<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il Mitico Motore V6 | Il Forum di Quattroruote

Il Mitico Motore V6

pilota54

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In occasione del centenario credo che sia giusto (ri)parlare di un Mito. Il motore Alfa Romeo V6, uno dei motori più straordinari mai partoriti dalla mente umana.
« "Il V6 nacque per sostituire il 2.600 6 cilindri in linea (che tra l'altro aveva evidenziato problemi torsionali che ne pregiudicavano l'incremento prestazionale) e doveva essere più compatto del V8 con una cilindrata superiore ai 2 litri. Verificammo certe nostre ipotesi con un 4 cil. sperimentale che girò a Parigi in un centro di sviluppo della Bosch, che mise l'Alfa Romeo in condizione di compiere i primi esperimenti con l'iniezione elettronica. La distribuzione avveniva tramite un albero a camme in testa azionato da una cinghia posteriore che comandava direttamente le valvole di aspirazione e, attraverso una piccola punteria e un bicchierino, quelle di scarico. I positivi riscontri ci incoraggiarono a derivare da quello schema un 6 cilindri a V di 60° con cilindrata di 2.5 - 3 litri, che iniziò a "girare" al banco verso la fine del 1968". »
(Giuseppe Busso)


Quel motore, nato monoalbero per bancata, 12 valvole e con circa 160 cv, fu modificato negli anni '90, dotandolo di 2 alberi a camme per bancata, testate "strette" e 24 valvole. Nella massima evoluzione di serie (GTV 3.2, 156 GTA, 147 GTA e GT) raggiunse i 3.200 cc. e i 250 cv.
Innumerevoli le vittorie nelle competizioni, PROTOTIPI, GR.N e GR.A, mentre la versione 2.500 DTM/ITC, utilizzata nella 155, aveva solo l'architettura generale e l'interasse del "Busso" (con circa 500 cv nell'ultima evoluzione), per il resto era frutto della progettazione dell'ing. D'Agostino e dei suoi collaboratori presso l'Alfa Corse.

Oggi mi piace ricordarne l'eccezionale, straordinaria affidabilità. Nel mio GTV 3.0 il motore ha 136.000 KM, eppure ha consumato 1 kg di olio negli ultimi 15.000 km. Si dice, ma pare che non sia affatto una leggenda metropolitana, che questo motore reggesse al banco 1.000 ore consecutive al regime di potenza massima, un risultato pressochè impossibile per qualsiasi altro propulsore.
 
pilota54 ha scritto:
In occasione del centenario credo che sia giusto (ri)parlare di un Mito. Il motore Alfa Romeo V6, uno dei motori più straordinari mai partoriti dalla mente umana.
« "Il V6 nacque per sostituire il 2.600 6 cilindri in linea (che tra l'altro aveva evidenziato problemi torsionali che ne pregiudicavano l'incremento prestazionale) e doveva essere più compatto del V8 con una cilindrata superiore ai 2 litri. Verificammo certe nostre ipotesi con un 4 cil. sperimentale che girò a Parigi in un centro di sviluppo della Bosch, che mise l'Alfa Romeo in condizione di compiere i primi esperimenti con l'iniezione elettronica. La distribuzione avveniva tramite un albero a camme in testa azionato da una cinghia posteriore che comandava direttamente le valvole di aspirazione e, attraverso una piccola punteria e un bicchierino, quelle di scarico. I positivi riscontri ci incoraggiarono a derivare da quello schema un 6 cilindri a V di 60° con cilindrata di 2.5 - 3 litri, che iniziò a "girare" al banco verso la fine del 1968". »
(Giuseppe Busso)


Quel motore, nato monoalbero per bancata, 12 valvole e con circa 160 cv, fu modificato negli anni '90, dotandolo di 2 alberi a camme per bancata, testate "strette" e 24 valvole. Nella massima evoluzione di serie (GTV 3.2, 156 GTA, 147 GTA e GT) raggiunse i 3.200 cc. e i 250 cv.
Innumerevoli le vittorie nelle competizioni, PROTOTIPI, GR.N e GR.A, mentre la versione 2.500 DTM/ITC, utilizzata nella 155, aveva solo l'architettura generale e l'interasse del "Busso" (con circa 500 cv nell'ultima evoluzione), per il resto era frutto della progettazione dell'ing. D'Agostino e dei suoi collaboratori presso l'Alfa Corse.

