<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Drink or drive | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Drink or drive

Ringrazio tutti per l'interesse mostrato. Ad onor del vero nn ho mai avuto la pretesa di stabilire 'dove' fosse la ragione. La cosa principale credo sia parlarne e parlarne e parlarne così chè affrontando l'argomento, magari su 10 persone almeno 1 la prox volta sarà più prudente. Detto questo è ovvio che le cause che possono portare ad un incidente sono molteplici, ciò nn toglie che l'alcool è una di queste e trovo stupido buttarsi via così, fermo restando che ognuno è libero di far di sè ciò che meglio crede, ma la strada è di tutti e bisogna rispettare anche gli altri, sia chi è in macchina con noi, sia chi incrociamo sul nostro cammino (e basta nascondersi dietro al fatto che si era ubriachi! Da noi c'è chi si crea l'alibi per giustificare quello che nel peggiore dei casi sfora in un omicidio colposo, ma per un Paese CIVILE è una cosa assurda e vergognosa). Per farlo è necessario accendere prima di tutto il cervello, guidare con prudenza, ma anche fare il piccolo sforzo di rimanere sobri...in fondo bere o guidare molto spesso è un piacere, vale la pena rischiare per un bicchiere in più? ...
 
mac128bit ha scritto:
...Forse è stroppo anglosassone questa citazione... Molti paesi che hanno adottato delle regole stringenti...
Se non vado errato il regno unito, cui lo spirito anglosassone non dovrebbe fare difetto, adotta un limite di 0.8, più alto del nostro in ragione del 60%. Chi lo supera viene pesantemente castigato. Le proposte di abbassamento del limite non mancano, ma per il momento non hanno avuto successo perché, udite udite, non si ritiene giusto sanzionare in maniera pesante chi, avendo un tasso inferiore, manifesta uno "stato di ebbrezza" oggettivamente irrisorio.

Con ogni probabilità le cose cambieranno, in peggio (esagerazione ed isteria viaggiano senza bisogno di passaporto), ma almeno un barlume di buon senso qua e là ancora si scorge. Peccato che noi ci diamo da sempre un gran da fare per tirare in ballo i presunti "esempi" delle altre nazioni solo ed esclusivamente e nella stretta misura in cui essi tornano utili alla propaganda del momento, sistematicamente cercando di imitare tali esempi solo in parte, quella che fa più comodo; il che produce, sempre più spesso, delle incoerenti assurdità.
 
GC9 ha scritto:
...vale la pena rischiare per un bicchiere in più? ...
Appunto: per un bicchiere "in più", non per un bicchiere.

A mio avviso è una spirale, che non potrà fare altro che continuare ad espandersi in quanto per sua stessa natura non può avere un traguardo, un univoco punto di arrivo.
La "soddisfazione" ed il senso di sicurezza derivanti dall'introduzione di un nuovo o più rigido limite, con l'irrinunciabile contorno di severe sanzioni rivolte a terzi, durano poco, sempre meno, così come accade ad esempio con la sensazione di netto miglioramento di prestazioni che si prova, solo per qualche giorno, quando si inizia ad usare il nuovo computer 4 o 5 volte più potente del precedente.
Dopo un certo tempo si comincia ad avvertire nuovamente il bisogno di provare quella soddisfazione e quindi si cerca di riprodurla usando lo stesso sistema, ovvero chiedendo l'introduzione di un nuovo o più rigido limite, con l'irrinunciabile contorno di severe sanzioni rivolte a terzi...
Meccanismo del tutto simile a quello su cui si basano tutte le forme di dipendenza.
Meccanismo che negli ultimi anni vediamo sempre più diffusamente impiegato non solo nelle questioni stradali ma nei più disparati ambiti della vita civile.

Anni fa chi viaggiava di giorno con i fanali notturni accesi era un distratto o un pi.rla, oggi chi tiene accesi sotto il sole i fari notturni assieme alle luci diurne a led è considerato degno di ammirazione perché si rende "più visibile" e quindi promuove una maggiore sicurezza. Domani, quando tutti faranno così, ci sarà bisogno di rendersi ancora più visibili e così via. Si parla sempre più spesso di vietare alle persone di fumare nella propria auto (anche quando viaggiano da sole) e prima o poi anche questa "innovazione" andrà inevitabilmente in porto. Dopo di che, qualcuno più illuminato degli altri si accorgerà che la stessa identica disattenzione dalla guida derivante dal fumare o dall'avere nello stomaco un cioccolatino al liquore può essere provocata anche dall'ascolto di musica emotivamente coinvolgente o dal discutere animatamente con i passeggeri o dall'avere una grave preoccupazione lavorativa ecc. e allora bisognerà pure fare qualcosa...
 
