<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La convenienza dell'elettrico | Page 32 | Il Forum di Quattroruote

La convenienza dell'elettrico

Lo definirei "male necessario", ma prima sparisce meglio è.

Io invece lo definisco un'alternativa interessante e in parte anche necessaria, anche in tempi normali. Personalmente trovo decisamente alienante e pure poco produttivo lavorare sempre in smart working, però poterlo fare in maniera flessibile e secondo le necessità, magari una o due volte a settimana, mi pare molto interessante soprattutto per chi non è libero di gestire il suo tempo lavorativo ma deve timbrare il cartellino ogni santo giorno in ufficio.
Conosco diverse persone che lavorano in ufficio per multinazionali dove la pratica dello smart working (parziale) era già molto diffusa prima della pandemia, sono sempre stati tutti molto contenti di lavorare almeno un giorno a settimana a casa. C'è ovviamente anche un risparmio in termini energetici e di risorse.
Vedi, se posso permettermi, c'è una differenza fondamentale tra noi,che trovo anche interessante: tu mi sembri spesso bianco o nero, se una cosa non ti va a genio è da scartare ("prima sparisce e meglio è") io credo più nei compromessi ragionati e nella coesistenza flessibile di più elementi, che non è detto che siano ideali se presi singolarmente (mica dobbiamo tutti lavorare in smartworking e sempre, per esempio) ma la loro compresenza attentamente bilanciata può essere un ottimo ed efficace mix. Ovviamente ognuno ha le sue opinioni.
 
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Io invece lo definisco un'alternativa interessante e in parte anche necessaria, anche in tempi normali. Personalmente trovo decisamente alienante e pure poco produttivo lavorare sempre in smart working, però poterlo fare in maniera flessibile e secondo le necessità, magari una o due volte a settimana, mi pare molto interessante soprattutto per chi non è libero di gestire il suo tempo lavorativo ma deve timbrare il cartellino ogni santo giorno in ufficio.
Conosco diverse persone che lavorano in ufficio per multinazionali dove la pratica dello smart working (parziale) era già molto diffusa prima della pandemia, sono sempre stati tutti molto contenti di lavorare almeno un giorno a settimana a casa. C'è ovviamente anche un risparmio in termini energetici e di risorse.
Vedi, se posso permettermi, c'è una differenza fondamentale tra noi: tu sei spesso bianco o nero, se una cosa non ti va a genio è da scartare ("prima sparisce e meglio è") io credo più nei compromessi ragionati e nella coesistenza flessibile di più elementi, che non è detto che siano ideali se presi singolarmente (mica dobbiamo tutti lavorare in smartworking e sempre, per esempio) ma la loro compresenza attentamente bilanciata può essere un ottimo ed efficace mix.

Io parlo per me, dopo averlo provato. Per quanto mi riguarda, è una iattura e non vedo l'ora di togliermi definitivamente dalle scatole anche il giorno a settimana che sto tuttora subendo. Posso almeno dire che lo odio, o devo dire che va bene perchè per qualcuno va bene? Per me è no, gli altri avranno le loro altrettanto legittime opinioni.
 
Io parlo per me, dopo averlo provato. Per quanto mi riguarda, è una iattura e non vedo l'ora di togliermi definitivamente dalle scatole anche il giorno a settimana che sto tuttora subendo. Posso almeno dire che lo odio, o devo dire che va bene perchè per qualcuno va bene? Per me è no, gli altri avranno le loro altrettanto legittime opinioni.

Infatti avevo già editato, fosse mai...specificando proprio che sono opinioni. Ti volevo solo far notare che in molti non la pensano come te, tutto qui. In genere la possibilità di smart working (pre pandemia di solito 4 giorni al mese) viene (veniva) considerato come una pratica win-win tra azienda e dipendenti, e come un vantaggio contrattuale per il dipendente.
D'altra parte inutile, vista la tua esperienza sul forum, che ti ricordi che su un forum si discute proprio di opinioni, una volta che le mettiamo nel Foro accettiamo implicitamente anche che possano essere discusse o criticate... altrimenti non sarebbe un forum ; )
 
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Imho dipende da tanti fattori.
Dal tipo di lavoro e dalla situazione domestica.
Se uno fa un lavoro che si svolge prevalentemente al pc senza grandi interazioni con clienti e colleghi probabilmente a casa lavora come una pascià.
Ma se invece lavorare a casa significa sentire per telefono 100 volte le persone che normalmente avresti visto faccia a faccia diventa un incubo.
E poi se a casa significa in un bell'ambiente rilassato e tranquillo è un conto.
Se hai a casa i figli in dad,i vicini rumorosi,la connessione fa schifo...

