<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 546 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
L'automobile è come il rasoio, non si presta.
Guido la/le mia/e

Io però non ho parlato di prestare.
Ma di condividere ad esempio con un collega in modo da dividere almeno la spesa del carburante.

Però permettimi di dire che il tuo esempio è un po' forzato: in primis si tratta di fiction, e poi ambientato in un paese molto diverso per certi aspetti dal nostro.

Fiction o meno credo che sia realistico il fatto che in altri paesi (e non si parla di paesi in via di sviluppo ma anzi di paesi ricchi in cui il costo della vita è elevato) in certe zone anche da adulti si divide la casa per motivi economici.
Almeno credo che si possa ipotizzare.
Da noi invece è una cosa che si fa da studenti o anche quando si inizia a lavorare ma solo se si è costretti.
Come da noi non si condivide l'auto anche quando si potrebbe fare per ragioni culturali.
 
In linea di massima hai ragione, però ci sono casi francamente oggettivi e indiscutibili: se abiti in un luogo senza mezzi pubblici e lavori a 50km di distanza, non hai alternative all'auto. Non credo che provare ad andarci a piedi, in bici, con l'autostop o altro possano farti cambiare idea.

ma certo quello è un caso in cui è indubbiamente andare sul mezzo pubblico è una limitazione , però ci sono molti altri esempi in cui secondo me certe volte si parla un poco troppo per via dell'abitudine e dove comunque un minimo tentativo di cambiare le abitudini si potrebbe almeno provare.
 
Fiction o meno credo che sia realistico il fatto che in altri paesi (e non si parla di paesi in via di sviluppo ma anzi di paesi ricchi in cui il costo della vita è elevato) in certe zone anche da adulti si divide la casa per motivi economici.
Almeno credo che si possa ipotizzare.
Da noi invece è una cosa che si fa da studenti o anche quando si inizia a lavorare ma solo se si è costretti.
Come da noi non si condivide l'auto anche quando si potrebbe fare per ragioni culturali.
Mah, non saprei, non sono un sociologo, però credo che dipenda in larga misura dalle condizioni economiche. Infatti noi lo facciamo quando siamo studenti o appena iniziato a lavorare. Può darsi che a NY i prezzi delle case siano talmente elevati da costringerti a farlo a meno di non guadagnare cifre molto importanti.
 
Io però non ho parlato di prestare.
Ma di condividere ad esempio con un collega in modo da dividere almeno la spesa del carburante.

Stessa roba, prestare è condividere.

un conto è che il collega "aiuta" perchè andiamo sempre assieme con la mia, o viceversa.... altro è che devo utilizzare una vettura parcheggiata lì da non so chi e che dopo averla lasciata verrà sbloccata e utilizzata da un altro.

Anche le auto meretrici adesso :emoji_stuck_out_tongue_winking_eye:
 
ma certo quello è un caso in cui è indubbiamente andare sul mezzo pubblico è una limitazione , però ci sono molti altri esempi in cui secondo me certe volte si parla un poco troppo per via dell'abitudine e dove comunque un minimo tentativo di cambiare le abitudini si potrebbe almeno provare.
Sicuramente. Ad esempio a me piace guidare, ma se devo fare Milano-Roma preferisco l'AV.
 
Uhmf... io l'elettrica non la voglio, a me piace sentire i pistoni che pistonano.

Molto brutalmente, ne hai mai provata una seria per qualche giorno?
Chiedo, perché finche si parla di autonomie, lentezza di ricarica e compagnia cantante è un conto, se si parla di piacere di guida posso assicurarti che non sentirai i pistoni che pistonano ma sentirai spinte e coppie mai provate con le termiche.
Gente abituata molto bene quanto a cavalleria è rimasta a bocca aperta di fronte a prestazioni che mai avrebbero immaginato.
C'è, anzi, il risvolto opposto, al quale, purtroppo, non sempre riesco a sottrarmi!
Ci si toglie più di una soddisfazione, ad esempio, lasciando letteralmente al palo quelli che ti tampinano a due cm. dal paraurti puntando un sorpasso che, purtroppo per loro, non arriverà mai.
 
per me fa parte sempre di come si vive, se uno è abituato a farlo il condividere non è un peggioramento della vita, se non lo hai mai fatto è normale che non lo vedi positivamente.
E' come il discorso di andare a Parigi , se si è abituati ad andarci in auto quella è la normalità ed altri mezzi sono visti negativamente, se uno è abituato ad andarci in treno avrà un pensiero opposto.
Il discorso per me è sempre quello però che se non si prova poi non si sa quello che è meglio, io di dire a priori di no ad una cosa solo perchè da 100 anni la mia famiglia lo fa in altro modo non sono abituato, e non è neanche un discorso valido per me dire che se per 100 anni quella cosa l'hanno fatta in quel modo un motivo ci sarà.
Ma qui si entra in tematiche sociali che coinvolgono anche ad esempio l'ambiente in cui si è cresciuti e tanto altro.

