Questo è vero.
Però imho la risposta all'immobilismo non può essere fare finta che una tecnologia sia alla portata di tutti e che non richieda una trasformazione radicale del modo di intendere la mobilità e del modo di produrre e distribuire l'energia.
Qui ci stanno facendo credere che l'auto elettrica tra poco sarà per tutti.
Non è così e non potrà essere così senza investimenti ingentissimi e un piano ben preciso che non c'è,dobbiamo accettarlo.
Secondo me sarebbe molto più onesto combattere l'immobilità con piccoli cambiamenti,convincendo la gente a non fregarsene dell'ambiente come fa oggi,per fare un esempio banale invece di cercare di convincere 1000 persone a spendere di più per un'auto elettrica convincerne 100000 a spendere di meno e usare la bicicletta.
Qualcuno potrebbe pensare che questo significhi puntare in basso ma secondo me vuol dire puntare a qualcosa di realistico,qualcosa che avremmo i mezzi per fare volendo.
Hai ragione quando scrivi che non possiamo fare affidamento sul buon senso e sulla buona volontà dei singoli,ma non si può nemmeno cercare di imporre (con i blocchi alla circolazione anche di auto molto recenti risparmiando solo pochissime categorie di veicoli) un cambiamento che non può avvenire per ragioni economiche e pratiche.
Però mi viene da chiederti: sapresti dirmi una sola tecnologia, riguardante ovviamente oggetti di un certo costo, che quando si è presentata sul mercato, era veramente alla portata di tutti?
Non parliamo della solita storia dei cellulari e dell'elettronica, ma prendi anche dispositivi che oggi consideriamo estremamente popolari, come la televisione e gli elettrodomestici... pensi per esempio che negli anni '50 la televisione, o la lavatrice e pure il frigo ce l'avessero tutti?
I miei nonni (che costruirono la loro casa nel 1956) mi raccontavano che i vicini - che erano insegnanti che facevano parte della media borghesia, e abitavano in una bella casa - non avevano la televisione e venivano la sera a guardarla da loro, ancora negli anni '60... e in quegli anni si poteva dire lo stesso dell'automobile tout court, che per tanti era ancora un lusso.
Ma per fare diventare, la stessa automobile, un bene di massa non sono stati fatti investimenti ingentissimi? Pensiamo addirittura alle autostrade...altro che colonnine di ricarica.
Nel '56 quando i miei nonni hanno costruito casa, si poneva la prima pietra dell'autostrada del Sole, opera eccezionale terminata meno di 10 anni dopo.
Se allora ci fosse stato il forum cosa avremmo detto? Ah che sperpero di denaro pubblico...diamo sussidi agli agricoltori poveri invece di costruire l'autostrada per i ricchi... andiamo piano, a cosa serve spendere miliardi di lire per far arrivare il notabile con la Giulia o la Fiat 2300, o magari la Jaguar, più velocemente da Milano a Roma...tanto i camion con le merci che utilizzano anche i normali cristi vanno piano... a che serve l'autostrada e spendere tutti sti soldi se la Nuova 500 fa 90... così me l'immaginerei questo thread sessantacinque anni fa, e per fortuna eravamo diversi, perché in realtà se leggo il tenore di certi interventi non dovremmo far nulla e cambiare nulla, addirittura perché non sarebbe per tutti (ma se non iniziamo con chi può permettersi certe tecnologie, non diventerà mai per tutti)...nei paesi sviluppati il tempo della realizzazione delle infrastrutture "di base" è finito, ora bisogna semmai mantenerle in efficienza, e soprattutto gestire la complessità del cambiamento che è molto più sottile e meno evidente, è fatto di reti intelligenti ed interconnesse, di efficienza, di generazione diffusa... il paradosso è che si ritiene l'auto elettrica elitaria, ma la sua efficienza anche a sistema si basa su di un mondo dove la generazione diffusa dell'energia e le smart grid daranno molta più importanza alle scelte locali, addirittura a scala di quartiere, ed anche individuali, e la possibilità di partecipare alla produzione e distribuzione dell'energia elettrica, ed in un certo senso anche della mobilità. E' un mondo che si immagina fatto anche di tante piccole realtà messe in rete (comprese le auto che possono diventare accumuli), piuttosto che la produzione centralizzata, con la sua inerzia, che sta ad un livello superiore e centralizzato, sia industrialmente, sia politicamente, non raggiungibile dai cittadini a livello di scelte ed indirizzi. Io penso sempre che bisognerebbe cercare di guardare un po' oltre rispetto al visibile ed immaginabile nell'immediato.