Vedi l'allegato 19044
Confettura di pere coltivate in Argentina, confezionata in Tailandia e venduta negli USA. E stanno ancora a liofilizzare le gonadi con le auto elettriche....
Invece di alimenti km 0 sono alimenti km 30000...
Vedi l'allegato 19044
Confettura di pere coltivate in Argentina, confezionata in Tailandia e venduta negli USA. E stanno ancora a liofilizzare le gonadi con le auto elettriche....
tutte cose note
eppure.... come un treno in corsa, non c'e' verso di rallentare prima del capolinea.
se un pirla come me, guardando la tabellina, senza manco bisogno di leggere i numeri, capisce che, levare le auto a benzina in europa non serve ad una mazza, e chi siede sugli scranni, e dovrebbe avere esperti che consigliano, non ci arrivano, vuol dire che sono in malafede.
l'obiettivo non e' evidentemente la co2
vorranno farci spendere i soldi, ne abbiamo troppi in banca
eliminare i motori termici è UNA delle iniziative per bloccare l'emissione di Co2
....ed è esattamente quella con il peggiore rapporto costi/benefici.
Ma è il contrario, mi chiedo cosa intendi per "costi" e "benefici"?
Questo cambiamento dal termico ad elettrico coinvolge tantissime industrie.
secondo voi questi signori prendono delle decisioni così a cuor leggero, Trullallero Trullallà...??!!??
No, non è affatto il contrario. Benefici economici non ce ne sono, l'industria ha già i suoi schemi produttivi e un cambiamento imposto rappresenta solo un aggravio dei costi (e un aggravio molto pesante). I benefici ambientali sono tutti da verificare, ammesso e non concesso che ci siano. Personalmente, considerando tutti gli aspetto della transizione, sono convinto che non ce ne siano affatto, se non quello di migliorare la qualità dell'aria nelle aree urbane fortemente congestionate. Il punto è: quanto migliora? Se è vero (e non è stato smentito) che il traffico leggero incide per il 15% sulle emissioni, con tutti i soldi che costerà la riconversione del parco auto stiamo letteralmente usando un Macallan 35 years per accendere il barbecue.
Ieri in tv un giornalista intervistava una scienziata (non so dirvi il nome,quando ho messo su quel canale il servizio era già cominciato).
La domanda era "Se fossero gli scienziati a decidere cosa farebbero per risolvere il problema del surriscaldamento globale etc etc?".
La risposta è stata vaga ma che più vaga non si può.
Ovviamente sono stati citati i trasporti ma anche le industrie mi spiace dirlo ma senza entrare minimamente nel dettaglio e senza dare delle priorità.
Ok nessuno si aspetta che una persona,per quanto preparata,possa snocciolare a voce in 30 secondi un piano strategico per rivoluzionare il modo di vivere del pianeta.
Però a me sembrava tanto una risposta preconfezionata,volutamente vaga,in cui si dice tutto e niente.
A me sembra che sia stata scelta a priori quella che secondo alcuni dovrebbe essere la soluzione finale (scusate l'infelice assonanza).
Ma senza saperne spiegare bene i benefici,i costi e le difficoltà.
Sarebbe come andare al ristorante e sentire il cameriere che non sa dire esattamente cosa mangeremo,ne quanto costerà,ne quanto tempo ci vorrà perchè arrivino i piatti.
Ma lo chef ormai ha preso quella strada e non si torna indietro.
Io ho scritto tante volte che auspico più una rivoluzione delle abitudini che una rivoluzione tecnologica.
La prima avrebbe costi irrisori e richiederebbe solo buona volontà.
Ma non ci credo molto perchè da quello che vedo l'unico interesse,economico più che ambientale,è cambiare i prodotti che usiamo.
Ieri in tv un giornalista intervistava una scienziata (non so dirvi il nome,quando ho messo su quel canale il servizio era già cominciato).
La domanda era "Se fossero gli scienziati a decidere cosa farebbero per risolvere il problema del surriscaldamento globale etc etc?".
La risposta è stata vaga ma che più vaga non si può.
Ovviamente sono stati citati i trasporti ma anche le industrie mi spiace dirlo ma senza entrare minimamente nel dettaglio e senza dare delle priorità.
Ok nessuno si aspetta che una persona,per quanto preparata,possa snocciolare a voce in 30 secondi un piano strategico per rivoluzionare il modo di vivere del pianeta.
Però a me sembrava tanto una risposta preconfezionata,volutamente vaga,in cui si dice tutto e niente.
A me sembra che sia stata scelta a priori quella che secondo alcuni dovrebbe essere la soluzione finale (scusate l'infelice assonanza).
Ma senza saperne spiegare bene i benefici,i costi e le difficoltà.
