Che tenerezza questa discussione.
Mi rileggo 4 anni dopo e mi meraviglio un po'... mi sono rabbonito (è l'età...) ma non ho per nulla cambiato idea. Il motore resta indiscutibilmente un pezzo di storia e- detto senza alcuna vergogna- per strada lo riconosco ad occhi chiusi anche tra altri 5 misti. Ma continuo a non capire come possa essere messo così più in alto di certe altre pregevoli realizzazioni dell'epoca. Ma non contesto il motore in sé, che pure di lati poco esaltanti ne aveva (vedere la distribuzione del 12v, assurda, nata vecchia, complicata e limitante) bensì la base del ragionamento che lo ha santificato. Tutto parte da Alfa che lascia il 6L per problemi torsionali... e BMW come ha fatto? I 6L li ha fatti insieme a Opel (Omega Lotus, 478 cavalli) e Mercedes (solo per rimanere in tema di competitors epocali) per molti anni ancora, dopo il lancio della spugna Alfa. BMW ci ha caratterizzato una delle berlinette sportive più famose e vendute al mondo: la M3, che dalla serie E36 in poi è sempre stata (tranne la E90 V8, già destinata a passare il testimone a una nuova 6cil.) 6L senza grandi fastidi torsionali e con potenze che Alfa oggettivamente non ha mai fatto circolare su strada. Ma i motivi per adottare il V6 potevano anche essere altri, non lo sapremo mai. Comunque sia, nei primi anni '70 Ford per esempio, ricavava senza problemi 160 cv dal suo obsoleto V6 2.6 ad aste e bilancieri (orrore! ma l'avete mai sentito accelerare a vuoto? prendeva i giri come fosse una moto, si poteva avere 2.0-2.3-2.6-2.8 e in ultimo anche 3.0) e qualche anno dopo anche Renault/Peugeot produssero dei V6 da 2.8 con circa 170 cavalli che crebbero a 190 per ambire ai cofani Volvo. Renault fece la Alpine A310 che proprio un rudere non era. La Capri V6 corse e vinse (ricordate lo spoiler anteriore delle vetture di Zakspeed?) in pista nelle gare di durata. Fiat ebbe la sua 130, sia 2.8 che 3.2. Alfa però partì con valvole grosse e molto inclinate, modus operandi tipico del marchio e di quei tempi, che però era già stato abbandonato da molti, in favore di soluzioni esattamente opposte e che poi si rivelarono più versatili e resistenti alle normative sempre più stringenti: camere di scoppio raccolte e regolari, valvole sullo stesso piano, meglio se piccole e numerose. Alfa andò "verso gli altri" con il 24v che, col senno di poi, poteva anche arrivare prima e sarebbe stato ben accolto. Ford nel '93 equipaggiò la Mondeo con un moderno V6 24v con geometria variabile dell'aspirazione e distribuzione a catena silenziosa (eterna) che, 20 anni dopo, si può ancora trovare nei cofani Jaguar con le stesse caratteristiche di base, declinato in due cilindrate e più livelli di potenza. Sta anche nel cofano della mia Mondeo che con 200.000km e 16 anni sul groppone, in autostrada a 130km/h fissi lanciati, può ancora fare i 13km/l in un corpo vettura non proprio piccolo. E allora, questi altri figliastri deformi, li buttiamo? Non meritano di essere menzionati e nemmeno confrontati con Alfa?
Ricordiamo quindi il Busso che se lo merita, ma non facciamone una cosa più grande di quello che era in realtà. Per coerenza nostra personale, per rispetto della storia, perché di verità "arrotondate" ce ne sono già abbastanza.
Pace & km.
ps: cercatevi lo schema della distribuzione del 12v e provate a immaginarne il funzionamento; se ne avete l'occasione, assistete alle operazioni di registrazione del gioco delle valvole. Forse questi miei interventi vi sembreranno meno acidi.