Chi sta a casa

Di solito davanti all.edicola non c'è la fila...
e non tutti possono o vogliono leggere i giornali online.
In ogni caso, dovendo passare parecchio tempo in casa, poter leggere diventa una necessità. E gli italiani non sono dei gran lettori di libri.

 

Sul fatto che chi cura da sempre la propria salute ha maggiori possibilità di superare cose come questo virus, con me sfondi una porta aperta!
Ma purtroppo alle 10 di sera non puoi dire a tutti gli italiani: da domani mattina non fuma più nessuno!

 

Però non è questione di fila ma di pericolo di contagio.
La fila c'è in posta e in banca ma quelle restano aperte.

C'è la tv e c'è il web per informarsi,onestamente non poter leggere il giornale cartaceo mi sembra uno dei sacrifici minori.

Dal mio punto di vista se si vuole realmente impedire il contagio tutti i servizi in cui c'è una vicinanza e un minimo di contatto tra cliente e operatore/professionista/cassiere (anche il semplice passaggio di mano di prodotti e denaro) se non indispensabili dovrebbero essere chiuse.
Poi ovviamente ci sono attività più a rischio,in cui c'è contatto diretto o vicinanza tra i clienti,e quelle sono state chiuse.
Ma poteva essere utile chiudere anche le attività in cui il rischio è minore ma non offrono servizi di cui non si può fare a meno per 2 settimane.

 

Però si trattava di 15 giorni,è vero che un fumatore in astinenza diventa una bestia ma non si muore.
Comunque secondo me una volta passata l'emergenza un'operazione simile andrebbe fatta,magari in maniera graduale,per cercare di debellare il vizio del fumo nei prossimi X anni.

 

Premesso che non auspico una soluzione simile,vorrei fare un esercizio di fantasia.
Se un'operazione simile venisse approvata dando largo preavviso alla cittadinanza cosa succederebbe?
I fumatori assalirebbero le tabaccherie e farebbero scorta di sigarette,magari arriverebbero addirittura a spendere i soldi che gli servirebbero per fare la spesa pur di non rinunciare al fumo.
Ci sarebbero scene da far west in cui la gente si mena per accaparrarsi una stecca.
Mentre facendolo all'improvviso sarebbe più traumatico dal punto di vista della dipendenza ma molto più pratico,come togliere un cerotto.
Io conosco alcuni ex fumatori che hanno smesso e l'hanno fatto di botto,dall'oggi al domani sono passati da fumare 40 sigarette al giorno a 0.
Mentre quelli che hanno tentato di smettere gradualmente,almeno quelli che conosco io,non hanno mai smesso o hanno ricominciato presto.
Ovviamente per smettere in maniera drastica occorre una forte motivazione,ma in assenza di motivazione il fatto di non poter reperire in alcun modo le sigarette potrebbe essere altrettanto efficace...

Io senza fumare ho avuto un attacco di tosse che mi ha spaventato,non riuscivo a smettere.
Ho anche provato la febbre...
Ma credo di essermi semplicemente strozzato,ho ancora un po' di fastidio in gola a dire il vero.

 

Ma io e te abbiamo la fortuna di non sapere cosa sia la dipendenza, e la crisi da astinenza.
Era meglio favorire il contrabbando di sigarette?

 

In una situazione come quella attuale,con i confini nazionali blindati e tante città isolate secondo me il contrabbando sarebbe stato quasi impossibile.
Sarebbe interessante sapere se domani la produzione/importazione di sigarette venisse interrotta quanta merce rimarrebbe a disposizione per la vendita (legale o meno) fino ad esaurimento scorte.

 

Questa mattina a Torino traffico non dico intenso, ma nemmeno scarso. Io di persone a casa non ne vedo tante, tranne che nel mio ufficio, dove sono tutti in smart tranne me e il capo. E non l'ho deciso io.

 

Lo stato e' gia' in difficolta', se ci togli pure gli incassi derivanti dalla vendita delle sigarette...

 

Sarebbe solo un favore enorme per le mafie del contrabbando.

 

Un minimo di apertura anche di attività non strettamente necessarie come edicole e tabaccherie ha anche una funzione di valvola di sfogo. Stare tutto il giorno rintanati in casa può anche rivelarsi devastante per lo stato psicologico. Poi finisce che uno si ritrova in terapia intensiva non per il covid, ma per essere stato preso a randellate dalla moglie....

 

Il bilancio della vendita delle sigarette però è comunque in passivo.
Le cure,anche non relative al covid 19,per i fumatori costano enormemente di più rispetto agli introiti dei pacchetti di sigarette.
E poi non è per fare il menagramo ma se uno si prende il virus per essere uscito a comprare le sigarette la prima cosa che gli fanno fare i medici,soprattutto se viene ricoverato,è smettere di fumare.
Io spero che almeno qualche fumatore in questa situazione si decida a smettere,anche solo per il timore di uscire per andare in tabaccheria.

 

Se non sbaglio, se ti beccano ad andare in giro senza autocertificazione ci si becca un'ammenda (e non una semplice multa) e quindi si rischia di sporcare la fedina penale.
Qualche legale qui sul forum può confermare la cosa?