Drayer ha scritto:
156jtd. ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
[...]Da lì il progetto si è sviluppato nel tempo record di 18 mesi, una vera sfida che è già diventata uno standard in FIAT per i modelli che stanno seguendo e un riferimento per la concorrenza.
Come ci siete riusciti?
Utilizzando una solida e collaudata base di telaio e poi sviluppando e testando il modello quasi totalmente in virtuale. Fatto che rappresenta un grande vantaggio per il cliente, perché ci ha permesso di effettuare tutti i test all?ultimo step di modifica: infatti, quando si fanno i test su prototipo ci si ferma, per ragioni di tempo, a testare l?auto in una fase intermedia di progetto. Virtualmente si testa in tempo reale e più volte una configurazione della vettura sempre all?ultimo stadio di sviluppo con il piu? aggiornato modello di calcolo.
[...]
' Notte ;-)
Link o fonte della lettura?
Ripeto che purtroppo di te non mi fido, quindi preferirei leggere personalmente l'articolo integralmente.
Oltretutto in queste 2 righe non si dice nulla di strano o fantascentifico. Del resto l' AD di Alfa ha anche parlato di milioni di km su strada e ci sono anche dei video che dimostrano che i test sono stati fatti(certo non riprendono tutti i milioni di km fatti).
Tra l'altro qui parla chiaramente della fase di progettazione e sviluppo in virtuale ma con prove su strada (i famosi milioni di km ) in fase di test finale.

Salut
http://www.quellichebravo.it/index.php?p=41
La fonte è la cartella stampa della Bravo, datata 2007 (o 2006, non sono certo)
Quello che dice è esattamente quello che asseriva Bellicapelli, è cioè che con questo sistema "virtuale" hanno saltato a piè pari tutta la parte di sviluppo su strada intermedia, testando solo prototipi all'ultimo stadio di realizzazione.
I famosi "milioni di km" sono quindi una cifra ben inferiore a quelli fatti da altre case che invece non usano metodi virtuali ma provano veramente "on the road" i prototipi delle vetture fin dalla fase iniziale della realizzazione.
Google è tuo amico.....
Testo completo :
Oggi vi portiamo nel cuore di Mirafiori, lo storico stabilimento Fiat Auto di Torino. In realtà, non è solo uno stabilimento, ma un enorme comprensorio di fabbriche, uffici, laboratori tecnici. Proprio qui, per la precisione al Corpo 6 di Corso Settembrini, incontriamo l?ingegner Gianfranco Romeo, dell?ente Engineering & Design, responsabile del modello 198 (la BRAVO!). Gianfranco coordina tutta la struttura interfunzionale che segue i rami principali della vettura: finizioni (interni), esterni e scocca, elettronica, telaio, powertrain ed è responsabile dei costi, degli investimenti (gestisce e ne autorizza la spesa) e dei tempi della vettura.
QuelliCheBravo: Gianfranco, com?è nata la nuova Bravo?
Gianfranco Romeo: Tutto è iniziato dalla ?wish list? del Centro Stile. La richiesta del management era infatti di realizzare la più bella auto del segmento C. E? stato quindi chiesto ai designer, guidati da Frank Stephenson, di disegnare un?auto che fosse bella ed emozionale, senza tenere conto di vincoli tecnici. E? nata così la wish list, che prevedeva un?auto dalla carreggiata piuttosto larga, con assetto basso, parabrezza inclinato, per dare un aspetto dinamico e passionale alla vettura. Da lì il progetto si è sviluppato nel tempo record di 18 mesi, una vera sfida che è già diventata uno standard in FIAT per i modelli che stanno seguendo e un riferimento per la concorrenza.
QCB: Come ci siete riusciti?
GR: Utilizzando una solida e collaudata base di telaio e poi sviluppando e testando il modello quasi totalmente in virtuale. Fatto che rappresenta un grande vantaggio per il cliente, perché ci ha permesso di effettuare tutti i test all?ultimo step di modifica: infatti, quando si fanno i test su prototipo ci si ferma, per ragioni di tempo, a testare l?auto in una fase intermedia di progetto. Virtualmente si testa in tempo reale e più volte una configurazione della vettura sempre all?ultimo stadio di sviluppo con il piu? aggiornato modello di calcolo.
Una scelta coraggiosa, che rappresenta sicuramente una svolta nel modo di produrre automobili, sia per Fiat Auto sia per gli altri costruttori.
E che ci sta dando enormi soddisfazioni, perché in questi giorni stiamo effettuando tutti i test fisici, vale a dire sulla vettura ?reale?, a conferma di quelli virtuali, e stiamo avendo feedback che i test virtuali erano molto precisi e in alcuni casi conservativi (dunque piu? valore al cliente). Ad esempio, sulla rigidità della scocca (rigidezza torsionale), che è importantissima perché dà al cliente l?effettiva percezione della solidità, della compattezza e della qualità dell?auto, la simulazione aveva calcolato già un buon valore: adesso i test fisici hanno valutato un 20% in più rispetto al virtuale, facendo registrare un valore ai vertici del segmento C.Per le simulazioni virtuali ci siamo avvalsi anche della collaborazione di uno dei migliori fornitori di Engineering del mondo (Magna Steyr) e questo è stato ulteriore garanzia di successo.
In definitiva credo comunque che il vero segreto del successo sia da ricercare nelle persone che fanno parte di questo team (quelli che BRAVO..) che hanno accettato la sfida, mettendosi in gioco personalmente in un contesto interfunzionale ed internazionale, raccogliendo il meglio del Know-how aziendale ed extra-aziendale e superando brillantemente l?ostacolo del ?abbiamo sempre fatto cosi??.
Ogni volta che ci si trovava davanti a qualche ?trade off? usavo chiedere: se qualcuno ha ?esperienza? di sviluppo totalmente virtuale, contesti pure le scelte fatte?ma ovviamente non c?era nessuno ed il processo decisionale è stato cosi? rapidissimo e condizionato dalle sole persone del mio team che, ovviamente, avevano il maggior Know-how in quel momento per decidere.
(continua?)