<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 1359 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

Esattamente, uno dei quali è avere a disposizione energia elettrica a bassissimo prezzo e diffusa capillarmente con potenze medio-alte. Energia logicamente NON SOLO ricavata da girandole e pannellini come vagheggiato dai sognatori di Bruxelles, ma da un mix pragmatico ed oggettivo dove i fossili giocano ancora una parte strategica. E non potrebbe essere diversamente.

Gli USA invece, per la diversità dell'utenza automobilistica, non supereranno mai il 20-30% del mercato come EV nella migliore delle ipotesi.
...in più, per loro è molto più semplice implementare un'infrastruttura di distribuzione di energia elettrica rispetto a sviluppare praticamente ex novo un'industria motoristica ICE per la quale non hanno il background degli occidentali.


Hanno anche la gande fortuna di avere, dopo alcune grandi concentrazioni urbane....
....Aree semi disabitate, spesso, escludendo il West, circondate da foreste e grandi coltivazioni
 
Francamente il perché la Cina punta sulle EV non credo che sia importante, è importante capire cosa comporta questo indirizzo per il mercato mondiale del automobile ma sopratutto per quello continentale.
E sempre francamente, se negli USA arrivano ad un 30% di EV è un altro dato che ha un impatto sulla nostra industria , il tutto a prescindere da motivi ecologistici
 
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Io non credo minimamente che la crisi dell'industria automobilistica europea derivi dalla transizione ecologica.
Neanche un po'.
Io, al contrario, penso proprio che gran parte dei problemi dell’automotive europea derivi da una “transizione” imposta con i piedi da parte di personaggi che forse non hanno mai fatto un pieno al self su una loro auto. Un po’ come quando il popolo delle ZTL pensa di poter imporre il proprio modello di mobilità a chi vive in provincia.

Questo modello di transizione con queste tempistiche ha obbligato le Case a enormi investimenti che si stanno rivelando senza ritorno ed i cui costi sono stati spalmati sulle termiche, in aggiunta alle gabelle comunitarie decise da tali personaggi e con il condimento finale dell’inflazione post Covid e bellica. Che poi i produttori abbiano commesso un grossolano errore di valutazione pensando di guadagnarci come suini dall’all-in sull’elettrico, non ci piove.
 
Ultima modifica:
Io invece si.
Fossero ancora in vendita utilitarie a 10.000€ e bei turbodiesel a 25/30.000€ senza ovviamente pericoli di blocchi imminenti, la gente lì acquisterebbe.

non so se sia remunerativo nelle teste di chi "produce"; o meglio gli azionisti ed i fondi di investimento pretendono dei dividendi che quel tipo di mercato automobilistico realisticamente non puo' dare.....

i vari ceo che prendono i loro stipendi dai primi a prescindere dal risultato aziendale ringraziano...

quindi si va sul "premium" a batteria o plugin , fatto male come prodotto e commercializzato peggio, che dovrebbe portare guadagni ma in pratica porta conti in rosso e chiusure di stabilimenti.....

ed e' qui che si inseriscono i cinesi....
 
Fossero ancora in vendita utilitarie a 10.000€...
Permettimi ma una frase come questa, per quanto corretta, andrebbe contestualizzata, perché quando si parla di prezzi (e di stipendi) è utile anche tener presente che esiste un qualcosa chiamato "inflazione".
Anche io potrei dire "se vendessero ancora la Fiat 126 a 2'000'000 di Lire la gente la comprerebbe", ma credo sia evidente che, per quanto la frase sia corretta, il costo di una autovettura come questa prescinde ampiamente dal problema della transizione energetica.
 
In realtà alcune vetture che da noi costano molto di più in altri paesi sono vendute a cifre molto inferiori...parlo di Suzuki Swift, Kia Picanto, I10, e non mi si dica per gli Adas...visto che sono delle world car e vendgono prodotte da uno o più stabilimenti per tutto il mondo....
 
Io, al contrario, penso proprio che gran parte dei problemi dell’automotive europea derivi da una “transizione” imposta con i piedi da parte di personaggi che forse non hanno mai fatto un pieno al self su una loro auto. Un po’ come quando il popolo delle ZTL pensa di poter imporre il proprio modello di mobilità a chi vive in provincia.

Questo modello di transizione con queste tempistiche ha obbligato le Case a enormi investimenti che si stanno rivelando senza ritorno ed i cui costi sono stati spalmati sulle termiche, in aggiunta alle gabelle comunitarie decise da tali personaggi e con il condimento finale dell’inflazione post Covid e bellica. Che poi i produttori abbiano commesso un grossolano errore di valutazione pensando di guadagnarci come suini dall’all-in sull’elettrico, non ci piove.
Quoto ogni bit.
 
Francamente il perché la Cina punta sulle EV non credo che sia importante, ..
A mio avviso invece è importante capire che laggiù la penetrazione (altissima, va riconosciuto) delle BEV nel mercato auto è determinata da esigenze ambientali e di mobilità decisamente diverse da quelle nostrane. Molto spesso la Cina è stata presa come esempio dai (superficiali aggiungo io) legislatori occidentali come "paese del Bengodi" per le elettriche dimenticando o, più verosimilmente, omettendo in totale malafede le caratteristiche intrinseche dei trasporti pubblici e privati nel paese del Dragone.
 
Ultima modifica:
Molto spesso la Cina è stata presa come esempio dai (superficiali aggiungo io) legislatori occidentali come "paese del Bengodi" per le elettriche dimenticando o, più verosimilmente, omettendo in totale malafede le caratteristiche intrinseche dei trasporti pubblici e privati nel paese del Dragone.
...esattamente come si è fatto, e si fa ancora, con il caso della Norvegia, altrettanto unico.
 
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Le case hanno distribuito utili record fin all'anno scorso e oggi piangono e chiudono stabilimenti.
Diverse hanno puntato molto su altri continenti, su mercati che ora si stanno chiudendo dopo avergli "rubato" know how.
Alcune hanno puntato su un costo dell'energia e degli approvvigionamenti basso e stabile come sempre, fidandosi del fatto che nulla sarebbe cambiato.
La crisi dell'economia energetica, l'inflazione galoppante sulle importazioni e la mancanza di alcune parti della filiera fondamentali sul continente hanno fatto il resto.
la Transizione è un di cui... anzi è più una cartina al tornasole che una causa.
That's it.
Qui nel belpaese la sentiamo diversamente perchè abbiamo degli stipendi ridicoli rispetto agli altri paesi avanzati e l'aumento dei prezzi ha colto anche noi con le braghe calate.
 

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