<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La prima Fiat 500 è gia in USA | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

La prima Fiat 500 è gia in USA

ma voi non avete capito, gli americani di 500 ne compreranno a vagonate.. ma mica per usarle sulle strade, ma come soprammobili :lol: :lol: :lol:
scherzo ovviamente, ma gran parte di loro non la concepisce nemmeno una vettura così piccola.
detto questo gli usa sono un paese immenso che sicuramente una nicchia per il cinquino la trova sicuro
 
MultiJet150 ha scritto:
modus72 ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
Beh, intanto pensiamo al domani, poi vedremo per il futuro più lontano, in ogni caso l'operazione FIAT/ CHRYSLER per adesso è una buona soluzione per entrambi. :thumbup:
Oh Yeah!

I HAVE A DREAM: driving cost to cost by Alfa Romeo !!! :thumbup: :thumbup: :thumbup:

Parliamo tutti di 500... ma invece è a questo che miriamo ;) e sono sicuro che alla fine sarà proprio questo che otterremo. :thumbup:

...drive coast to coast with Alfa and this is not a dream. 8)
 
sasso1965 ha scritto:
Senza avere letto tutto, la 500 in usa non vendera mai, purtroppo, io spero che allmeno alfa con 159, bera (anche se non mi piace) e spider possa fare un po di numeri, gli americani sono sempre stati, e sempre saranno, strani.., ciao

Se vende la Smart,figuriamoci se non vende la 500... :D
 
Chrom ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
modus72 ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
Beh, intanto pensiamo al domani, poi vedremo per il futuro più lontano, in ogni caso l'operazione FIAT/ CHRYSLER per adesso è una buona soluzione per entrambi. :thumbup:
Oh Yeah!

I HAVE A DREAM: driving cost to cost by Alfa Romeo !!! :thumbup: :thumbup: :thumbup:

Parliamo tutti di 500... ma invece è a questo che miriamo ;) e sono sicuro che alla fine sarà proprio questo che otterremo. :thumbup:

...drive coast to coast with Alfa and this is not a dream. 8)

magari a cielo scoperto... :twisted:
 
La Ford le carte contro l'inquinamento ce le ha già,potrebbe importare la Ka e la Fiesta,così come Crysler importerà le piccole Fiat,e anche la GM fra Matiz,Agila e Corsa potrebbe difendersi. Insomma bisogna spostare la produzione delle piccole europee anche negli USA e soprattutto far cambiare mentalità agli americani e fargli capire che spesso è più divertente guidare una citycar ecologica che un grosso SUV. Le macchine ci sono,quello che deve cambiare è la cultura.
 
SediciValvole ha scritto:
La Ford le carte contro l'inquinamento ce le ha già,potrebbe importare la Ka e la Fiesta,così come Crysler importerà le piccole Fiat,e anche la GM fra Matiz, Agila e Corsa potrebbe difendersi. Insomma bisogna spostare la produzione delle piccole europee anche negli USA e soprattutto far cambiare mentalità agli americani e fargli capire che spesso è più divertente guidare una citycar ecologica che un grosso SUV. Le macchine ci sono,quello che deve cambiare è la cultura.
Negli USA il concetto "divertimento alla guida" è un pò un tabù, considerati i limiti che si ritrovano, i controlli cui sono sottoposti e le pene inflitte a chi sgarra. Questo, più il fatto che le distanze da percorrere sono assai più elevate rispetto alle nostre (i nostri pendolari fanno in media 24km per andare al lavoro considerato qualsiasi mezzo, lì invece la media è 4 volte superiore con minor disponibilità di mezzi pubblici e quindi maggior ricorso all'auto) , ha fatto sì che l'auto pensata per un americano diventasse soprattutto comoda, ricca di gadget per tener compagnia durante le code e le lunghe sgroppate, e assolutamente affidabile soprattutto pensando ai lunghi spostamenti attraverso luoghi disabitati. Uno dei motivi, se non il principale) della bassa potenza specifica dei motori USA (10 anni fa qui 150cv li ottenevi da un 1.8- 2.0, da loro da un 3.0-3,5) era proprio dato dalla ricerca della massima affidabilità, dal cercare motori dalla meccanica sovradimensionata che non si rompesse durante l'attraversamento di un deserto (da qui il nr elevato di cilindri, se si rompe una candela in un V8 è diverso rispetto allo stesso guasto su un 3 o 4 cilindri... ) e che consentisse percorrenze elevate prima di cedere per usura. Il condizionatore, il cruise control, il cambio automatico, l'autoradio, il concetto di SUV e monovolume son tutte cose nate negli USA e poi trapiantate da noi, e alcune di queste faticano ancora ad attecchire perchè contrastano con il concetto di auto che abbiamo in Italia (e un pò in tutta Europa, con singole differenze) dato dalle diverse esigenze e condizioni del nostro paese e del nostro traffico.
Per questo (e non solo) io penso che il mercato cui potrebbero aspirare auto piccole e "sfiziose" come la 500 sia essenzialmente di nicchia, assolutamente non di massa come qualcuno qui si auspica e come da noi è accaduto e accade per Punto, Panda, Golf, la stessa 500. Negli Usa (come pure in Australia, ove il parco macchine è ben più americaneggiante che non europeo) hanno esigenze di trasporto fondamentalmente diverse dalle nostre quindi è ovvio che vadano evase con prodotti diversi da quelli che si utilizzano in Europa.
 
