<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Forse alla Fiat non sono tanto indietro sull'ibrido .... | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Forse alla Fiat non sono tanto indietro sull'ibrido ....

Vabbè che aprire un thread sull'ibrido oggi fa più successo di uno strip di Belen, ma stavolta mi pare un po' eccessivo.
All'inizio il titolo mi sembrava sarcastico, poi però mi ha un po' indignato: non mi pare il caso di fare polemica sulla Fiat, non tanto per i dirigenti o gli AD, ma per tutti gli operai che su quelle linee si sono invecchiati e per tanti altri che, ahimè, non riusciranno ad invecchiarsi lì perchè son stati mandati a casa.
A me sembra che quasi tutte le case europee siano al palo per quanto riguarda il sistema "full hybrid" (con qualche eccezione).
Se esistesse un'ibrida torinese (come Prius s'intende) molto probabilmente sarebbe nel mio garage ed auguro a tutti i metalmeccanici del gruppo di divenire al più presto anche un po' elettricisti ........
Per ora purtroppo, oltre a pochi proclami non ho visto molto: non basta aver due gambe per fare la maratona ed i prototipi citati, per quanto interessanti, sono di un'altra epoca. Purtroppo.
 
aronne_ ha scritto:
Vabbè che aprire un thread sull'ibrido oggi fa più successo di uno strip di Belen, ma stavolta mi pare un po' eccessivo.
All'inizio il titolo mi sembrava sarcastico, poi però mi ha un po' indignato: non mi pare il caso di fare polemica sulla Fiat, non tanto per i dirigenti o gli AD, ma per tutti gli operai che su quelle linee si sono invecchiati e per tanti altri che, ahimè, non riusciranno ad invecchiarsi lì perchè son stati mandati a casa.
A me sembra che quasi tutte le case europee siano al palo per quanto riguarda il sistema "full hybrid" (con qualche eccezione).
Se esistesse un'ibrida torinese (come Prius s'intende) molto probabilmente sarebbe nel mio garage ed auguro a tutti i metalmeccanici del gruppo di divenire al più presto anche un po' elettricisti ........
Per ora purtroppo, oltre a pochi proclami non ho visto molto: non basta aver due gambe per fare la maratona ed i prototipi citati, per quanto interessanti, sono di un'altra epoca. Purtroppo.

Si però ragazzi ,non facciamo finta di nulla ...come commentare la mail del signor cavicchi? Mi pare una buona notizia ,curiosa ,la alfa boxer che funziona in modo molto simile all'ibrido moderno... ;)
 
Comunque l'arrivo del Twinair Hybrid non sembra lontano:

http://www.youtube.com/watch?v=tbhE-a_auZM

come già nel 2010 era stato programmato:

http://www.omniauto.it/magazine/12088/fiat-500-hybrid-tech

Vedremo....
 
gf27 ha scritto:
Eravamo nel lontano 2000, quando...

http://www.fiatpress.com/press/article/2327

Quindi sono indietro di circa 15 anni, e il fatto che all'epoca delle prime Prius e Insight avessero un prototipo pronto da mettere in produzione non fa che denotare una volta di più la coglionaggine del management. IMHO, naturalmente.
 
pi_greco ha scritto:
.... Mi ha confermato che le meccaniche italiane sono le più accurate (così dice lui che li smonta )

e dice bene, omette forse però che non avendo mai smontato alcune meccaniche dal sol levante... ;)
 
a_gricolo ha scritto:
gf27 ha scritto:
Eravamo nel lontano 2000, quando...
Quindi sono indietro di circa 15 anni, e il fatto che all'epoca delle prime Prius e Insight avessero un prototipo pronto da mettere in produzione non fa che denotare una volta di più la coglionaggine del management. IMHO, naturalmente.

La Prius stata messa in vendita nell'ottobre del 1997. Nel 2001 è stara espertata all'estero.

La Honda Insight invece nel 1999.
 
The.Tramp ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
gf27 ha scritto:
Eravamo nel lontano 2000, quando...
Quindi sono indietro di circa 15 anni, e il fatto che all'epoca delle prime Prius e Insight avessero un prototipo pronto da mettere in produzione non fa che denotare una volta di più la coglionaggine del management. IMHO, naturalmente.

La Prius stata messa in vendita nell'ottobre del 1997. Nel 2001 è stara espertata all'estero.

La Honda Insight invece nel 1999.

