<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 791 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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Non bisogna pensare che Milano sia solo metropolitana o solo area centralissima, fuori da questi due "luoghi ideali del tp" le cose si capovolgono completamente.
per esempio perché fuori da quella che oggisi chiama area B in partica non esiste trasporto pubblico circolare, quindi passare da un paese del primo hinterland al vicino ma su una radiale diversa richiede di convergere più o meno profondamente nella città per poi uscirne.

Per dire, andare da Rozzano a Trezzano SN (7 km linea d'aria, piena popolosa periferia industriale e commerciale) coi mezzi richiede mediamente un'ora e mezza. 15 minuti in auto.
Che vuol dire per un lavoratore aggiungere due ore di viaggio giornaliere in condizioni normali. Una se si blocca la tangenziale.
 
per esempio perché fuori da quella che oggisi chiama area B in partica non esiste trasporto pubblico circolare, quindi passare da un paese del primo hinterland al vicino ma su una radiale diversa richiede di convergere più o meno profondamente nella città per poi uscirne.

Per dire, andare da Rozzano a Trezzano SN (7 km linea d'aria, piena popolosa periferia industriale e commerciale) coi mezzi richiede mediamente un'ora e mezza. 15 minuti in auto.
Che vuol dire per un lavoratore aggiungere due ore di viaggio giornaliere in condizioni normali. Una se si blocca la tangenziale.

eppure, si ostinano a fare metropolitane "radiali"
5 linee, e ci manca poco che tutte passino in piazza del dom!

farne due o tre circolari, sarebbe troppo semplice
 
eppure, si ostinano a fare metropolitane "radiali"
5 linee, e ci manca poco che tutte passino in piazza del dom!

farne due o tre circolari, sarebbe troppo semplice

Ma anche per i bus, invece di avere tante linee lunghissime, sarebbe meglio avere linee che fanno solo avanti e indietro hub to hub tra gli incroci nevralgici della città, magari per andare da luogo a luogo si prendono 4 bus diversi, ma ognuno si cuce il percorso che vuole fare in maniera personalizzata, evitando sovrapposizioni di 6o 7 linee differenti sullo stesso corso. (un po come si fa per i treni)
 
Non sempre, ma mi sembra di averlo scritto (segnatamente dove non hai metro su metro), in quasi tutti gli altri casi si e posso stra-confermarlo da milanese che ci vive ma soprattutto ci guida (25 anni +-) e ci prende i mezzi (35 anni +-).

A Milano non ci ho mai vissuto e cerco sempre di starci alla larga.

Quando da studente abitavo a Torino ti posso dire che essendo relativamente piccola la bicicletta non la batteva nessuno. In cinque anni l'ho girata in lungo e in largo pedalando... eppure all'epoca nessuno andava in bicicletta, neppure in motorino. C'erano tante auto. Spero siano cambiate le cose nel frattempo.
 
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Torino l'ho fatta in lungo ed in largo anche a piedi... certe camminate da una parte all'altra alle 4 di notte!
Anche 6-8-10 Km a volte... e mi sembravano tanti allora: oggi li faccio al parco per invecchiare di meno.
:emoji_grin::emoji_grinning:
Però è vero che il centro è perfettamente vivibile a piedi ed in bici e, restando IT, è vero che in Italia abbiamo un grosso problema di servizi pubblici e anche gestione degli spazi urbani rispetto a molti altri paesi.
Una transizione energetica seria non può esimersi da impattare questi ambiti... ma a questo punto per prima cosa dovremmo renderci conto che il problema è locale e non dipende da oscuri signori europei.
 
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Torino l'ho fatta in lungo ed in largo anche a piedi... certe camminate da una parte all'altra alle 4 di notte!
Anche 6-8-10 Km a volte... e mi sembravano tanti allora: oggi li faccio al parco per invecchiare di meno.
:emoji_grin::emoji_grinning:
Però è vero che il centro è perfettamente vivibile a piedi ed in bici e, restando IT, è vero che in Italia abbiamo un grosso problema di servizi pubblici e anche gestione degli spazi urbani rispetto a molti altri paesi.
Una transizione energetica seria non può esimersi da impattare questi ambiti... ma a questo punto per prima cosa dovremmo renderci conto che il problema è locale e non dipende da oscuri signori europei.
Bravo, e soprattutto, a questa "supposta" transizione, ci devi arrivare GIA' PRONTA, non che "massì, poi si sistema...".

E' quello che stride un po' ovunque ma a Milano, se possibile, stride ancora di più perché alle determinazioni circa la transizione all'elettrico si aggiungono anche le miopi politiche di accessi dell'attuale giunta e la malagestio assoluta del trasporto pubblico cittadino (progettazione, funzionamento, manutenzione, personale, tutto KO, ma vanno a braccetto con la regione e Trenord, fanno a gara a chi offre il servizio peggiore e spesso vinono entrambe!).
 
Torino (nella quale ho vissuto per parecchi anni) "aveva" una viabilità eccezionale, progettata appunto con la lungimiranza dei Paesi sviluppati con ampi spazi per l'automobile, viali a scorrimento veloce, controviali per il parcheggio e carico-scarico, eccetera.

