<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ennesima discussione sulla convenienza dell'elettrico sull'endotermico.... | Page 29 | Il Forum di Quattroruote

Ennesima discussione sulla convenienza dell'elettrico sull'endotermico....

perchè? se non scendo sotto il 20% secondo me è un buon sistema
Perché ricaricando ogni notte basta relativamente poco per tornare al "pieno", e ne resta anche per fronteggiare un imprevisto notturno. Aspettando di essere in "riserva" ti tocca mettere in conto diverse ore, e magari capita il colpo di sfiga (Murphy docet) che ti mette nei guai. Io, se prendessi un'elettrica, ricaricherei rigorosamente ogni notte anche se avesse ancora l'80%.
 
Ma l'energia elettrica non è tutta prodotta dalle centrali termoelettriche... ci stiamo avvicinando nel medio periodo al 50% da rinnovabili in Europa.
In Italia le rinnovabili hanno coperto nel 2019 oltre il 35% della domanda di energia elettrica.
A prescindere che per muovere milioni di auto occorrono parecchi TWh (100.000 110.000 TWh a regime)Bisognerebbe usare le energie rinnovabili, ma Il fotovoltaico non è percorribile troppo consumo di territorio, l'eolico è ridicolmente basso come rendimento e potenza ed un obbrobrio da vedere, la parte idroelettrica è ferma, non abbiamo bisogno di devastazioni di altre dighe (vedi Vajont) e poco potente. Quindi non rimane che il nucleare: una riflessione si vuole andare di Fissione Nucleare e riaprire Caorso, Trino, Latina o Garigliano? Certamente no! Allora spettiamo la Fusione quando arriverà. Detto questo 7 ricariche Tesla da 100 KWh equivalgono al consumo di una famiglia media in un anno; Siamo seri, poi dobbiamo costruire e smaltire scorie delle batterie che sono inquinanti quasi
come quelle radioattive. Poi l'inquinamento per fare infrastrutture per le ricariche che in Italia sono nulle, costruire le infrastrutture per il trasporto, distribuzione dell'energia elettrica generando ulteriore inquinamento, non trascurando onde elettromagnetiche dei piloni in alta tensione che uccidono e l'inquinamento elettromagnetico pericoloso dei motori elettrici ecc.. ecc..
 
A prescindere che per muovere milioni di auto occorrono parecchi TWh (100.000 110.000 TWh a regime)Bisognerebbe usare le energie rinnovabili, ma Il fotovoltaico non è percorribile troppo consumo di territorio, l'eolico è ridicolmente basso come rendimento e potenza ed un obbrobrio da vedere, la parte idroelettrica è ferma, non abbiamo bisogno di devastazioni di altre dighe (vedi Vajont) e poco potente. Quindi non rimane che il nucleare: una riflessione si vuole andare di Fissione Nucleare e riaprire Caorso, Trino, Latina o Garigliano? Certamente no! Allora spettiamo la Fusione quando arriverà. Detto questo 7 ricariche Tesla da 100 KWh equivalgono al consumo di una famiglia media in un anno; Siamo seri, poi dobbiamo costruire e smaltire scorie delle batterie che sono inquinanti quasi
come quelle radioattive. Poi l'inquinamento per fare infrastrutture per le ricariche che in Italia sono nulle, costruire le infrastrutture per il trasporto, distribuzione dell'energia elettrica generando ulteriore inquinamento, non trascurando onde elettromagnetiche dei piloni in alta tensione che uccidono e l'inquinamento elettromagnetico pericoloso dei motori elettrici ecc.. ecc..

Il fotovoltaico diffuso, su tetti, aree industriali, parcheggi, infrastrutture, non consuma nessun territorio, anzi é occasione di riqualificazione di aree antropizzate esistenti e improduttive.
L'eolico offshore con piloni galleggianti é eccezionale, in un paese come il nostro circondato dal mare da ogni lato, ed ha impatto visuale e ambientale minimo.
Le batterie non si smaltiscono, prima si riusano in applicazioni che richiedono minore densità energetica, poi si ricicleranno.
Sono serissimo;)
É paragonare, anche lontanamente una batteria al litio dismessa alle scorie radioattive che é poco serio, imho...
 