belpietro ha scritto:
mac128bit ha scritto:
Controlli?
Certo ma il primo viene da chi non beve per scelta.

neanche per sogno.
il primo controllo viene da chi guida con responsabilità.
non serve a nulla essere sobri, se poi uno si mette per la strada credendo di essere Webber sul circuito di Valencia, o discutendo di affari al cellulare, o girandosi a parlare con la suocera.

poi, a valle di quello, tra i tanti, c'è anche quello di bere poco o non bere affatto

Non bere alla guida è una delle responsabilità.
Ne hai citate altre che non escludono la precedente e sono sempre da evitare.
 
marimasse ha scritto:
GC9 ha scritto:
...vale la pena rischiare per un bicchiere in più? ...
Appunto: per un bicchiere "in più", non per un bicchiere.

A mio avviso è una spirale, che non potrà fare altro che continuare ad espandersi in quanto per sua stessa natura non può avere un traguardo, un univoco punto di arrivo.
La "soddisfazione" ed il senso di sicurezza derivanti dall'introduzione di un nuovo o più rigido limite, con l'irrinunciabile contorno di severe sanzioni rivolte a terzi, durano poco, sempre meno, così come accade ad esempio con la sensazione di netto miglioramento di prestazioni che si prova, solo per qualche giorno, quando si inizia ad usare il nuovo computer 4 o 5 volte più potente del precedente.
Dopo un certo tempo si comincia ad avvertire nuovamente il bisogno di provare quella soddisfazione e quindi si cerca di riprodurla usando lo stesso sistema, ovvero chiedendo l'introduzione di un nuovo o più rigido limite, con l'irrinunciabile contorno di severe sanzioni rivolte a terzi...
Meccanismo del tutto simile a quello su cui si basano tutte le forme di dipendenza.
Meccanismo che negli ultimi anni vediamo sempre più diffusamente impiegato non solo nelle questioni stradali ma nei più disparati ambiti della vita civile.

Anni fa chi viaggiava di giorno con i fanali notturni accesi era un distratto o un pi.rla, oggi chi tiene accesi sotto il sole i fari notturni assieme alle luci diurne a led è considerato degno di ammirazione perché si rende "più visibile" e quindi promuove una maggiore sicurezza. Domani, quando tutti faranno così, ci sarà bisogno di rendersi ancora più visibili e così via. Si parla sempre più spesso di vietare alle persone di fumare nella propria auto (anche quando viaggiano da sole) e prima o poi anche questa "innovazione" andrà inevitabilmente in porto. Dopo di che, qualcuno più illuminato degli altri si accorgerà che la stessa identica disattenzione dalla guida derivante dal fumare o dall'avere nello stomaco un cioccolatino al liquore può essere provocata anche dall'ascolto di musica emotivamente coinvolgente o dal discutere animatamente con i passeggeri o dall'avere una grave preoccupazione lavorativa ecc. e allora bisognerà pure fare qualcosa...

Il problema che abbiamo nel nostro paese è che ci sentiamo giudici di noi stessi, in quanto tali, possiamo riscrivere le regole.

Ci sono delle esagerazioni ma in una condizione dove ci sono enormi quantità di incidenti per ragioni di guida pericolosa, bhè, qualcosa và fatto.
Non la foglia di fico ma una lettura dei reali pericoli per una guida distratta o sconsiderata.
L'alcool è uno di questi.

In UK tornavamo a casa ubriachi marci ma con il taxi, non lo facevamo perchè ci avrebbero rovinato ma perchè era sbagliato.
Questo concetto è difficile da far passare se si vuole sempre aver ragione, troviamo la scusa, il caso, la percentuale...
 
mac128bit ha scritto:
...in una condizione dove ci sono enormi quantità di incidenti per ragioni di guida pericolosa, beh, qualcosa va fatto...
Non mi pare proprio di aver detto il contrario. Qualcosa va fatto, eccome, ma non "qualunque cosa". Si dovrebbe sempre trattare di qualcosa basato sul senso della misura e sulla valutazione oggettiva e razionale, altrimenti la presunta cura differisce poco assai dalla malattia. Affermazioni come la super-inflazionata "se serve a salvare anche una sola vita umana, allora va bene" sono di gran lunga meno sensate e razionali di quanto sembrino.