Io mi ci vedrei ma il mio lavoro a distanza nun se po fa...
 
Io parlo per me, dopo averlo provato. Per quanto mi riguarda, è una iattura e non vedo l'ora di togliermi definitivamente dalle scatole anche il giorno a settimana che sto tuttora subendo. Posso almeno dire che lo odio, o devo dire che va bene perchè per qualcuno va bene? Per me è no, gli altri avranno le loro altrettanto legittime opinioni.
Concordo con te; anche io lavoro in una multinazionale americana, e da anni facciamo il "telelavoro", una vera porcheria: metto a disposizione casa mia per l'azienda, e a meno che tu non abbia un tuo studio, sei sempre in mezzo ai bambini, alla DaD, alle colf, alla moglie che deve pulire, alla zia che arriva a rompere, alla nonna che telefona otto volte, alla televisione alta.
Se abiti da solo nelle valle di Loo (Gressoney) raggiungibile solo a piedi forse. Fine OT.
 
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Concordo con te anche io lavoro in una multinazionale americana, e da anni facciamo il "telelavoro", una vera porcheria: metto a disposizione casa mia per l'azienda, e a meno che tu non abbia un tuo studio, sei sempre in mezzo ai bambini, alle colf, alla moglie che deve pulire, alla zia che arriva a rompere alla nonna che telefona alla televisione alta.
Se abiti da solo nelle valle di Loo (Gressoney) raggiungibile solo a piedi forse. Fine OT.

Ti capisco in questo caso, ma non tutte le situazioni sono uguali, forse anche se abiti in una grande metropoli e non nella valle di Loo, e sei un/una giovane single o in una coppia senza figli, non fa così schifo ogni tanto svegliarsi mezz'ora dopo, stare a casa a lavorare (se non hai videoconferenze) spaparanzati in tuta sul divano al computer se magari fuori piove o nevica, invece di infilarti nell'abito o nel tailleur, e poi nel metrò pieno di gente, andare in ufficio e dopo il lavoro tornare schiacciato come una sardina all'ora di punta con la stessa modalità... queste situazioni non sono poche in termini numerici nelle grandi società dove ci sono molti dipendenti giovani e anche molto turnover.
E magari anche per chi ha figli picoli che vanno all'asilo o a scuola a tempo pieno, può voler dire avere più tempo per poterli accompagnare ed andare a prendere con margini un po' meno risicati e con meno stress.
Quindi, mi pare tutt'altro che una porcheria.
 
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Abbiamo già fatto questo discorso, probabilmente io stesso se avessi 20 anni o 50/60 anni e figli grandi preferirei andare in ufficio ,con figli piccoli e senza colf,e visto che i figli si fanno in tarda età quindi anche senza nonni, avere lo smart working ,che non è solo telelavoro, è utile e permette di gestire la famiglia. Probabilmente lo smart working , quello a 360 gradi, ove applicabile sarebbe uno tra i tanti elementi che potrebbero decongestionare il traffico e anche invogliare um poco la natalità a crescere.
 
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Probabilmente lo smart working , quello a 360 gradi, ove applicabile sarebbe uno tra i tanti elementi che potrebbero decongestionare il traffico e anche invogliare um poco la natalità a crescere.

Non vorrei però che in caso di nuove assunzioni finalizzate dall'inizio al lavoro da casa gli stipendi fossero ridotti.
Per carità non muoversi da casa fa risparmiare però con uno stipendio più basso tirare avanti può non essere facile.
 
Non vorrei però che in caso di nuove assunzioni finalizzate dall'inizio al lavoro da casa gli stipendi fossero ridotti.
Per carità non muoversi da casa fa risparmiare però con uno stipendio più basso tirare avanti può non essere facile.

