<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il Mitico Motore V6 | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

Il Mitico Motore V6

Grattaballe ha scritto:
SZ. ha scritto:
p.s. quale ford montava un 2.6 da 170cv negli anni '70?

Hai ragione :oops: scusate ma stavo andando a braccio, la memoria non è più quella di una volta. Rettifico: Capri (1974) 2.000-98hp / 2.300-108hp / 2.600-125hp / 2.800-135hp. Del 3.000 non ho dati ma potrebbe aver avuto 160hp, che troviamo sulla Granada 2.800 nel 1977. Peugeot 604STI 1977, 2.664cc 120kw quindi 163cv ma i V6 PRV erano nati per la souplesse più che per le prestazioni. BMW 528i 1977, 2.788cc 177hp, dal 1981 passa a 184hp. Opel Monza 2.500cc 136hp / 2.800cc 140hp, 3.000cc 150hp. Dal 1982 passa a 136cv il 2.5 e a 180cv il 3.0. Mercedes 280 1972 177cv, dal 1979 passa a 185. L'Alfa 6, prima a montare il Busso ha esordito nel 1979: 2.000cc 136cv, 2.500cc 156cv passati poi a 160 nel 1981. Poi è arrivato il secondo albero a camme e il discorso è cambiato un po', insieme alle cilindrate. :D

Non c'è tutto questo divario, no? Anche al netto del fatto che da Alfa si pretende(va) sempre quel quid in più in fatto di sportività dinamica.

Per farmi perdonare agevolo (se ci riesco :evil: ) due fotarelle da UdineMotori di domenica scorsa:

Grattaballe,
Condivido il tuo approccio pragmatico, senza fanatismi.
Ma non devi dimenticare che conta anche la piacevolezza di guida.
Nel 1990 nell'autonoleggio di mio padre avevamo una Mercedes 300E da 190 cv e una Maserati 425....io se dovevo farmi il giro non avevo dubbi....la Maserati era una goduria pura, e per il mio uso personale mi bastava la mia Giulietta 1.3 da 95cv.
Questo per dire...in BMW solo le versioni M,avevano potenze superiori all'Alfa, la quale non aveva più in seno un reparto corse dedicato.
Ma devo dire che, sempre in quei anni, preferivo il 2.5 dell'Alfa 75 Milano (che era uscita dal listino da poco) a quello del bmw 325, quest'ultimo più lento nel variare i giri, più autostradale. Il Mercedes era da sola autostrada, il totale souplesse.
Insomma, i gusti son gusti e un Alfista come il sottoscritto non ha dubbi, a mettere il V6 busso tra i migliori (il migliore non lo posso dire, perché non lo so), ma sicuramente un motore di cui andare a testa alta...e piede giù . :)
Il miglior rumore però lo do al V6 Maserati della biturbo....assolutamente , subito dopo il grande Busso! Il resto...si accoda.
 
So che un Giorno mi dovro dividere......Come si dice&lt tt le cose prima o poi Finiranno&gt :oops: :oops: :oops: :oops: ......ma per il momento me lo SUPERGODO...... :lol: :lol: :lol:

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Come giustamente fatto notare da altri competenti forumes qui presenti il Busso, al di là delle sue specifiche caratteristiche tecniche, è stato glorificato per mano della proprietà che ha deciso nel 2005 di staccare definitivamente la spina. Diciamo che si è consumata una tragedia edipica, un'onta incancellabile per gli alfisti in quanto rappresentava ancora un pezzettino di Alfa Romeo all'interno di un Gruppo che ha fatto dell'appiattimento tecnico e dell'omologazione i suoi cavalli di battaglia. Sostituire un pezzo di storia come il Busso con un volgare Holden proveniente dalla galassia GM australiana è stato un oltraggio intollerabile che ha ancor di più contribuito a santificare il V6 di Arese (infatti anche il luogo di produzione ha un sapore, oggi, quasi mitologico per me). Però non dobbiamo neanche dimenticare che il motore, in sè per sé, presentava contenuti tecnici di prim'ordine specie con l'evoluzione della distribuzione a 4 valvole con doppio asse a camme in testa. Anche alla vista è un'opera d'arte con quei condotti di aspirazione lucidati! Peccato non averlo ancora migliorato con il variatore di fase, tecnologia inventata da Alfa Romeo, e i collettori di aspirazione a geometria variabile. Peccato anche non aver dato seguito al progetto di ulteriore affinamento visto conil prototipo della 156 GTaM, con cilindrata portata a 3.5 litri e 300 cv. Peccato anche non averci applicato una trasmissione 4x4 (già disponibile sulla 156 Crosswagon). Poi, dulcis in fundo, aveva un suono altamente melodioso tant'è che anche gli sciovinisti francesi, mai teneri con gli italiani, scrissero su Auto Equipe che sulla 164 3.0 V6 il propulsore rappresentava la Scala dei motori. Se vi sembra poco.....
 
