chiaro_scuro ha scritto:Esistono le bandiere gialle: peccato non vengano rispettate e non si faccia quasi niente per farle rispettare.
Di base, però, la responsabilità per il mancato rispetto delle bandiere gialle è del pilota: del resto se alla propria pelle non ci pensa lui perchè dovrebbero pensarci gli altri?
Ciao.
Come possiamo giudicare quello che non sappiamo? Tutti commettiamo degli errori. Chi siamo noi per giudicare? E Bianchi non è andato a fare una scorribanda su una strada di campagna, stava disputando una corsa di F.1. E' stato vittima di acquaplaning, che può essere stato causato anche da una traiettoria leggermente diversa dal solito, dove probabilmente c'era una pozzanghera.
Qualunque cosa abbia fatto, l'ha pagata duramente. La colpa di questo incidente, come dice ALGEPA non è specificamente di nessuno, per tanti motivi, occorre solo lavorare perché incidenti assurdi come questo possano essere in futuro evitati, e credo che ciò sia possibile.
Quando un'auto esce di pista la bandiera gialla può bastare se non entrano mezzi di soccorso "pesanti", se no occorre a mio avviso prima neutralizzare le corsa con la safety-car, a costo di interrompere la gara 3-4 volte.
Peraltro spesso in gara non avviene nemmeno un incidente, nemmeno una uscita di pista. Queste cose avvengono soprattutto quando cambiano all'improvviso le condizioni climatiche, o quando si corre in circuiti cittadini o senza vie di fuga adeguate. In tali casi, che quindi non sono frequenti, credo che la prudenza non sia mai troppa e se per salvare vite umane la safety-car deve entrare 3 volte pazienza, in America ciò avviene da anni e nessuno dice nulla, anzi, le corse hanno più successo che da noi.