Attenzione che lo smart working non si limita solo a lavorare da casa,permette anche una redistribuzione del orario lavorativo al di dentro della giornata. Non credo che lo smart working incida sulle nuove assunzioni, anche perché per le aziende ha un certo guadagno , spero che in alcuni casi non avvenga quello che ti dici
 
Io penso che saranno gli ultimi perché l'elettrico non è molto più economico/competitivo, quindi possono tranquillamente continuare col CNG lasciando la patata bollente agli altri.

Comunque l'elettrico può avere un senso nelle città come seconda auto, per gli altri è uno sbattimento costoso.


Per il momento, di sicuro....
Prezzo ( del mezzo )
colonnine ( numero di )
autonomia....
Non sono certo l' ideale, o il desiderabile,
oggi come oggi
 
Non vorrei però che in caso di nuove assunzioni finalizzate dall'inizio al lavoro da casa gli stipendi fossero ridotti.
Per carità non muoversi da casa fa risparmiare però con uno stipendio più basso tirare avanti può non essere facile.
Attenzione che lo smart working non si limita solo a lavorare da casa,permette anche una redistribuzione del orario lavorativo al di dentro della giornata. Non credo che lo smart working incida sulle nuove assunzioni, anche perché per le aziende ha un certo guadagno , spero che in alcuni casi
non avvenga quello che ti dici

Ridotti, magari no....
Ma magari, rivisti i rinnovi, si'
 
Ma per quale motivo il potenziamento della rete non potrà seguirlo? Da ciò che ho capito, per un problema di costi, secondo te?
Le smart grid dovrebbero servire proprio a cambiare il paradigma di distribuzione dell'energia elettrica, andando proprio da quello semplice: "ho tale richiesta di potenza totale, la creo e la distribuisco in modo "pesante" e unidirezionale", ad una generazione diffusa ed un funzionamento "multidirezionale" controllato in modo più intelligente e proattivo, dove l'utilizzatore può essere allo stesso tempo produttore e accumulo. Ciò si adatta particolarmente bene alla produzione diffusa di energia da rinnovabili. Secondo me per i privati questa evoluzione non va vista come un costo, ma come un'opportunità perché nasceranno nuove forme di fornitura e di gestione dell'energia elettrica.
Il tuo ragionamento parte sempre da un presupposto parziale ovvero da un modo intelligente di gestire i flussi di energia prodotta (dalle più svariate fonti) per indirizzarla dove serve e nel momento che serve.
A parte il fatto che già questo è abbastanza complicato di suo ma facciamo finta che sia attuabile.
Manca però l’altro presupposto ovvero i cavi che portano gli ampere ai consumatori.
Facciamo un esempio pratico.
In una città qualunque in una determinata cabina di trasformazione, dove arriva la media tensione (MT) solitamente a 20 KV, c'è un bel trasformatore da cui partono i cavi di bassa tensione (BT) che vanno a dare corrente a 2000 appartamenti. Supponiamo che un 30% di proprietari con garage stanchi d’interrogarsi su quale macchina comprare e martellati da una pubblicità senza precedenti decidano di passare all’elettrico (potrebbe anche avvenire in tempi relativamente brevi). La prima cosa da fare è cambiare il contratto dai miseri 3 KW a 6 KW. Avremo allora 600 appartamenti con 3 KW in più ovvero 1800 KW che alla tensione di 220 V fanno 8180 Ampere.
Quando tu cambi contratto l’Enel è costretta a dimensionare l’impianto per la potenza massima impegnata anche se tu non la consumerai mai. Allora questi ca. 8000 Ampere in più bisogna pur portarglieli in qualche modo e l’unico modo al mondo, attualmente esistente, sono i cavi elettrici. A seconda della sezione impiegata cambiano le portate amperometriche (ad es. 1 cavo 1x25 porta circa 100 A un cavo 1x240 porta 500 A. Poniamo di scegliere la sez. 1x25 che meglio si presta alle varie derivazioni. Avremo quindi 80 cavi da 25 mmq per la fase. Ma le prese di casa hanno il neutro e la terra. Lasciamo per un attimo da parte la terra che viaggia per conto suo con dissipatori interrati, il neutro necessita di altri 80 cavi da 1x25 mq. Avremo quindi 160 cavi da 1x25 che partiranno in aggiunta dalla cabina di trasformazione. Io non ti so dire come l’Enel decida di giocarsi le sezioni ma certamente lungo i vari percorsi e intrecci di strade man mano che si allacciano utenze le sezioni vanno ovviamente a calare. Un cavo 1x25 costa cica 3 €/mt quindi avremo un costo al metro di 480 euro solo per i cavi (anche questo costo andrà a calare lungo il percorso). Prova ad immaginare cosa costerebbe stenderne solo 1 Km e questo solo per 600 abitazioni. Lasciamo perdere il trasformatore, la manodopera per la posa, l'esecuzione dei giunti le morsettiere e gli eventuali scavi aggiuntivi. Anche nel caso che le cabine di trasformazione alimentino la metà di appartamenti il risultato, in proporzione, non cambierebbe. (nel dimensionamento dei cavi ometto, per non annoiare, due parametri fonademtali : la caduta di tensione, che non deve superare il 3% e che molto spesso in BT costringe ad aumentare le sezioni, e la posa con cavi ammassati e a contanto. Più ce ne sono più si riduce la portata amperometrica)
Tu potresti dirmi che non tutti passerebbero al 6 KW e che tanti resterebbero con il contratto da 3 KW. Ammetterai che sarebbe una vita venduta. Di notte niente condizionatore o pompe di calore o altre necessità. Già senza l’auto da ricaricare 3 KW sono strettini.
Potrai avere la smart grid più intelligente del mondo ma sempre attraverso i cavi devi passare.
In conclusione : si è un problema di costi (enorme)
Tutto si può fare anche in tempi ragionevoli, magari sarebbe l'occasione per dare lavoro a centinaia di migliaia di persone il che non sarebbe neache una cattiva idea invece di sperperarli in mega progetti di dubbia utilità.
Ma li abbiamo questi soldi?
Se ci fossero certezze tutto sarebbe più semplice e magari l'investimento avrebbe pure dei ritorni economici interessanti. Il problema sta proprio qui. Chi ci assicura che fra x anni l'auto elettrica non sarà un bel flop?
Con queste incertezze investire è molto difficile.
Scusa la prolissità ma quando si va con gli esempi è difficile essere stringati
 