Cambia poco. Comunque, in quel periodo non avevano le risorse per investire sulle nuove tecnologie, dovevano pagare la buona uscita a Romiti.......
 
arhat ha scritto:
pi_greco ha scritto:
.... Mi ha confermato che le meccaniche italiane sono le più accurate (così dice lui che li smonta )

e dice bene, omette forse però che non avendo mai smontato alcune meccaniche dal sol levante... ;)
il che non è vero, infatti nel suo parco moto ci sono diverse jap, e lavora spesso anche su veicoli industriali e commerciali nipponici, e ne parla molto bene, anche se dice che il miglior motore da moto resta il bicilindrico a L desmodromico seguito dal v 90° trasversale...

a tal proposito è entusiasta del boxer suby (e del 5L volvo, tanto per aggiungere), lui che è un detrattore dei motori bavaresi boxer e a sogliola (dice che non possono stare neppure un minuto sulla stampella laterale perchè poi fumano e ungono chi li segue) è davvero sostenitore della "bella meccanica" ed è un piacere passare ore a chiacchierare con lui o sentirlo discutere (con pariteticità di ruoli) con il suo amico e compaesano (quasi) ing. Claudio Lombardi...

p.s. da quando mi ha fatto il tagliandome alla moto e messo mano alle sospensioni e ai freni mi sembra di avere una moto nuova, corre meglio alla corda, esce a fionda dalle curve, frena meglio (da nuova era già sotto i 36m a 100km/h) e consuma meno, pur partendo da fredda al primo colpo, senza usare tirare l'aria e con carburazione magra (per aver più freno motore). Vederlo sincronizzare una batteria di carburatori di un 4L, o tendere una catena o equilibrare a mano una ruota sui cuscinetti, è come vedere un accrodatore di pianoforti al lavoro.

Sono fortunato ad avere amici così...
 
The.Tramp ha scritto:
pi_greco ha scritto:
Grazie per il complimento, comunque il turpiloquio non è ammesso a termini di regolamento. Uomo avvisato...

:?:

Con 346 ricorrenze di quella comune parola tu vai a fare il puntiglioso con me?
non me ne volere, io non te ne voglio, eseguo dispositivi indicati da chi ne ha ruolo
 
pi_greco ha scritto:
Riporto di seguito la sollecita risposta alla mia richiesta del direttore Cavicchi e dell'ing. Brambilla:

Caro Max,

io non l?ho mai provata. Ecco però quello che mi ha detto al riguardo l?ingegner Brambilla che è anche il responsabile della nostra area tecnica:

?Ci avevo fatto pure io un giro al CRF di Orbassano, invitato dall?ingegner Brusaglino di Fiat, quando agli inizi degli anni 80 lavoravo presso il Centro ricerche Alfa Romeo (era a Milano, al Portello) al progetto quinquennale di auto ibrida.

La 131 Fiat era un progetto più semplice e limitato rispetto a quello Alfa, basato quest?ultimo sulla meccanica della 33 col motore boxer. Non lo affermo per partigianeria, lo dicono i fatti: la 131 era in pratica una mini littorina (il piccolo locomotore elettrodiesel) con il motore a scoppio che funzionava a regime costante per azionare il generatore di corrente che teneva cariche le batterie, che a loro volta alimentavano il motore elettrico. Il motore a scoppio non poteva mai azionare direttamente le ruote. Era il cosiddetto ibrido con flusso di potenza ?serie?, penalizzato dal modesto rendimento e dal peso elevato in rapporto alla potenza disponibile alle ruote.

L?ibrido Alfa Romeo 33, invece, aveva già tutte le funzionalità di una moderna Prius essendo un cosiddetto ibrido con flussi di potenza ?in parallelo?: il motore elettrico era imbullonato sul basamento del boxer trasformato a iniezione, con ingombri tanto ridotti da non rendere nemmeno necessaria la modifica del cofano. La presenza di due frizioni elettromagnetiche aggiuntive consentiva alla 33 di avere funzionamento solo elettrico, solo termico, di usare il motore a benzina per ricaricare le batterie mentre l?auto viaggiava in elettrico e di utilizzare il motore elettrico per sommare la sua coppia a quella del boxer Alfa. Il tutto gestito automaticamente da una centralina, mentre il guidatore poteva selezionare con un pulsante la modalità solo elettrica. La parte elettrica era di Ansaldo, con un moderno motore elettrico asincrono trifase raffreddato ad acqua che vantava un eccezionale rapporto peso/potenza (per i tempi) essendo stato progettato espressamente per l?uso automobilistico e non derivato da un motore per uso industriale.

