<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 393 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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Il problema è che le auto sono solo 1% delle causa delle emissioni, le le case non le possiamo toccare quindi resteranno inefficienti chissà fino a che secolo, le industrie non ne parliamo perchè abbiamo decine di casi nel nostro paese in cui abbiamo dato priorità a questioni economiche rispetto alla salute e all'ambiente, quindi ci teniamo tutti i problemi e pazienza, e siamo noi i furbi invece gli altri paesi sono una massa di farlocconi invasati di ideologie...poi vai a vedere e sti farlocconi vivono 10 volte meglio di noi...
Alla fine io poi sono sempre della mia idea, non mi sta bene e cambio paese se dove vivo la pensano tutti diversamente da me e sono la minoranza.
Qui Algepa, sembra la richiesta all'oste sulla qualità del vino.
I dati che si trovano da parte dei vari enti (più o meno) autonomi, parlano di un contributo globale del trasporto di circa il 25%.
Di quest'ultimo, il 40% dovuto alle autovetture.
Francamente la storia dell'1% sembra poco credibile, non fosse altro che dove non ci sono strade, l'aria è decisamente migliore, anche se lo scambio gassoso avviene comunque per forza di cose, non essendoci " bolle" di contenimento.
 
Gia solo con infissi adeguati e magari una coibentazione interna leggera nel lato più esposto guadagni un paio di gradi in appartamento, te lo dico per esperienza personale. Ed ogni grado guadganato equivale grosso modo all'8% di consumo e quindi di emissioni in meno.
Puntare alla quadrupla A per un condominio degli anni 60 è follia pura, portarlo in classe C è un eccellente compromesso tra costi e risparmi

Il concetto di base del 110% in effetti era più o meno quello.
Invece di pretendere uno standard non raggiungibile per alcuni edifici veniva richiesto di salire di 2 classi energetiche,quindi anche arrivare a D o C andava bene.
Anzi probabilmente salire di 2 classi per gli edifici più datati era più facile e garantiva più benefici rispetto a quelli recenti anche se il risultato finale non era l'assoluta eccellenza in termini di efficienza energetiva.
Poi è andata come è andata coi prezzi saliti a dismisura,un enorme costo per la collettività e una platea di beneficiari ridotta e spesso non facente parte delle categorie che ne avrebbero avuto più bisogno.
 
Qui Algepa, sembra la richiesta all'oste sulla qualità del vino.
I dati che si trovano da parte dei vari enti (più o meno) autonomi, parlano di un contributo globale del trasporto di circa il 25%.
Di quest'ultimo, il 40% dovuto alle autovetture.
Francamente la storia dell'1% sembra poco credibile, non fosse altro che dove non ci sono strade, l'aria è decisamente migliore, anche se lo scambio gassoso avviene comunque per forza di cose, non essendoci " bolle" di contenimento.

mischi due cose
la qualita' dell'aria e' una cosa, le emissioni di co2 un'altra.
la qualita' dell'aria e' data dalle emissioni locali, quindi noi si va a produrre schifezze in cina, perche' costa meno (scaricano nel fiume giallo e ciao).
le emissioni di co2 sono a livello globale.
che tu le emetta a barletta o a pechino, vanno tutte a far effetto serra.
le auto a pile, nascono con lo scopo di ridurre l'effetto serra (se l'energia elettrica fosse tutta prodotta con fonti rinnovabili).
il famoso 1%, e' la percentuale di co2 emessa dalle auto europee nel mondo.
questo e' quello che cambia, per il mondo, nell'ottimistica previsione di levare tutte le auto a combustione interna in europa.
e da quel misero 1%, e' nata la bufera.
 
Io son convinto che su questa terra siamo in troppi.

Devo anche ammettere che la mia "coscienza ecologica" non è rivolta all'automobile, mi piacciono i termici, che per me sono l'anima della vettura, malgrado continuino a mettere filtri che ne smorzano la personalità, ma è rivolta al rispetto della natura nei gesti quotidiani, tipo raccolta differenziata o non buttare in terra la qualunque.... non calpestare le aiole.... e non nascondere schifezze sotto la sabbia al mare.
Manco farmi i giri in aereo per andare a fare una settimana di bagnetti dall'altra parte del mondo.

Però io sono un nostalgico e so bene che i motori non torneranno più a rombare..... e allora non me ne frega nulla.... finchè potrò godermi la benzina lo farò, il giorno che non sarà più possibile andrò a prendermi l'aereo come gli altri per farmi il bagnetto dall'altra parte del mondo.... così terrò a bada la mia (ex) passione girando il globo e imprecando su quanta gente, in giro per il mondo, guida ancora il termico nell'attesa che anche loro raggiungano la "pace ecologica" prendendo un aereo per venire a visitare la nostra verde Europa.
 
mischi due cose
la qualita' dell'aria e' una cosa, le emissioni di co2 un'altra.
la qualita' dell'aria e' data dalle emissioni locali, quindi noi si va a produrre schifezze in cina, perche' costa meno (scaricano nel fiume giallo e ciao).
le emissioni di co2 sono a livello globale.
che tu le emetta a barletta o a pechino, vanno tutte a far effetto serra.
le auto a pile, nascono con lo scopo di ridurre l'effetto serra (se l'energia elettrica fosse tutta prodotta con fonti rinnovabili).
il famoso 1%, e' la percentuale di co2 emessa dalle auto europee nel mondo.
questo e' quello che cambia, per il mondo, nell'ottimistica previsione di levare tutte le auto a combustione interna in europa.
e da quel misero 1%, e' nata la bufera.
Dati ISPRA, emissioni di CO2 sul territorio nazionale:
Industrie energetiche 26,9%
Trasporti 30,7%
Manifatturiero e Edilizia 14,4%
Combustioni non industriali (immagino riscaldamento ecc.) 22,6%
tralascio il resto, non importante al fine della discussione.
 
