<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> dimensioni condotti | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

dimensioni condotti

PCafiero ha scritto:
alealfista ha scritto:
Ah scusa porta pazienza anche l'As = superficie del pistone non riesco a calcolara :cry: se mi potresti dire la formula te ne sare enormemente grato :)
Ragioniamo da subito in millimetri che facciamo prima.

Immaginiamo un cilindro da 80 mm di alesaggio e 80 mm di corsa (402,12 cc), regime massimo di rotazione fissato in 6.000 giri ed impostiamo una velocità massima del fluido di alimentazione pari a 80 m/s (cioè 80.000 mm/s).

- calcoliamo la velocità media del pistone:
corsa (in mm), per regime di rotazione, diviso 30 (invece di 30.000 così abbiamo la velocità in mm/s e non in m/s). Ovvero: 80*6.000:30 = 16.000 mm/s

-calcoliamo la superficie del pistone:
diametro per diametro * 3,14 diviso 4. Ovvero: 80*80*3,14/4 = 5.024 mm2

- velocità del fluido in aspirazione impostato (come scritto sopra) ad 80.000 mm/s

Ora: l?area del condotto di aspirazione (da ricondurre grosso modo all?area della valvola di aspirazione) sarà pari a: 5.024 (AS) per 16.000 (V) diviso 80.000 (G) = 1.004,8 mm2
Avendo l?area del condotto: 1.004,8 mm2 la dividi per 3,14 = 320 mm2, di questo risultato calcoli la radice quadrata ed ottieni 17,888 mm che è il raggio del condotto, se moltiplichi il raggio per due ottieni il diametro, quindi 35,777 mm.

Naturalmente questa è teoria che non tiene conto delle perdite di carico introdotte dalla non linearità dei condotti e dalla sezione occupata dallo stelo dell valvole.

Quanto sopra concorre alla determinazione delle volumetrie (geometrie) variabili riferite ai due distinti effetti d'onda ed inerziali, che concorrono al riempimento dei cilindri, assieme al volume del cilindro stesso ed alla posizione della valvola interessata, chiusa od aperta.

Per caso risalendo dal diametro del condotto, si riesce a ricavare il diametro maggiore della valvola ? Grazie di nuovo
 
Per caso risalendo dal diametro del condotto, si riesce a ricavare il diametro maggiore della valvola ? Grazie di nuovo[/quote]

Da quello che mi ricordo, mi pare che in genere si cerca di fare in modo di mantenere la sezione di passaggio, cioè l'area della sezione del condotto deve essere grosso modo uguale ( di solito un po' inferiore) alla superficie laterale del cilindro di idametro pari al diametro della sede valvola e altezza pari all'alzata.

Verrebbe fuori: D = d^2/(4xh)

D diametro sede valvola
d diametro condotto
h alzata

Spero di essermi spiegato
 
Si si ho capito bene la formula ti ringrazio, :) l'alzata h la si stabilisce in fase di progettazione o c'e na formula per trovarla ?.
 
alealfista ha scritto:
Si si ho capito bene la formula ti ringrazio, :) l'alzata h la si stabilisce in fase di progettazione o c'e na formula per trovarla ?.

Su due piedi non ti so dire con precisione; presumo che ci sia un rapporto di proporzionalità tra diametro valvola e alzata, tipo l'alzata circa 1/4 del diametro.

Però non so di preciso, e comunque è tutta roba un po' empirica.
 
alealfista ha scritto:
PCafiero ha scritto:
alealfista ha scritto:
Ah scusa porta pazienza anche l'As = superficie del pistone non riesco a calcolara :cry: se mi potresti dire la formula te ne sare enormemente grato :)
Ragioniamo da subito in millimetri che facciamo prima.

Immaginiamo un cilindro da 80 mm di alesaggio e 80 mm di corsa (402,12 cc), regime massimo di rotazione fissato in 6.000 giri ed impostiamo una velocità massima del fluido di alimentazione pari a 80 m/s (cioè 80.000 mm/s).