Scontava la tangenziale asimmetrica ma comunque anni luce avanti a Milano, grazie anche al fatto che lo sviluppo viabilistico è partito da un centro storico che, a differenza di Milano appunto, era un po' fuori dallo sviluppo del business, quindi con poca o nessuna necessità di accedervi.

Tutto vanificato dalle ultime amministrazioni, di cui una dichiaratamente anti-auto col sindaco che si presentava parlando di "automotive" quando i suoi assessori auguravano grandinate sui saloni all'aperto. Invece di creare percorsi protetti e separati (e lo spazio, a differenza di Milano, lo avevano eccome), hanno tracciato ignobili piste ciclabili col pennello, di fatto trasformando i controviali in una jungla di pericoli e ovviamente togliendo un sacco di parcheggi. Il tutto con una rete di trasporti pubblici piuttosto obsoleta e una "metropolitana" giocattolo. Bravi, continuate così.
 
fuori da quella che oggisi chiama area B in partica non esiste trasporto pubblico circolare, quindi passare da un paese del primo hinterland al vicino ma su una radiale diversa richiede di convergere più o meno profondamente nella città per poi uscirne.
Vero l'azienda nella quale lavoravo aveva tra le altre, una sede a Segrate ed una a Vimercate, (io abito nel comune di Segrate) da Segrate a Vimercate ci sono 22 Km circa, in auto anche in ore di punta conoscendo le strade non più di 20/25 minuti.
Con i mezzi bisogna cambiarne da 3 a 4, più pezzi a piedi per fortuna la mia azienda aveva la navetta nelle ore di punta da Gessate (MM Verde) a Vimercate (solo in quelle fasce orarie), in ogni caso si va dalle 2 alle 2 ore e mezza con i mezzi, è improponibile e inaccettabile.
Anche nella metropoli #1 in Italia Milano i mezzi non sono adeguati. Convergendo verso il centro non servono l'hinterland, che è quello che ha più abitanti.

A Parigi esistono le circolari ci ho lavorato per vari anni e se devi andare dalla Defence a Porte Versailles ti basta un mezzo.
 
Il problema è che, anche dal punto di vista stradale, le vie circolari esterne sono male articolate, con tanti tratti mancanti o costituiti da stradine infime.
Col risultato di finire tutti in tangenziale.
 
Il problema è che, anche dal punto di vista stradale, le vie circolari esterne sono male articolate, con tanti tratti mancanti o costituiti da stradine infime.
Col risultato di finire tutti in tangenziale.
Sostanzialmente, senza voler affrontare gincane in zone specfiche (meglio se conosciute, altrimenti diventa difficile anche con i navigatori) si hanno tre grosse alternative circolari:

1. circonvallazione interna (il giro delle porte in pratica)
2. circonvallazione esterna (la mitica "circonvalla")
3. tangenziale (con alcuni punti più lontani dalla città e un casello in mezzo)

Chiarissimo che in orari "centrali" si transita bene su tutte e tre le circolari ma in orari di ingresso/uscita scuole/uffici la circolazione è ovunque più rallentata e difficoltosa, con alcuni punti specifici praticamente a passo d'uomo (punti che chi conosce il tragitto e le alternative prova, quando riesce, ad evitare).
 
Sostanzialmente, senza voler affrontare gincane in zone specfiche (meglio se conosciute, altrimenti diventa difficile anche con i navigatori) si hanno tre grosse alternative circolari:
io parlavo di esterno alle tangenziali ... binasca fra melegnano e binasco ... poi il nulla
Cerca* fra melegnano e agrate.

* chiaramente ora il lato est è migliorato con la TEEM che comunque si sovrappone come percorso alla Cerca
 
io parlavo di esterno alle tangenziali ... binasca fra melegnano e binasco ... poi il nulla
Cerca* fra melegnano e agrate.

* chiaramente ora il lato est è migliorato con la TEEM che comunque si sovrappone come percorso alla Cerca
Scusami, ne facevo un ragionamento più vincolato alla gestione urbana e dell'immediato hinterland.

Chiaro che se esci ancora un po' di più le comunicazioni tra paesi sono assurde con il TP, questo è verissimo, al punto che per spostarsi di relativamente pochi km (tra l'altro nemmeno nel traffico) può servire anche un'ora o due su vari mezzi con attese infinite e scambi che richiedono comunque di riavvicinarsi a Milano!
 
Sta diventando uno spin-off del post sulla viabilità di Milano.....
Probabilmente è l'esempio più fulgido di come il TP, nei grandi centri "carrozzati" (inteso con tante linee metropolitane e grossi volumi di persone che entrano-escono giornalmente), risulta INADEGUATO e non funzionante (ripeto, escludendo la zona "aurea" di chi si sposta solo e soltanto usando le metropolitane). ;)

Penso che molte cose comunque siano ripetibili anche a Roma, Torino, Palermo coi dovuti distinguo (Napoli è cosa ancora diversa, avendo da un lato il mare ed essendo sviluppata in maniera completamente differente).
 
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