<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 114 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Giusto, fatti e impegni internazionali.

Ho letto la mini intervista a Giovannini, ministro tecnico e non schierato con alcun partito. Mi sembra che semplicemente stia dicendo: sulla mobilità abbiamo fatto un programma pluriennale e raggiunto traguardi intermedi impegnandoci con i cittadini italiani e con la UE, ora (alla luce del dibattito elettorale) c’è il pericolo che quello già fatto non venga portato a termine oppure che venga stravolto (da più parti si chiede, genericamente, di rivedere il PNRR). Opinione assolutamente plausibile.

Invito a consultare questa pagina web del Ministero dove sono elencati i programmi, i risultati attesi e quelli già raggiunti. (i fatti)
https://www.mit.gov.it/comunicazione/news/il-pnrr-i-progetti-e-le-linee-di-azione

L’Europa, nonostante la guerra in Ucraina, aumenterà gli sforzi per politiche di sviluppo sostenibile e quindi la mobilità (sia privata che commerciale) nel brevissimo futuro sarà sempre più orientata alla sostenibilità (gli impegni internazionali).

Il repentino peggioramento climatico ci obbliga ad aprire gli occhi ormai non solo per i nostri figli ma anche per noi stessi.


....Con l' inflazione dal 2 al 7,9....
Te credo
 
Invito a consultare questa pagina web del Ministero dove sono elencati i programmi

Per quel che riguarda questo forum, ovvero principalmente la mobilità personale, ergo infrastrutture di ricarica, i miliardi stanziati sono 1,4 su 62 condivisi tra l'altro con altri progetti non inerenti. Per raffronto lo sviluppo della mobilità ciclistica porta a casa quasi un miliardo di euro. Mentre il 57 % delle risorse riguarda ferrovie e alta velocità.
In parole povere quello che il governo sta facendo per il consumatore e la sua mobilità personale per arrivare al 2035 è costruire le colonnine, senza specificarne la tabella di marcia ne la misura.
 
Ingatti non è una permuta 1:1, da decine di post cerco di farlo capire...
La tua idea è che non lo sia, ma anche fosse che si realizzasse quello che tu dici dal punto di vista del clima non cambia nulla, quindi se il problema è quello va affrontato in altro modo, siccome le risorse non sono infinite vanno aperti gli occhi e dirottati i fondi dove serve. O meglio il tutto col condizionale.
 
Abbiamo già visto più indietro che il problema non lo risolvi certo spostando la mobilità sull'elettrico.
Se rileggi quello che ho scritto non troverai nessun accenno alla mobilità elettrica. Ho solo commentato l'intervista del ministro dove si parla di mobilità sostenibile per tutti i settori treni, navi, bici, auto. Se clicchi sul link che ho segnalato puoi vedere quali sono i settori interessati. Concordi?
 
Certo che concordo, col quote della parte del tuo discorso ho espresso un concetto diverso, quello di "su cosa vanno aperti gli occhi" che, purtroppo, non c'entra con quello che dice e fa l'ex ministro
 
Certo che concordo, col quote della parte del tuo discorso ho espresso un concetto diverso, quello di "su cosa vanno aperti gli occhi" che, purtroppo, non c'entra con quello che dice e fa l'ex ministro
Veramente è ancora ministro.

Comunque il futuro dell'auto non è indipendente dal futuro degli altri mezzi di trasporto.
 
No, vedila al contrario. Stanno mettendo in campo azioni per trasformare il tessuto sociale ed economico che vanno bene ad una sola parte, la maggiore, dei paesi che compongono l' Unione Europea. Ai restanti non resta altro che corrergli dietro come possono infischiandosene della loro situazione attuale e di come e di cosa devono attuare per arrivare in pari. Questo pensiero, tra l'altro, è stato chiaramente espresso più volte, e più duro aggiungo, del direttore e dal suo staff, che di noi ne sanno sicuramente di più.


C'e un detto che dice "chi vive sperando muore ....."
La "speranza" se così la vuoi chiamare non cade dal cielo, la ci si crea. Ergo si gettano delle solide e concrete basi per far si che certe cose possano accadere. Ora dimmi:
-Da quanti anni in Italia non si fa una vera politica economica rivolta alle aziende ? Ti anticipo almeno 30
-Perchè dall'Italia le grandi aziende emigrano mentre negli altri paesi ci investono ? Vedi sopra
-Perchè in Europa siamo stati un po di più considerati solo fino quando la presidenza del consiglio era insediata da personaggio che in Europa è molto rispettato, e ora vedendo i mercati e le dichiarazioni non ci crede nessuno ? Questa la lascio a te.
E queste ti sembrano le basi solide perchè uno possa sperare di arrivare al 2034 con :
- stipendio adeguato per comprarsi un'auto
- infrastruttura pubblica ramificata che gli permetta di muoversi liberamente lasciando a casa l'auto o non addirittura averla
-infrastruttura privata che permetta a chiunque di possedere un'auto elettrica e gestirsi liberamente per i propri affari

Ma io sono d'accordo che non si vive di speranze ma di azioni tangibili , ma occorre esserci la volontà generale perché ci sia un clima che favorisca le azioni tangibili e da noi non mi sembra che ci sia. Come spesso è accaduto negli ultimi 50/60 anni non abbiamo la voglia ed il coraggio d'investire nell'innovazione, la transizione nel opinione pubblica è vista come un problema invece di un opportunità per rientrare in numerosi settori che abbiamo abbandonato e resteremo sempre di più nella periferia del mondo perché non aggamceremo il treno dello sviluppo.
Ma alla fine in tutto questo chi ci rimetterà? Io non so perché andando verso i 50 ormai la mia strada diciamo che è tracciata , i tanti italiani che sono over 60 assolutamente no perché giustamente ,ripeto giustamente stanno godendo di quello che si sono meritati nel corso della vita, a rimetterci saranno unicamente i nostri figli a cui asceremo un paese ancora più arretrato di quello di oggi e un pianeta con ancora maggiori problemi di quelli che abbiamo ora.
 
Questo è tutto da dimostrare, impatto ambientale, misurato, alla mano.
Ma se abbiamo detto pagine indietro che l'auto incide per una percentuale a una cifra a livello mondiale, l'impatto è già stato misurato e trovato non significativo. Ciò vuol dire che se vuoi risolvere qualcosa devi intervenire dove l'impatto è maggiore.
 
Ma se abbiamo detto pagine indietro che l'auto incide per una percentuale a una cifra a livello mondiale, l'impatto è già stato misurato e trovato non significativo. Ciò vuol dire che se vuoi risolvere qualcosa devi intervenire dove l'impatto è maggiore.
Non è detto, dipende da come gestisci la mobilità in altre modalità ed il relativo modello industriale di produzione, etc
 
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