<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Gruppo Stellantis | Page 297 | Il Forum di Quattroruote

Gruppo Stellantis

il triangolo industriale stava gia' sub-affittando ai vari mini sub fornitori prima sparsi in Italia poi nel mondo gia' negli anni '80 mi pare di ricordare...
le zone "franche" industriali al centro sud del paese.....
e sia ben chiaro che non ero e sono contro queste politiche...di ridistribuzione del lavoro....
e' stato fatto un po' tutto all'"italiana"...
forse quello legato alle auto e' stato l'ultimo....a mollare

Diciamo che....
Il piu' malaticcio era il Piemente quasi totalmente volto all' automotive
Non pensavo, peo', fino a questo punto
 
Ultima modifica:
Non seriva un mago per capirlo ma Stellantis è vicina a dichiarare la fine del progetto Gigafactory per Termoli. Che è una delle tante realtà di troppo del gruppo. Anzi, verrebe da chidersi quale fabbrica ex PSA e (soprattutto) FCA non sia di troppo

 
Ma non capisco: ho letto spesso anche qui dentro che il problema dell'Italia sono le piccole e medie imprese, che non sono redditizie, che non possono competere, che non pagano abbastanza, che gli imprenditori italiani non sono capaci, ecc ecc... avete voluto le grosse?
Questi sono i risultati...
E non solo nell' automotive, andiamo avanti così poi vedremo come andrà a finire distruggendo l'unica cosa che invece ci permetteva, malgrado la situazione a livello legislativo e normativo diciamo non proprio "al top", di essere comunque una delle principali potenze industriali.
 
Ma non capisco: ho letto spesso anche qui dentro che il problema dell'Italia sono le piccole e medie imprese, che non sono redditizie, che non possono competere, che non pagano abbastanza, che gli imprenditori italiani non sono capaci, ecc ecc... avete voluto le grosse?
Questi sono i risultati...
E non solo nell' automotive, andiamo avanti così poi vedremo come andrà a finire distruggendo l'unica cosa che invece ci permetteva, malgrado la situazione a livello legislativo e normativo diciamo non proprio "al top", di essere comunque una delle principali potenze industriali.
Ma perché, le aziende piccole non chiudono, licenziano, delocalizzano? Vuoi dire che invece di Nvidia, Eni ecc è meglio il negozio di viti e bulloni?
E chi l'ha detto che se hai aziende piccole non puoi avere quelle grandi?
 
Sì, voglio proprio dire che le aziende piccole, essendo di solito legate al territorio e aventi un organico che spesso diventa parte stessa dell'azienda, SE NON SONO OBBLIGATE non chiudono, non licenziano e non delocalizzano.
A volte poi non delocalizzano anche perchè non hanno i mezzi per farlo, oppure diventa impegnativo per le dimensioni e relativa gestione, poi si può discutere se sia un bene o un male.
Le aziende grandi o grandissime invece sono l'esatto contrario e sono specializzate nella gestione.
Salvo poi che fanno produrre alle aziende piccole tutto quello che va fuori dallo standard o comunque dalle cose più "facili" e guarda caso in Italia ce ne sono una miriade che lavorano per aziende grosse o grossissime, a livello di bosch o zf: abbiamo proprio qui vicino un esempio di bosch con un'azienda di medio-piccole dimensione che hanno dovuto trovare poco tempo fa un accordo altrimenti una chiudeva e l'altra avrebbe avuto serie difficoltà per alcuni prodotti.
Quanto al se non possiamo avere anche le gradi: Ma chi crede che qualcuno avrebbe la malsana idea di venire in Italia a lavorare e far lavorare, SE le stesse cose le può fare in qualsiasi altra parte del mondo (o quasi) e non ha certamente nessuna motivazione di tipo diverso da quello economico per farlo?
 
Comunque l'Italia, uno sputo piccolissimo senza materie prime, infrastrutture moderne, governo e leggi che non si può scrivere sia per non essere volgari sia per il regolamento, rimane la seconda o terza manifatturiera in europa e la quinta(?) al mondo: SICURAMENTE il merito non è appunto della nostra legislazione che attira investimenti e nemmeno delle grandi aziende che riempiono uffici e fabbriche di "NUMERI" tutti uguali o quasi e tutti sostituibili, quando non sostituibile l'intera/e fabbrica/he...

Quello che invece molti non capiscono è che "manifatturiera" e "industriale" significa FARE le cose, non solo scrivere delle mail o partecipare a web summit.
(per accontentare quelli che sbavano per gli anglicismi)
 
Perdonami, questo è un bell'esempio di populismo: soluzione facile e non funzionante a problemi difficili. Il nanismo come stile di vita è esattamente quello che ha portato Fiat, da Romiti in poi, a quello che è. Un conto è fare l'artigiano, un altro volersi cimentare in un'industria globale pretendendo di rimanere la bottega che lavora per gli italiani, popolo in declino demografico prima che economico: la ricetta, semplicemente, non funziona e porta a dritta dritta a Stellantis, quando va bene, se no alla chiusura. Nonostante tutto, fortuna che c'è Stellantis se no staremo ancora con un rimaneggiamento del B-wide e l'incapacità totale di competere, semplicemente perché gli altri sono diventati grandi e hanno molti piú soldi da investire. Per inciso, un'azienda piccola che va bene tende naturalmente a diventare grande (Brembo, Dalmine, Ferrero ecc ecc) e non sta scritto da nessuna parte che deve scappare. E pure Stellantis dice che LA COSTRINGONO a scappare, portando le stesse scuse della Viti e Bulloni della Brianza. Scuse che, se valgono per quest'ultima, valgono pure per Stellantis
 