Se non sbaglio anche la bellissima Alfa Diva (purtroppo esemplare unico), in un certo senso progenitrice della 4C, aveva il V6 24V portato a 300 cv.

Attached files /attachments/1788993=35436-Alfa Diva 3.jpg
 
Della serie....che peccato!
Guardate cosa si è riusciti a fare in maniera artigianale, sostituendo il modulo di aspirazione originale con uno derivato dalla Ferrari F430 amputato di 2 collettori. L'idea di per sè è fantastica in quanto la cilindrata unitaria del V8 Ferrari da 4,3 litri e del Busso da 3.2 è praticamente identica (530 cmc circa).
Il sound è ancora più orgasmico, non so che guadagno ci sia a livello prestazionale:
http://www.youtube.com/watch?v=ETSpaLqk-0U&feature=fvwrel
 
modus72 ha scritto:
pilota54 ha scritto:
In occasione del centenario credo che sia giusto (ri)parlare di un Mito. Il motore Alfa Romeo V6, uno dei motori più straordinari mai partoriti dalla mente umana.
« "Il V6 nacque per sostituire il 2.600 6 cilindri in linea (che tra l'altro aveva evidenziato problemi torsionali che ne pregiudicavano l'incremento prestazionale) e doveva essere più compatto del V8 con una cilindrata superiore ai 2 litri. Verificammo certe nostre ipotesi con un 4 cil. sperimentale che girò a Parigi in un centro di sviluppo della Bosch, che mise l'Alfa Romeo in condizione di compiere i primi esperimenti con l'iniezione elettronica. La distribuzione avveniva tramite un albero a camme in testa azionato da una cinghia posteriore che comandava direttamente le valvole di aspirazione e, attraverso una piccola punteria e un bicchierino, quelle di scarico. I positivi riscontri ci incoraggiarono a derivare da quello schema un 6 cilindri a V di 60° con cilindrata di 2.5 - 3 litri, che iniziò a "girare" al banco verso la fine del 1968". »
(Giuseppe Busso)


Quel motore, nato monoalbero per bancata, 12 valvole e con circa 160 cv, fu modificato negli anni '90, dotandolo di 2 alberi a camme per bancata, testate "strette" e 24 valvole. Nella massima evoluzione di serie (GTV 3.2, 156 GTA, 147 GTA e GT) raggiunse i 3.200 cc. e i 250 cv.
Innumerevoli le vittorie nelle competizioni, PROTOTIPI, GR.N e GR.A, mentre la versione 2.500 DTM/ITC, utilizzata nella 155, aveva solo l'architettura generale e l'interasse del "Busso" (con circa 500 cv nell'ultima evoluzione), per il resto era frutto della progettazione dell'ing. D'Agostino e dei suoi collaboratori presso l'Alfa Corse.

Oggi mi piace ricordarne l'eccezionale, straordinaria affidabilità. Nel mio GTV 3.0 il motore ha 136.000 KM, eppure ha consumato 1 kg di olio negli ultimi 15.000 km. Si dice, ma pare che non sia affatto una leggenda metropolitana, che questo motore reggesse al banco 1.000 ore consecutive al regime di potenza massima, un risultato pressochè impossibile per qualsiasi altro propulsore.

E l'hanno cacciato nel pattume...
Solo per curiosità: i motori coevi del Busso dove sono?
 
Fonti attendibili riportano che dalle parti di Monaco Di Baviera si ostinano imperterriti a produrre roba da museo come il 6 cilindri in linea. Chi li capisce 'sti tedeschi è bravo!
Meno male che noi abbiamo Marchionne....
 

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