modus72 ha scritto:
Negli USA il concetto "divertimento alla guida" è un pò un tabù, considerati i limiti che si ritrovano, i controlli cui sono sottoposti e le pene inflitte a chi sgarra. Questo, più il fatto che le distanze da percorrere sono assai più elevate rispetto alle nostre (i nostri pendolari fanno in media 24km per andare al lavoro considerato qualsiasi mezzo, lì invece la media è 4 volte superiore con minor disponibilità di mezzi pubblici e quindi maggior ricorso all'auto) , ha fatto sì che l'auto pensata per un americano diventasse soprattutto comoda, ricca di gadget per tener compagnia durante le code e le lunghe sgroppate, e assolutamente affidabile soprattutto pensando ai lunghi spostamenti attraverso luoghi disabitati. Uno dei motivi, se non il principale) della bassa potenza specifica dei motori USA (10 anni fa qui 150cv li ottenevi da un 1.8- 2.0, da loro da un 3.0-3,5) era proprio dato dalla ricerca della massima affidabilità, dal cercare motori dalla meccanica sovradimensionata che non si rompesse durante l'attraversamento di un deserto (da qui il nr elevato di cilindri, se si rompe una candela in un V8 è diverso rispetto allo stesso guasto su un 3 o 4 cilindri... ) e che consentisse percorrenze elevate prima di cedere per usura. Il condizionatore, il cruise control, il cambio automatico, l'autoradio, il concetto di SUV e monovolume son tutte cose nate negli USA e poi trapiantate da noi, e alcune di queste faticano ancora ad attecchire perchè contrastano con il concetto di auto che abbiamo in Italia (e un pò in tutta Europa, con singole differenze) dato dalle diverse esigenze e condizioni del nostro paese e del nostro traffico.
Per questo (e non solo) io penso che il mercato cui potrebbero aspirare auto piccole e "sfiziose" come la 500 sia essenzialmente di nicchia, assolutamente non di massa come qualcuno qui si auspica e come da noi è accaduto e accade per Punto, Panda, Golf, la stessa 500. Negli Usa (come pure in Australia, ove il parco macchine è ben più americaneggiante che non europeo) hanno esigenze di trasporto fondamentalmente diverse dalle nostre quindi è ovvio che vadano evase con prodotti diversi da quelli che si utilizzano in Europa.

bella disquisizione! sono totalmente d'accordo con te.
penso comunque che la nicchia che si possono trovare le piccole come la 500 possa comunque essere interessante; sicuramente non verranno usate negli sconfinati outback, ma esiste un mercato che viaggia per gran parte nelle metropoli di assoluto interesse!
non per nulla lo stesso nardelli alla presentazione della 500 ha detto che è l'auto ideale per NY.. e nonostante le loro città siano diversamente conformate rispetto alle nostre,hanno comunque grandi problemi di traffico e parcheggio e in questo contesto le piccole possono giocare le loro carte vincenti
 