Ultima modifica:
Perché ricaricando ogni notte basta relativamente poco per tornare al "pieno", e ne resta anche per fronteggiare un imprevisto notturno. Aspettando di essere in "riserva" ti tocca mettere in conto diverse ore, e magari capita il colpo di sfiga (Murphy docet) che ti mette nei guai. Io, se prendessi un'elettrica, ricaricherei rigorosamente ogni notte anche se avesse ancora l'80%.
questo vale se usi l'elettrica come unica auto di famiglia, ma se la usi solo in città e tieni una macchina a gasolio o benzina per lunghi viaggi ed emergenze il problema non si pone, per questo per adesso le auto elettriche di alfa fascia che siano suv o berline per me non hanno senso, le citycar invece si!
 
questo vale se usi l'elettrica come unica auto di famiglia, ma se la usi solo in città e tieni una macchina a gasolio o benzina per lunghi viaggi ed emergenze il problema non si pone, per questo per adesso le auto elettriche di alfa fascia che siano suv o berline per me non hanno senso, le citycar invece si!

Vale sempre, anzi secondo me a maggior ragione per le citycar. Caricando ogni notte ci vuole poco (relativamente) a ripristinare il consumo della giornata e hai sempre il pieno, aspettando di essere a secco ti va via tutta la notte. Per me la strategia della ricarica quotidiana è la base del sistema, poi ovviamente ognuno ha la sua visione.
 
Le batterie al litio sono al massimo del loro sviluppo.Bisogna usare la tecnologia robotica sviluppata per le centrali nucleari per trovare modi per rimuovere e smantellare in sicurezza le cellule potenzialmente esplosive agli ioni di litio dei veicoli elettrici. Poiché i catodi di litio si degradano nel tempo, non possono essere semplicemente inseriti in nuove batterie. Il nuovo orizzonte per le batterie è il cobalto e il nickel; auguri all'ambiente.
 
Le batterie al litio sono al massimo del loro sviluppo.Bisogna usare la tecnologia robotica sviluppata per le centrali nucleari per trovare modi per rimuovere e smantellare in sicurezza le cellule potenzialmente esplosive agli ioni di litio dei veicoli elettrici.

Questa è buona. Addirittura : )
Una batteria per autotrazione è fatta di qualche migliaio di elementi, simili a una normale "pila" in commercio, che in sé non pongono nessun pericolo particolare, viste le loro limitate dimensioni.
Questo è uno degli elementi "2170" della Tesla Model 3 e dei powerwall.

gvmtfpb-e1586415437482.jpg


E non è vero che sono al massimo del loro sviluppo.
 
ma sono saldate con le linguette l'una con l'altra o semplicemente poggiate? Chiedo perchè cambiare qualche cellula o modulo potrebbe essere un operazione facile (da far fare comunque in assistenza)
 
ma sono saldate con le linguette l'una con l'altra o semplicemente poggiate? Chiedo perchè cambiare qualche cellula o modulo potrebbe essere un operazione facile (da far fare comunque in assistenza)

Sulle tesla sono collegate (senza saldature) a delle ampie piastre in moduli che vanno a costituire il pacco batterie completo.
No, non è facile cambiarle, perché ci sono moltissimi elementi e anche la diagnosi è complessa, oltre ai tempi e ai modi (il costruttore sembra limitarne la possibilità di apertura e sostituzione, probabilmente per rendere difficile operare per i riparatori non ufficiali) per accedere ed aprire le batterie. Sulle ibride, che hanno molti meno elementi (in genere più grandi) è molto più facile revisionare le batterie.

Qui sotto (nei video sono i sistemi utilizzati per lo smontaggio sono un po' rozzi...) si vede un po' com'è fatto il pacco batterie di una Tesla (che è enorme), i diversi moduli di cui è costituito a quanto pare sono fatti per non essere aperti facilmente, senza danneggiare il contenitore OEM. Sono convinto che quando ci sarà abbastanza domanda, qualcuno proporrà dei moduli, e anche dei case di "concorrenza".



Nell'ultimo distruggono un modulo per arrivare ai singoli elementi, ma devo cercare qualcosa di più professionale : )

 
Ultima modifica:
Mi vergogno ad ammetterlo, ma quando avviai questa discussione lo feci per approfondire un argomento che non conoscevo, ma non secondariamente per una questione di pancia: interessato ad una Mini Countryman Plug-in Hybrid prima di acquistare volevo capire se oltre 40.000 pezzi al lordo di scontistica e incentivi governativi erano ben spesi.

Sarà stata colpa del venditore non particolarmente convincente, sarà stata la mia curiosità, in parte da quanto trovato in rete e letto qui, ma la plug-in o l'EV, oggi e nell'immediato futuro non rientrano più nei miei interessi.