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Ti capisco in questo caso, ma non tutte le situazioni sono uguali, forse anche se abiti in una grande metropoli e non nella valle di Loo, e sei un/una giovane single o in una coppia senza figli, non fa così schifo ogni tanto svegliarsi mezz'ora dopo, stare a casa a lavorare (se non hai videoconferenze) spaparanzati in tuta sul divano al computer se magari fuori piove o nevica, invece di infilarti nell'abito o nel tailleur, e poi nel metrò pieno di gente, andare in ufficio e dopo il lavoro tornare schiacciato come una sardina all'ora di punta con la stessa modalità... queste situazioni non sono poche in termini numerici nelle grandi società dove ci sono molti dipendenti giovani e anche molto turnover.
E magari anche per chi ha figli picoli che vanno all'asilo o a scuola a tempo pieno, può voler dire avere più tempo per poterli accompagnare ed andare a prendere con margini un po' meno risicati e con meno stress.
Quindi, mi pare tutt'altro che una porcheria.
Come al solito dipende dalle situazioni personali... come ampiamente discusso e se non fai un lavoro commerciale e se sei single e se abiti lontano dal posto di lavoro, se, se... Nel mio caso è una porcheria, ed è talmente smart il "telelavoro" in italiano, che quando lo faccio lavoro 18/20 ore. ..
 