Assolutamente non ti perdono: ognuno, inteso come paese, popolazione, cultura e tutto ciò che lo rende una entità che si differenzia da altre, ha una sua collocazione e ruolo derivante dalle caratteristiche di cui sopra.
Un conto è dire che la fiat è troppo piccola per essere una casa automobilistica (che poi anche li è vero fino ad un certo punto perchè nell'area latam ha trovato dimensione e collocazione), un altro dire che in Italia dobbiamo riempirci di multinazionali che snaturano l'UNICA nostra prerogativa che fino ad ora (fino ad ORA, poi non si sa) ci ha permesso di essere ancora ad un certo livello nel mondo.
Se la ZF viene proprio qui a produrre il cuore di un suo particolare sistema di trasmissione idrostatica e non va in india ma nemmeno in grecia o portogallo, ci sarà un motivo, oppure sono stupidi?
Se il motivo viene mancare, non sarà certo la ZF che viene apposta in Italia ad investire per impiantare una medio-piccola fabbrica adatta a fare quel prodotto.

Guardare germania, i tedeschi, quelli forti, potenti, tutti d'un pezzo, che non sbagliano mai, che sanno lavorare, che bei problemi stanno avendo solo perchè, semplificando al massimo, la situazione in cui ci troviamo è un po' diversa da quelle che erano le loro previsioni...
 
fortuna che c'è Stellantis se no staremo ancora con un rimaneggiamento del B-wide
Tavares molto criticato aveva un suo modello industriale, condivisibile o meno, centrato o meno.....adesso che non c'è più Tavares che comunque sapeva cosa e dove fare mi sembra che la situazione sia peggiorata, o sbaglio?

Per me era meglio dell'attuale oggi di Stellantis, e se entri in un Village anche senza essere esperto te ne accorgi subito....., era meglio la vecchia Fiat pre FCA.

La Fiat pre FCA aveva il focus sul prodotto, valido o meno che fosse e in quella Gruppo Fiat c'era ancora ingegneria Italiana, Stile Italiano componentistica italiana.

Spiaze dirlo ma no, la Fiat era molto superiore a questa nostradamus decadentis il cui unico sbocco e destino è in uno spezzatino di marchi e aziende a rimpasto.
 
Non e' che
tutto questo calo,
dipende direttamete dal parallelo caso di investimenti....
Non di quelli dichiarati,
ma di quelli poi effettivamente sborsati....

??
 
Per inciso, un'azienda piccola che va bene tende naturalmente a diventare grande (Brembo, Dalmine, Ferrero ecc ecc) e non sta scritto da nessuna parte che deve scappare. E pure Stellantis dice che LA COSTRINGONO a scappare, portando le stesse scuse della Viti e Bulloni della Brianza. Scuse che, se valgono per quest'ultima, valgono pure per Stellantis
mi permetto in punta di piedi...sottolineare una cosa....
"un'azienda piccola cha va bene tende naturalmente a diventare grande" nel nostro paese fino a anni fa....
adesso chi puo', se si vuol ingrandire , apre stabilimenti in paesi diversi, come ha fatto Ferrero et similia o delocalizza magari a pezzi come ha fatto Stellantis.
sopratutto nel manifatturiero...i motivi ce li siamo ridetti fino alla sfinimento.
mi preoccupa che oramai non e' possibile invertire il "sistema", resteranno azienda "fuffa"...., le commerciali che rivendono energia , servizi a peso d'oro come poste....
 
Perfetto proprio Ferrero: 50.000 dipendenti di cui 7000 in Italia, stabilimenti in oltre 50 paesi, fatturato Italia un decimo o meno del totale e per finire sede a bruxelles...e questa è italiana di nascita che più non si può e una di quelle "brave" che sia per mantenere la possibilità della denominazione made in italy, molto importante dato il tipo di produzione, sia probabilmente perchè la proprietà è ancora italiana non ha lasciato in piemonte solo gli uffici e i laboratori di ricerca...

Se dovessero esserci seri problemi di costi, come quelli energetici di poco tempo fa (e ancora adesso) o peggioramento ulteriore del regime fiscale o della situazione forza lavoro, quanti problemi credete che abbia il sign ferrero a chiudere qualche stabilimento?
Va che gliene rimangono abbastanza, mica rimane senza produrre...

Se faceva bulloni o chiodi, piuttosto che mecchinari per l'indiustria, coem realtà che conosco meglio, sai cosa rimaneva oltre al polo dirigenziale?

E quando finirà questa generazione e il gruppo verrà venduto l'acquirente sarà sicuramente un concorrente di settore (non italiano) o un fondo: Lo sappiamo tutti no cosa succede?
Non tanti anni fa nel nostro settore un fondo americano ha comprato la più grossa azienda, ovviamente multinazionale anche quella, italiana, devo dire cosa è rimasto in italia (e perchè il made in italy anche per loro è vitale!) e dove hanno aumentato gli investimenti?
O ve lo immaginate da soli?
Unka...:emoji_rolling_eyes:
Se vi piacciono così tanto queste, prego...la direzione è quella...
 
Scusate ma arrivate tardi... il calo era 30 anni fa, graduale, ma in progresso, 20 anni fa, era virtualmente fallita, poi il tentato matrimonio con GM, poi l'ammalloppamento con Chrisler, delocalizzazioni ad effetto domino, anzi, reazione espinenziale a catena, sfociato con l'abbandono totale di tutti i siti industriali, dell'indotto etc, il tutto coronato dall'abbandono della sede fiscale e legale con svuotamento del GQ di corso Marconi, due isolati privati di ogni traccia dell'imponente ruolo storico... devastante per l'intera regione, lo vado scrivendo da decenni... tutto iniziato col defenestramento del mai abbastanza compianto ing. Ghidella...
 
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