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INDISPENSABILI, cosa ne pensate voi?

INDISPENSABILI, cosa ne pensate voi? - opinioni e discussioni sul Forum di Quattroruote

?

Ci sono prodotti INDISPENSABILI che lo stato deve garantire!?

  1. Si

    55,6%
  2. No

    22,2%
  3. Lo stato deve esercitare la GOLDEN SHARE

    22,2%
  4. Lo stato ne garantisce la produzione.

    0 voti
    0,0%
  5. Non saprei cosa rispondere.

    0 voti
    0,0%
  1. 1o100

    1o100

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    Oggi, i mia moglie va in negozio di una famosissima catena di elettrodomestici ed elettronica di consumo, perché mio figlio deve fare le video lezioni. Sua sorella sta già facendo video lezioni da circa 2 settimane, la prossima settimana le lezioni aumenteranno, tutte alla mattina e la stessa cosa per suo fratello. Serve un altro computer!!
    Però, però.. non ci sono più computer in vendita.. O meglio, sono rimasti solo 2 e sono a prezzi molto alti. Il commesso dice a mia moglie,che con il coronavirus c'è stata una grande richiesta di computer, le fabbriche in Asia sono rimaste ferme, perciò manca il prodotto, i tempi di consegna sono lunghi. Perché vi racconto tutto questo? Semplicemente perché è la realtà, non produciamo più tante cose. Questo ci mette in condizione di dipendenza da altri, che possono dall'oggi al domani decide, se venderci o no un prodotto una merce, creandoci grandi problemi e dipendenza.
    Si, si, è proprio così.Pochi giorni fa, stavo ascoltandolo la rassegna stampa di RAI News Internazional, ad un certo punto... il giornalista si sofferma su una notizia di un giornale francese economico. L'articolo racconta dei problemi economici e produttivi, che la Francia si troverà all'uscita del coronavirus, si sono accorti che dipendono molto dall 'Asia, perciò bisogna riportare la produzione in patria. BRAVI, BRAVISSIMI FRANCESI. EVVIVA IL CORONAVIRUS. Signori, ci voleva tanto a capirlo? Ci sono molti prodotti indispensabili, che non sono convenieti (secondo le multinazionali..) produrre nei paesi occidentali, ma SONO INDISPENSABI...
    Ricordate il caso Huawei ? Usa e Cina?
    Trump ordina a Google di togliere la licenza di Android a Huawei per spionaggio, risultato.. = I suoi smartphone senza il sistema operativo, diventano" scatole vuote. "
    Possiamo fare a meno dello smartphone?
    Del computer? Delle mascherine? Dei medicinali? Dei prodotti alimentari? E molte altre cose che NON PRODUCIAMO Più ? Conoscete il termine GOLDEN SHARE.?? E un meccanismo giuridico che permette allo stato di entrare nell'azionariato di una società con poteri speciali.
    Bene cosa c'entra?
    È uno strumento di tutela. Faccio un esempio qualsiasi.
    L'automobile è indispensabile? Facciamo una IPOTESI ASSURDA, le case automobilistiche ad un certo punto, per motivi di costi di produzione e ricavi sempre più bassi, decidono di produrre solo auto premium, la fascia bassa di mercato sparisce. Quanti italiani dovranno, rinunciare all'automobile? O quanto dovranno indebitarsi per acquistarla? Che parte di popolazione colpirà? Imprenditori? Operai? Giovani?
    Assurdo? Non potrà mai SUCCEDERE..... SPERIAMO.
    Comunque io sono dell'idea che ALMENO IL 30% dei prodotti che acquistiamo normalmente e anche altri devono essere prodotti nel proprio paese, questo permetterebbe di creare un "Ancora di salvezza" per il sistema paese da eventuali monopoli, oligopoli. Lo stato non è obbligato ad esercitare la GOLDEN SHARE, ma penso debba allora lui stesso garantire la produzione nazionale di questi prodotti. Questa è una riflessione, che sicuramente non troverà molti consensi. E ' una opinione , che comunque mette in evidenza
    la dipendenza da altri paesi, di prodotti di largo consumo, divenuti INDISPENSABILI O DIFFICILMENTE SOSTITUIBILI.
     
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  2. SUBmARine U-14

    SUBmARine U-14

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    Produrre tutto in Italia mi sembra utopia...
    Magari a livello Europa è fattibile ma ci vorrebbe più organizzazione e più solidarietà di adesso.
    In fin dei conti in USA vivono 330 milioni di persone, in Europa 440, non siamo due gatti :emoji_grinning:
     
  3. Barack

    Barack

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    Siamo un paese che ha abbandonato una seria politica industriale tanti anni fa, il che è significato privarsi di produzioni strategiche ma anche di beni di prima necessità. Basti pensare non ai computer, ma alle mascherine e ai guanti che, a ormai due mesi dall'inizio dell'emergenza, sono e restano introvabili.
     
  4. Barack

    Barack

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    Se penso che una delle prime conseguenze dell'emergenza è stata la sospensione di Shengen e il blocco alle dogane delle merci necessarie, si capisce che un minimo livello di sopravvivenza con le nostre forze bisogna garantirlo.
     
  5. andreaci75

    andreaci75

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    Possiamo avere tante opinioni, ma un dato di fatto è che dalla globalizzazione non si esce. Non si può tornare indietro e gli stati possono agire molto limitatamente. Mi vengono in mente i dazi doganali, che in certa misura esistono per alcuni prodotti.
    Potrebbe anche nascere una discussione interessante dal tuo prologo, ma quanto ha senso un'opinione su un argomento che non potrà cambiare? È un po' come parlare del sesso degli angeli, o arrabbiarsi perché le tartarughe sono lente.
     