Ho letto una frase ma non ricordo di chi è.
Diceva più o meno che "Abbiamo sempre fatto così" è la frase più pericolosa in assoluto.
L'unica cosa pacifica sul futuro secondo me è che non sarà come il presente,per me sarà peggio per altri meglio.
Che significa che non sarà come siamo abituati oggi e che ostinarsi a non voler accettare che le cose cambino è anacronistico.
Poi capisco che se una persona ha sempre fatto così e si è sempre trovata bene ed è abituata così sarà poco propensa a fare cosà.
Però non tutti hanno la fortuna di avere certe abitudini ne i mezzi per poter dire io non cambio di una virgola il mio stile di vita.

Probabilmente dipende dalla propensione che ognuno di noi ha ad adattarsi a situazioni diverse o non ideali.
C'è chi ci convive tutti i giorni per anni e chi sbrocca dopo 5 minuti.
C'è chi non è contento ma non ha scelta e chi ha le possibilità e dice,a seconda di quale sia il problema,ne compro uno nuovo o mi trasferisco o cambio lavoro.

Credo che sia anche un discorso legato all'età.
Senza voler dare dei vecchi agli amici del forum più restii ai cambiamenti imho ci sta che a 60 anni,ipotizzando di avere davanti altri 30 anni di vita e con abitudini maggiormente consolidate,si sia un po' meno flessibili.
A 30 sai che ne hai 60 davanti e che 25 degli anni che hai vissuto non contano perchè eri a casa di mamma e papà.
In pratica hai 5 anni se va bene di stile di vita consolidato.
E quasi sempre si tratta di uno stile di vita anche modesto perchè quando si inizia a lavorare di solito si guadagna poco,magari si è felici ma non si ha tutto quello che si vorrebbe avere.
Ecco probabilmente chi si trova in questa situazione ha messo in conto che davanti avrà un futuro lungo e incerto.
E probabilmente il suo presente non è così florido e sereno da volercisi attaccare con tutte le proprie forze perchè non cambi mai.
Uno magari spera che cambi ma in meglio ovviamente.
Però imho se hai passato i 30 e non sei proprio fortunato perchè ti hanno tenuto un po' nella bambagia qualche pensierino sul fatto che il futuro potrebbe anche essere peggiore del presente lo fai.
Magari non succede ma se succede...
 
Sicuramente. Ad esempio a me piace guidare, ma se devo fare Milano-Roma preferisco l'AV.

io sono della tua stessa idea, nel senso che per me non è che c'è un mezzo che è meglio dell'altro ,per ogni spostamento probabilmente c'è una soluzione migliore delle altri, e lo dico da uno che figlio della generazione per cui il viaggio è in auto punto e basta. Io sono andato oltre anche perchè ci sono stati miglioramenti e possibilità anche con altri mezzi, capisco che le generazioni precedenti alle mie hanno vissuto una realtà diversa dalla mia e capisco anche che cambiare è più complesso, però un minimo di elasticità non guasterebbe.
 
La propensione al cambiamento è una cosa abbastanza innata e fa parte delle caratteristiche personali. Poi per carità ci si può lavorare sopra.
Personalmente a me non dispiace cambiare in linea generale, però voglio cambiare in meglio, non in peggio.
 
Molto brutalmente, ne hai mai provata una seria per qualche giorno?
Chiedo, perché finche si parla di autonomie, lentezza di ricarica e compagnia cantante è un conto, se si parla di piacere di guida posso assicurarti che non sentirai i pistoni che pistonano ma sentirai spinte e coppie mai provate con le termiche.
Gente abituata molto bene quanto a cavalleria è rimasta a bocca aperta di fronte a prestazioni che mai avrebbero immaginato.
C'è, anzi, il risvolto opposto, al quale, purtroppo, non sempre riesco a sottrarmi!
Ci si toglie più di una soddisfazione, ad esempio, lasciando letteralmente al palo quelli che ti tampinano a due cm. dal paraurti puntando un sorpasso che, purtroppo per loro, non arriverà mai.

Io credo che apprezzerei la fluidità.
Io patisco i cambi di marcia,mi sembrano interruzioni continue soprattutto nella guida in città.
Con un'auto elettrica,a meno che la frenata rigenerativa non sia molto invasiva,credo che apprezzerei la fluidità rispetto agli scossoni tipici della guida con cambio manuale in città.

