G5 ha scritto:
...Se paghi le rate da 500 euro son rate da 500 euro che devi tirare fuori. Poi contabilmente alla chiusura della contabile fai le sottrazioni degli importi deducibili. Ma le rate hai da pagarle ed in contanti. Da li in poi inizi con le alchimie contabili...
Come dicevo, quando devo valutare o meno la convenienza di un acquisto e la spesa che esso comporta sono abituato a fare i conti in maniera complessiva. Un metodo non molto lontano, credo, da quello degli imprenditori: se essi dovessero pagare per intero (senza tenere conto di possibili ammortamenti, deduzioni e "alchimie" contabili) ogni impianto o macchinario o capannone, quasi tutta l'imprenditoria, da molti anni assuefatta più al bluff che alla sostanza, si fermerebbe all'istante.
Le rate vanno pagate, ovviamente; pagando a rate però
non si sborsa il prezzo complessivo; si porta a casa l'autocarro da 70mila euro
senza cacciare fuori i 70mila euro ma spendendo Xeuro al mese per due o più anni,
durante i quali di fatto tanti quattrini "tornano indietro" (e quindi, in ultima analisi, non sono stati spesi) grazie alle agevolazioni fiscali e alle "alchimie contabili". Altrimenti perché mai ci sarebbero stati e ci sarebbero ancora così tanti imprenditori (inclusi i simil-professionisti) che comprano "autocarri" come Freelander II, andando incontro a improbabili ma pur sempre possibili rogne (basta pensare all'assicurazione in caso di incidente durante l'uso non lavorativo)???
Ma tanto uno si fa l'autocarro per rubare a priori ..... secondo alcuni.
Se vuoi liquidare le mie osservazioni classificandomi come un "alcuno" invidioso incompetente fondamentalista accomodati pure, ma sbagli di grosso. Sono sempre stato profondamente contrario alla caccia alle streghe, ad es. nei confronti di chi possiede un suv o qualsiasi altro bene regolarmente ed onestamente acquistato.
Il mio ragionamento è molto semplice e, a dire il vero, non mi pare di aver letto finora alcuna risposta che lo abbia concretamente contraddetto.
Mi sono personalmente trovato ben due volte nella possibilità di comprare una bella macchina facendola passare per autocarro e spendendo complessivamente, a conti fatti, quasi la metà. Sarebbe bastato raccontare al fisco un paio di premeditate e lampanti bugie: che per lavorare avevo
bisogno di
quel particolare tipo di veicolo e che l'avrei utilizzato
esclusivamente per l'attività lavorativa. Io ho scelto di non raccontare tali bugie, anche se ciò mi è "costato" una ventina di migliaia di euro, perché non mi sarei sentito a posto con la mia coscienza e avrei automaticamente perso qualsivoglia diritto di protestare contro le tante furberie e ipocrisie che vedo in giro. Non mi sarei sentito "furbo" ma disonesto. Altre persone, invece, non si sono fatte e non si fanno di questi problemi, anzi.
So bene che la legge, dopo la bellezza di dieci anni di totale miopia, sta gradualmente contrastando queste manovre, sebbene lo faccia come sempre in maniera molto più contorta ed ambigua di quanto sarebbe necessario. Benissimo, meglio tardi che mai. Ciò nulla toglie, però, a quanto da me affermato circa le mie personali esperienze.