modus72 ha scritto:
SediciValvole ha scritto:
La Ford le carte contro l'inquinamento ce le ha già,potrebbe importare la Ka e la Fiesta,così come Crysler importerà le piccole Fiat,e anche la GM fra Matiz, Agila e Corsa potrebbe difendersi. Insomma bisogna spostare la produzione delle piccole europee anche negli USA e soprattutto far cambiare mentalità agli americani e fargli capire che spesso è più divertente guidare una citycar ecologica che un grosso SUV. Le macchine ci sono,quello che deve cambiare è la cultura.
Negli USA il concetto "divertimento alla guida" è un pò un tabù, considerati i limiti che si ritrovano, i controlli cui sono sottoposti e le pene inflitte a chi sgarra. Questo, più il fatto che le distanze da percorrere sono assai più elevate rispetto alle nostre (i nostri pendolari fanno in media 24km per andare al lavoro considerato qualsiasi mezzo, lì invece la media è 4 volte superiore con minor disponibilità di mezzi pubblici e quindi maggior ricorso all'auto) , ha fatto sì che l'auto pensata per un americano diventasse soprattutto comoda, ricca di gadget per tener compagnia durante le code e le lunghe sgroppate, e assolutamente affidabile soprattutto pensando ai lunghi spostamenti attraverso luoghi disabitati. Uno dei motivi, se non il principale) della bassa potenza specifica dei motori USA (10 anni fa qui 150cv li ottenevi da un 1.8- 2.0, da loro da un 3.0-3,5) era proprio dato dalla ricerca della massima affidabilità, dal cercare motori dalla meccanica sovradimensionata che non si rompesse durante l'attraversamento di un deserto (da qui il nr elevato di cilindri, se si rompe una candela in un V8 è diverso rispetto allo stesso guasto su un 3 o 4 cilindri... ) e che consentisse percorrenze elevate prima di cedere per usura. Il condizionatore, il cruise control, il cambio automatico, l'autoradio, il concetto di SUV e monovolume son tutte cose nate negli USA e poi trapiantate da noi, e alcune di queste faticano ancora ad attecchire perchè contrastano con il concetto di auto che abbiamo in Italia (e un pò in tutta Europa, con singole differenze) dato dalle diverse esigenze e condizioni del nostro paese e del nostro traffico.
Per questo (e non solo) io penso che il mercato cui potrebbero aspirare auto piccole e "sfiziose" come la 500 sia essenzialmente di nicchia, assolutamente non di massa come qualcuno qui si auspica e come da noi è accaduto e accade per Punto, Panda, Golf, la stessa 500. Negli Usa (come pure in Australia, ove il parco macchine è ben più americaneggiante che non europeo) hanno esigenze di trasporto fondamentalmente diverse dalle nostre quindi è ovvio che vadano evase con prodotti diversi da quelli che si utilizzano in Europa.
Stavo per fare un intervento sulla stessa linea, mi hai tolto le parole dalla...tastiera.
L'americano medio ha un imprinting generazionale che lo porta a ritenere sottodimensionato un qualsiasi motore a 4 cilindri, e pericolosa qualsiasi vettura piccola. John Doe non comprerà un milledue lungo tre metri e mezzo dall'oggi al domani, è un cambiamento radicale e lento, e che potrebbe non avvenire mai, se vetture ibride come la Volt prendono piede.
La Smart ha un target di vendite di 30mila pezzi in un anno... una goccia nel mare.
Vetture di questo tipo possono piacere, attirare commenti e apprezzamenti, ma questo non vuol dire che al momento dell'acquisto vengano scelte.
Questo non vuol dire che non venderanno 500, ma saranno molto più appetibili modelli come la Milano o la Giulia
 