Personalmente, essendo da sempre astemio, potrei facilmente approvare qualsiasi categorico divieto in materia di alcool (tanto a me...) ma non lo faccio, anche perché credo che una delle più diffuse e dannose abitudini sia proprio quella di valutare automaticamente come cosa buona e giusta tutto ciò che non ci disturba o danneggia in prima persona.

...una lettura dei reali pericoli...
Appunto.

...tornavamo a casa ubriachi marci ma con il taxi, non lo facevamo perché ci avrebbero rovinato ma perché era sbagliato...
Comportamento assai responsabile e pienamente condivisibile, direi.
Presumo però che quando dici "ubriachi marci" tu non ti riferisca a un tasso alcolico di 0.6 ma a un valore parecchio più alto, o sbaglio?
 
marimasse ha scritto:
mac128bit ha scritto:
...in una condizione dove ci sono enormi quantità di incidenti per ragioni di guida pericolosa, beh, qualcosa va fatto...
Non mi pare proprio di aver detto il contrario. Qualcosa va fatto, eccome, ma non "qualunque cosa". Si dovrebbe sempre trattare di qualcosa basato sul senso della misura e sulla valutazione oggettiva e razionale, altrimenti la presunta cura differisce poco assai dalla malattia. Affermazioni come la super-inflazionata "se serve a salvare anche una sola vita umana, allora va bene" sono di gran lunga meno sensate e razionali di quanto sembrino.

Personalmente, essendo da sempre astemio, potrei facilmente approvare qualsiasi categorico divieto in materia di alcool (tanto a me...) ma non lo faccio, anche perché credo che una delle più diffuse e dannose abitudini sia proprio quella di valutare automaticamente come cosa buona e giusta tutto ciò che non ci disturba o danneggia in prima persona.

...una lettura dei reali pericoli...
Appunto.

...tornavamo a casa ubriachi marci ma con il taxi, non lo facevamo perché ci avrebbero rovinato ma perché era sbagliato...
Comportamento assai responsabile e pienamente condivisibile, direi.
Presumo però che quando dici "ubriachi marci" tu non ti riferisca a un tasso alcolico di 0.6 ma a un valore parecchio più alto, o sbaglio?

Penso che siamo concordi su tutto o poco meno.

Tornavamo a casa in uno stato tale che una volta il tassista mi ha aperto la porta di casa con la chiave .

Comunque altri ragazzi hanno perso la vita questa domenica.
Complice la velocità.
Vorrei non sentirle piu queste notizie. :cry:
 
mac128bit ha scritto:
...Vorrei non sentirle più queste notizie...
Ovviamente lo vorrei anche io, ma credo che non sarà possibile.
Senza dubbio è doveroso fare tutto il possibile per prevenire (cosa che oggi non si fa, preferendo di gran lunga i discorsi dal balcone), ma non credo sia realistico sperare che un giovane possa comportarsi "da adulto", ovvero da non giovane. Sarebbe un po' come pensare che, con opportuno insegnamento, un cane possa vivere serenamente mai mordendo oggetti (fa danni), mai facendo assurdi spruzzi di pipì per segnare il territorio (sporca), mai facendo corse a perdifiato (può fargli male), mai annusando il terreno (ci sono le zecche) e così via, ovviamente nell'interesse suo, della sua sicurezza e della sua salute. Inoltre, se anche per ipotesi ciò fosse possibile, ci si potrebbe chiedere quanto sia giusto costringere un cane a vivere da "non cane".

Nella vita si fanno innumerevoli fesserie (una delle quali, spesso, è addirittura fatale), anche quando l'età giovanile è decisamente passata. Fin troppo spesso, inoltre, capitano delle disgrazie anche a chi è prudente o comunque tutt'altro che spericolato. Quando una persona si spacca il tendine di Achille "cadendo" dal secondo gradino di una scaletta, collocato a 40cm da terra, oppure si rompe la schiena cadendo da una sedia su cui era salita per cambiare una lampadina, non vedo proprio come si possa parlare di incoscienza o grave imprudenza. Per prevenire incidenti del genere (di gran lunga i più frequenti) bisognerebbe stare sempre seduti in poltrona, oppure indossare a tempo pieno caschi, guanti, tute protettive ecc.; a quel punto però il concetto stesso di "vivere" andrebbe pesantemente aggiornato.

