<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Della Valle spara a zero sui vertici Fiat | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Della Valle spara a zero sui vertici Fiat

Corazon Habanero ha scritto:
montaq52 ha scritto:
non puoi dire che M. è la rovina della Fiat....lui (giustamente) risponde solo agli azionisti, non certo ai clienti o ad altri...

Fintanto che gli azionisti gli rinnovano la fiducia, è tutto o.k.

Io ho il sospetto che venga "tollerato" perchè gli azionisti di riferimento pensano che sia l'unico capace di toglierli dalle secche finanziarie in cui si sono cacciati (e perchè nella grande Famiglia non ce ne è uno che uno capace di prendere in mano la nave)
Dal punto di vista degli azionisti Marchionne ha solo meriti. Quand'è arrivato la capitalizzazione di borsa di Fiat era di 6 miliardi di euri mentre ora è di oltre 16 miliardi. Il gruppo era sostanzialmente fallito ed in declino. Sotto questo profilo ha solo indubbiamente meriti.
Dal punto di vista del prodotto è completamente latitante e non ha meriti. Parimenti è riuscito nella difficile impresa di azzerare tutti i dirigenti di prodotto. Forse anche per questo le novità latitano. Alla lunga però, dopo aver salvato il gruppo finanziariamente rischia seriamente di distruggerlo industrialmente.
In Fiat industrial non ci mette più il naso ed infatti piovono le novità.

Ecco, molto sinteticamente, la verità, che come ho detto (per me) sta nel mezzo.
 
Stasera su LA7 all'Infedele tutta la dirigenza le ha prese di brutte. Tutti in coro unanime a constatare che il vero problema è la mancanza di un prodotto valido, criticando i ricarrozzamenti della Lancia e la distruzione di Alfaromeo, rimpiangendo Ford al monento della cessione da parte dell'IRI e sperando in una acquisizione Wolkswagen (proposta fatta nel mese di Agosto con l'acquisizione del marchio e di prendere in carico uno stabilimento). Inoltre si è detto che in 25 anni di acquisizione dell'Alfaromeo, Fiat avrebbe dovuto trasformarla nella BMW italiana anzichè ridurla così. E' stato davvero umiliante per un italiano sentire cose del genere da altri connazionali, ma lo stato delle cose è questo e non si può ribattere più di tanto.
 
alcheg ha scritto:
Inoltre si è detto che in 25 anni di acquisizione dell'Alfaromeo, Fiat avrebbe dovuto trasformarla nella BMW italiana anzichè ridurla così.
Trasformarla?!?
BMW è diventata l'Alfa tedesca. Poi, in mancanza dell'originale per causa degli attuali proprietari, dobbiamo parlare della copia.
Questo è avvilente!
 
La replica di Marchionne: http://www.tgcom24.mediaset.it/economia/articoli/1060609/fiat-marchionne-replica-dopo-le-polemichenon-ho-mai-detto-che-andremo-via-dallitalia.shtml
 
Non me la sento di dare addosso a Marchionne. Vero che la fiat non innova, vero che è attendista, ma l'italia è l'italia, il mercato non c'è e certi industrialotti che vivono di nicchia dovrebbero tapparsi la bocca. Sacrosanto invece che in Italia non c'è un mercato del lavoro attraente, che le aziende disperate scappano e certo gli stranieri non investono perchè non ci sono infrastrutture, se hai problemi giudiziari non c'è giustizia che ti aiuti perchè arriva dopo 10 anni...a queste condizioni vogliamo competere? Fossi imprenditore anch'io scapperei. Anzi scapperei in ogni caso se avessi 20 anni in meno e non avessi radici.
 
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/18/arriva-fabbrica-serbia-e-fiat-si-prepara-a-sbarcare-nei-balcani/355435/
Da questo articolo si direbbe che M sa usare le debolezze della politica dei vari paesi.
 
SZ. ha scritto:
Mah...

