<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 699 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Continuare a definire ideologia una decisione presa sulla base di molti studi e valutazioni,
Quali studi e valutazioni??? È stata fatta una scelta puramente ideologica e precisamente quella di imporre una tecnologia a prescindere dai risultati. A Bruxelles frega meno di zero la riduzione delle emissioni, conta solo che il popolo mangi le brioches pardon che vada a pile.
 
.
Ah, caspita. Grazie per avermi illuminato.
Anzi, grazie per averci illuminati tutti.
Davanti ad una dimostrazione così circostanziata non si può che cambiare idea.
Anzi, appena ho tempo vado a cancellare i link e le immagini indicanti le fantomatiche valutazioni e conseguenti indicazioni del Fit for 55 che avevo postato tempo addietro.
Grazie ancora e scusa se ti ho fatto riscrivere per l'ennesima volta il tuo lucidissimo ragionamento.
 
.
Ah, caspita. Grazie per avermi illuminato.
Anzi, grazie per averci illuminati tutti.
Davanti ad una dimostrazione così circostanziata non si può che cambiare idea.
Anzi, appena ho tempo vado a cancellare i link e le immagini indicanti le fantomatiche valutazioni e conseguenti indicazioni del Fit for 55 che avevo postato tempo addietro.
Grazie ancora e scusa se ti ho fatto riscrivere per l'ennesima volta il tuo lucidissimo ragionamento.
Scusa ma sembrerebbe che tu non abbia letto tutti i post di questo therad. Credo che siano state mosse critiche più che circostanziate sull'argomento.
E' perfettamente inutile che ti metti a sfottere U2511 perchè non ha riscritto per la millesima volta le ragioni della sua legittima critica.
Sebra quasi che tu sia fra i pochi intelligenti che ha capito, e approvato, le motivazioni tecniche alla base del FIT for 55.
Forse per te vanno bene più i propositi e le intenzioni trattati dal Fit for 55.
Beh, a noi i propositi e presunti obiettivi non ci interessano molto.
Libero tu di crederci. Liberi noi di non crederci
Poi, tranquillo, che qui c'è gente che è bene informata. Non pensare di essere una perla rara di saggezza.
Comunque uno dei pilastri del Fit é: "garantire una transizione giusta e socialmente equa"
Ti dirò, quel "socialmente equa" mi da il voltastomaco.
 
Nota a margine. Avevo appena scritto della direttiva case green. Sembra che in questo caso ci sia una retromarcia.

Niente più scadenze e classi minime energetiche. Resta l'obiettivo di adeguare il patrimonio immobiliare per la riduzione delle emissioni inquinanti, fino ad arrivare a un parco edifici a emissioni zero entro il 2050. Ogni stato europeo farà da sé. Immagino nel 2050 la richiesta di proroga dell'Italia. Casa mia per essere a emissioni zero locali dovrei togliere la caldaia a gas, i fornelli a gas e caminetti a legna. Se intendiamo emissioni zero come autosufficienza energetica faccio prima a demolire tutto e ricostruire. Il mio immobile costruito nel '700 non aveva nel progetto questi parametri.

La notizia:
https://www.ilfattoquotidiano.it/20...zione-energetica-lega-e-fdi-vittoria/7329371/
 
Nota a margine. Avevo appena scritto della direttiva case green. Sembra che in questo caso ci sia una retromarcia.

Niente più scadenze e classi minime energetiche. Resta l'obiettivo di adeguare il patrimonio immobiliare per la riduzione delle emissioni inquinanti, fino ad arrivare a un parco edifici a emissioni zero entro il 2050. Ogni stato europeo farà da sé. Immagino nel 2050 la richiesta di proroga dell'Italia. Casa mia per essere a emissioni zero locali dovrei togliere la caldaia a gas, i fornelli a gas e caminetti a legna. Se intendiamo emissioni zero come autosufficienza energetica faccio prima a demolire tutto e ricostruire. Il mio immobile costruito nel '700 non aveva nel progetto questi parametri.

La notizia:
https://www.ilfattoquotidiano.it/20...zione-energetica-lega-e-fdi-vittoria/7329371/

Questo è ben peggio delle auto elettriche. Faresti prima a demolire gli edifici e a ricostruirli. Ma siamo impazziti???
 
Questo è ben peggio delle auto elettriche. Faresti prima a demolire gli edifici e a ricostruirli. Ma siamo impazziti???
E' un segnale molto chiaro.

Si sono accorti che i progetti, i piani e le direttive che avevano scritto, legiferato e deliberato sono INAPPLICABILI nella realtà, e non solo in Italia.

Hanno fatto retromarcia come se avessero detto "ops, abbiamo scherzato, scusate" e ne escono belli puliti...

Eppure anche questo era basato sui piani del "Fit for 55" che sembra siano le nuove tavole della legge di fronte a cui genuflettersi e pregare (perchè pensare non è ammesso, metti mai che qualcuno abbia del pensiero critico e possa avanzare delle obiezioni di un qualche tipo... No, no, meglio la preghiera e la fede)!
 