modus72 ha scritto:
SediciValvole ha scritto:
La Ford le carte contro l'inquinamento ce le ha già,potrebbe importare la Ka e la Fiesta,così come Crysler importerà le piccole Fiat,e anche la GM fra Matiz, Agila e Corsa potrebbe difendersi. Insomma bisogna spostare la produzione delle piccole europee anche negli USA e soprattutto far cambiare mentalità agli americani e fargli capire che spesso è più divertente guidare una citycar ecologica che un grosso SUV. Le macchine ci sono,quello che deve cambiare è la cultura.
Negli USA il concetto "divertimento alla guida" è un pò un tabù, considerati i limiti che si ritrovano, i controlli cui sono sottoposti e le pene inflitte a chi sgarra. Questo, più il fatto che le distanze da percorrere sono assai più elevate rispetto alle nostre (i nostri pendolari fanno in media 24km per andare al lavoro considerato qualsiasi mezzo, lì invece la media è 4 volte superiore con minor disponibilità di mezzi pubblici e quindi maggior ricorso all'auto) , ha fatto sì che l'auto pensata per un americano diventasse soprattutto comoda, ricca di gadget per tener compagnia durante le code e le lunghe sgroppate, e assolutamente affidabile soprattutto pensando ai lunghi spostamenti attraverso luoghi disabitati. Uno dei motivi, se non il principale) della bassa potenza specifica dei motori USA (10 anni fa qui 150cv li ottenevi da un 1.8- 2.0, da loro da un 3.0-3,5) era proprio dato dalla ricerca della massima affidabilità, dal cercare motori dalla meccanica sovradimensionata che non si rompesse durante l'attraversamento di un deserto (da qui il nr elevato di cilindri, se si rompe una candela in un V8 è diverso rispetto allo stesso guasto su un 3 o 4 cilindri... ) e che consentisse percorrenze elevate prima di cedere per usura. Il condizionatore, il cruise control, il cambio automatico, l'autoradio, il concetto di SUV e monovolume son tutte cose nate negli USA e poi trapiantate da noi, e alcune di queste faticano ancora ad attecchire perchè contrastano con il concetto di auto che abbiamo in Italia (e un pò in tutta Europa, con singole differenze) dato dalle diverse esigenze e condizioni del nostro paese e del nostro traffico.
Per questo (e non solo) io penso che il mercato cui potrebbero aspirare auto piccole e "sfiziose" come la 500 sia essenzialmente di nicchia, assolutamente non di massa come qualcuno qui si auspica e come da noi è accaduto e accade per Punto, Panda, Golf, la stessa 500. Negli Usa (come pure in Australia, ove il parco macchine è ben più americaneggiante che non europeo) hanno esigenze di trasporto fondamentalmente diverse dalle nostre quindi è ovvio che vadano evase con prodotti diversi da quelli che si utilizzano in Europa.[/quote

parole sante, caro modus.
ma i fiattari non ci sentono.
loro sono già convinti che vendere un migliaio di 500 in un mercato di 20.000.000 di auto sia un successo.
 
conan2001 ha scritto:
parole sante, caro modus.
ma i fiattari non ci sentono.
loro sono già convinti che vendere un migliaio di 500 in un mercato di 20.000.000 di auto sia un successo.
Mah, anche lì dipende dagli obiettivi, Kia è contentissima di vendere una miseria di Ceed in Italia mentre storce un pò il naso perchè in Svezia è ai livelli di Golf...
Ad ogni modo i "tifosi" avranno comunque motivi per gioire, partendo da vendite zero anche 100 vetture all'anno potranno esser definite un successo...
 
MultiJet150 ha scritto:
sasso1965 ha scritto:
156jtd. ha scritto:
http://www.motori24.ilsole24ore.com/Auto-Novita/2009/04/chrysler-press-arriva-cinquecento.php

Doveva essere il Salone della speranza, invece è quelle delle certezze, poche. Il mondo al di qua dell'Oceano infatti è ancora fortemente sotto tono.
Uno spiraglio viene invece dalla Chrysler che ha pescato il Jolly di nome Fiat. Il Gruppo Chrysler punta molto alle auto elettriche ma nel frattempo occorre qualcosa di più concreto. Il segnale lo ha dato Jim Press, il vice di Nardelli, numero uno della casa uSa che si è presentato alla propria conferenza stampa sullo stand a bordo di una fiammante Fiat 500 blue elettrico, enunciando parole di elogio per la'azienda italiana. "Questa vettura" ha detto uscendo dall'abitacolo con grande enfasi "è grande come un nostro motore HEMI ma ha molta più personalità ed è particolarmente adatta per le strade di New York" scatenando una folata di applausi.
Fiat per Chrysler vuol dire la salvezza dal Capitolo 11 (bancarotta) e Press ha continuato dando a Cesare (la Fiat) il tributo che merita: "E' prima Casa europea nei motori a basso impatto ambientale, una tecnologia che sarà molto utile anche negli USA ed è per questo che stiamo lavorando notte e giorno per concludere l'alleanza".
La Chrysler nel futuro sarà una "Casa Verde" un po' per il contributo che potrebbe venire da Fiat e un po' per la ricerca nell'elettrico di cui potrebbero beneficiare entrambe.
Sottotono resta il Gruppo GM, nonostante si sforzi di dare segni di vitalità con sei nuovi veicoli, "spalmati" su tre marchi come Buik, Cadillac e Chevrolet. I primi due esprimono soprattutto concept, mentre Chevrolet si lancia sull'Equinox, un crossover capace di percorrere 30 mpg (7,8 litri per 100 Km) sulle Highway americane e la Cruze, già provata dagli europei. Per la Volt ancora una volta bisognerà attendere, troppo poco per il risveglio del colosso di Detroit.
Un po' meglio il Gruppo Ford con il sostanzioso pick up F-150 SVT Raptor che ancora va forte negli "States" e una serie di modelli dalla Ford Taurus alla Mustang Shelby GT500 alla Ford Fusion e alla Fusion Hybrid fino al Transit Connect e alla Lincoln MKT. Ma anche qui si viaggia a vista per il futuro.
Per il resto il Salone ha parlato soprattutto tedesco con Mercedes che ha svelato ben quattro vetture. La prima la E63 AMG che sarà pronta per l'estate ed è al debutto mondiale qui a New York, con i suoi abbondanti 518 Cv, lo sport utility ML 450 Hybrid molto interessante dal punto di vista tecnico ma che non arriverà in Europa in tempi brevi, il restyling della Gl (la GL 350 BlueTec (210 Cv) e la GL 450 (335 Cv), ed la Vision E250 BlueTec, in arrivo all'inizio del 2010 in Europa.
Seguono BMW con le sportivissime X6 e la X5 in anteprima mondiale per aver ricevuto il potente motore M. Presente anche la Volkswagen con la nuova Golf GTI, già provata in Europa. La novità è nel nome: lascia l'appellativo Rabbit, noto in America, per debuttare finalmente anche qui come Golf.
Per il resto, a questa edizione che apre i battenti al pubblico il 10 aprile e si chiuderà il 19, non mancava nulla dalle Supercar elettriche, tra le più straordinarie come la Fisker Karma ed il prototipo Inizio della Ev Innovations della coupé e Roadster alla Element, un prototipo realizzato da Honda per agevolare il trasporto del proprio cane. Qui ha debuttato anche la Segway a due posti, è ancora sperimentale ma potrebbe essere una soluzione fattibile per la mobilità di domani, anzi di oggi.

