Divido in due la risposta per separare i macro-argomenti:
Sinceramente giro giornalmente per 70 km (+/-) tra Milano Nord e il lecchese (dopo Vimercate), il tutto a/r quindi parecchia tangenziale, la zona di Monza e il primo lecchese; due volte a settimana faccio il giro quasi completo della circonvallazione e una volta mi tocca anche la est fino a San Giuliano oppure a Trezzano s/Naviglio, dipende. Poi chiaramente i percorsi possono cambiare per il traffico ma passo in zone centrali e periferiche, su strade urbane e a scorrimento, il tutto per un paio di migliaia di km al mese o poco meno e solo per lavoro. Poi si aggiungono le serate in settimane e le giornate del weekend che ci portano da amici in altre zone della città o in centro per commissioni o visite varie con le bimbe.
Io "parecchie" ID3 non le vedo, o meglio, credo abbiamo un concetto un po' diverso di "parecchie", cito da Treccani:
parécchio agg., pron. e avv. [lat. *parĭcŭlus, der. del lat. class. par «pari, simile»]. – (...omissis...) In numero o in quantità notevole
Io non ne vedo affatto in numero o in quantità notevole, ma proprio per nulla, continua a non essere numero o quantità notevole nemmeno l'intero numero di elettriche (che però riconosco essere in costante aumento) ma per dire vedo più Tesla che ID.3 (il tutto per rimanere in tema elettriche pure e riconoscibili).
Quanto alle straniere riconfermo: la stragrande maggioranza (tipo 7 su 10) delle elettriche targate straniere sono Tesla, le restanti 3 su 10 si dividono tra gli altri con anche qualche Taycan e Audi GT etron o come si chiama (ne ho viste almeno 3/4 per ognuna, in queste settimane).
Trovo alquanto speciosa questa tua risposta; sminuire o screditare lo scritto pubblicato dal un direttore di rivista è diverso dal farne critiche circostanziate: cosa sarebbe cambiato se avesse minuziosamente spiegato (allungando a dismisura lo scritto rendendolo "illeggibile") ogni dettaglio relativo ad ogni singolo disservizio o problema riscontrato? No, perchè io l'idea che abbia carte smagnetizzate, telefono scarico, PIN o password dimenticate non la prendo nemmeno in considerazione (pur rimanendo una parte dei problemi che possono capitare).
Giro comunque il discorso: com'è possibile che una persona qualsiasi, per diporto o viaggio di lavoro, DEBBA O POSSA mettersi dietro ad app, pianificare, pensare, organizzare e scomporre ogni spostamento anche solo medio al fine di arrivare a destinazione senza che ciò si trasformi in un'Odissea?
Tesla è quel che è perchè ha capito che è esattamente QUELLA la soluzione che deve dare ai suoi utenti: le gran vendite che fanno per prodotti con qualità, materiali e assemblaggi assolutamente normali (il design lo trovo personalmente sgradevole ma non ciò può incidere sul ragionamento) ma con prezzi molto elevati secondo me testimoniano che sono gli unici ad "aver risolto problemi" a chi le compra.
Semplifico ancor di più, chiudendo: è l'auto uno strumento al nostro servizio oppure siamo noi che dobbiamo "plasmare" tempo e ragionamenti per far funzionare uno strumento?
Probabile che vediamo 2 Milano differenti. Io vedo parecchie VW id3 oltre che Tesla, con targhe tedesche e olandesi (gli svizzeri non li conto nemmeno, anche se non è che tutti arrivino dal cantone TI o GR).
Sinceramente giro giornalmente per 70 km (+/-) tra Milano Nord e il lecchese (dopo Vimercate), il tutto a/r quindi parecchia tangenziale, la zona di Monza e il primo lecchese; due volte a settimana faccio il giro quasi completo della circonvallazione e una volta mi tocca anche la est fino a San Giuliano oppure a Trezzano s/Naviglio, dipende. Poi chiaramente i percorsi possono cambiare per il traffico ma passo in zone centrali e periferiche, su strade urbane e a scorrimento, il tutto per un paio di migliaia di km al mese o poco meno e solo per lavoro. Poi si aggiungono le serate in settimane e le giornate del weekend che ci portano da amici in altre zone della città o in centro per commissioni o visite varie con le bimbe.
Io "parecchie" ID3 non le vedo, o meglio, credo abbiamo un concetto un po' diverso di "parecchie", cito da Treccani:
parécchio agg., pron. e avv. [lat. *parĭcŭlus, der. del lat. class. par «pari, simile»]. – (...omissis...) In numero o in quantità notevole
Io non ne vedo affatto in numero o in quantità notevole, ma proprio per nulla, continua a non essere numero o quantità notevole nemmeno l'intero numero di elettriche (che però riconosco essere in costante aumento) ma per dire vedo più Tesla che ID.3 (il tutto per rimanere in tema elettriche pure e riconoscibili).
Quanto alle straniere riconfermo: la stragrande maggioranza (tipo 7 su 10) delle elettriche targate straniere sono Tesla, le restanti 3 su 10 si dividono tra gli altri con anche qualche Taycan e Audi GT etron o come si chiama (ne ho viste almeno 3/4 per ognuna, in queste settimane).
Il direttore della rivista sarà anche uno "qualificato", ma non si è "curato del fatto" che con un contatore standard da 3 kW e attacchi l'auto alla presa domestica che ne porta via 2,3, la corrente ti salta se usi degli elettrodomestici (lavatrice\condizionatore). E questo rischio sparisce se imposti una differente potenza di ricarica (possibilità che c'è anche nelle plugin). Inoltre il web è pieno di app che ti aiutano a pianificare le soste (oltre che il sistema nativo di audi) e a verificare lo stato delle colonnine.
Inoltre, sarebbe bello sapere se quando ha incontrato colonnine guaste, ha segnalato il guasto? e il guasto si verificava tramite l'app del proprietario della colonnina, con la tessera, tramite roaming ecc ecc. Perchè altrimenti è come lamentarsi che alla pompa di benzina non puoi rifornire se stai utilizzando banconote rovinate\spiegazzate ecc ecc
Trovo alquanto speciosa questa tua risposta; sminuire o screditare lo scritto pubblicato dal un direttore di rivista è diverso dal farne critiche circostanziate: cosa sarebbe cambiato se avesse minuziosamente spiegato (allungando a dismisura lo scritto rendendolo "illeggibile") ogni dettaglio relativo ad ogni singolo disservizio o problema riscontrato? No, perchè io l'idea che abbia carte smagnetizzate, telefono scarico, PIN o password dimenticate non la prendo nemmeno in considerazione (pur rimanendo una parte dei problemi che possono capitare).
Giro comunque il discorso: com'è possibile che una persona qualsiasi, per diporto o viaggio di lavoro, DEBBA O POSSA mettersi dietro ad app, pianificare, pensare, organizzare e scomporre ogni spostamento anche solo medio al fine di arrivare a destinazione senza che ciò si trasformi in un'Odissea?
Tesla è quel che è perchè ha capito che è esattamente QUELLA la soluzione che deve dare ai suoi utenti: le gran vendite che fanno per prodotti con qualità, materiali e assemblaggi assolutamente normali (il design lo trovo personalmente sgradevole ma non ciò può incidere sul ragionamento) ma con prezzi molto elevati secondo me testimoniano che sono gli unici ad "aver risolto problemi" a chi le compra.
Semplifico ancor di più, chiudendo: è l'auto uno strumento al nostro servizio oppure siamo noi che dobbiamo "plasmare" tempo e ragionamenti per far funzionare uno strumento?