Oggi mi piace ricordarne l'eccezionale, straordinaria affidabilità. Nel mio GTV 3.0 il motore ha 136.000 KM, eppure ha consumato 1 kg di olio negli ultimi 15.000 km. Si dice, ma pare che non sia affatto una leggenda metropolitana, che questo motore reggesse al banco 1.000 ore consecutive al regime di potenza massima, un risultato pressochè impossibile per qualsiasi altro propulsore.

E l'hanno cacciato nel pattume...
 
modus72 ha scritto:
E l'hanno cacciato nel pattume...
Sicuro che il mio commento scatenera' il putiferio tra i vari talebani che si annidano in questa sezione, ma anche se fosse stata la miglior tecnologia della storia non puo' reggere il passo nel modo nel quale il mondo dell'auto viene concepito oggi.
Non mi pare che ci siano molti monoblocchi d'antan che pullulano ancora ... un sacco di motori 'storici' non ci sono piu', scomparsi tra ondate di emissioni antiinquinamento, riduzione dei costi, "sinergie" produttive e accordi commerciali poco lungimiranti ....
Anzi, sono certo tra non molto normative su emissioni metteranno in pensione anche il mio favorito, il V2 a 90 gradi di Carcano, in produzione con molte varianti sin dalla fine dei sessanta.
Cosa ci possiamo fare, siamo come dei dinosauri .... :(
 
leolito ha scritto:
Sicuro che il mio commento scatenera' il putiferio tra i vari talebani che si annidano in questa sezione, ma anche se fosse stata la miglior tecnologia della storia non puo' reggere il passo nel modo nel quale il mondo dell'auto viene concepito oggi.
Non mi pare che ci siano molti monoblocchi d'antan che pullulano ancora ... un sacco di motori 'storici' non ci sono piu', scomparsi tra ondate di emissioni antiinquinamento, riduzione dei costi, "sinergie" produttive e accordi commerciali poco lungimiranti ....
Anzi, sono certo tra non molto normative su emissioni metteranno in pensione anche il mio favorito, il V2 a 90 gradi di Carcano, in produzione con molte varianti sin dalla fine dei sessanta.
Cosa ci possiamo fare, siamo come dei dinosauri .... :(
Il discorso è corretto. Va però detto che quel motore era nato così bene che avrebbe tranquillamente sopportato qualche ulteriore aggiornamento, d'altro canto all'euro4 c'era arrivato pulito pulito senza variatori di fase, condotti a geometria variabile e altri arnesi del genere; l'euro 5 per i benzina non ha comportato immani sforzi tecnologici, i limiti da rispettare sono molti simili quindi ci sarebbe arrivato. Il suo problema sono stati i diesel, o meglio, l'accordo con GM che prevedeva Fiat come fornitore dei diesel per entrambi i gruppi, GM invece doveva pensare ai benzina...
Peccato perchè il Busso è stata un'icona di AlfaRomeo, e ad un marchio non proprio generalista come Alfa le icone fanno solo del bene... Guarda BMW se molla la sua trazione posteriore i suoi 6 in linea, mica si mette a fare un V6...
 
Grande Post Pilota!
il V6 Busso è tra i migliori motori prodotti da Alfa Romeo,
nato Euro 0 a carburatori con 12 v è stato sviluppato 24v euro 1-2-3-fino al 3.2 Euro 4 arrivato fino ai nostri giorni.
peccato averlo abbandonato e non sviluppato!!
 
leolito ha scritto:
modus72 ha scritto:
E l'hanno cacciato nel pattume...
Sicuro che il mio commento scatenera' il putiferio tra i vari talebani che si annidano in questa sezione, ma anche se fosse stata la miglior tecnologia della storia non puo' reggere il passo nel modo nel quale il mondo dell'auto viene concepito oggi.
Non mi pare che ci siano molti monoblocchi d'antan che pullulano ancora ... un sacco di motori 'storici' non ci sono piu', scomparsi tra ondate di emissioni antiinquinamento, riduzione dei costi, "sinergie" produttive e accordi commerciali poco lungimiranti ....
Anzi, sono certo tra non molto normative su emissioni metteranno in pensione anche il mio favorito, il V2 a 90 gradi di Carcano, in produzione con molte varianti sin dalla fine dei sessanta.
Cosa ci possiamo fare, siamo come dei dinosauri .... :(

fai un giro sul sito Autodelta Uk, vedi se aveva ancora da dire qualcosa il mitico Busso..........
 
