Io non ricordo la vecchia Tipo come una vettura così "innovativa".
A me non piaceva nemmeno esteticamente, per la forma a scatolotto, ma è questione di gusti e quindi soggettiva.
Aveva i motori della gamma Fiat e dotazioni già presenti nella gamma di altre vetture concorrenti. Persino la strumentazione digitale, per molti innovativa, era una soluzione piuttosto semplice rispetto ad altre già in vendita da parecchi anni su altre auto
(la R11 Electronic, uscita da listino proprio nel 1988, aveva un display, oltre alle indicazioni vocali da parte del computer di bordo)
Tra la altre "innovazioni", forse il portellone in fibra di vetro. Ma fu una scelta obbligata, in lamiera non sarebbero stati sufficienti i classici 2 pistoncini idraulici (e non lo furono nemmeno così...).
Una grave pecca, che ricordo, fu la cura degli assemblaggi. Un peccato, perchè i materiali dell'abitacolo erano abbastanza gradevoli. Un amico mi racconta sempre della prima settimana dopo il nuovo acquisto (e parliamo del 1992, non dei primi esemplari), quando passarono alcuni giorni a scovare bulloni allentati da stringere per tener ferma la plancia e altre parti dell'abitacolo.
Però era spaziosa e ben insonorizzata. Interessante la scelta di ridurre la lunghezza rispetto alla concorrenza, pur mantenendo un capiente abitacolo.
La nuova Tipo disattende questa scelta, ma nonostante la vocazione di auto fatta in economia per contenere i costi, credo sia molto azzeccata. E anche più curata, soprattutto negli assemblaggi.
A me non piaceva nemmeno esteticamente, per la forma a scatolotto, ma è questione di gusti e quindi soggettiva.
Aveva i motori della gamma Fiat e dotazioni già presenti nella gamma di altre vetture concorrenti. Persino la strumentazione digitale, per molti innovativa, era una soluzione piuttosto semplice rispetto ad altre già in vendita da parecchi anni su altre auto
(la R11 Electronic, uscita da listino proprio nel 1988, aveva un display, oltre alle indicazioni vocali da parte del computer di bordo)

Tra la altre "innovazioni", forse il portellone in fibra di vetro. Ma fu una scelta obbligata, in lamiera non sarebbero stati sufficienti i classici 2 pistoncini idraulici (e non lo furono nemmeno così...).
Una grave pecca, che ricordo, fu la cura degli assemblaggi. Un peccato, perchè i materiali dell'abitacolo erano abbastanza gradevoli. Un amico mi racconta sempre della prima settimana dopo il nuovo acquisto (e parliamo del 1992, non dei primi esemplari), quando passarono alcuni giorni a scovare bulloni allentati da stringere per tener ferma la plancia e altre parti dell'abitacolo.
Però era spaziosa e ben insonorizzata. Interessante la scelta di ridurre la lunghezza rispetto alla concorrenza, pur mantenendo un capiente abitacolo.
La nuova Tipo disattende questa scelta, ma nonostante la vocazione di auto fatta in economia per contenere i costi, credo sia molto azzeccata. E anche più curata, soprattutto negli assemblaggi.