Ecco, io ho l'impressione che proprio verso un "traguardo" di quel tipo ci stiamo illusoriamente e irrazionalmente muovendo. Certo, parlare oggi di un kit casco-guanti-tuta perennemente obbligatorio sembra ridicolo e assurdo, ma non molti anni fa si considerava assurdo, ad esempio, indossare guanti e ginocchiere e casco aerodinamico per fare un giretto in bicicletta, viaggiare sotto il sole con i fanali notturni accesi, imballare i bambini per trasportarli in macchina e così via. Non a caso oggi, un po' alla volta, saltano fuori le proposte circa il pesante castigo per chi guida con in corpo un cioccolatino al liquore, il divieto assoluto di fumare anche quando si viaggia da soli con la propria auto, l'obbligo di un casco anche per chi va in automobile (come negare che ciò potrebbe salvare qualche vita umana?) e così via.
 
marimasse ha scritto:
mac128bit ha scritto:
...Vorrei non sentirle più queste notizie...
Ovviamente lo vorrei anche io, ma credo che non sarà possibile.
Senza dubbio è doveroso fare tutto il possibile per prevenire (cosa che oggi non si fa, preferendo di gran lunga i discorsi dal balcone), ma non credo sia realistico sperare che un giovane possa comportarsi "da adulto", ovvero da non giovane. Sarebbe un po' come pensare che, con opportuno insegnamento, un cane possa vivere serenamente mai mordendo oggetti (fa danni), mai facendo assurdi spruzzi di pipì per segnare il territorio (sporca), mai facendo corse a perdifiato (può fargli male), mai annusando il terreno (ci sono le zecche) e così via, ovviamente nell'interesse suo, della sua sicurezza e della sua salute. Inoltre, se anche per ipotesi ciò fosse possibile, ci si potrebbe chiedere quanto sia giusto costringere un cane a vivere da "non cane".

Nella vita si fanno innumerevoli fesserie (una delle quali, spesso, è addirittura fatale), anche quando l'età giovanile è decisamente passata. Fin troppo spesso, inoltre, capitano delle disgrazie anche a chi è prudente o comunque tutt'altro che spericolato. Quando una persona si spacca il tendine di Achille "cadendo" dal secondo gradino di una scaletta, collocato a 40cm da terra, oppure si rompe la schiena cadendo da una sedia su cui era salita per cambiare una lampadina, non vedo proprio come si possa parlare di incoscienza o grave imprudenza. Per prevenire incidenti del genere (di gran lunga i più frequenti) bisognerebbe stare sempre seduti in poltrona, oppure indossare a tempo pieno caschi, guanti, tute protettive ecc.; a quel punto però il concetto stesso di "vivere" andrebbe pesantemente aggiornato.

Ecco, io ho l'impressione che proprio verso un "traguardo" di quel tipo ci stiamo illusoriamente e irrazionalmente muovendo. Certo, parlare oggi di un kit casco-guanti-tuta perennemente obbligatorio sembra ridicolo e assurdo, ma non molti anni fa si considerava assurdo, ad esempio, indossare guanti e ginocchiere e casco aerodinamico per fare un giretto in bicicletta, viaggiare sotto il sole con i fanali notturni accesi, imballare i bambini per trasportarli in macchina e così via. Non a caso oggi, un po' alla volta, saltano fuori le proposte circa il pesante castigo per chi guida con in corpo un cioccolatino al liquore, il divieto assoluto di fumare anche quando si viaggia da soli con la propria auto, l'obbligo di un casco anche per chi va in automobile (come negare che ciò potrebbe salvare qualche vita umana?) e così via.

Giusto, però penso a quanto accade alla guida, bambini ancora portati in braccio o senza seggiolini, cinture non allacciate e i cellulari sempre presenti nella mano (gli auricolari sono parte della dotazine).
Il bere completa la lista degli azzardi.
La velocità e i suoi controlli tramite congegni e spazi di arresto da monoposto, gabbie di sicurezza...tutta pubblicità dell'auto che rimane nella sfera emotiva e mai in quella razionale.
Negli anni 50, negli Stati Uniti, le sigarette venivano pubblicizzate come tonico per l'alito, sapevano già cosa causavano ed erano onnipresenti nei film in ruoli di supporto per i role models.
Le cose sono cambiate e molto.

Il bere, ancora oggi, non ha nessun avvertimento, nonostante i problemi che causa e la sottovalutazione degli effetti.
Viene sempre associato al divertimento, sesso e socializzazione...