Che Della Valle abbia parlato a nome o come sponsor di Montezemolo (ipotetico futuro predendente alla leadership di una maggioranza del Paese) è un'ipotesi possibile, ma la trovo alquanto contorta.
Tanto più che proprio Montezemolo ha subito stigmatizzato la dichiarazione di Della Valle su marchionne e gli agnelli.... :?
Infatti, mi pare che Montezemolo abbia definito "inaccettabili" le parole di Della Valle.
 
alcheg ha scritto:
Stasera su LA7 all'Infedele tutta la dirigenza le ha prese di brutte. Tutti in coro unanime a constatare che il vero problema è la mancanza di un prodotto valido, criticando i ricarrozzamenti della Lancia e la distruzione di Alfaromeo, rimpiangendo Ford al monento della cessione da parte dell'IRI e sperando in una acquisizione Wolkswagen (proposta fatta nel mese di Agosto con l'acquisizione del marchio e di prendere in carico uno stabilimento). Inoltre si è detto che in 25 anni di acquisizione dell'Alfaromeo, Fiat avrebbe dovuto trasformarla nella BMW italiana anzichè ridurla così. E' stato davvero umiliante per un italiano sentire cose del genere da altri connazionali, ma lo stato delle cose è questo e non si può ribattere più di tanto.
Ma l'acquisizione vw ormai non esiste più:
da Corriere.it

"Abbiamo già abbastanza da fare in questo momento per gestire l'integrazione dei nostri dodici marchi e raggiungere gli obiettivi che ci siamo fissati». E' stato Martin Winterkorn, presidente del board del gruppo Volkswagen, ad ufficializzare l'intenzione di porre fine ad altre acquisizioni, confermando le dichiarazioni che erano state fatte, la settimana scorsa, dal capo del sindacato di Wolfsburg. Al Salone di Parigi, che si aprirà a fine settembre non si assisterà alla querelle riguardante il passaggio di Alfa Romeo al colosso tedesco.

Traguardo
Il traguardo inseguito dal management di Volkswagen - divenire il primo produttore di auto al mondo entro il 2018 - si è dunque concretizzato sui brand attualmente di proprietà, di fatto dodici alleanze nelle mani di un solo stratega, Ferdinand Piech. Il marchio Volkswagen è certamente la pedina più importante, considerato erroneamente generalista, al contrario è l'unico, a grande diffusione, che può avvalersi del titolo premium. Audi, Bmw e Mercedes sono brand di lusso. La settima generazione di Golf, un'automobile non come le altre, dopo quaranta anni e 30 milioni di unità vendute, è scesa in campo in questi giorni. Incarna il prodotto che dimostra meglio di qualsiasi considerazione, cifra, analisi, la riuscita del sistema Volkswagen.
Ha imposto i suoi geni a tutta una serie di berline, anche di altre case costruttrici, che hanno iniziato l'era della trazione anteriore, rifiutando la soluzione precedente del «tutto posteriore», che aveva generato il successo del Maggiolino. Solo la quinta generazione ha stentato ad imporsi, ha dovuto essere assistita, come mai era avvenuto in precedenza per il modello, da una serie di incentivi.
Il piano del marchio Volkswagen è volto a conquistare quote di mercato in tutto il globo proprio per il posizionamento che gli è stato dato, quello di rappresentare un prodotto di livello superiore ma con listini che devono restare competitivi. Sente sul collo il soffio dei coreani del gruppo Hyundai/Kia che continuano a crescere offrendo veicoli di buon design, con uno straordinario rapporto tra qualità e prezzo. Non è permesso alcun errore, gli investimenti si rivelano sempre più importanti, Volkswagen deve continuare la sua penetrazione in Russia, negli Stati Uniti con modelli specifici e attaccare costantemente il mercato cinese, quello fondamentale alla sua crescita.
Inoltre è necessario costruire in vicinanza delle aree di vendita, quindi delocalizzare, per ovviare agli alti costi della produzione in Germania ( salari elevati con orari differenziati applicati solo ai nuovi assunti) e tagliare l'incidenza dei trasporti. E' presente in tutto il mondo, in ogni segmento, ora anche in quello A/B con la Up! che però non è ancora decollata, secondo le attese. Le auto del gruppo dal Messico affluiscono in Nord America, ricalcando quello che è stato fatto dall'Europa dell'Est verso quella dell' Ovest.