L'Autodelta l'ha portato addirittura a 3.7...niente da dire :) Ma io penso una cosa,ma voi pensate a un 2.0, 2.5, 3.2, 3.7 V6 tutti con testata MultiAir e in versione sia aspirata che turbo...e poi dopo il 4.2, 4.7 V8 Ferrari-Maserati attuale,non si riempirebbe di colpo quel gap di motori che abbiamo?
 
pilota54 ha scritto:
In occasione del centenario credo che sia giusto (ri)parlare di un Mito. Il motore Alfa Romeo V6, uno dei motori più straordinari mai partoriti dalla mente umana.
« "Il V6 nacque per sostituire il 2.600 6 cilindri in linea (che tra l'altro aveva evidenziato problemi torsionali che ne pregiudicavano l'incremento prestazionale) e doveva essere più compatto del V8 con una cilindrata superiore ai 2 litri. Verificammo certe nostre ipotesi con un 4 cil. sperimentale che girò a Parigi in un centro di sviluppo della Bosch, che mise l'Alfa Romeo in condizione di compiere i primi esperimenti con l'iniezione elettronica. La distribuzione avveniva tramite un albero a camme in testa azionato da una cinghia posteriore che comandava direttamente le valvole di aspirazione e, attraverso una piccola punteria e un bicchierino, quelle di scarico. I positivi riscontri ci incoraggiarono a derivare da quello schema un 6 cilindri a V di 60° con cilindrata di 2.5 - 3 litri, che iniziò a "girare" al banco verso la fine del 1968". »
(Giuseppe Busso)


Quel motore, nato monoalbero per bancata, 12 valvole e con circa 160 cv, fu modificato negli anni '90, dotandolo di 2 alberi a camme per bancata, testate "strette" e 24 valvole. Nella massima evoluzione di serie (GTV 3.2, 156 GTA, 147 GTA e GT) raggiunse i 3.200 cc. e i 250 cv.
Innumerevoli le vittorie nelle competizioni, PROTOTIPI, GR.N e GR.A, mentre la versione 2.500 DTM/ITC, utilizzata nella 155, aveva solo l'architettura generale e l'interasse del "Busso" (con circa 500 cv nell'ultima evoluzione), per il resto era frutto della progettazione dell'ing. D'Agostino e dei suoi collaboratori presso l'Alfa Corse.

Oggi mi piace ricordarne l'eccezionale, straordinaria affidabilità. Nel mio GTV 3.0 il motore ha 136.000 KM, eppure ha consumato 1 kg di olio negli ultimi 15.000 km. Si dice, ma pare che non sia affatto una leggenda metropolitana, che questo motore reggesse al banco 1.000 ore consecutive al regime di potenza massima, un risultato pressochè impossibile per qualsiasi altro propulsore.
La modifica degli anni '90 da chi fu fatta? Da Alfa o da Fiat?
 
modus72 ha scritto:
leolito ha scritto:
Sicuro che il mio commento scatenera' il putiferio tra i vari talebani che si annidano in questa sezione, ma anche se fosse stata la miglior tecnologia della storia non puo' reggere il passo nel modo nel quale il mondo dell'auto viene concepito oggi.
Non mi pare che ci siano molti monoblocchi d'antan che pullulano ancora ... un sacco di motori 'storici' non ci sono piu', scomparsi tra ondate di emissioni antiinquinamento, riduzione dei costi, "sinergie" produttive e accordi commerciali poco lungimiranti ....
Anzi, sono certo tra non molto normative su emissioni metteranno in pensione anche il mio favorito, il V2 a 90 gradi di Carcano, in produzione con molte varianti sin dalla fine dei sessanta.
Cosa ci possiamo fare, siamo come dei dinosauri .... :(
Il discorso è corretto. Va però detto che quel motore era nato così bene che avrebbe tranquillamente sopportato qualche ulteriore aggiornamento, d'altro canto all'euro4 c'era arrivato pulito pulito senza variatori di fase, condotti a geometria variabile e altri arnesi del genere; l'euro 5 per i benzina non ha comportato immani sforzi tecnologici, i limiti da rispettare sono molti simili quindi ci sarebbe arrivato. Il suo problema sono stati i diesel, o meglio, l'accordo con GM che prevedeva Fiat come fornitore dei diesel per entrambi i gruppi, GM invece doveva pensare ai benzina...
Peccato perchè il Busso è stata un'icona di AlfaRomeo, e ad un marchio non proprio generalista come Alfa le icone fanno solo del bene... Guarda BMW se molla la sua trazione posteriore i suoi 6 in linea, mica si mette a fare un V6...
Mi pare, però, che il 2.0 6L BMW non lo faccia più.
 