Senza avere letto tutto, la 500 in usa non vendera mai, purtroppo, io spero che allmeno alfa con 159, bera (anche se non mi piace) e spider possa fare un po di numeri, gli americani sono sempre stati, e sempre saranno, strani.., ciao

Mi spiace, ma sarei disposto a scommettere con te una cena, sul fatto che gli USA in men che non si dica, si riempiranno di piccole FIAT.

Loro, sono un popolo pragmatico, le convenienze le capiscono al volo e soprattutto badano al sodo, non cazzeggiano come il 70 % degli Italiani.

Ho lavorato per una multinazionale USA per 20 anni, penso di conoscerli abbastanza bene.

L'unico ostacolo, per l'accordo con FIAT, guarda caso, arriva dalle banche creditrici nei confronti di Chrysler.

E pensa che se Chrysler dovesse fallire, non gioverebbe certo alle banche che rischierebbero di perdere tutto !!!!

Questa è l'unica stranezza in tutto quello che sta accadendo oltre oceano.

E cosa succede se Daimler (Mercedes) che detiene il ca. 19% di Chrysler dice no?????
 
alkiap ha scritto:
....
L'americano medio ha un imprinting generazionale che lo porta a ritenere sottodimensionato un qualsiasi motore a 4 cilindri, e pericolosa qualsiasi vettura piccola......
Hehe, guardacaso la Golf laggiù sichiama Rabbit e viene venduta con il 5 cilindri il linea...
Questo non vuol dire che non venderanno 500, ma saranno molto più appetibili modelli come la Milano o la Giulia
Si, senza dubbio. Anche perchè in Italia si sceglie la 500 anche in base alla simpatia e al ricordo dell'illustre antenata, negli Usa tutta questa parte non c'è dal momento che l'antenata sarà conosciuta giusto dagli emigranti... Quindi la 500 verrebbe scelta più per le sue caratteristiche tecniche che non per il fattore "nostalgia e simpatia".
Chissà poi come si comporterà la piccolina negli USAnCAP.... La Giulia ( molto difficilmente Milano) potrà anche esser pensata e ottimizzata per quei test ma per la 500 dubito si sia pensato agli USAnCAP durante la progettazione, già le 5 stelle EUROnCAP son grasso che cola...
 
mi pare di capire una cosa: qualcuno SPERA nel fallimento, perchè la gioia dei fiattari è la tristezza di altri.
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io preferisco gioire, che vivere nel livore e nella speranza dei fallimenti altrui, chiunque essi siano......
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però sperare non costa niente.....sia di qua che di là, è in cosa si spera che fa la differenza
 
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