Stessa sorte per la pubblicità delle auto, evocativa, spazi liberi (quando mai), sicurezza, forza e tanto machismo.

Tutto questo induce ad errori che come dici tu, quando si è giovani, è piu facile commettere...e chi non l'ha fatto?!
 
marimasse ha scritto:
mac128bit ha scritto:
...in una condizione dove ci sono enormi quantità di incidenti per ragioni di guida pericolosa, beh, qualcosa va fatto...
Non mi pare proprio di aver detto il contrario. Qualcosa va fatto, eccome, ma non "qualunque cosa". Si dovrebbe sempre trattare di qualcosa basato sul senso della misura e sulla valutazione oggettiva e razionale, altrimenti la presunta cura differisce poco assai dalla malattia. Affermazioni come la super-inflazionata "se serve a salvare anche una sola vita umana, allora va bene" sono di gran lunga meno sensate e razionali di quanto sembrino.

Personalmente, essendo da sempre astemio, potrei facilmente approvare qualsiasi categorico divieto in materia di alcool (tanto a me...) ma non lo faccio, anche perché credo che una delle più diffuse e dannose abitudini sia proprio quella di valutare automaticamente come cosa buona e giusta tutto ciò che non ci disturba o danneggia in prima persona.

...una lettura dei reali pericoli...
Appunto.

...tornavamo a casa ubriachi marci ma con il taxi, non lo facevamo perché ci avrebbero rovinato ma perché era sbagliato...
Comportamento assai responsabile e pienamente condivisibile, direi.
Presumo però che quando dici "ubriachi marci" tu non ti riferisca a un tasso alcolico di 0.6 ma a un valore parecchio più alto, o sbaglio?

Ripetero' sino alla noia....abbassare i limiti non serve un c.z.o, quelli che fanno le stragi hanno da 2,0 in su....
per cui.....prego dedurre cosa puo' fregare loro se il limite e' 0,2 o 0,5 ;)
Ciao
 
migliazziblu ha scritto:
marimasse ha scritto:
mac128bit ha scritto:
...in una condizione dove ci sono enormi quantità di incidenti per ragioni di guida pericolosa, beh, qualcosa va fatto...
Non mi pare proprio di aver detto il contrario. Qualcosa va fatto, eccome, ma non "qualunque cosa". Si dovrebbe sempre trattare di qualcosa basato sul senso della misura e sulla valutazione oggettiva e razionale, altrimenti la presunta cura differisce poco assai dalla malattia. Affermazioni come la super-inflazionata "se serve a salvare anche una sola vita umana, allora va bene" sono di gran lunga meno sensate e razionali di quanto sembrino.

Personalmente, essendo da sempre astemio, potrei facilmente approvare qualsiasi categorico divieto in materia di alcool (tanto a me...) ma non lo faccio, anche perché credo che una delle più diffuse e dannose abitudini sia proprio quella di valutare automaticamente come cosa buona e giusta tutto ciò che non ci disturba o danneggia in prima persona.

...una lettura dei reali pericoli...
Appunto.

...tornavamo a casa ubriachi marci ma con il taxi, non lo facevamo perché ci avrebbero rovinato ma perché era sbagliato...
Comportamento assai responsabile e pienamente condivisibile, direi.
Presumo però che quando dici "ubriachi marci" tu non ti riferisca a un tasso alcolico di 0.6 ma a un valore parecchio più alto, o sbaglio?

Ripetero' sino alla noia....abbassare i limiti non serve un c.z.o, quelli che fanno le stragi hanno da 2,0 in su....
per cui.....prego dedurre cosa puo' fregare loro se il limite e' 0,2 o 0,5 ;)
Ciao

Hai ragione, 0,2 è nulla, abbassare non serve, rispettare si. ;)

La storia dell'ubriaco marcio: eravamo molto su di limite, sarebbe stato interessante misurarlo per capire qaunto si è fuori.
Comunque in UK ci sono stampigliate su ogni bevanda le unità di alcool.
Se sai che piu di 3 non ne puoi prendere è difficile perdere il conto senza accorgersene.
Quando ti servono vodka o super alcolici lo fanno con il misurino e anche li sai quante unità hai preso.
Con il nostro sistema di cartelli appesi nei bar e bicchieri di varie misure è molto piu difficile se non impossibile tenere un corto preciso.
A parte le scemate dello 0,2
 
mac128bit ha scritto:
belpietro ha scritto:
mac128bit ha scritto:
Controlli?
Certo ma il primo viene da chi non beve per scelta.