Per rimanere sulla "pancia", a mio avviso acquistare un'auto elettrica oggi personalmente la ritengo essenzialmente una scelta di stile.

Non certamente utilitaristica, meno che mai di risparmio e di praticità per le tante ragioni espresse: costi del veicolo, della ricarica se paragonata al rapporto tra costo e rendimento del fossile, autonomia, tempi e strategie di ricarica che stravolgono le attuali abitudini, e per ultimo ma non ultimo, la rapidità di invecchiamento e quindi la perdita di valore di un veicolo dotato di tecnologia che nel medio periodo è destinata a cambiare sensibilmente.

Come auto da città - seconda e/o terza vettura - è una scelta valida ed ecologica. Maggiormente avendo un box dove ricaricare. Certamente se non si tiene conto della svalutazione del mezzo. Non lo è - a mio avviso - per chi necessita di un unica vettura.

Sempre rimanendo sul pratico, allora qual'è l'acquisto da fare, prevedendo che il motore endotermico - protostorico ma estremamente ben ottimizzato oggi - economico e persino quasi ecologico, è destinato a scomparire più o meno gradualmente tra dieci/vent'anni ?

La risposta è: nessuno. Nessun acquisto. Penso che oggi una formula di lungo noleggio magari non propriamente economico, ma all-inclusive, mi permetterà di stare in "finestra" per 3/4 anni per poi decidere, protrarre la decisione o rimanere per sempre in quel limbo.

Scusatemi per le banalità....
 
Ultima modifica:
Comunque, più o meno, a spanne, da un'accurata analisi che ho fatto in 5 minuti sdraiato sul divano :) , mi pare che possiamo dire che le batterie per fare 100 km:
- pesano 120-130 kg
- hanno un volume di una sessantina di litri
- costano 3500-4000 €
 
Comunque, più o meno, a spanne, da un'accurata analisi che ho fatto in 5 minuti sdraiato sul divano :) , mi pare che possiamo dire che le batterie per fare 100 km:
- pesano 120-130 kg
- hanno un volume di una sessantina di litri
- costano 3500-4000 €

Questo per dire che anche le ipotetiche citycar hanno un futuro piuttosto nebuloso....
 
Io non credo che le citycar abbiano un futuro nebuloso perchè nelle grandi città ibrida ed EV sono utilizzate al meglio. In alcuni anni verranno sviluppate batterie più capienti, forse più leggere, con maggior capacità. Aumenteranno le colonnine e velocità di ricarica, forse diminuirà il prezzo della corrente piuttosto alto direi, e forse anche prevedibili code e tempi di attesa.

Inoltre, le novità sono maggiormente apprezzate dai giovani che sono più duttili (sommessamente aggiungere più plasmabili), mentre i vecchi automobilisti sono ancorati a tradizioni ed abitudini. Senza dimenticare che prima o poi il petrolio finirà....

O forse è solo un bluff delle case automobilistiche che per gonfiare i numeri di un mercato in difficoltà si sono inventati un fork per allargare l'offerta.
 
Le citycar (come le intendiamo noi, cioé ultracompatte) elettriche hanno senso, ma sul mercato globale sono una nicchia, perché le situazioni dove è richiesto di avere macchine molto compatte sono piuttosto specifiche (come quella italiana) mentre nel mercato globale, non rispondono ai requisiti minimi di spazio di cui l'utente ha bisogno per un'auto da famiglia, o a 360°.
Inoltre sulle citycar il margine di guadagno è troppo risicato per giustificare investimenti ingenti, per il costruttore, in nuove tecnologie e nuovi stabilimenti. E per rientrarci, dovrebbero venderne un numero enorme.
(non a caso, guardate il caso di PSA e Toyota che fecero una joint venture, che ancora continua, per produrre citycar).
A maggior ragione oggi, dove anche le citycar devono montare ADAS e dispositivi che ne accrescono la complessità e i costi e diminuiscono ancora il margine di guadagno.
Infatti guardate la storia. Prima ibrida di massa: Toyota Prius. Prima elettrica di massa: Nissan Leaf. Prima elettrica VW, che ha richiesto investimenti ingentissimi: ID.3.
Tutte auto di 4.50-4.20 m adatte ad un uso universale e ad una famiglia, e anche con performance di sicurezza passiva molto buone in termini assoluti (che una citycar non può avere per dimensioni e peso).
Insomma auto universali buone per molti usi e per tutti i continenti. con buona marginalità economica e chances di fare grandissimi numeri.
 
Ultima modifica:
Back
Alto