Jambana
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a_gricolo ha scritto:credo che manchi una cosa essenziale che sarebbe realizzabile abbastanza facilmente: l'integrazione tra auto e "ambiente di lavoro". Spiego le virgolette di seguito.
Lo scenario sarebbe del tutto diverso se auto come la Volt fossero corredate da infrastrutture volte a massimizzare l'apporto di energie rinnovabili nel ciclo di utilizzo, tale da rendere il motore termico davvero "di emergenza". Faccio un esempio: per recarmi al lavoro percorro 50 km tra extraurbano, autostrada e periferia. Se potessi partire a batterie cariche, arrivare al lavoro, parcheggiare su un posto attrezzato per la ricarica da FV e trovarmi carico la sera potrei benissimo usare una EREV "grossa" come una Volt pur essendo un pendolare. A casa poi potrei avere una "riserva" di corrente accumulata durante il giorno dal MIO tetto FV, il che mi renderebbe il costo variabile dell'uso dell'auto praticamente nullo. E probabilmente ci vorrebbe meno "ingegnerizzazione" per fare un'operazione di questo tipo che non per fare l'auto in se.
Questo infatti è possibilissimo, e si farà sicuramente quando queste auto inizieranno a diffondersi di più, anzi si sta già facendo: io stesso, per portare ad esempio la mia modesta esperienza, ho progettato e realizzato una struttura di questo genere (pensilina fotovoltaica per quattro auto con colonnina di ricarica per veicoli elettrici) per un cliente privato che, pur non possedendo ancora un'auto elettrica, ha voluto approfittare dell'occasione della costruzione del suo impianto PV per anticipare i tempi.
Mi piacerebbe che fosse prodotta in serie e, nel mio piccolo, sto lavorando a questo.
Diamo tempo al tempo...la rete infrastrutturale per le auto elettriche è molto facile da relizzare, addirittura a portata del privato, cosa che invece è impossibile per la rete di distribuzione dei carburanti...