Crisi
La crisi europea non dovrebbe farsi sentire significativamente ma secondo quanto riportato dal settimanale tedesco Automobilwoche, Wolfsburg avrebbe avvertito i suoi fornitori che durante l'autunno la produzione potrebbe scendere anche del 10%. La Golf rimane un monumento al design italiano, nella prima c'era la mano di Giorgetto Giugiaro, oggi c'è quella di Walter de Silva, che aveva già disegnato l'Audi.
Nel 2011 sono state vendute, globalmente, oltre 1.302.659 Audi. È questa la marca più redditizia, sempre lo scorso anno ha guadagnato oltre 5,3 miliardi di euro, è, inoltre, il brand cresciuto maggiormente, ha portato il suo blasone a tutto il gruppo. Devono anche essere affrontate, senza disorientarsi, la diversificazioni delle gamme, tra tutti i marchi, se Skoda e Seat stazionano tra i generalisti puri, Vw è un gradino più alto, alle spalle di Audi. Bugatti, Bentley, Lamborghini e Porsche presidiano il vertice della scala.
La condivisione della piattaforma Mob, con cui si dovranno costruire 60 modelli, a trazione anteriore o integrale, pronta ad accettare motori con ogni alimentazione, disposti trasversalmente o longitudinalmente, comporta un processo di standardizzazione degli impianti e non è priva di rischi. Un qualsiasi difetto avrebbe una ripercussione estesa, simile a quella che ha obbligato Toyota, nel 2010, a richiamare oltre 10milioni di macchine.
Uno sciopero in una sola fabbrica o un evento imprevedibile, dove si produce un componente del pianale MQB, potrebbe generare il blocco di tutti i 60 modelli in lavorazione. Winterkorn sa che nulla è scontato, anche il rallentamento dell'economia cinese può aver influito sulla decisione di fermare lo shopping. L'unica rossa made in Italy nel suo carnet, si chiama Ducati.
 
Nardo-Leo ha scritto:
alcheg ha scritto:
Stasera su LA7 all'Infedele tutta la dirigenza le ha prese di brutte. Tutti in coro unanime a constatare che il vero problema è la mancanza di un prodotto valido, criticando i ricarrozzamenti della Lancia e la distruzione di Alfaromeo, rimpiangendo Ford al monento della cessione da parte dell'IRI e sperando in una acquisizione Wolkswagen (proposta fatta nel mese di Agosto con l'acquisizione del marchio e di prendere in carico uno stabilimento). Inoltre si è detto che in 25 anni di acquisizione dell'Alfaromeo, Fiat avrebbe dovuto trasformarla nella BMW italiana anzichè ridurla così. E' stato davvero umiliante per un italiano sentire cose del genere da altri connazionali, ma lo stato delle cose è questo e non si può ribattere più di tanto.
Ma l'acquisizione vw ormai non esiste più:
da Corriere.it

"Abbiamo già abbastanza da fare in questo momento per gestire l'integrazione dei nostri dodici marchi e raggiungere gli obiettivi che ci siamo fissati». E' stato Martin Winterkorn, presidente del board del gruppo Volkswagen, ad ufficializzare l'intenzione di porre fine ad altre acquisizioni, confermando le dichiarazioni che erano state fatte, la settimana scorsa, dal capo del sindacato di Wolfsburg. Al Salone di Parigi, che si aprirà a fine settembre non si assisterà alla querelle riguardante il passaggio di Alfa Romeo al colosso tedesco.

Traguardo
Il traguardo inseguito dal management di Volkswagen - divenire il primo produttore di auto al mondo entro il 2018 - si è dunque concretizzato sui brand attualmente di proprietà, di fatto dodici alleanze nelle mani di un solo stratega, Ferdinand Piech. Il marchio Volkswagen è certamente la pedina più importante, considerato erroneamente generalista, al contrario è l'unico, a grande diffusione, che può avvalersi del titolo premium. Audi, Bmw e Mercedes sono brand di lusso. La settima generazione di Golf, un'automobile non come le altre, dopo quaranta anni e 30 milioni di unità vendute, è scesa in campo in questi giorni. Incarna il prodotto che dimostra meglio di qualsiasi considerazione, cifra, analisi, la riuscita del sistema Volkswagen.
Ha imposto i suoi geni a tutta una serie di berline, anche di altre case costruttrici, che hanno iniziato l'era della trazione anteriore, rifiutando la soluzione precedente del «tutto posteriore», che aveva generato il successo del Maggiolino. Solo la quinta generazione ha stentato ad imporsi, ha dovuto essere assistita, come mai era avvenuto in precedenza per il modello, da una serie di incentivi.
Il piano del marchio Volkswagen è volto a conquistare quote di mercato in tutto il globo proprio per il posizionamento che gli è stato dato, quello di rappresentare un prodotto di livello superiore ma con listini che devono restare competitivi. Sente sul collo il soffio dei coreani del gruppo Hyundai/Kia che continuano a crescere offrendo veicoli di buon design, con uno straordinario rapporto tra qualità e prezzo. Non è permesso alcun errore, gli investimenti si rivelano sempre più importanti, Volkswagen deve continuare la sua penetrazione in Russia, negli Stati Uniti con modelli specifici e attaccare costantemente il mercato cinese, quello fondamentale alla sua crescita.
Inoltre è necessario costruire in vicinanza delle aree di vendita, quindi delocalizzare, per ovviare agli alti costi della produzione in Germania ( salari elevati con orari differenziati applicati solo ai nuovi assunti) e tagliare l'incidenza dei trasporti. E' presente in tutto il mondo, in ogni segmento, ora anche in quello A/B con la Up! che però non è ancora decollata, secondo le attese. Le auto del gruppo dal Messico affluiscono in Nord America, ricalcando quello che è stato fatto dall'Europa dell'Est verso quella dell' Ovest.

