Io aggiungo anche che il modello Berlino non può essere in nessun modo applicabile in altre realtà, sostanzialmente per una serie motivi (uno dipendente dall'altro, pressoché irripetibili se valutati nell'insieme):
- l'orrore della distruzione della guerra ha concesso una possibilità di ricostruzione completa della città, inclusa la parte di centro, che non è ripetibile da nessun'altra parte
- la divisione della città a mezzo del famoso muro ha "rallentato" e bloccato, in qualche misura, la naturale evoluzione che la citta avrebbe avuto se fosse stata "una cosa sola"
- la città si estende su una superficie estremamente vasta con una densità di popolazione poco critica nonostante i circa 3 milioni di abitanti (facendo un confronto con Milano che ha 1/5 della superficie di Berlino ma con poco meno della metà degli abitanti, quindi densità più che doppia)
- le prime tre cose portano alla conseguenza di una città cresciuta e ricostruita "bene" in epoca però gia moderna, dotata di un servizio pubblico curato, funzionante e soddisfacente
Chiudo evidenziando come una città molto ben servita dal trasporto pubblico come Londra (assimolabile per questo più a Berlino che non a Milano) si scontra con enormi problemi di traffico, congestione e difficoltà per ciclisti che in questo speficico aspetto ricordano più Milano.
Chiudo dicendo comunque che la ricetta di per sé sarebbe facile: potenziare e rendere capillare, funzionale e soprattutto funzionante (frequenza, scioperi, ritardi, sovraffollamento, anzianità parco mezzi...) il servizio pubblico PRIMA e inibire il traffico ai veicoli DOPO, usando dei meravigliosi parcheggi di interscambio.
Ma la realtà è che anche nella "gran Milàn" il trasporto pubblico è a livelli infimo (e nel resto delle grandi città d'Italia va ancora peggio, molto peggio) e l'auto continua incredibilmente ad essere il mezzo più pratico e veloce per spostarsi anche in gran parte della città.