pilota54 ha scritto:
In occasione del centenario credo che sia giusto (ri)parlare di un Mito. Il motore Alfa Romeo V6, uno dei motori più straordinari mai partoriti dalla mente umana.
« "Il V6 nacque per sostituire il 2.600 6 cilindri in linea (che tra l'altro aveva evidenziato problemi torsionali che ne pregiudicavano l'incremento prestazionale) e doveva essere più compatto del V8 con una cilindrata superiore ai 2 litri. Verificammo certe nostre ipotesi con un 4 cil. sperimentale che girò a Parigi in un centro di sviluppo della Bosch, che mise l'Alfa Romeo in condizione di compiere i primi esperimenti con l'iniezione elettronica. La distribuzione avveniva tramite un albero a camme in testa azionato da una cinghia posteriore che comandava direttamente le valvole di aspirazione e, attraverso una piccola punteria e un bicchierino, quelle di scarico. I positivi riscontri ci incoraggiarono a derivare da quello schema un 6 cilindri a V di 60° con cilindrata di 2.5 - 3 litri, che iniziò a "girare" al banco verso la fine del 1968". »
(Giuseppe Busso)


Quel motore, nato monoalbero per bancata, 12 valvole e con circa 160 cv, fu modificato negli anni '90, dotandolo di 2 alberi a camme per bancata, testate "strette" e 24 valvole. Nella massima evoluzione di serie (GTV 3.2, 156 GTA, 147 GTA e GT) raggiunse i 3.200 cc. e i 250 cv.
Innumerevoli le vittorie nelle competizioni, PROTOTIPI, GR.N e GR.A, mentre la versione 2.500 DTM/ITC, utilizzata nella 155, aveva solo l'architettura generale e l'interasse del "Busso" (con circa 500 cv nell'ultima evoluzione), per il resto era frutto della progettazione dell'ing. D'Agostino e dei suoi collaboratori presso l'Alfa Corse.

Oggi mi piace ricordarne l'eccezionale, straordinaria affidabilità. Nel mio GTV 3.0 il motore ha 136.000 KM, eppure ha consumato 1 kg di olio negli ultimi 15.000 km. Si dice, ma pare che non sia affatto una leggenda metropolitana, che questo motore reggesse al banco 1.000 ore consecutive al regime di potenza massima, un risultato pressochè impossibile per qualsiasi altro propulsore.

però so che a roma il v6 busso era soprannominato budellone, perchè dopo un centinaio di migliaia di km, si metteva a bere in modo disumano..

per la cronaca :)
 
ramirezs ha scritto:
pilota54 ha scritto:
In occasione del centenario credo che sia giusto (ri)parlare di un Mito. Il motore Alfa Romeo V6, uno dei motori più straordinari mai partoriti dalla mente umana.
« "Il V6 nacque per sostituire il 2.600 6 cilindri in linea (che tra l'altro aveva evidenziato problemi torsionali che ne pregiudicavano l'incremento prestazionale) e doveva essere più compatto del V8 con una cilindrata superiore ai 2 litri. Verificammo certe nostre ipotesi con un 4 cil. sperimentale che girò a Parigi in un centro di sviluppo della Bosch, che mise l'Alfa Romeo in condizione di compiere i primi esperimenti con l'iniezione elettronica. La distribuzione avveniva tramite un albero a camme in testa azionato da una cinghia posteriore che comandava direttamente le valvole di aspirazione e, attraverso una piccola punteria e un bicchierino, quelle di scarico. I positivi riscontri ci incoraggiarono a derivare da quello schema un 6 cilindri a V di 60° con cilindrata di 2.5 - 3 litri, che iniziò a "girare" al banco verso la fine del 1968". »
(Giuseppe Busso)


Quel motore, nato monoalbero per bancata, 12 valvole e con circa 160 cv, fu modificato negli anni '90, dotandolo di 2 alberi a camme per bancata, testate "strette" e 24 valvole. Nella massima evoluzione di serie (GTV 3.2, 156 GTA, 147 GTA e GT) raggiunse i 3.200 cc. e i 250 cv.
Innumerevoli le vittorie nelle competizioni, PROTOTIPI, GR.N e GR.A, mentre la versione 2.500 DTM/ITC, utilizzata nella 155, aveva solo l'architettura generale e l'interasse del "Busso" (con circa 500 cv nell'ultima evoluzione), per il resto era frutto della progettazione dell'ing. D'Agostino e dei suoi collaboratori presso l'Alfa Corse.