Nel 1986 c?erano tre prototipi funzionanti, con compatte batterie al nichel cadmio (che allora erano il top, molto meglio di quelle al piombo), di cui uno con la carrozzeria speciale 33 Zagato Tempo Libero?

Questa dichiarazione si può naturalmente mettere sul forum assieme al fatto che io non l?ho mai provata.

Grazie Pi-Greco, testimonianza molto interessante, evidentemente ricordavo male, comunque si impara sempre qualcosa, non conoscevo assolutamente la 33 ibrida.
Tutto questo dimostra quanto la tecnologia italiana sia valida e quando fosse avanti la nostra industria automobilistica che non aveva nulla da invidiare ai perfetti giapponesi.
Ciao e grazie!
 
HenryChinaski ha scritto:
Tutto questo dimostra quanto la tecnologia italiana sia valida e quando fosse avanti la nostra industria automobilistica che non aveva nulla da invidiare ai perfetti giapponesi.
Ciao e grazie!

In Italia il problema dell'industria sono gli industriali....
 
HenryChinaski ha scritto:
pi_greco ha scritto:
Riporto di seguito la sollecita risposta alla mia richiesta del direttore Cavicchi e dell'ing. Brambilla:

Caro Max,

io non l?ho mai provata. Ecco però quello che mi ha detto al riguardo l?ingegner Brambilla che è anche il responsabile della nostra area tecnica:

?Ci avevo fatto pure io un giro al CRF di Orbassano, invitato dall?ingegner Brusaglino di Fiat, quando agli inizi degli anni 80 lavoravo presso il Centro ricerche Alfa Romeo (era a Milano, al Portello) al progetto quinquennale di auto ibrida.

La 131 Fiat era un progetto più semplice e limitato rispetto a quello Alfa, basato quest?ultimo sulla meccanica della 33 col motore boxer. Non lo affermo per partigianeria, lo dicono i fatti: la 131 era in pratica una mini littorina (il piccolo locomotore elettrodiesel) con il motore a scoppio che funzionava a regime costante per azionare il generatore di corrente che teneva cariche le batterie, che a loro volta alimentavano il motore elettrico. Il motore a scoppio non poteva mai azionare direttamente le ruote. Era il cosiddetto ibrido con flusso di potenza ?serie?, penalizzato dal modesto rendimento e dal peso elevato in rapporto alla potenza disponibile alle ruote.

L?ibrido Alfa Romeo 33, invece, aveva già tutte le funzionalità di una moderna Prius essendo un cosiddetto ibrido con flussi di potenza ?in parallelo?: il motore elettrico era imbullonato sul basamento del boxer trasformato a iniezione, con ingombri tanto ridotti da non rendere nemmeno necessaria la modifica del cofano. La presenza di due frizioni elettromagnetiche aggiuntive consentiva alla 33 di avere funzionamento solo elettrico, solo termico, di usare il motore a benzina per ricaricare le batterie mentre l?auto viaggiava in elettrico e di utilizzare il motore elettrico per sommare la sua coppia a quella del boxer Alfa. Il tutto gestito automaticamente da una centralina, mentre il guidatore poteva selezionare con un pulsante la modalità solo elettrica. La parte elettrica era di Ansaldo, con un moderno motore elettrico asincrono trifase raffreddato ad acqua che vantava un eccezionale rapporto peso/potenza (per i tempi) essendo stato progettato espressamente per l?uso automobilistico e non derivato da un motore per uso industriale.

Nel 1986 c?erano tre prototipi funzionanti, con compatte batterie al nichel cadmio (che allora erano il top, molto meglio di quelle al piombo), di cui uno con la carrozzeria speciale 33 Zagato Tempo Libero?

Questa dichiarazione si può naturalmente mettere sul forum assieme al fatto che io non l?ho mai provata.

Grazie Pi-Greco, testimonianza molto interessante, evidentemente ricordavo male, comunque si impara sempre qualcosa, non conoscevo assolutamente la 33 ibrida.
Tutto questo dimostra quanto la tecnologia italiana sia valida e quando fosse avanti la nostra industria automobilistica che non aveva nulla da invidiare ai perfetti giapponesi.
Ciao e grazie!
non ringraziare me ma il direttore Carlo Cavicchi e l'ing caporedattore dell'area tecnica ing. Emilio Brambilla, per la sollecita ed interessante risposta nonostante l'ora già avanzata. Credo farebbe piacere anche a loro ricevere un simile attestato tramite email.
 
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