Dati ISPRA, emissioni di CO2 sul territorio nazionale:
Industrie energetiche 26,9%
Trasporti 30,7%
Manifatturiero e Edilizia 14,4%
Combustioni non industriali (immagino riscaldamento ecc.) 22,6%
tralascio il resto, non importante al fine della discussione.
Di questo 30,7% quanto è dovuto alle automobili, quanto al trasporto merci su strada, quanto a navi e aerei?
 
Dati ISPRA, emissioni di CO2 sul territorio nazionale:
Industrie energetiche 26,9%
Trasporti 30,7%
Manifatturiero e Edilizia 14,4%
Combustioni non industriali (immagino riscaldamento ecc.) 22,6%
tralascio il resto, non importante al fine della discussione.
questi sono i dati italiani.
da cui devi levare, dal 30% dei trasporti, le quote degli aerei, navi, treni e camion.
sopra ho messo quello indicato dalla EU, dove i trasporti sono il 10% delle emissioni EU.
posso immaginare che, per la sola italia, la percentuale sia simile.

e il 10% europeo, corrisponde all'un percento mondiale delle emissioni.
 
Continuiamo ad avvitarci su noi stessi. I nostri processi industriali, di riscaldamento e di trasporto sono in progressiva e continua efficienza sia energetica che ambientale sin dagli anni '70 e più incisivamente '90 in avanti. La "transizione" (o meglio l'efficientamento, dato che detesto la parola) la devono fare i cinesi, gli indiani, gli indonesiani, il Sudamerica, il Sudafrica, l'Africa intera che è una bomba ecologica pronta ad esplodere. Invece continuiamo ad incaponirci su provvedimenti che non sposteranno di una virgola il comportamento terrestre ma provocheranno ben altri disastri.

L'isola di microplastiche che galleggia nell'Oceano Indiano, non l'abbiamo fatta noi occidentali che ricicliamo anche le formiche morte... ma il terrorismo ambientalista si guarda bene dal dire a chiare lettere che sono le migliaia e migliaia di bottiglie di plastica gettate in mare da indiani, malesi, cinesi e compagnia cantante.

Ma qualcuno dei sapientoni è mai stato in quei Paesi? Sa come mangiano, come vivono, dove buttano miliardi e miliardi di involucri di plastica per ogni maledetto involtino che sbocconcellano per strada? E come li bruciano o li smaltiscono? Miliardi e miliardi di tonnellate di schifezze sia in mare che in atmosfera ma noi facciamo fallire secoli di evoluzione tecnologica e civile perché lorsignori han deciso così dopo una doccia di verde? Al sicuro nel loro cottage vista porto vecchio di Copenhagen dal quale si spostano in taxi (che vada a batteria o a letame a loro non importa) per andare all'aeroporto e raggiungere la loro villetta di St. Marteen?

Tecnicamente abbiamo sviscerato praticamente tutto il possibile... ora non resta che sperare che il 2024 porti un po' di sale in zucca, perché questi non ne hanno...

https://www.quattroruote.it/news/in...2035_intesa_a_giorni_no_ai_biocarburanti.html
 
L'isola di microplastiche che galleggia nell'Oceano Indiano, non l'abbiamo fatta noi occidentali che ricicliamo anche le formiche morte...

Beh non è che noi ricicliamo proprio tutto,ci sono zone e persone che ancora oggi si oppongono ferocemente alla raccolta differenziata.
Dietro allo stabile in cui lavoro io ci sono dei grandi palazzi di edilizia popolare.
Hanno i cassonetti della plastica e della carta vuoti e quelli del non recuperabile sempre stracolmi.
Poi che non vada più a finire in mare ok ma chissà quanti rifiuti recuperabili invece vengono inceneriti chissà dove.
Un cliente invece è un insospettabile perchè va a lavorare ogni giorno con la sua Audi in giacca e cravatta.
Però butta i propri rifiuti tutti assieme giorno per giorno nel cestino davanti a casa invece che nei cassonetti per non fare la differenziata.
Almeno dall'altra parte del mondo hanno la scusante dell'arretratezza.
 
p.s. come si faccia poi a nominare commissario a questo argomento così cruciale per l'economia, la stabilità sociale e l'industria di un intero Continente un laureato in Letteratura Francese che non ha mai fatto un giorno di vero lavoro in vita sua, me lo devono spiegare... Ma fate finta di non averlo letto.

per come dici i nostri Ministri devono essere tutti dei tecnici , oltretutto parliamo di formazione scolastica, mica è detto che la formazione scolastica sia poi necessariamente il percorso professionale che uno h percorso nella sua vita.
 
Non sempre: servono ministri sia tecnici che politici. In questo caso sarebbe servito sicuramente un politico dato l'impatto sociale, ma supportato da importanti background tecnici.
 
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