<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Italiani sempre meno in auto, il 20% riduce uso | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

Italiani sempre meno in auto, il 20% riduce uso

marimasse ha scritto:
manuel46 ha scritto:
bellafobia ha scritto:
non è un male che molti italiani abbiano ridotto l'uso (o l'abuso...) dell'auto
...non tutti i mali vengono per nuocere!
Anche a me sembra una cosa tutto sommato positiva, per svariate ragioni.
A patto che poi non ci si lamenti per le ovvie conseguenze: minori immatricolazioni, ridotte necessità di produzione, ridondanza di posti di lavoro e così via.

Invece, stando a quanto continuo a leggere e sentire un po' dappertutto, mi pare che sia sempre più diffuso l'atteggiamento diametralmente opposto: auspicare tante salutari riduzioni (dell'inquinamento, dell'uso dell'auto, del numero dei veicoli sulle strade e poi anche degli sprechi di energia, degli sprechi di denaro, delle speculazioni, degli intrallazzi ecc. ecc.) e contemporaneamente pretendere che ciò avvenga senza alcun danno a consumi, fatturati, redditi posti di lavoro ecc e addirittura auspicarne un aumento grazie a una fantomatica "crescita" cui tutti si dovrebbero dedicare con impegno e sollecitudine.

Forse mi sfugge qualcosa di veramente grande (lo spero), ma a me questa continua a sembrare una visione totalmente allucinata, profondamente ipocrita e irrazionale, che per quanto mi riguarda costituisce l'unica cosa che davvero mi può spaventare quando penso al futuro:
se partiamo da presupposti totalmente privi di logica e coerenza, quale traguardo raggiungeremo?

Una cosa è certa, nel mondo dell'automobile si è sovraprodotto per almeno vent'anni e se da una parte può aver portato un volano molto, troppo importante per l'economia, dall'altra come tutte le cose che non poggiano su degli equilibri solidi, ci sta facendo fare un tonfo colossale, speriamo almeno che serva di lezione,
se un auto ha una vita utile di almeno 15 anni e 300.000km, è assurdo produrre come se durassero 5 anni e 100.000km.......
 
marimasse ha scritto:
manuel46 ha scritto:
bellafobia ha scritto:
non è un male che molti italiani abbiano ridotto l'uso (o l'abuso...) dell'auto
...non tutti i mali vengono per nuocere!
Anche a me sembra una cosa tutto sommato positiva, per svariate ragioni.
A patto che poi non ci si lamenti per le ovvie conseguenze: minori immatricolazioni, ridotte necessità di produzione, ridondanza di posti di lavoro e così via.

Invece, stando a quanto continuo a leggere e sentire un po' dappertutto, mi pare che sia sempre più diffuso l'atteggiamento diametralmente opposto: auspicare tante salutari riduzioni (dell'inquinamento, dell'uso dell'auto, del numero dei veicoli sulle strade e poi anche degli sprechi di energia, degli sprechi di denaro, delle speculazioni, degli intrallazzi ecc. ecc.) e contemporaneamente pretendere che ciò avvenga senza alcun danno a consumi, fatturati, redditi posti di lavoro ecc e addirittura auspicarne un aumento grazie a una fantomatica "crescita" cui tutti si dovrebbero dedicare con impegno e sollecitudine.

Forse mi sfugge qualcosa di veramente grande (lo spero), ma a me questa continua a sembrare una visione totalmente allucinata, profondamente ipocrita e irrazionale, che per quanto mi riguarda costituisce l'unica cosa che davvero mi può spaventare quando penso al futuro:
se partiamo da presupposti totalmente privi di logica e coerenza, quale traguardo raggiungeremo?

