Jambana ha scritto:Ti risponderò brevemente: so distinguere molto bene l'odore della cacca di vacca e quello di un motore diesel, e se il primo non mi dà alcun problema perché è naturale, il secondo non lo sopporto perché sono convinto che sia nocivo, e non c'è bisogno di evidenze scientifiche che me lo confermino. Se a te piace, liberissimo di farne anche degli aerosol :lol:.
Secondo: riguardo agli investimenti sulla ricerca rispetto ai sistemi di produzione di energia e locomozione alternativi...mi pare che siano in grandissima parte privati, e promossi sia dalle case costruttrici che dalle società energetiche. Credo che difficilmente potrai vedere un'auto elettrica in produzione concepita con spreco ingente di denaro pubblico.
Esistono e sono esistiti in passato dei programmi di ricerca sulla mobilità alternativa promossi da università, spesso in collaborazione con compagnie di trasporto pubblico (per esempio autobus ibridi diesel-elettrici e più recentemente a celle di combustibile), ma oggi la gran parte di queste ricerche viene condotta da grandi società private che operano sia nel campo dell'energia che in quello della produzione di veicoli.
Il motivo è uno, e semplice: c'è bisogno di molto denaro, e soprattutto di molto dinamismo per ottenere risultati convincenti...cosa che gli asfittici fondi per la ricerca italiani e l'inefficienza degli enti pubblici coinvolti non garantiscono. Tanti autobus fuel cell sono stati rottamati per inutilizzo, perché il gestore non riusciva a rispettarne la manutenzione (non tanto per una questione economica, ma di semplice disorganizzazione e incapacità, o meglio "non voglia"). Quindi, ci sono sempre sponsor privati che magari si associano alle università in un processo vantaggioso per entrambi.
E in alcuni paesi succede quello che per molti sembrerebbe inaspettato: sono proprio le società che gestiscono le centrali nucleari a fare le ricerche più incisive, a livello di sperimentazione, sulle fonti di energia rinnovabile e sulle forme di mobilità associate ad esse...
Comunque, quando vedi un'auto ibrida, e tra poco elettrica, giapponese, puoi star tranquillo che non vi è stato gettato un centesimo di denaro del contribuente italiano(e credo neanche giapponese o americano).
Fra l'altro, il coraggio nell'innovazione da parte di costruttori come Toyota e Honda, che hanno creduto nell'ibrido già dalla fine degli anni '90, è sicuramente servito a fare da apripista e da banco di prova per tecnologie che ora le case europee iniziano, faticosamente, ad utilizzare.
E' vero che la ricerca e' largamente privata e che, tristemente, a livello statale manca il coraggio della ricerca (e pure il supporto...).
Ma non e' assolutamente vero che l'"auto pulita" non costi soldi pubblici.
Molta della "ricerca" dei privati e' volta esclusivamente a produrre prototipi credibili per giustificare l'erogazione di cospicui eco-fondi comunitari, che poi vengono utilizzati per tutt'altro. Vedasi l'auto a idrogeno.
Certo, l'ibrido e' sviluppato "privatamente", e cosi' i motori piu' puliti.
Ma quando mi obbliga a comprarli rottamando auto che funzionano benissimo, magari il mezzo in questione non sara' stato prodotto con fondi "pubblici", ma viene comunque finanziato con soldi miei.
E, in generale, i singoli stati e la UE stanziano una quantita' enorme di soldi nell'"auto pulita", con incentivi all'acquisto, incentivi alle case e via dicendo.