Crisi
La crisi europea non dovrebbe farsi sentire significativamente ma secondo quanto riportato dal settimanale tedesco Automobilwoche, Wolfsburg avrebbe avvertito i suoi fornitori che durante l'autunno la produzione potrebbe scendere anche del 10%. La Golf rimane un monumento al design italiano, nella prima c'era la mano di Giorgetto Giugiaro, oggi c'è quella di Walter de Silva, che aveva già disegnato l'Audi.
Nel 2011 sono state vendute, globalmente, oltre 1.302.659 Audi. È questa la marca più redditizia, sempre lo scorso anno ha guadagnato oltre 5,3 miliardi di euro, è, inoltre, il brand cresciuto maggiormente, ha portato il suo blasone a tutto il gruppo. Devono anche essere affrontate, senza disorientarsi, la diversificazioni delle gamme, tra tutti i marchi, se Skoda e Seat stazionano tra i generalisti puri, Vw è un gradino più alto, alle spalle di Audi. Bugatti, Bentley, Lamborghini e Porsche presidiano il vertice della scala.
La condivisione della piattaforma Mob, con cui si dovranno costruire 60 modelli, a trazione anteriore o integrale, pronta ad accettare motori con ogni alimentazione, disposti trasversalmente o longitudinalmente, comporta un processo di standardizzazione degli impianti e non è priva di rischi. Un qualsiasi difetto avrebbe una ripercussione estesa, simile a quella che ha obbligato Toyota, nel 2010, a richiamare oltre 10milioni di macchine.
Uno sciopero in una sola fabbrica o un evento imprevedibile, dove si produce un componente del pianale MQB, potrebbe generare il blocco di tutti i 60 modelli in lavorazione. Winterkorn sa che nulla è scontato, anche il rallentamento dell'economia cinese può aver influito sulla decisione di fermare lo shopping. L'unica rossa made in Italy nel suo carnet, si chiama Ducati.

PIu' che un articolo, un comunicato stampa. Questa é l'informazione, baby.
Chissa' i propietari delle 1.4 160 cv grippate, o delle diesel 140 cv con la testata rotta, per esempio, cosa ne pensano..
Non nego gli eccellenti risultati commerciali del gruppo VW, ma mi piacerebbe che i giornalisti, soprattutto italiani, avessero un po' meno di "asservimento psicologico" quando parlano del gruppone.
Parlare di VW, e prendere Toyota ad esempio per un possibile problema legato ad un difetto mi pare un po' surreale, IMHO. Anche perche' mi pare che ci sia una sostanziale differenza tra i due costruttori nella politica dei richiami.
Ma i "geni" non erano quelli della 128?? E prima della Mini di Issigonis? E prima ancora la Traction Avant?
Ah, i giornalisti...
 
alcheg ha scritto:
Stasera su LA7 all'Infedele tutta la dirigenza le ha prese di brutte. Tutti in coro unanime a constatare che il vero problema è la mancanza di un prodotto valido, criticando i ricarrozzamenti della Lancia e la distruzione di Alfaromeo, rimpiangendo Ford al monento della cessione da parte dell'IRI e sperando in una acquisizione Wolkswagen (proposta fatta nel mese di Agosto con l'acquisizione del marchio e di prendere in carico uno stabilimento). Inoltre si è detto che in 25 anni di acquisizione dell'Alfaromeo, Fiat avrebbe dovuto trasformarla nella BMW italiana anzichè ridurla così. E' stato davvero umiliante per un italiano sentire cose del genere da altri connazionali, ma lo stato delle cose è questo e non si può ribattere più di tanto.