Nulla mi fara' mai cambiare idea che se giriamo di meno,
i carburanti aumentino quel tanto da portare il prodotto a quello desiderato,
alias, cala un fattore, si aumenta l' altro....il prodotto ( Tasse finali ) non cambia
 
arizona77 ha scritto:
...se giriamo di meno, i carburanti aumentino quel tanto da portare il prodotto a quello desiderato ...
Quindi, se ho ben capito, a tuo parere di fronte alle speculazioni sui prezzi si dovrebbe continuare a comprare e pagare come se nulla fosse, accettando gli aumenti ingiustificati e magari addirittura comprando la merce dove costa di più, per prevenire ulteriori aumenti?
 
manuel46 ha scritto:
...nel mondo dell'automobile si è sovraprodotto per almeno vent'anni e se da una parte può aver portato un volano molto, troppo importante per l'economia, dall'altra come tutte le cose che non poggiano su degli equilibri solidi, ci sta facendo fare un tonfo colossale...
Non solo nel mondo dell'automobile. MI sembra che la "crescita" forzata, apparente, basata sempre meno sui acquisti e consumi e sempre più su debiti e sprechi, sia diventata una sorta di religione universale, ai cui precetti praticamente tutti sembrano piegarsi con devozione assoluta.
Sarò ignorante e ottuso (aspetto sempre che la realtà delle cose me lo dimostri, ma finora ho atteso invano), ma io continuo a non capire affatto che senso abbia darsi tanto da fare per alimentare un "volano" che la cui rotazione, mentre dà una effimera sensazione di benessere, crea i presupposti per un garantito "tonfo colossale" .
Non vedo come si possa considerare importante o addirittura benefica una tale attività autolesionista.

Eppure nessuno, ad esempio, si è lamentato quando quella sovra-produzione ha messo in moto il volano, dando vita tra l'altro a tanti posti di lavoro; nessuno, neanche tra coloro che si dicono preoccupati prima di tutto dei lavoratori e della stabilità e solidità delle loro condizioni, ha detto "questi posti di lavoro sono fasulli, basati su un trucco e quindi destinati a diventare superflui nel giro di una manciata di anni e a mettere in tal modo a serio rischio anche tutti gli altri, per cui noi non li vogliamo, noi protestiamo e scioperiamo contro questo modo di drogare il mercato creando a tavolino future crisi occupazionali e sociali". Nessuno. O sbaglio?
Non mi lamento quando mi danno, dichiarandolo apertamente, una pasticca che mi provoca euforia, ma mi arrabbio assai nel momento in cui l'effetto della pasticca finisce e mi viene, ovviamente, un gran mal di testa. Alla faccia del coerenza.

...speriamo almeno che serva di lezione...
A quando leggo e sento, mi sa proprio di no.
Mi pare anzi che tutti invochino a gran voce misure atte a far "ripartire" al più presto quello stesso identico volano, facendo ad esempio risalire al più presto la produzione di automobili (per venderle a chi, non si sa...) ecc. ecc.
Un po' come se il guidatore di un furgone che, lanciato verso una scarpata, si è ingolfato fermandosi poco prima dello strapiombo, si desse un gran da fare per farlo ripartire al più presto nella stessa direzione.
 
marimasse ha scritto:
manuel46 ha scritto:
...nel mondo dell'automobile si è sovraprodotto per almeno vent'anni e se da una parte può aver portato un volano molto, troppo importante per l'economia, dall'altra come tutte le cose che non poggiano su degli equilibri solidi, ci sta facendo fare un tonfo colossale...
Non solo nel mondo dell'automobile. MI sembra che la "crescita" forzata, apparente, basata sempre meno sui acquisti e consumi e sempre più su debiti e sprechi, sia diventata una sorta di religione universale, ai cui precetti praticamente tutti sembrano piegarsi con devozione assoluta.
Sarò ignorante e ottuso (aspetto sempre che la realtà delle cose me lo dimostri, ma finora ho atteso invano), ma io continuo a non capire affatto che senso abbia darsi tanto da fare per alimentare un "volano" che la cui rotazione, mentre dà una effimera sensazione di benessere, crea i presupposti per un garantito "tonfo colossale" .
Non vedo come si possa considerare importante o addirittura benefica una tale attività autolesionista.

Eppure nessuno, ad esempio, si è lamentato quando quella sovra-produzione ha messo in moto il volano, dando vita tra l'altro a tanti posti di lavoro; nessuno, neanche tra coloro che si dicono preoccupati prima di tutto dei lavoratori e della stabilità e solidità delle loro condizioni, ha detto "questi posti di lavoro sono fasulli, basati su un trucco e quindi destinati a diventare superflui nel giro di una manciata di anni e a mettere in tal modo a serio rischio anche tutti gli altri, per cui noi non li vogliamo, noi protestiamo e scioperiamo contro questo modo di drogare il mercato creando a tavolino future crisi occupazionali e sociali". Nessuno. O sbaglio?
Non mi lamento quando mi danno, dichiarandolo apertamente, una pasticca che mi provoca euforia, ma mi arrabbio assai nel momento in cui l'effetto della pasticca finisce e mi viene, ovviamente, un gran mal di testa. Alla faccia del coerenza.

