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Bonus gomme

Però vorrei spezzare una lancia in favore degli acquisti online: il mondo cambia e sopravvive chi si adegua. Uno dei problemi del nostro Paese è che non siamo disposti ad adeguarci ai cambiamenti socio-economici, i quali non sono però nella nostra disponibilità

Però in certi casi adeguarsi è impossibile.
Oggi comprare un elettrodomestico prodotto in Italia è molto difficile,basta accendere la tv e ogni due per tre parlano di un'azienda che fa fagotto e va all'estero.
Colpa di qualcuno che non si è voluto adeguare o semplicemente la concorrenza di altri paesi (come sulle vendite la concorrenza dei colossi del web) è impossibile da sostenere?
 
In Calabria siamo tutti (vabbe non esageriamo, ma siamo tantissimi), ingegneri, avvocati, commercialisti, geometri, geologi, professori, ... (continuo ?), praticamente troppi.
Vogliamo continuare a sfornare laureati da desti ate a fare i disoccupati o le p.i. in regime dei minimi?

Il problema più grosso imho è il gap di età.
Un laureato si affaccia sul mondo del lavoro quando ha circa 24-25 anni se tutto va bene.
E in certi settori non dico che a quell'età si è vecchi ma quasi.
Se le cose poi vanno male e deve cercare un lavoro non inerente alla sua formazione scolastica allora è spacciato perchè si ritrova a competere con i neodiplomati che costano meno e hanno una corsia preferenziale.
In certi casi imho piuttosto che portare avanti degli studi senza sbocchi e trovarsi a incominciare da zero a 30 anni suonati sarebbe meglio iniziare a lavorare subito dopo le superiori.
Suona brutto perchè studiare non dovrebbe mai essere considerata una perdita di tempo ma in certi casi purtroppo lo è.
 
Però in certi casi adeguarsi è impossibile.
Oggi comprare un elettrodomestico prodotto in Italia è molto difficile,basta accendere la tv e ogni due per tre parlano di un'azienda che fa fagotto e va all'estero.
Colpa di qualcuno che non si è voluto adeguare o semplicemente la concorrenza di altri paesi (come sulle vendite la concorrenza dei colossi del web) è impossibile da sostenere?
Colpa nostra - cioè di noi italiani, complessivamente intesi - che non abbiamo saputo investire nei settori strategici. Non produciamo smartphone, non produciamo PC, il settore high-tech è in mano ad altri paesi e continenti. Non investiamo sulla ricerca. In poche parole: siamo rimasti fermi al 1970.
Però concordo con quanto scritto da qualcuno poco fa: invece di pensare al passato, guardiamo avanti e rimbocchiamoci le maniche, abbiamo grandi potenzialità
 
Siamo OT e quindi mi limito ad osservare che il problema del Sud, non solo della Calabria, non è l'alto numero di laureati, bensì il tessuto socio-produttivo arretrato. Non bisogna ridurre il numero di laureati e specializzati - tesi che io stesso sposavo, erroneamente, sino a dieci anni fa circa - ma favorire una trasformazione del sistema socio-economici che possa finalmente richiedere ed assorbire le nuove competenze. Fine OT

Laureati si ma disposti all'occorrenza a sporcarsi le mani facendo anche lavori manuali ... non è possibile stare tutti ad una scrivania o ad un computer.
Detto da uno che le mani se le è sporcate abbastanza (in senso buono non capite male)
 
Per informazione
Artigiani e commercianti versano all’INPS circa il 24% del proprio reddito con un minimo di circa 3.600-4.000 euro annui, mentre l’aliquota destinata alla pensione per i lavoratori dipendenti è del 33% (oltre ad altri versamenti per cui si arriva al 36-39% destinato all’Inps, di cui circa il 9,2-9,5% a carico del dipendente ed il resto a carico del datore)
 
Per informazione
Artigiani e commercianti versano all’INPS circa il 24% del proprio reddito con un minimo di circa 3.600-4.000 euro annui, mentre l’aliquota destinata alla pensione per i lavoratori dipendenti è del 33% (oltre ad altri versamenti per cui si arriva al 36-39% destinato all’Inps, di cui circa il 9,2-9,5% a carico del dipendente ed il resto a carico del datore)

La parte finale a volte qualcuno se la dimentica.
Io sarei curioso di sapere però qual è la correlazione tra quanto versato da e per un dipendente e la sua pensione.
E qual è invece la correlazione tra quanto versato da un autonomo e la sua.
 
La parte finale a volte qualcuno se la dimentica.
Io sarei curioso di sapere però qual è la correlazione tra quanto versato da e per un dipendente e la sua pensione.
E qual è invece la correlazione tra quanto versato da un autonomo e la sua.
Le pensioni sono tutte correlate a quanto si versa. Il che non significa, attenzione, che se verso 100 avrò una pensione pari a 100, ma che la pensione sarà proporzionata ai contributi versati e all'età di accesso alla medesima
 
Le pensioni sono tutte correlate a quanto si versa. Il che non significa, attenzione, che se verso 100 avrò una pensione pari a 100, ma che la pensione sarà proporzionata ai contributi versati e all'età di accesso alla medesima

Però se i dati riportati da U2511 sono corretti i conti non tornano.
Le pensioni degli autonomi sono sempre molto inferiori e non solo del 15%.
 