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  6. quantum leap

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    Dalla globalizzazione non si esce? Bisogna vedere come la pensa il coronavirus, che ci ha dimostrato di intendersene lui, di globalizzazione, visto come si é diffuso sul pianeta, e che se domani mattina decidesse di mutare periodicamente mantenendo una letalità non trascurabile, ci vedrebbe costretti a rivedere tante nostre presunte certezze, specie quelle in campo economico (dopo aver già messo in crisi quelle nel campo della medicina), e che ci siamo (=ci hanno) imposto come dogmi.
    E sempre lui, il virus, ha fatto emergere la sostanziale stupidità del genere umano, che pur conscio che la globalizzazione nei modi in cui fino a oggi si é realizzata crea spesso squilibri (e non solo in campo economico), persiste nel volerci rimanere, rassegnato. Perché dobbiamo rassegnarci? Dove sta scritto?
    Il vero problema é che la globalizzazione ha cancellato la maggior parte degli ideali umani degni di tale definizione anzi, in maniera ancora piú subdola, ne ha disattivato la capacità di pensarli, difenderli, sognarli. Il brutto (ma magari per qualcuno é il bello) é che ne siamo consci ma allo stesso tempo disinteressati.
    Proprio come la morfina, ci fa sentire il dolore ma cancella il fatto di doversene preoccupare.
    Homo homini virus, la versione aggiornata del motto latino. Oppure la globalizzazione come nuova religione, il nuovo oppio dei popoli.
    Imho.
    P. S. Relativamente alla tartaruga e alla sua lentezza, per lei é perfettamente naturale il suo mondo a bassa velocità. Le sue esigenze di vita, i rischi a cui si espone sono tutti in funzione di questa lentezza, e sa che andar contro natura per lei sarebbe fatale.
    Noi invece, esseri intelligenti e razionali, spesso pretendiamo di piegare la natura ai nostri voleri, ma non sempre con esiti felici.
    Sul sesso degli angeli non mi pronuncio, lascio ad ognuno i suoi gusti in materia... :rolleyes::D
     
    Ultima modifica: 19 Aprile 2020
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  7. 1o100

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    Mi preoccupa il fatto che metto il sondaggio, ma molti non rispondono perché?
    Paura di esprimere una opinione?
    Paura di essere in qualche modo "spiati" e catagolati dal web?
    Incapacità esprimere una opinion?
     
  8. quantum leap

    quantum leap

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    Io la mia opinione te l'ho scritta.
    Le risposte preconfezionate non mi piacciono.
    A me preoccupa di piú il fatto che tanti preferiscano le risposte pronte invece di elaborare le proprie.
     
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  9. capnord

    capnord

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  10. a_gricolo

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    Invece sarebbe proprio il momento di uscirne, e magari sbattendo la porta.
     
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  11. quantum leap

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    La prima reazione più "sanguigna" che sale effettivamente è questa, stile "meglio un giorno da leone che cento da pecora".
    Sarà che, e forse personalmente per formazione cultural politica, io tenderei ad una soluzione mediata, ammesso però che esista un tavolo dove potersi mettere tutti assieme seduti a discuterne. Sarebbe il famoso salto culturale (quello globale, sì) di cui ha assolutamente bisogno la nostra società, ma come scrivevo nel mio post precedente, se mancano gli ideali o, almeno meno poeticamente ma più prosaicamente, degli obbiettivi comuni...
    Diceva quello che la globalizzazione è un tavolo da pranzo dove ci si può stare solo in due modi, o da commensali o come pietanza scritta sul menù….
     
  12. dlwdeb

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    Ritengo che l'abbandono dell'industria o meglio di gran parte di essa sia stato colpa anche degli italiani stessi che tendono a risparmiare non comprando made in Italy. Aggiungiamo le politiche inadeguate (non le descrivo perché fuori regolamento) ed eccoci che ci ritroviamo senza industrie, quindi senza posti di lavoro ben pagati e quindi sempre più costretti a comprare roba economica fatta all'estero eccezion fatta per alcuni prodotti come le auto dove c'è chi si indebita. Per invertire il trend bisognerebbe prendere un pizzico di nazionalismo francese e iniziare a comprare più roba fatta in Italia che magari costa il 10% in più. Piano piano le industrie di roba prodotta all'estero potrebbero tornare. Nel frattempo bisognerebbe anche bloccare i flussi economici di denaro dell'indotto verso l'estero preferendo i commercianti italiani o quelli stranieri che hanno tutta la famiglia non Italia.
     
  13. a_gricolo

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    Infatti, bisognerebbe che l'affrancamento iniziasse con una vera unione dell'Europa, ma finchè continuano a esserci figli e figliastri....
     
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  14. SUBmARine U-14

    SUBmARine U-14

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    Ok però attenzione...
    Dal II secolo aC al V dC i beni venivano prodotti e scambiati da un capo all’altro del Mediterraneo; dal VI secolo dC si regredì fino al mangiare le rape del proprio orticello...
    Penso che il benessere derivi anche dalla ricchezza, e questa dalla mobilità dei beni prodotti; senza contare che, per teorizzare un territorio autosufficiente, dovremmo coprire tutta la gamma di risorse naturali, il che ci porta a diverse centinaia di milioni di persone su più milioni di kmq: impensabile per l’Italia...
     
  15. a_gricolo

    a_gricolo

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    ...ma non per l'Europa, se questa fosse DAVVERO un'unione.
     

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