- calcoliamo la velocità media del pistone:
corsa (in mm), per regime di rotazione, diviso 30 (invece di 30.000 così abbiamo la velocità in mm/s e non in m/s). Ovvero: 80*6.000:30 = 16.000 mm/s

-calcoliamo la superficie del pistone:
diametro per diametro * 3,14 diviso 4. Ovvero: 80*80*3,14/4 = 5.024 mm2

- velocità del fluido in aspirazione impostato (come scritto sopra) ad 80.000 mm/s

Ora: l?area del condotto di aspirazione (da ricondurre grosso modo all?area della valvola di aspirazione) sarà pari a: 5.024 (AS) per 16.000 (V) diviso 80.000 (G) = 1.004,8 mm2
Avendo l?area del condotto: 1.004,8 mm2 la dividi per 3,14 = 320 mm2, di questo risultato calcoli la radice quadrata ed ottieni 17,888 mm che è il raggio del condotto, se moltiplichi il raggio per due ottieni il diametro, quindi 35,777 mm.

Naturalmente questa è teoria che non tiene conto delle perdite di carico introdotte dalla non linearità dei condotti e dalla sezione occupata dallo stelo dell valvole.

Quanto sopra concorre alla determinazione delle volumetrie (geometrie) variabili riferite ai due distinti effetti d'onda ed inerziali, che concorrono al riempimento dei cilindri, assieme al volume del cilindro stesso ed alla posizione della valvola interessata, chiusa od aperta.

Per caso risalendo dal diametro del condotto, si riesce a ricavare il diametro maggiore della valvola ? Grazie di nuovo
Come precedentemente scritto il diametro dei condotti è da assimilare a quello delle valvole, nel senso che è inutile avere delle valvole grandi quando i condotti sono piccoli, grandi valvole e grandi alzate avrebbero solo l'effetto di rallentare i gas in entrata, leggeri vantaggi si avrebbero solo agli alti regimi di rotazione.
Le valvole piccole oltretutto si raffreddano meglio, il loro diametro è anche da mettere in relazione all'alesaggio ed alla forma della camera di combusione, una di tipo Heron non consente di avere valvole più grandi di una a tetto o emisferica, valvole piccole hanno minor peso ed inerzia, l'alzata è meglio contenerla entro un quinto del diametro della valvola, sempre per motivi inerziali e di calcolo delle molle di richiamo. L'alzata delle valvole è data dal profilo delle camme e va messa anche in relazione al fatto che potrebbe andare a sbattere contro il cielo del pistone. Il diametro dello stelo delle valvole è da calcolarsi in 1/8 del diametro della valvola + 3 mm
 
No ma infatti sono d'accordo con te, per dire sto cercando invano il volume motore endotermici essendo molto piu semplice e sbrigativo, ma mi hanno gia detto che non si trova piu, quindi non saprei proprio che fare...cioe' se ne conosci qualcuno di omonimo a quello di dante giacosa altrimenti niente...
 
alealfista ha scritto:
Ho capito, ti ringrazio per la spiegazione adesso e' piu chiaro, volevo farti un'ultima domanda poi basta, :) l'incrocio delle valvole si stabilisce mediante il profilo delle camme oppure avviene casualmente ad un determinato regime ? E un'altra cosa la coppia max motrice di un motore avviene nell'incrocio oppure dipende dalle dimensioni dei condotti e valvole ? Grazie di nuovo :)
Si, l'incrocio delle valvole è determinato dal profilo delle camme ed è impostato da progetto, nei motori a fasatura fissa è sempre quello, chiaramente in quelli a fasatura variabile l'incrocio può variare, dipende da quanto è "evoluta" la meccanica di fasatura variabile. Ampi incroci, cioà con sovrapposizione dei tempi di apertura della valvola di aspirazione con quella di scarico (insomma sono contemporaneamente aperte a fine espulsione ed inizio aspirazione con pistone al PMI), determinano elevati regimi di rotazione e bassa coppia ai regimi medio bassi, a meno di avere una fasatura variabile che "stringa" l'incrocio ai bassi e medi regimi favorendo così minori rifiuti all'aspirazione e migliorando il riempimento del cilindro. La miglior coppia motrice si ha col miglior riempimento del cilindro, se la fasatura è variabile il miglior riempimento si ha in una ampia gamma di giri.
 
