti di lavoro persi al massimo ce ne sono 100 per un supermercato....
 
a fronte di 500 posti di lavoro persi al massimo ce ne sono 100 per un supermercato....
500 posti di qualità a fronte di 100 da schiavismo...e se gli altri 400 restano senza lavoro non hanno più il becco di un quattrino, nemmeno per comprare la paccottiglia cinese. Questo gli americani l'hanno capito e siccome in economia non ragionano per preconcetti come in Europa, dopo la desertificazione di Detroit hanno imparato la lezione.
 
.
Al di là di posizioni riguardo l'efficacia o meno dell'elettrico e dell'infrastruttura, Io l'unico atteggiamento che non capisco è il ritenere sempre e comunque che tutti gli altri siano molto più furbi e che noi invece siamo i più fregnoni e stupidi a prescindere.
(anzi, non noi che siamo intelligentissimi, ma quei furbacchioni alieni che "stanno a Bruxelles")
Davvero qualcuno pensa che per fare un'indagine si deleghino domande e risposte alla parte indagata, senza manco controprove?
Davvero si pensa che se un azienda cambia nome non la si riconosce più? Come Superman quando toglie gli occhiali?
Sarà che sono in modalità ufficio, e ora finisco la pausa, ma resto abbastanza basito... a meno che non si tratti di provocazioni tanto per.
 
no, sono serissimo.
e' chi fa le leggi, che spesso si crede furbo, poi pero', 500 persone, difficilmente saranno piu' furbe di 1,5 miliardi di crape.
la probabilita' che trovino l'escamotage e' a favore dei cinesi.
se tu metti un dazio, sulle auto cinesi, prodotte da X, e ti arrivano coi documenti doganali con scritto Y e sul cofano una Y, devi dimostrarlo, che son fatte da X.
potrebbero benissimo farle entrare nella fabbrica Y, dove viene applicato il logo e i tappetini, ed uscirne come Y.
 
Beh, se "rompi" una batteria di trazione, soprattutto di quelle integrate nella scocca tipo "blade" butti direttamente tutta la macchina...almeno allo stato attuale.
Tesla da questo punto di vista ha innovato tantissimo. Se qualcuno ha avuto modo di vedere il processo produttivo e' molto avanti rispetto alle europee. Sono partiti da un foglio bianco , inutile ricordare tutta la storia dei pro di una Tesla. Pero' i fan del marchio dimenticano di ricordare sempre che alcuni tipi di incidenti non gravi possono richiedere un valore di ripristino tanto alto da rendere anti economica la riparazione. E ne sanno qualcosa in America. Come hai detto tu stante la tecnologia attuale.
 
Per quanto segua il mercato delle auto elettriche da quasi 2 anni e sia convinto anche della bonta' delle auto attuali , non procedero' MAI all'acquisto. Non e' un problema di prezzo perche' usati di un anno si trovano ai prezzi delle termiche. Il problema per me e' che mi devono garantire che la macchina non prende fuoco.
Purtroppo studi in materia attendibili non ne esistono , sono stato pure bannato da un gruppo "elettrico" per averlo dimostrato.
Avendo garage di proprieta' che e' a piano terra ed e' collegato a tutta la casa se prende fuoco i danni sono incalcolabili. Potrei anche tenerla fuori ma avendo uno spazio risicato tipo 200mq se prendesse fuoco sarebbe comunque a rischio la casa che e' circondata da piante. Ricordiamo che le auto che prendono fuoco sono praticamente nuove trattasi quindi di difetto di fabbricazione a tutti gli effetti. La frequenza cala poi negli anni successivi per risalire con auto con piu' anni. Come mi dovrei comportare quando avrebbe 10 12 anni? la terrei per strada il giorno? assurdo.
 
.
Son curioso di vedere gli studi da cui risulta che le auto elettriche prendono fuoco più delle termiche, sopratutto quelle nuove.
Finora ho sempre letto della difficoltà di estinguere gli incendi in caso inizino, ma della minore probabilità degli stessi.
Hai dei link?
 
Su questo dissento in parte. Se è vero che, obtorto collo, le leggi ancorché agghiaccianti vadano rispettate, è anche vero che esistono strumenti (in primis la serrata) che anche le entità industriali possono applicare per alzare la voce. Il vero succo del discorso è che stante l'attuale situazione, le industrie europee sono alla canna del gas, totalmente dipendenti dalla Cina. Ergo, qualsiasi politica di ritorsione cinese le metterebbe ulteriormente in ginocchio.


Adesso....

-------------------------PRIMA DOVEVANO FARLO---------------------------*
( Non ci credevano, da sempre, proprio per quel che riporti, invece ci si sono buttati, probabilmente per la paura di perdere un' opportunita' rispetto ai concorrenti che ci si fossero buttati )

* Invece di fare a gara fra i produttori a chi sparava programmi di elettricazione piu' impegnativi della propria gamma.
PRIMA DOVEVANO FARLO; TUTTI ASSIEME....
 
Beh, il commento che si può fare è che avendo fatto una società con un gruppo cinese per l’esportazione delle vetture di quel gruppo in Europa, è logico che sia contro, perché questi dazi vanno contro gli interessi del gruppo.


Beh

IMO

NON SI PUO'
( perche' non funziona cosi' )

Perche' siamo una Nazione....
Non una dependance di un' Impresa, seppur grande.

Ma te lo immagini se tutte le imprese facessero rimostranze per ogni accadimento che va contro il loro interesse.
??
Sarebbe il CAOS
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Back
Alto