Il tuo ragionamento parte sempre da un presupposto parziale ovvero da un modo intelligente di gestire i flussi di energia prodotta (dalle più svariate fonti) per indirizzarla dove serve e nel momento che serve.
A parte il fatto che già questo è abbastanza complicato di suo ma facciamo finta che sia attuabile.
Manca però l’altro presupposto ovvero i cavi che portano gli ampere ai consumatori.
Facciamo un esempio pratico.
In una città qualunque in una determinata cabina di trasformazione, dove arriva la media tensione (MT) solitamente a 20 KV, c'è un bel trasformatore da cui partono i cavi di bassa tensione (BT) che vanno a dare corrente a 2000 appartamenti. Supponiamo che un 30% di proprietari con garage stanchi d’interrogarsi su quale macchina comprare e martellati da una pubblicità senza precedenti decidano di passare all’elettrico (potrebbe anche avvenire in tempi relativamente brevi). La prima cosa da fare è cambiare il contratto dai miseri 3 KW a 6 KW. Avremo allora 600 appartamenti con 3 KW in più ovvero 1800 KW che alla tensione di 220 V fanno 8180 Ampere.
Quando tu cambi contratto l’Enel è costretta a dimensionare l’impianto per la potenza massima impegnata anche se tu non la consumerai mai. Allora questi ca. 8000 Ampere in più bisogna pur portarglieli in qualche modo e l’unico modo al mondo, attualmente esistente, sono i cavi elettrici. A seconda della sezione impiegata cambiano le portate amperometriche (ad es. 1 cavo 1x25 porta circa 100 A un cavo 1x240 porta 500 A. Poniamo di scegliere la sez. 1x25 che meglio si presta alle varie derivazioni. Avremo quindi 80 cavi da 25 mmq per la fase. Ma le prese di casa hanno il neutro e la terra. Lasciamo per un attimo da parte la terra che viaggia per conto suo con dissipatori interrati, il neutro necessita di altri 80 cavi da 1x25 mq. Avremo quindi 160 cavi da 1x25 che partiranno in aggiunta dalla cabina di trasformazione. Io non ti so dire come l’Enel decida di giocarsi le sezioni ma certamente lungo i vari percorsi e intrecci di strade man mano che si allacciano utenze le sezioni vanno ovviamente a calare. Un cavo 1x25 costa cica 3 €/mt quindi avremo un costo al metro di 480 euro solo per i cavi (anche questo costo andrà a calare lungo il percorso). Prova ad immaginare cosa costerebbe stenderne solo 1 Km e questo solo per 600 abitazioni. Lasciamo perdere il trasformatore, la manodopera per la posa, l'esecuzione dei giunti le morsettiere e gli eventuali scavi aggiuntivi. Anche nel caso che le cabine di trasformazione alimentino la metà di appartamenti il risultato, in proporzione, non cambierebbe. (nel dimensionamento dei cavi ometto, per non annoiare, due parametri fonademtali : la caduta di tensione, che non deve superare il 3% e che molto spesso in BT costringe ad aumentare le sezioni, e la posa con cavi ammassati e a contanto. Più ce ne sono più si riduce la portata amperometrica)
Tu potresti dirmi che non tutti passerebbero al 6 KW e che tanti resterebbero con il contratto da 3 KW. Ammetterai che sarebbe una vita venduta. Di notte niente condizionatore o pompe di calore o altre necessità. Già senza l’auto da ricaricare 3 KW sono strettini.
Potrai avere la smart grid più intelligente del mondo ma sempre attraverso i cavi devi passare.
In conclusione : si è un problema di costi (enorme)
Tutto si può fare anche in tempi ragionevoli, magari sarebbe l'occasione per dare lavoro a centinaia di migliaia di persone il che non sarebbe neache una cattiva idea invece di sperperarli in mega progetti di dubbia utilità.
Ma li abbiamo questi soldi?
Se ci fossero certezze tutto sarebbe più semplice e magari l'investimento avrebbe pure dei ritorni economici interessanti. Il problema sta proprio qui. Chi ci assicura che fra x anni l'auto elettrica non sarà un bel flop?
Con queste incertezze investire è molto difficile.
Scusa la prolissità ma quando si va con gli esempi è difficile essere stringati
Hai certamente ragione, ma ci sono anche i problemi di generazione, non credo nelle smart grid di cogenerazione, come i posteri hanno "segato" il riscaldamento individuale a fronte del teleriscaldamento di quartiere.
Dove li troviamo questi oltre 150 TW dalle rinnovabili? Dal fotovoltaico in pianura Padana, che funziona a regime per 4 mesi all'anno? Dall'eolico potenza media di una pala se non vogliamo andare su pale di 50 metri, è di un megawatt.. quindi mettiamo 150 milioni di pale eoliche? Buona fortuna per l’ambiente e la fauna, forse con i tempi che ci sono in Italia tra 40 anni le avremo installate, verdi permettendo
 
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