Ecco, quando parlo di approccio ideologico mi riferisco proprio a questo: da un lato c'è chi pensa che basta convertire il parco auto europeo per risolvere il problema climatico, dall'altro chi non si rassegna al fatto che il motore a scoppio abbia ormai esaurito la sua spinta propulsiva. Come detto, occorre ridurre le emissioni di CO2, non abbiamo alternative, e questo significa disimpegnarsi progressivamente dalle fonti fossili e quindi dal petrolio. Ciò premesso, bisogna fare i conti con la realtà e questa realtà impone di intervenire su molti settori, non solo le auto (che incidono poco) ma anche i riscaldamenti, l'agricoltura e soprattutto alcuni processi industriali
 
Ecco, quando parlo di approccio ideologico mi riferisco proprio a questo: da un lato c'è chi pensa che basta convertire il parco auto europeo per risolvere il problema climatico, dall'altro chi non si rassegna al fatto che il motore a scoppio abbia ormai esaurito la sua spinta propulsiva. Come detto, occorre ridurre le emissioni di CO2, non abbiamo alternative, e questo significa disimpegnarsi progressivamente dalle fonti fossili e quindi dal petrolio. Ciò premesso, bisogna fare i conti con la realtà e questa realtà impone di intervenire su molti settori, non solo le auto (che incidono poco) ma anche i riscaldamenti, l'agricoltura e soprattutto alcuni processi industriali

ma ideologico da parte di chi ? io torno al mio quesito di prima, ma com'è l'iter legislativo Europeo?
 
ma ideologico da parte di chi ? io torno al mio quesito di prima, ma com'è l'iter legislativo Europeo?
Capisco la tua domanda ma secondo me è molto più sensibile il tema: non è questione di mero diritto e di gestione del voto ma, in questo caso, si porta dietro a mio modo di vedere una certa impostazione "green" che travalica e permea tutti i livelli decisionali e che fa da unico grande cappello a tutte le politiche di gestione, magari non condivisa tra tutte le entità ma a cui non ci si può opporre, pena una gogna "morale" pregiudizievole!

Però sulle case han fatto, come sembra, retromarcia.

Su Euro7 stan facendo, come si legge, retromarcia.

Sulla transizione elettrica come la stiamo "recependo" con lo stop totale a ogni motorizzazione diversa dall'elettrico non sta accadendo nulla ma c'è del fuoco che cova sotto la cenere, la situazione è pericolosa per tanti aspetti che con la mobilità diretta, a mio modo di vedere, non hanno quasi nulla a che fare (ma che invece impattano ambiti sociali, occupazionali e anche demografici).

Il tutto "ragionando a braccio" come hanno già dimostrato più volte sull'aspetto economico, con politiche diverse (talvolta opposte) di paese in paese... Se questa è pianificazione strutturale qui dentro siamo un consesso di filosofi! :D
 
Capisco la tua domanda ma secondo me è molto più sensibile il tema: non è questione di mero diritto e di gestione del voto ma, in questo caso, si porta dietro a mio modo di vedere una certa impostazione "green" che travalica e permea tutti i livelli decisionali e che fa da unico grande cappello a tutte le politiche di gestione, magari non condivisa tra tutte le entità ma a cui non ci si può opporre, pena una gogna "morale" pregiudizievole!

Però sulle case han fatto, come sembra, retromarcia.

Su Euro7 stan facendo, come si legge, retromarcia.

Sulla transizione elettrica come la stiamo "recependo" con lo stop totale a ogni motorizzazione diversa dall'elettrico non sta accadendo nulla ma c'è del fuoco che cova sotto la cenere, la situazione è pericolosa per tanti aspetti che con la mobilità diretta, a mio modo di vedere, non hanno quasi nulla a che fare (ma che invece impattano ambiti sociali, occupazionali e anche demografici).

Il tutto "ragionando a braccio" come hanno già dimostrato più volte sull'aspetto economico, con politiche diverse (talvolta opposte) di paese in paese... Se questa è pianificazione strutturale qui dentro siamo un consesso di filosofi! :D

Però da come si scrive spesso nel forum, ma anzi direi da come se ne parla da noi in Italia ,sembra che la Commissione Europea abbia il potere di fare le leggi e poi di farle cadere sulla testa a governi nazionali , a me non risulta cosi, a me risulta che la commissione è una organo propositivo poi in un ultima battuta le leggi sono varate dal parlamento Europeo e dal Consiglio Europeo (che è rappresentanza di ogni singolo governo nazionale ) con vari passaggi e anche un eventuale concordato .
Poi se è ideologico il lavoro di un parlamento e di un consesso che è composto dai singoli governi di ogni stato ognuno è libero di pensarlo figuriamoci, secondo me è un semplice iter democratico in cui prevale una maggioranza rispetto ad una minoranza.
 
Ultima modifica:
ma ideologico da parte di chi ? io torno al mio quesito di prima, ma com'è l'iter legislativo Europeo?
Non da parte tua, ovviamente, la mia era una considerazione di carattere generale. Ho detto, qualche commento fa, che le decisioni europee sulle auto elettriche sono frutto di un approccio in parte - e sottolineo in parte - ideologico, che colpevolizza eccessivamente il settore dell'automotive ("le auto sono il male assoluto"). Del pari ideologico, a mio avviso, è l'approccio contrapposto, che non accetta di mettere in discussione il motore endotermico.
A mio avviso, ripeto, decarbonizzare è necessario e quindi occorre superare gradualmente il motore termico, fermo restando che servirà tempo e soprattutto che occorre intervenire in molti altri settori che incidono decisamente di più sulle emissioni complessive. Considerazioni che traggo anche e soprattutto dalla letteratura scientifica
 
com'è l'iter legislativo Europeo?
In estrema sintesi, la Commissione ha il potere di iniziativa, nel senso che predispone gli atti normativi da sottoporre al voto degli organi decisionali, che sono anzitutto il Consiglio - composto dai 27 ministri competenti per materia, uno per ogni Paese membro - e poi il Parlamento. Procedimento lungo e complesso, che vede coinvolti principalmente i primi due organi, la Commissione e Il Consiglio (dove sono rappresentati i 27 governi)
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Back
Alto