Oggi mi piace ricordarne l'eccezionale, straordinaria affidabilità. Nel mio GTV 3.0 il motore ha 136.000 KM, eppure ha consumato 1 kg di olio negli ultimi 15.000 km. Si dice, ma pare che non sia affatto una leggenda metropolitana, che questo motore reggesse al banco 1.000 ore consecutive al regime di potenza massima, un risultato pressochè impossibile per qualsiasi altro propulsore.

però so che a roma il v6 busso era soprannominato budellone, perchè dopo un centinaio di migliaia di km, si metteva a bere in modo disumano..

per la cronaca :)

A me ciò non risulta. Ho avuto 2 vetture con quel motore, Alfa 155 2.5 V6 e, ancora oggi, Alfa GTV 3.0 V6 e il consumo è sempre rimasto invariato con il procedere dei KM. Come ho detto prima con la GTV ho fatto finora 136.000 km e sia il consumo d'olio che quello della benzina sono rimasti assolutamente invariati. Anzi, ad essere sinceri ho l'impressione che con il tempo il consumo di benzina sia leggermente diminuito. La settimana scorsa sono riuscito a fare (in autostrada a velocità codice) nell'arco di 500 km circa, per la prima volta 11 km/litro............
 
Maxetto ha scritto:
pilota54 ha scritto:
In occasione del centenario credo che sia giusto (ri)parlare di un Mito. Il motore Alfa Romeo V6, uno dei motori più straordinari mai partoriti dalla mente umana.
« "Il V6 nacque per sostituire il 2.600 6 cilindri in linea (che tra l'altro aveva evidenziato problemi torsionali che ne pregiudicavano l'incremento prestazionale) e doveva essere più compatto del V8 con una cilindrata superiore ai 2 litri. Verificammo certe nostre ipotesi con un 4 cil. sperimentale che girò a Parigi in un centro di sviluppo della Bosch, che mise l'Alfa Romeo in condizione di compiere i primi esperimenti con l'iniezione elettronica. La distribuzione avveniva tramite un albero a camme in testa azionato da una cinghia posteriore che comandava direttamente le valvole di aspirazione e, attraverso una piccola punteria e un bicchierino, quelle di scarico. I positivi riscontri ci incoraggiarono a derivare da quello schema un 6 cilindri a V di 60° con cilindrata di 2.5 - 3 litri, che iniziò a "girare" al banco verso la fine del 1968". »
(Giuseppe Busso)


Quel motore, nato monoalbero per bancata, 12 valvole e con circa 160 cv, fu modificato negli anni '90, dotandolo di 2 alberi a camme per bancata, testate "strette" e 24 valvole. Nella massima evoluzione di serie (GTV 3.2, 156 GTA, 147 GTA e GT) raggiunse i 3.200 cc. e i 250 cv.
Innumerevoli le vittorie nelle competizioni, PROTOTIPI, GR.N e GR.A, mentre la versione 2.500 DTM/ITC, utilizzata nella 155, aveva solo l'architettura generale e l'interasse del "Busso" (con circa 500 cv nell'ultima evoluzione), per il resto era frutto della progettazione dell'ing. D'Agostino e dei suoi collaboratori presso l'Alfa Corse.

Oggi mi piace ricordarne l'eccezionale, straordinaria affidabilità. Nel mio GTV 3.0 il motore ha 136.000 KM, eppure ha consumato 1 kg di olio negli ultimi 15.000 km. Si dice, ma pare che non sia affatto una leggenda metropolitana, che questo motore reggesse al banco 1.000 ore consecutive al regime di potenza massima, un risultato pressochè impossibile per qualsiasi altro propulsore.
La modifica degli anni '90 da chi fu fatta? Da Alfa o da Fiat?

La modifica era frutto degli ingegneri di Arese. E' chiaro che l'Alfa era già di proprietà Fiat all'epoca, ma ancora la fabbrica, il management e i tecnici erano Alfa, solo la "proprietà" del capitale sociale era Fiat. Oggi l'Alfa invece ha un capitale sociale irrisorio, quindi tutto fa capo a Fiat Group Automobiles SPA e l'Alfa è solo un marchio del gruppo, pertanto gli ingegneri e i tecnici ex Alfa lavorano insieme a quelli Fiat e a quelli ex Lancia, nonchè Abarth nelle varie strutture del gruppo, FPT in testa per quanto riguarda la progettazione dei motori (Alfa-Fiat-Lancia-Abarth, con specifiche diverse), sotto la direzione generale dell'ex Ferrari ing. Martinelli.
 

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