Infiniti Q30
Al volante della turbodiesel 2.2d 170 CV a trazione integrale.
Prima compatta di casa, primo modello prodotto in Europa (nel Regno Unito). L?Infiniti Q30 è destinata a lasciare un segno nella storia del marchio di lusso nipponico. E ad aprire una strada che dovrebbe portare, nei piani, ad aumentare i volumi di vendite e ad acquisire una nuova fascia di clientela. Nata dalla alleanza con Mercedes-Benz, la Q30 riprende la base tecnica della crossover GLA, per proporre, poi, qualcosa di originale e di fuori dagli schemi dal punto di vista stilistico. E in effetti la Q30 ha attirato non poco gli sguardi di chi ci ha incrociato, durante il test.
Arriva col nuovo anno. Le prime consegne, in Italia, partiranno dal mese di gennaio. I prezzi, però, sono già stati resi noti. All?attacco di gamma, a 24.990 euro, troviamo la 1.6t da 122 CV, dotata di cambio manuale a sei marce e trazione anteriore (ma a benzina ci sono pure la 1.6t da 156 CV e la top, 2.0t da 211 CV). L?entry level diesel è rappresentata, invece, dalla 1.5d da 109 CV, sempre manuale e ?anteriore?, che viene offerta da 25.490 euro. Per passare alla prestazionale 2.2d da 170 CV, sempre a trazione anteriore, ma col cambio 7DCT a doppia frizione, servono 31.040 euro. A trazione integrale, la benzina più potente, 2.0t 7DCT da 211 CV, parte da 42.220 euro, mentre a gasolio la prestazionale 2.2d 7DCT da 170 CV, viene proposta da 36.870 euro.
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Infiniti Q30 (2015)
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Originale fuori, qualche citazione dentro. Guidiamo proprio quest?ultima. L?abitacolo è accogliente, ben fatto e di qualità, anche se per forza di cose un po? meno originale dell?esterno (sennò, addio economie di progetto). Si ritrovano, quindi, diversi punti di contatto con la GLA: dai comandi principali (alzavetro, devioluci), agli elementi del posto guida, a dettagli come il freno di stazionamento, non troppo comodo, alla sinistra del volante. Inoltre i comandi del climatizzatore sono posizionati troppo in basso, e l?hazard è poco in evidenza. Specifici, invece, i sedili, ampi e comodi, i comandi della console, e il sistema multimediale InTouch, introdotto sulla Q50, con monitor touch screen da 7? qui integrato nel profilo della plancia.
Brillante e sicura. Sulla Q30 2.2d 170 CV AWD ci sistemiamo subito bene. Un po? grazie ai comandi elettrici del sedile, ben accessibili in alto sul fianchetto porta, un po? perché il piantone ha un?escursione molto ampia. La seduta è rialzata, ma non troppo, e la posizione di guida, in fondo, è da auto ?bassa?, con volante poco inclinato e gambe piuttosto distese. A centro tunnel c?è il piccolo selettore del cambio a doppia frizione (ci sono anche i paddle al volante); il passaggio da una modalità all?altra del cambio si gestisce sempre attraverso un pulsante. Rispetto alla più piccola Q30 1.5d ? di cui parliamo sul prossimo numero di Quattroruote - il peso sull?avantreno si fa sentire un po? di più, ma la guida resta gradevole e abbordabile. In città, tutto facile utilizzando il cambio in Drive, e con risposta pronta del motore sin dai bassi: solo la visibilità posteriore può creare qualche problema in marcia. Nel misto si apprezza il comportamento sicuro e prevedibile, con buona agilità tra le curve, grazie anche allo sterzo pronto e dal carico non elevato. Abbastanza rapido il cambio, soprattutto in scalata, sfruttando i paddle. Insomma, la Q30 ti asseconda anche quando vuoi alzare un po? il ritmo. Quanto al confort, la Q30 2.2d risulta solo un filo rigida sugli ostacoli cittadini più secchi, ma se la cava molto bene nelle altre condizioni e in viaggio. Buone le prestazioni assicurate dal 2.1 di origine Mercedes, che appare solo un po? ruvido quando lo si spreme a fondo.
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