Ieri ho visto interamente L'Infedele (lo vedo spesso). Della Valle ha detto anche alcune cose giuste, ma ritengo scorretto da parte dell'emittente aver dato voce a Della Valle senza il "contraddittorio", ovvero non c'era nessuno della Fiat.

Mi meraviglia che l'ottimo Gad Lerner (coadiuvato da Mentana) lo abbia fatto. Lui si è giustificato dicendo che l'AD Marchionne è stato contattato e ha detto che sarebbe venuto in una prossima puntata. Sarà vero?

C'è da dire però che il vero contraddittorio, essendo l'"accusatore" un imprenditore e non un AD, deve essere con la "proprietà" di Fiat, ovvero con la famiglia Agnelli, John Elkann in testa.

Secondo il mio parere è indubbio che Marchionne abbia favorito fino ad ora molto di più gli azionisti che non il ruolo sociale della Fiat in Italia. Vedremo nel prosieguo cosa farà.

Cito comunque una parte della replica di Marchionne segnalata gentilmente da un utente con il link sopra riportato:
"Tutti parlano a cento all'ora, perché la Fiat è un bersaglio grosso, più delle scarpe di alta qualità e alto prezzo che compravo anch'io fino a qualche tempo fa: adesso non più. Ci sarebbe da domandarsi chi ha dato la cattedra a molti maestri d'automobile improvvisati. Ma significherebbe starnazzare nel pollaio più provinciale che c'è. Fintanto che attaccano me, nessun problema. Ma lascino stare la Fiat". Marchionne risponde anche alle critiche di Cesare Romiti: "Il mondo Fiat che abbiamo creato noi non è più il suo. E anche la parola cosmopolita non è una bestemmia".
 
Altri spezzoni del Marchionne-pensiero:
Il numero uno di Fiat si dice disponibile a incontrare il governo, "ma poi? Sopravvivere alla tempesta con l'aiuto di quella parte dell'azienda che va bene in America del Nord e del Sud, per sostenere l'Italia, mi pare sia un discorso strategico". "Fiat - osserva Marchionne - sta accumulando perdite per 700 milioni in Europa, e sta reggendo sui successi all'estero. Sono le due uniche cose che contano. Se vogliamo confrontarci dobbiamo partire da qui: non si scappa". Il progetto fabbrica Italia era basato "su cento cose, la metà non ci sono più. Io allora puntavo su un mercato che reggeva, ed è crollato, su una riforma del mercato del lavoro, e ho più di 70 cause della Fiom. Tutto è cambiato. E io non sono capace di far finta di niente. Anche perché puoi nasconderli, ma i nodi prima o poi vengono al pettine. Ecco, siamo in quel momento. Io indico i nodi: parliamone".

"Se io avessi lanciato adesso dei nuovi modelli avrebbero fatto la stessa fine della nuova Panda di Pomigliano: la miglior Panda nella storia, 800 milioni di investimento, e il mercato non la prende, perché il mercato non c'è".
 
pilota54 ha scritto:
Altri spezzoni del Marchionne-pensiero:
Il numero uno di Fiat si dice disponibile a incontrare il governo, "ma poi? Sopravvivere alla tempesta con l'aiuto di quella parte dell'azienda che va bene in America del Nord e del Sud, per sostenere l'Italia, mi pare sia un discorso strategico". "Fiat - osserva Marchionne - sta accumulando perdite per 700 milioni in Europa, e sta reggendo sui successi all'estero. Sono le due uniche cose che contano. Se vogliamo confrontarci dobbiamo partire da qui: non si scappa". Il progetto fabbrica Italia era basato "su cento cose, la metà non ci sono più. Io allora puntavo su un mercato che reggeva, ed è crollato, su una riforma del mercato del lavoro, e ho più di 70 cause della Fiom. Tutto è cambiato. E io non sono capace di far finta di niente. Anche perché puoi nasconderli, ma i nodi prima o poi vengono al pettine. Ecco, siamo in quel momento. Io indico i nodi: parliamone".

"Se io avessi lanciato adesso dei nuovi modelli avrebbero fatto la stessa fine della nuova Panda di Pomigliano: la miglior Panda nella storia, 800 milioni di investimento, e il mercato non la prende, perché il mercato non c'è".

il mercato non la prende perchè forse è bruttina e piace meno della precedente?
 
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