...speriamo almeno che serva di lezione...
A quando leggo e sento, mi sa proprio di no.
Mi pare anzi che tutti invochino a gran voce misure atte a far "ripartire" al più presto quello stesso identico volano, facendo ad esempio risalire al più presto la produzione di automobili (per venderle a chi, non si sa...) ecc. ecc.
Un po' come se il guidatore di un furgone che, lanciato verso una scarpata, si è ingolfato fermandosi poco prima dello strapiombo, si desse un gran da fare per farlo ripartire al più presto nella stessa direzione.
attento però, perchè stai diventando come i partiti d'opposizione (qualunque sia la loro fede politica): questo non sarebbe da fare, quest'altro sarebbe da evitare, quell'altro ancora è sbagliato. ma nessuna indicazione sul dove e come muoversi.
sappiamo tutti che il mercato si basa su criteri di consumo insostenibili. non sembra però altrettanto chiaro il metodo per cambiare questo sistema. troppi si troverebbero senza lavoro con conseguenze da far sembrare questa "crisi" dei primi anni 2000 una specie di happy hour. ritornare ad una situazione più equilibrata per consumi e quindi produzione industriale potrebbe facilmente causare scenari apocalittici. e non è una battuta.
io la soluzione non ce l'ho. e non vedo alcuno che ne conosca.
 
Io di ritornare a vivere come 30 anni fa, non ne ho proprio paura, vengo da una famiglia modesta, dove il fratello + grande passava i vestiti all'altro ecc,
dove c'era un solo bagno e per farti la doccia dovevi fare i turni,
dove tutto quello che ho ora me lo sono guadagnato con lo stipendio da operaio,
quindi non è che la crisi mi cambi un granche, anche perchè non ho mai fatto passi più lunghi della gamba, il necessario c'è insomma, almeno a livello materiale,
quelli che sentono di più la crisi, oltre a quelli a cui sta venendo a mancare il minimo indispensabile, sono quelli nati già nella bambagia e credono che tutto quello che hanno o hanno avuto, sia cosa normale a cui non si possa proprio rinunciare!
 
Se si usa meno l'auto spero almeno che ci guadagni l'aria che respiriamo..
Tutto sarà più caro ma almeno lì speriamo di migliorare.
Poi che possa servire un uso "forzato" minore, magari ci farà scoprire che ci sono cose buone anche vicino e non per forza lontano..
Prendere i soldi con la benz è sempre piaciuto a tutti i governi..se la vuoi è così prendere o lasciare..
 
manuel46 ha scritto:
Io di ritornare a vivere come 30 anni fa, non ne ho proprio paura,

30 anni fa ne avevo 16 e, sinceramente, non ricordo differenze così abissali nello stile di vita.

Certo, molte cose a cui oggi siamo abituati, tipo computer e telefonini, neanche esistevano, prendere un aereo era una cosa per ricchi etc., ma lo stile di vita quotidiano non mi sembrava così diverso.

Forse è perché avevo 16 anni...
 
renatom ha scritto:
manuel46 ha scritto:
Io di ritornare a vivere come 30 anni fa, non ne ho proprio paura,

30 anni fa ne avevo 16 e, sinceramente, non ricordo differenze così abissali nello stile di vita.

Certo, molte cose a cui oggi siamo abituati, tipo computer e telefonini, neanche esistevano, prendere un aereo era una cosa per ricchi etc., ma lo stile di vita quotidiano non mi sembrava così diverso.

Forse è perché avevo 16 anni...