neanche per sogno.
il primo controllo viene da chi guida con responsabilità.
non serve a nulla essere sobri, se poi uno si mette per la strada credendo di essere Webber sul circuito di Valencia, o discutendo di affari al cellulare, o girandosi a parlare con la suocera.

poi, a valle di quello, tra i tanti, c'è anche quello di bere poco o non bere affatto

Non bere alla guida è una delle responsabilità.
Ne hai citate altre che non escludono la precedente e sono sempre da evitare.

anche guidare è solo una delle tante responsabilità.

ce ne sono mille altre, nelle quali è sempre bene essere presenti a se stessi.

se quando arrivi a casa smarcio da doverti fare aprire dal taxista, succede per jella un piccolo corto cortocircuito ad un elettrodomestico, o parte un focolaio d'incendio, o un tuo familiare ha un malore, eccetera, sai che soddisfazione non essere in pericolo di patente.

io, per esempio, non mi devasto MAI, neanche se non guido.

come vedi, l'alcool è solo una delle tante cose a cui stare attenti, e la guida anche;
l'idea "se non bevo e guido va tutto bene; solo se bevo e guido va tutto male" è una banalizzazione che non regge.
 
belpietro ha scritto:
mac128bit ha scritto:
belpietro ha scritto:
mac128bit ha scritto:
Controlli?
Certo ma il primo viene da chi non beve per scelta.

neanche per sogno.
il primo controllo viene da chi guida con responsabilità.
non serve a nulla essere sobri, se poi uno si mette per la strada credendo di essere Webber sul circuito di Valencia, o discutendo di affari al cellulare, o girandosi a parlare con la suocera.

poi, a valle di quello, tra i tanti, c'è anche quello di bere poco o non bere affatto

Non bere alla guida è una delle responsabilità.
Ne hai citate altre che non escludono la precedente e sono sempre da evitare.

anche guidare è solo una delle tante responsabilità.

ce ne sono mille altre, nelle quali è sempre bene essere presenti a se stessi.

se quando arrivi a casa smarcio da doverti fare aprire dal taxista, succede per jella un piccolo corto cortocircuito ad un elettrodomestico, o parte un focolaio d'incendio, o un tuo familiare ha un malore, eccetera, sai che soddisfazione non essere in pericolo di patente.

io, per esempio, non mi devasto MAI, neanche se non guido.

come vedi, l'alcool è solo una delle tante cose a cui stare attenti, e la guida anche;
l'idea "se non bevo e guido va tutto bene; solo se bevo e guido va tutto male" è una banalizzazione che non regge.

Diciamo che ci sono situazioni nelle quali devi comportarti adeguatamente, in altre puoi anche stare sereno altrimenti finiamo a fare i frati.
Lavoro, guida ed altro stai giusto, il resto sei libero work hard play hard ;)

Di fondo è bene rispettare ed evitare guai al prossimo.

L'alcool è un problema anche se non si guida, ci sono piu alcolisti che tossici ma il proibizionismo è altra cosa.
 
mac128bit ha scritto:
...Le cose sono cambiate e molto...
Indubbiamente.
Non so proprio, però, fino a che punto si possa ritenere che il cambiamento sia stato "in meglio".
Di certo le... innovazioni che ho visto negli ultimi anni non mi sono affatto sembrate migliorative e ancor meno mi sembrano tali le prossime, ovvero quelle che sento proporre.
 
mac128bit ha scritto:
...abbassare non serve, rispettare sì...
Diciamo che la combinazione ideale, ovvero intelligente e sensata e razionale, sarebbe rispettare regole sensate e non esagitate o insulse.

Il che richiederebbe una sequenza operativa ben precisa: prima si impongono obblighi e divieti basati sul senso della misura ed esenti da isterie e propagande, poi se ne pretende il rispetto castigando (anche con severità, purché esente da...) coloro che non li rispettano.

Pretendere il rispetto categorico di regole insulse e incoerenti a nulla di buono può portare, per lo meno in termini di educazione civica e di oggettiva riduzione dei pericoli sulle strade. Anzi, i pericoli non diminuiscono (o lo fanno in misura risibile) e l'educazione civica viene demolita e sterilizzata: non si può certo insegnare il buon senso a suon di ipocrite assurdità, così come non si può insegnare il rispetto a suon di sistematiche prese per i fondelli. Se si semina il contrario di ciò che si dichiara di voler raccogliere...
 
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