Cioe allora per dire i valori di alzata sono solamente empirici, nel senso che nel progetto penso che si tenga anche conto che le valvole possano sbattere sopra il cielo del pistone, per dire io ho un manuale di meccanica dove ho la seguente formula: D= diametro condotto e x= con valori da 2,5-4 e cioe per trovare l'hmax D/x...da come capisco sono valori ipotetici e non fissi, e poi come dicevi te giustamente dipende dalla forma della camera, poi riguardo ad es la coppia costante penso che si ottenga dalla centralina, perche' non penso che le case sfornino motori di nuova concezione ogni volta che esce un modello, per dire io ho la 147 diesel e il mio motore e' un po' datato di concezione mecc e' un 1910 del 97 ma cmq evoluto a livello di elettronica con l'mjet.
 
alealfista ha scritto:
Cioe allora per dire i valori di alzata sono solamente empirici, nel senso che nel progetto penso che si tenga anche conto che le valvole possano sbattere sopra il cielo del pistone, per dire io ho un manuale di meccanica dove ho la seguente formula: D= diametro condotto e x= con valori da 2,5-4 e cioe per trovare l'hmax D/x...da come capisco sono valori ipotetici e non fissi, e poi come dicevi te giustamente dipende dalla forma della camera, poi riguardo ad es la coppia costante penso che si ottenga dalla centralina, perche' non penso che le case sfornino motori di nuova concezione ogni volta che esce un modello, per dire io ho la 147 diesel e il mio motore e' un po' datato di concezione mecc e' un 1910 del 97 ma cmq evoluto a livello di elettronica con l'mjet.
Comprenderai che un conto è "progettare" un motore da 50 cv/litro mentre uno da 100 o più cv/litro di potenza specifica è un'altra cosa. Le formule sono sempre quelle ma le "x" cambiano.
Le "evoluzioni" meccaniche (meccanismi di fasatura variabile, principalmente per i benzina aspirati) od elettroniche (numero e periodi d'iniezione del gasolio per i Diesel) concorrono, assieme ad altri fattori, alla "composizione" della coppia motrice. Insomma non c'è una chiave unica per avere tanta coppia sempre. Come libro penso che ti possa andar bene ELEMENTI DI PROGETTAZIONE DEL MOTORE di Daniela Vignocchi edito da Athena audiovisuals di Modena, mi pare che costi circa 25 euro.
 
Si quello si sono d'accordo che dietro allo studio di un motore ci sono mille cose, forma della camera, inclinazione dei condotti, dimensioni dei condotti ecc, forse magari leggendo anche il libro che mi hai consigliato mi potra schiarire le idee...anche perche' ormai ci sono tutti studi al computer dove ci sono software che simulano l'andamento volumetrico di un motore, ad esempio penso che anche la curvatura dello scarico posso influire sull'erogazione della coppia...
 
alealfista ha scritto:
Si quello si sono d'accordo che dietro allo studio di un motore ci sono mille cose, forma della camera, inclinazione dei condotti, dimensioni dei condotti ecc, forse magari leggendo anche il libro che mi hai consigliato mi potra schiarire le idee...anche perche' ormai ci sono tutti studi al computer dove ci sono software che simulano l'andamento volumetrico di un motore, ad esempio penso che anche la curvatura dello scarico posso influire sull'erogazione della coppia...
Si, anche lo scarico (e soprattutto nei 2T), è soggetto al risonatore di Helmholtz, non c'entra tanto la curvatura quanto la volumetria, questo discorso però lo tratta il Bocchi nella sua opera.
 
Anche il libro che mi hai consigliato ELEMENTI DI PROGETTAZIONE DEL MOTORE, spiega un po' anche il discorso dello scarico come il bocchi oppure e' piu scarno ?.
 
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