Io 30 anni fa, ne avevo 11, non avevamo il telefono fisso in casa, credo proprio che l'abbiamo messo nell'84 o giù di li, se dalla scuola dovevo far sapere qualcosa ai miei, dovevo chiamare la vicina,
nell'86 la prima tele a colori, una per tutta la casa,
La prima auto che abbiamo avuto in casa visto che i miei non avevano la patente, è stato quando ha preso la patente mio fratello maggiore, cioè nel '80 circa, una 128 strausata di 10 anni,
noi in 30 anni abbiamo fatto un salto enorme, tutto frutto di lavoro e risparmio, ogni figlio ha casa di proprietà, o le abbiamo ristrutturate o costruite da 0, cerchiamo di arrangiarci a fare tutto, come d'altronde si faceva una volta,
non che per una lampadina bruciata chiamiamo l'elettricista come fa qualcuno,
certo qualcuno dirà, se facessimo tutti cosi l'economia si ferma.......non discuto, io però quello che so fare e posso fare me lo faccio, a volte molto meglio di chi lo fa di mestiere e spendendo la metà,
sono sempre stato del parere che fare gli straordinari sul lavoro, anche se messi regolarmente in busta, non fosse giusto, perchè con gli straordinari di 5-6 persone ci lavorerebbe un altra persona, meglio lavorare di meno e tutti.....e se una cosa non te la puoi permettere pazienza!
Purtroppo come ho già detto in sostanza prima, chi ha fatto la cicala farà moolta fatica a comportarsi da formica, per altri invece.....nulla di nuovo!
 
Io sono d'accordo con l'ultimo intervento di skamorza. Se veramente si realizzasse ciò che paventa l'utente Marimasse riguardo allo scenario dei posti di lavoro fasulli, si creerebbero indubbiamente situazioni molto pericolose, peggiori di quelli che stiamo vivendo ora su questa crisi.
Indubbiamente si è esagerato, ma non dimentichiamoci che questa crisi è stata creata dalla Banche con l'aiuto dei governi, e la responsabilità non è tanto dato dal fatto dei posti di lavoro "inventati" dal nulla.
I nostri cari politici, con l'ausilio delle banche, si son mangiati tutto. E al popolo non son rimaste nemmeno le briciole.
 
manuel46 ha scritto:
renatom ha scritto:
manuel46 ha scritto:
Io di ritornare a vivere come 30 anni fa, non ne ho proprio paura,

30 anni fa ne avevo 16 e, sinceramente, non ricordo differenze così abissali nello stile di vita.

Certo, molte cose a cui oggi siamo abituati, tipo computer e telefonini, neanche esistevano, prendere un aereo era una cosa per ricchi etc., ma lo stile di vita quotidiano non mi sembrava così diverso.

Forse è perché avevo 16 anni...

Io 30 anni fa, ne avevo 11, non avevamo il telefono fisso in casa, credo proprio che l'abbiamo messo nell'84 o giù di li, se dalla scuola dovevo far sapere qualcosa ai miei, dovevo chiamare la vicina,
nell'86 la prima tele a colori, una per tutta la casa,
La prima auto che abbiamo avuto in casa visto che i miei non avevano la patente, è stato quando ha preso la patente mio fratello maggiore, cioè nel '80 circa, una 128 strausata di 10 anni,
noi in 30 anni abbiamo fatto un salto enorme, tutto frutto di lavoro e risparmio, ogni figlio ha casa di proprietà, o le abbiamo ristrutturate o costruite da 0, cerchiamo di arrangiarci a fare tutto, come d'altronde si faceva una volta,
non che per una lampadina bruciata chiamiamo l'elettricista come fa qualcuno,
certo qualcuno dirà, se facessimo tutti cosi l'economia si ferma.......non discuto, io però quello che so fare e posso fare me lo faccio, a volte molto meglio di chi lo fa di mestiere e spendendo la metà,
sono sempre stato del parere che fare gli straordinari sul lavoro, anche se messi regolarmente in busta, non fosse giusto, perchè con gli straordinari di 5-6 persone ci lavorerebbe un altra persona, meglio lavorare di meno e tutti.....e se una cosa non te la puoi permettere pazienza!
Purtroppo come ho già detto in sostanza prima, chi ha fatto la cicala farà moolta fatica a comportarsi da formica, per altri invece.....nulla di nuovo!

OK, 30 anni fa le condizioni in cui vivevo io, erano diverse dalle tue.

