<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> INDISPENSABILI, cosa ne pensate voi? | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

INDISPENSABILI, cosa ne pensate voi?

Ci sono prodotti INDISPENSABILI che lo stato deve garantire!?

  • Lo stato ne garantisce la produzione.

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  • Non saprei cosa rispondere.

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  • Total voters
    9
Per me il progresso che ha portato alla globalizzazione è quello ad esempio dei mezzi di trasporto. Negli ultimi 40 anni con un giorno facciamo il giro del pianeta o con la nostra vettura andiamo da nord e sud, tutto questo ha dei risvolti positivi ma al tempo stesso negativi. Credo che ora privarci dei mezzi di trasporto non sia più possibile, di conseguenza dobbiamo cercare di regolarizzare le conseguenze ma non credo che ci riusciamo con strutture sociali e politiche che sono nate prima di questo progresso. Ad esempio, con un aereo ci vai in vacanza o ci vai a trovare parenti lontani, cose che 1 secolo fa non si potevano fare, ma ti arrivano anche merci che vengono prodotte in posti lontani dal nostro con standard qualitativi e di sicurezza, anche dei lavoratori differenti. Per me, ovviamente è un mio punto di vista, la soluzione non puo essere quella di alzare le barriere, anche perché gli aerei continueranno a volare, ma cercare di creare strutture superiori a quelle che abbiamo ora che potrebbero gestire la situazione in maniera migliore di come riusciamo ora, cercando al tempo stesso di conservare le peculiarità di ogni zona. Sicuramente strada complessa e con tante salite ma credo che il ritorno al passato non sia più possibile
Ma a livello lavorativo, come funziona la globalizzazione? Se in Cina un prodotto finito costa x, e in Italia lo stesso viene a costare X+100, che globalizzazione è?
Gli scambi commerciali sono sempre stati il motore dello sviluppo umano, però secondo me hanno avuto un senso fino a che, per esempio, noi italiani mandavamo i nostri prodotti tipici in Svezia e gli svedesi facevano altrettanto

Importiamo latte polacco o tedesco, perché si ha un margine leggermente più alto, facendo fallire chi produce latte in Italia.
 
Se il percorso produttivo globale e' automatizzare per ridurre i costi....
O ti adegui, o muori.
P.s.:
Mi chiedo, prima che si arrivi al 75% di disoccupazione....
Se si saranno posti la domanda su....A chi rivendere tutte le produzioni magicamente prodotte da quel solo 25% che lavora
??
Riduci i costi però automatizzando e licenziando, perdi chi deve acquistare il prodotto. Ford a inizio 900 fece diventare gli operai delle sue fabbriche anche consumatori, alzando loro lo stipendio così da potersi comprare quello che producevano.
 
...E dire che negli anni ‘60 gli americani andavano a prendere lezioni di informatica a Ivrea.

...se è per questo, il buon Meucci è stato fregato in curva da Bell, e molte tecnologie chiave statunitensi portano la firma di scienziati italiani, o comunque non yankee. D'altra parte, se ormai da lustri esportiamo cervelli gratis (anzi, dopo aver pagato profumatamente la loro formazione) e importiamo buoni a nulla a pagamento....
 
Un quesito tanto per sdrammatizzare....

Qualcuno

che ne MASTICA

ASSAI,

potrebbe spiegare come ho fatto

NEL POST 45

a QUOTARE

il POST 47

??

Denghiu
 
Io sono per la tecnodiversita, la ritengo fondamentale per lo sviluppo del mondo tecnologico. Mi ricordo quando c'erano tante case automobilistiche, con prodotti tipici che davano una ampia gamma di prodotti. I miei genitori avevano la Fiat, il mio vicino la Prinz NSU,mio zio l'Alfa Romeo Giulia, la sorella di un mio vicino la DAF, altro vicino di casa la Ford Taunus, poi altri Lancia Trevi la Innocenti Mini eccetera. Ero affascinato da questa diversa costrutiva, con pregi e difetti.
Oggi pochi gruppi, con tanti marchi "zombi".
Mi dispiace dirlo era meglio una volta...
Siamo diventati dei "consumatori di allevamento", dei "polli" che mangiano solo mangime super vitaminizato, ormonizzato e pieno di antibiotici, perché capaci di vivere solo in ambienti super controllati. Ormai incapaci di prendere una decisione diversa da quelle proposte. Perché poche dev'essere meglio di tante?
 
Sparire... Non capisco perché la Ferrari non la fanno in Cina, perché limitino la produzione, perché continua a correre in F1, perché non monta un motore Mercedes?
Vero, noi poveracci, non siamo pronti alla globalizzazione. Vedere la Ferrari con un motore Mercedes sarebbe troppo incomprensibile.. :emoji_scream:

Ti sei già dato la risposta. Perché la fortuna e il tesoro della Ferrari è il suo marchio, la sua tradizione. E' talmente forte che snaturarlo lo svuoterebbe di significato, e di valore anche economico. La gente può accettare una 500 reinventata e decantata in tutte le pubblicità come simbolo di italianità ma costruita in Polonia e in Messico, ma una Ferrari no. Quindi non conviene, assolutamente. Altrimenti le avrebbero probabilmente già fatte.
 
la domanda è mal posta. E non esiste una risposta anche a una domanda posta in modo più chiaro.
1 come decidiamo e con quali criteri un prodotto sia essenziale o meno
2 è ironico invocare l'intervento dello stato, quando per decenni abbiamo detto che il privato è più efficiente, non ruba, etc etc...
3 i prodotti essenziali a seconda delle emergenze potrebbero cambiare
4 come ha detto qualcuno, stiamo parlando del nulla visto che a parte qualche tentativo strocato sul nascere dai soliti slogan in questo paese la politica industriale da 25 anni non esiste.

passata la tempesta spero si punti più sullo spendere i soldi pubblici in istruzione, formazione, ricerca, e non in forme di assistenzialismo non produttive.

Ma certo, serve gente capace, credibile che non insegua la pancia di vota e capace di pensare sul lungo periodo.
Il resto, è solo rumore.
 
Importiamo latte polacco o tedesco, perché si ha un margine leggermente più alto, facendo fallire chi produce latte in Italia.

e nessuno che si chieda come mai il latte italiano costi di più di quello tedesco e olandese?? dove il costo del lavoro è assai più alto?? le inefficienze si pagano. Se la risposta è il protezionismo, no grazie
 
quello che è mancato non sono le mascherine e i tamponi, ma un piano di emergenza sanitaria degno di tal nome (neanche i comuni se ne sono dotati): in funzione di quello uno a magazzino deve avere quello che serve per il picco iniziale (che siano stati procurati qui o altrove poco importa) e la capacità se necessario di riconvertirsi in tempi certi a produrre quello che serve, non le mascherine fatte in casa senza certificazione
 
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