FedeSiena ha scritto:
......
C'è qualcosa che mi sfugge.
Senza entrare nel merito OGM SI/NO, inquinamento, biologico SI/NO, multinazionali e compagnia bella mi trovo di fronte ad una realtà che è sotto gli occhi di tutti : la vita media dell'uomo è in costante aumento soprattutto nei cosidetti paesi industrializzati.
Se tutto quello che mangiamo è veleno se l'inquinamento è pressochè letale, se le multinazionali pur di far profitti sono pronte a venderci ogni sorta di porcheria, mi chiedo come mai siamo non solo vivi ma addirittura più longevi?
La risposta è semplice.
In primo luogo perchè
insieme ad un
peggioramento generale degli alimenti, si è avuto nel corso degli anni un netto miglioramento generale delle condizioni di vita.
Basti pensare al riscaldamento nelle case che fino a 50 anni fa non c'era e all'innalzamento generale della qualità del lavoro.
In secondo luogo un altro importantissimo fattore che ha contribuito significativamente all'innalzamento della vita media è dato dall'uso e consumo di farmaci che prima non c'erano.
Pensa a quante persone arrivano a 80-90 oggi tenute in vita dai farmaci senza dei quali sarebbero morte 20 anni prima.
Ovviamente bisogna precisare bene a scanso di equivoci che la "vita media" non significa "qualità della vita".
Mah..... discorsi molto opinabili, IMHO.
In primo luogo il cibo: d'accordo sul peggiormento (ma sarebbe più corretto dire livellamento) delle qualità organolettiche dei cibi, ma dal punto di vista sanitario oggi il cibo è molto più sano di un tempo. Prova a pensare al latte appena munto con le mosche e i peli delle vacche nel secchio, oppure all'igiene del vino pigiato coi piedi (verruche comprese). ...
Punto secondo: qualità della vita. Tu stesso dici che c'è stato un miglioramento delle condizioni di vita, ma poi mi dici che "vita media" non significa necessariamente "qualità della vita". Bene, Il vecchio agricolo (se mi sente mi ammazza) mi racconta di lui, bambino di dieci anni che si alzava alle quattro del mattino per andare a "governare" la stalla, prima di attaccare i buoi e partire per dodici ore di aratura, a piedi e rigorosamente a dieta, perchè da mangiare c'era ben poco. In inverno bastavano quatto fiocchi di neve per essere chiusi in case riscaldate con legna umida e fumosa e con le scoregge degli abitanti, che per inciso si lavavano con il disgelo, ma c'era sempre l'alternativa di andare "a filò", ossia a chiacchierare in stalla, dove faceva più caldo, in un ambiente salubre e profumato. Altro che aria ionizzata...
Chi lavorava in fabbrica non era poi molto messo meglio: pensa ai fabbri che lavoravano con le colate di ferro fuso a trenta centimetri dalla faccia, ad esempio. O ai muratori che impastavano la malta con la pala.
Parliamo di qualità dell'aria? Zanzare da mezzo chilo e mosche fameliche che ti tormentavano? Le strade in terra battuta che diventavano piste amazzoniche con quattro gocce?
Potremmo continuare fino a domani. Ma sinceramente, preferisco un po' di PM10 nell'aria e qualche nanogrammo di ossicloruro di rame sulla frutta a
quella "qualità della vita".....