Però credo che patirei anche il fatto che le auto elettriche sono scattanti.
Capisco a volte la soddisfazione di lasciare sul posto quello che magari al semaforo si capisce che si è messo nella corsia per svoltare ma in realtà vuole bruciarti in partenza e andare dritto.
Ma credo che dopo una o due accelerazioni,magari con conseguenti frenate,mi verrebbe la classica sensazione da mal d'auto anche se guido io.
 
25-30 enni single con lavori poco pagati e/o studenti che vogliono riesiedere a Manhattan? Ok.

ma quello lo fai anche se abiti in tutti gli altri quartieri di NYC , è proprio una filosofia di vita che li alcuni hanno , poi non che l'hanno tutti figuriamoci, da noi non c'è mai stata molto, probabilmente perchè abbiamo avuto un attaccamento maggiore alla famiglia , magari poi siamo andati anche un poco oltre e più che un sano riconoscimento del ruolo della famiglia è diventato un non uscirne mai che comincia a diventare invece deleteria come abitudine.
 
Personalmente a me non dispiace cambiare in linea generale, però voglio cambiare in meglio, non in peggio.

Beh quello credo che valga per tutti,ma non sempre si può scegliere.
C'è anche chi invece di cambiamenti non ne vuole manco sentire parlare.
E lo capisco anche,se uno sta bene così.
Però non so fino a quando quel così potrà essere garantito.
Per molti già non lo è.
 
Stessa roba, prestare è condividere.

un conto è che il collega "aiuta" perchè andiamo sempre assieme con la mia, o viceversa.... altro è che devo utilizzare una vettura parcheggiata lì da non so chi e che dopo averla lasciata verrà sbloccata e utilizzata da un altro.

Anche le auto meretrici adesso :emoji_stuck_out_tongue_winking_eye:

Io porto spesso con me in auto dei colleghi.
Non gli presterei la mia auto,a uno in particolare perchè non ha la patente.
 
Ho letto una frase ma non ricordo di chi è.
Diceva più o meno che "Abbiamo sempre fatto così" è la frase più pericolosa in assoluto.
L'unica cosa pacifica sul futuro secondo me è che non sarà come il presente,per me sarà peggio per altri meglio.
Che significa che non sarà come siamo abituati oggi e che ostinarsi a non voler accettare che le cose cambino è anacronistico.
Poi capisco che se una persona ha sempre fatto così e si è sempre trovata bene ed è abituata così sarà poco propensa a fare cosà.
Però non tutti hanno la fortuna di avere certe abitudini ne i mezzi per poter dire io non cambio di una virgola il mio stile di vita.

Probabilmente dipende dalla propensione che ognuno di noi ha ad adattarsi a situazioni diverse o non ideali.
C'è chi ci convive tutti i giorni per anni e chi sbrocca dopo 5 minuti.
C'è chi non è contento ma non ha scelta e chi ha le possibilità e dice,a seconda di quale sia il problema,ne compro uno nuovo o mi trasferisco o cambio lavoro.

Credo che sia anche un discorso legato all'età.
Senza voler dare dei vecchi agli amici del forum più restii ai cambiamenti imho ci sta che a 60 anni,ipotizzando di avere davanti altri 30 anni di vita e con abitudini maggiormente consolidate,si sia un po' meno flessibili.
A 30 sai che ne hai 60 davanti e che 25 degli anni che hai vissuto non contano perchè eri a casa di mamma e papà.
In pratica hai 5 anni se va bene di stile di vita consolidato.
E quasi sempre si tratta di uno stile di vita anche modesto perchè quando si inizia a lavorare di solito si guadagna poco,magari si è felici ma non si ha tutto quello che si vorrebbe avere.
Ecco probabilmente chi si trova in questa situazione ha messo in conto che davanti avrà un futuro lungo e incerto.
E probabilmente il suo presente non è così florido e sereno da volercisi attaccare con tutte le proprie forze perchè non cambi mai.
Uno magari spera che cambi ma in meglio ovviamente.
Però imho se hai passato i 30 e non sei proprio fortunato perchè ti hanno tenuto un po' nella bambagia qualche pensierino sul fatto che il futuro potrebbe anche essere peggiore del presente lo fai.
Magari non succede ma se succede...

Non voglio fare un discorso che può sembrare antipatico ma oltre l'abitudine c'è anche il contesto in cui si cresce , e quello forma molto il pensiero, ma non è che ci sono contesti positivi o negativi, ogni contesto ha tutti e due gli aspetti, è che si dovrebbe fare un poco una sintesi dei due per avere un modo di vivere piacevole a tutti.
Per contesti io torno a parlare di urbani e provinciali, ognuno ha pregi e difetti, dovremmo cercare di prendere i pregi da entrambe le situazioni mentre invece spesso prendiamo i difetti
 
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