Sarebbe come andare al ristorante e sentire il cameriere che non sa dire esattamente cosa mangeremo,ne quanto costerà,ne quanto tempo ci vorrà perchè arrivino i piatti.
Ma lo chef ormai ha preso quella strada e non si torna indietro.
Io ho scritto tante volte che auspico più una rivoluzione delle abitudini che una rivoluzione tecnologica.
La prima avrebbe costi irrisori e richiederebbe solo buona volontà.
Ma non ci credo molto perchè da quello che vedo l'unico interesse,economico più che ambientale,è cambiare i prodotti che usiamo.
Mi convince e piace molto questo tuo concetto di rivoluzione d'abitudine , che poi io penso ci permetterebbe quella rivoluzione tecnologica che volenti o nolenti è prima o poi necessaria , il problema però è che le abitudini non è facile modificarle forse se non con obblighi e divieti
Secondo me rivoluzionare le abitudini è allo stesso tempo più facile e più difficile.
Più facile perchè è evidente che se invece di rottamare un'auto o una caldaia per passare a un nuovo modello che consuma il 20% in meno si convince il guidatore a usare meglio e con più parsimonia quello che ha già si risparmia tempo e risorse.
Più difficile perchè non vedo alcun interesse in questa direzione.
Ormai si è capito che il messaggio è che se ci tieni all'ambiente devi comprare una nuova lavatrice,una nuova caldaia e una nuova auto,possibilmente elettrica con batterie che contengono metalli estratti dall'altra parte del mondo.
Comprare,comprare e ancora comprare.
Recentemente mi è piaciuta la pubblicità di un noto si di annunci tra privati che fa notare che dando una nuova vita a un prodotto si evita l'impatto ambientale dovuto alla produzione di un prodotto nuovo.
Un po' di tempo fa invece c'era quello spot di un fornitore di energia in cui c'era una coppia e lui,per risparmiare,rovinava sempre sul più bello i momenti piacevoli.
Durante la partita staccava la spina della tv,durante un bagno rilassante stappava la vasca etc etc.
Ovviamente quella è un'esagerazione ma da quel punto di vista le cattive abitudini dovrebbero essere corrette.
Spegnere le luci o non accenderle proprio quando non serve,limitare lo spreco d'acqua e tantissime altre piccole abitudini che non costano niente ma che non vengono messe in pratica.
Secondo me non perchè pesino chissà quanto sulla qualità della vita ma per mero disinteresse.
Il ragionamento molto spesso è posso permettermelo quindi non sto attento al consumo,che si parli di carburante,energia o acqua.
E' un modo di ragionare molto miope che rappresenterà sempre un freno per qualsiasi cambiamento futuro.
Mai viste ad esempio campagne di sensibilizzazione per spingere la gente a non usare l'auto quando è possibile farne a meno.
Senza un'opera di convincimento io penso che la rivoluzione tecnologica sarà un mezzo flop,e anzi se non si cambia prima il modo di porsi riguardo al problema per me la rivoluzione non ci sarà proprio.
Se ti entra freddo in casa, metti il paraspifferi sotto la porta o prima ti preoccupi di chiudere la finestra?Il "barbecue" è "acceso" e ci sta cucinando, da uno studio della NASA la terra negli ultimi 15 anni (dal 2004-2019) la terra ha accumulato il doppio di calore. Se pensiamo quanto coivongere l'industria dei motori a livello mondiale, si può capire facilmente l'impatto di un cambiamento industriale epocale. . Si parla già di aumentare la tassa per i paesi che emettono più Co2. Riporto un pezzo di articolo del recente G20 a Venezia riguardo le misure sul clima.
"Tra questi ha avuto rilievo l’intervento della direttrice generale del Fondo Monetario Internazionale, la bulgara Kristalina Georgieva, che sul tema della tassazione green dei “costi climatici” ha chiesto un “segnale potente” sui prezzi delle emissioni di Co2, che dagli attuali 3 dollari dovrebbero essere portati a 75 dollari per tonnellata.
Il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni ha fatto anche riferimento al progetto ambizioso che sarà discusso a Bruxelles per rivedere una serie di misure sulla tassazione energetica, ormai datata, introducendo un meccanismo di “adeguamento del carbonio alle frontiere” (carbon border adjustment mechanism) e prevedendo l’estensione a nuovi settori del sistema europeo di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra (European Union Emissions Trading Sys."
Se ti entra freddo in casa, metti il paraspifferi sotto la porta o prima ti preoccupi di chiudere la finestra?
...che poi se non sbaglio qualcosa sulla pagliuzza e la trave lo ha detto un noto influencer di qualche anno fa ...Mio padre mi diceva sempre: vedi i peli ma non vedi i travi
AKA_Zinzanbr - 43 minuti fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 1 mese fa