Però se i dati riportati da U2511 sono corretti i conti non tornano.
Le pensioni degli autonomi sono sempre molto inferiori e non solo del 15%.
Perché gli autonomi versano meno e perché, nei decenni passati, avevano un regime pensionistico molto meno favorevole rispetto ai lavoratori subordinati. O se preferisci questi ultimi godevano di un regime più generoso rispetto ai primi
 
O se preferisci questi ultimi godevano di un regime più generoso rispetto ai primi

E allora vuol dire che non tutte le pensioni sono ugualmente proporzionate a quanto versato.
Se i 100000 euro e rotti versati in 28 anni da mia madre "valgono" solo 60 euro al mese in più rispetto alla pensione di anzianità allora un dipendente che invece va in pensione con 600 euro al mese in più rispetto ai 525 previsti per mia madre dovrebbe aver versato 10 volte di più.
Ma mi riesce difficile pensare che un dipendente (o meglio come ha giustamente scritto U2511 principalmente il datore di lavoro di un dipendente) possa versare oltre 1 milione di euro di contributi in meno di 30 anni.
Vorrebbe dire se le proporzioni sono quelle riportate avere un reddito di oltre 80000 euro annui,non proprio uno stipendio base.
A me sembra che a 1 euro di contributi versati da un autonomo corrisponda molto meno in termini di pensione rispetto alla stessa cifra versata da (o meglio per) un dipendente.
Altrimenti non si spiega la sproporzione.
 
E allora vuol dire che non tutte le pensioni sono ugualmente proporzionate a quanto versato
Oggi abbiamo un metodo di calcolo di tipo contributivo, il che significa che la pensione è parametrata ai contributi versati: più verso più ottengo. Prima della riforma Dini, e per alcuni fino alla riforma Fornero, il meccanismo era retributivo e quindi svincolato dai contributi versati
 
Oggi abbiamo un metodo di calcolo di tipo contributivo, il che significa che la pensione è parametrata ai contributi versati: più verso più ottengo. Prima della riforma Dini, e per alcuni fino alla riforma Fornero, il meccanismo era retributivo e quindi svincolato dai contributi versati

Ti ripeto.
100000 euro e rotti versati.
60 euro mensili oltre la pensione minima.
Chi va in pensione con 600 euro oltre la minima (che comunque non significa avere una pensione d'oro perchè si parla di poco più di 1000 euro al mese) ha versato 10 volte di più?
Non è possibile.
Forse a penalizzare mia madre è il fatto che il calcolo è stato fatto alla situazione attuale,quindi con solo 28 anni di contributi versati.
Ma la sproporzione tra quanto versato e quanto "ottenuto" (anche se in realtà prima del 2030 non otterrà nulla) è lampante.
Di fatto quei 100000 euro sono stati letteralmente buttati nel cesso perchè considerata l'aspettativa di vita di mia madre le sarebbe convenuto di gran lunga non versare nemmeno 1 euro e accontentarsi della minima.
 
Se andiamo avanti così ci arriviamo.
Io speravo,forse ingenuamente,che finita l'emergenza sanitaria ci potesse essere un'inversione di tendenza.
Cioè che quello che era tanto comodo e sicuro durante la pandemia venisse abbandonato in nome della voglia di uscire e tornare a fare acquisti come prima.
Ma temo che invece il covid abbia solo accelerato una tendenza irreversibile che purtroppo si sposa malissimo con la nostra economia fatta di piccole e medie imprese.
Sicuramente siamo indietro per certi versi e bisognerà adeguarsi,ma temo che il prezzo da pagare sarà elevatissimo se non iniziamo a mettere in conto anche altri fattori oltre alla comodità e al prezzo.
Se invece continuiamo a battere sugli stessi tasti tra poco diremo ai coltivatori italiani che si devono adeguare o specializzare perchè se altri paesi ci offrono le stesse materie prime a un prezzo molto più basso è giusto approfittarne.
No non puoi rigirarmi la frittata sui coltivatori prendendo quello che ho detto sul gommista non mi sta bene e non è corretto
 
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100000 euro e rotti versati.
60 euro mensili oltre la pensione minima.
Non conteggiare i 100k euro parametrandoli ai 60 euro, ma alla pensione completa che prenderà, per ipotesi facciamo 600 euro netti mensili x 13 sono 7800, se prendesse la pensione per 15 anni sarebbero 117.000 ed ecco recuperati i soldi versati, fatta salva la svalutazione, così a "spanne".
 
Però in certi casi adeguarsi è impossibile.
Oggi comprare un elettrodomestico prodotto in Italia è molto difficile,basta accendere la tv e ogni due per tre parlano di un'azienda che fa fagotto e va all'estero.
Colpa di qualcuno che non si è voluto adeguare o semplicemente la concorrenza di altri paesi (come sulle vendite la concorrenza dei colossi del web) è impossibile da sostenere?
Le delocalizzazioni e le esternalizzazioni sono una piaga che tocca tutti.
Io stesso sono stato esternalizzato per la lungimiranza di grandi top manager che vengono misurati sulla performance a 4-5 anni salvo poi fare buchi e disastri sul lungo termine. Con l’aggravante di aver fatto male i contratti e con i manager che succedono che non riescono nemmeno più a ritornare indietro
Quando avranno delocalizzato tutto il possibile e non sapranno più a chi vendere la roba perché hanno ridotto alla fame chi gliela compra, allora se la compreranno da soli o venderanno solo ad arabi e cinesi
Questo non toglie che io sono liberissimo di risparmiare il 30% su un acquisto di gomme (se andiamo su gomme grosse il risparmio è ancora maggiore) senza dovermi sentire dire che io sto impoverendo il tessuto sociale perché non compero le gomme da chi comunque prende soldi per montarmele
Il tessuto sociale è da un bel po’ che è stato impoverito e non certo dai lavoratori dipendenti
 
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