fabiologgia ha scritto:
alfistaConvinto ha scritto:
« So bene che, per non essere io letterato, che alcuno prosuntuoso gli parrà ragionevolmente potermi biasimare coll'allegare io essere omo sanza lettere. Gente stolta! Non sanno questi tali ch'io potrei, sì come Mario rispose contro a' patrizi romani, io sì rispondere, dicendo: ?Quelli che dall'altrui fatiche se medesimi fanno ornati, le mie a me medesimo non vogliono concedere?. Or non sanno questi che le mie cose son più da esser tratte dalla sperienza, che d'altrui parola, la quale fu maestra di chi bene scrisse, e così per maestra la piglio e quella in tutti i casi allegherò »
Leonardo di ser Piero da Vinci (Vinci, 15 aprile 1452 ? Amboise, 2 maggio 1519) è stato un artista, scienziato e pittore italiano. Uomo d'ingegno e talento universale del Rinascimento italiano, incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, portandolo alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell'arte e della conoscenza. Fu pittore, scultore, architetto, ingegnere, scenografo, anatomista, letterato, musicista e inventore. È considerato uno dei più grandi geni dell'umanità.
Come ebbi a scrivere in un altro thread ho la fortuna di conoscere una persona, oggi 55 enne, che quando aveva 8-9 anni ha cominciato a marinare la scuola (elementare) per andare portare i sacchi di sabbia e cemento per i muratori. Li portava sulle spalle e lo ha fatto per molti anni.
A 25 anni era già indipendente, aveva una piccola impresa che faceva lavoretti edili, si è sposato ed ha fatto due figli. Oggi ha 55 anni, non sa nemmeno lui quanti soldi ha, gira in Ferrari, frequenta i club più esclusivi dela Costa Smeralda, da del tu a molte delle persone che vediamo sui rotocalchi di gossip e può permettersi di invitare a pranzo gente come Luca Cordero di Montezemolo (il nome è solo un esempio). Piccolo particolare: ha problemi a scrivere correttamente persino il proprio nome, ha una grafia da prima elementare e difatti evita accuratamente di scrivere di suo pungo e quando proprio è costretto chiede a qualcuno di farlo al posto suo con la scusa di non avere gli occhiali appresso. Quando parla non si nota tanto, le doppie non le azzecca manco per scommessa ma è tipico di noi sardi, ti accorgi sì di certe conuigazioni di verbi un pò naif ma li prendi come svarioni da fretta, insomma, si nota molto meno, ma stando attenti si nota eccome.
Nota bene che nei club esclusivi lo rispettano per quello che è e per quello che ha fatto ma tutti sanno anche del suo problema, lui ne è conscio e se ne vergogna profondamente, anche se può invitarli a cena e dà loro del tu.
Suo figlio è il tipico figlio di papà, sfaticato che non ha voglia di fare un tubo, ha preso il diploma di ragioniere a calci nel sedere ed è iscritto all'università da circa 10 anni senza combinare nulla, però una paginetta di venti righe senza errori, pur non essendo Dante, riesce a scriverla senza problemi. Il padre dice a tutti che il suo peggior
fallimento non sarebbe perdere tutto il suo patrimonio ma sarebbe se il figlio non si laureasse.
Tutto questo senza voler dare lezioni a nessuno.
Saluti
SE...
Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;
Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;
Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!".
Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!
(Rudyard Kipling)