Riguardo le condizioni attuali, pur non avendone strettamente necessità, continuo a fare molte cose da solo, oltre che per il risparmio, perché molte alcune mi piace farle (tipo la manutenzione ai mezzi di trasporto, fare pane e dolci, etc.) per altre (manutenzione di casa e del giardino, etc.), alla fine, perdo meno tempo e rotture di scatole a fare da solo che a chiamare uno e stare a casa ad aspettare i suoi comodi che venga.
 
manuel46 ha scritto:
Io di ritornare a vivere come 30 anni fa, non ne ho proprio paura, vengo da una famiglia modesta, dove il fratello + grande passava i vestiti all'altro ecc,
dove c'era un solo bagno e per farti la doccia dovevi fare i turni,
dove tutto quello che ho ora me lo sono guadagnato con lo stipendio da operaio,
quindi non è che la crisi mi cambi un granche, anche perchè non ho mai fatto passi più lunghi della gamba, il necessario c'è insomma, almeno a livello materiale,
quelli che sentono di più la crisi, oltre a quelli a cui sta venendo a mancare il minimo indispensabile, sono quelli nati già nella bambagia e credono che tutto quello che hanno o hanno avuto, sia cosa normale a cui non si possa proprio rinunciare!
perdonami Manuel, ma temo tu non abbia ben afferrato il concetto. trent'anni fa vivevamo comunque già molto bene. se si arrivasse ad un 30% (ma potrebbero essere ben più) di disoccupazione altro che trent'anni fa. parleremmo di gente che non ha il problema di decidere se acquistare un'auto 1300 cc piuttosto che 1900 cc, bensì di gente che non ha da mangiare, non ha da scaldare casa, non ha da pagare le bolletta per tenere il frigorifero acceso. non stiamo parlando di scenari improbabili: se il mercato dei consumi crolla, moltissime aziende licenzieranno non potendo più contare in eterno sulla cig. la gente onesta rimasta senza lavoro morirebbe di fame. molti altri finirebbero per rubare anche a chi oggi è considerato "povero".
cerchiamo di focalizzare bene la situazione economica attuale, perchè la crisi in relatà non la stiamo ancora vivendo neppure marginalmente. ma non è certo impossibile che arrivi, anzi.
io mi auguro che si riesca a far pagare chi è nelle condizioni d farlo. altrimenti sarà veramente dura.
 
skamorza ha scritto:
perdonami Manuel, ma temo tu non abbia ben afferrato il concetto. trent'anni fa vivevamo comunque già molto bene. se si arrivasse ad un 30% (ma potrebbero essere ben più) di disoccupazione altro che trent'anni fa.

Temo che tu abbia ragione.
In caso di default dello stato e uscita dall'euro, si parla di cadute del PIL del 30-40%.

Non credo proprio che si tornerebbe semplicemente alle condizioni dei primi anni '80, che, ripeto, a me non sembravano così male.

Non dimentichiamoci che, allora, la famiglia standard era monoreddito con tre figli, eppure, bene o male, si campava in maniera dignitosa.

Oggi come se la passa una famiglia monoreddito con tre figli?
Probabilmente peggio di allora.
 
renatom ha scritto:
skamorza ha scritto:
perdonami Manuel, ma temo tu non abbia ben afferrato il concetto. trent'anni fa vivevamo comunque già molto bene. se si arrivasse ad un 30% (ma potrebbero essere ben più) di disoccupazione altro che trent'anni fa.

Temo che tu abbia ragione.
In caso di default dello stato e uscita dall'euro, si parla di cadute del PIL del 30-40%.

Non credo proprio che si tornerebbe semplicemente alle condizioni dei primi anni '80, che, ripeto, a me non sembravano così male.

Non dimentichiamoci che, allora, la famiglia standard era monoreddito con tre figli, eppure, bene o male, si campava in maniera dignitosa.

Oggi come se la passa una famiglia monoreddito con tre figli?
Probabilmente peggio di allora.
Allora non ci resta che pagare e stare zitti?
 
Buonasera a tutti, anch'io sto limitando l'uso del'auto. Ho una VW Eos 2000 150 cv del 2007 benzina e mi sembra di buttare via i soldi ogni volta che faccio il pieno... ho la fortuna di abitare a pochi metri dal lavoro. Era stata acquistata per l'uso ludico a fine settimana ma ora viene usata anche in famiglia e prevalentemente in città con risultati di consumo drammatici. Sto pensando di chiedere un preventivo di trasformazione a gas.....(ma sarà possibile?)
 
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