PierUgoMaria1 ha scritto:
quadrif ha scritto:
PierUgoMaria1 ha scritto:
Non so se hai capito davvero il senso del thread, forse non l'ho capito nemmeno io visto che non é mio, ma la tua interpretazione mi sembra processo alle intenzioni, con presunta malafede.
Le certezze sui motori non ci sono, come non ci sono su nulla. Fatto sta che la stampa ( tipicamente non nazionale ) scrive ugualmente, sicché puoi andarti a leggere di che motori si parla, e farti un'idea personale su quale sia l'origine.
Quanto all'adattabilità dei pareri, tutto puo' essere, ma la vedo un po' dappertutto: fino a poco fa il v6 si ipotizzava direttamente derivato dal v8 ferrari a 90°, con plauso unanime. Ora invece ( non so perché ), si dà per certo il Pentastar v60 della Ghibli, ed il plauso rimane incondizionato. Boh.
Il 1750 italiano ( qualità non sufficiente ma inoppugnabile ) lascerà il posto ad un altro motore che farà lo stesso mestiere, ma con più cavalli, quindi non é il concetto del benzina potente ad esser stato archiviato, ma proprio il 1750 in quanto tale. Forse non era abbastanza medio globale... Quello che fino a ieri era venduto come il pinnacolo assoluto dell'alfitudine motoristica, adesso va in prepensionamento. Motivo? Boh... U.S.A. e getta.
Forse avrò travisato il senso del topic e se è così me ne scuso, ma per evitare malintesi è sufficiente lasciare le disquisizioni sulla purezza dei cromosomi ai forum di biologia genetica, partendo da uno spunto che non offra il destro a strumentalizzazioni da parte di chi intende seminare zizzania e malafede h24, come il sottoscritto
Il Tbi, per quanto è dato sapere, potrebbe rimanere solo su 4C, assumendo il ruolo di propulsore dedicato.
Il nuovo 2.0 in Italia raccoglierà le briciole, come al solito, ma all'estero probabilmente rappresenterà una cubatura più consona alle abitudini ed a ciò che offre la concorrenza.
Del V6 neanche ne parlo. Entro i confini nazionali sarà più raro della mosca bianca e nei Paesi verso i quali è destinato, probabilmente non chiamano i Ris di Parma per farlo analizzare.
Quadrif, stiamo parlando della provenienza, della paternità, del luogo dove vengono progettati, da chi e per chi, di un numero di motori per un prodotto che vuole assolutamente fregiarsi del "made in italy". Io non vedo davvero quali altri termini inventarsi per parlarne in maniera politicamente più corretta.
Se poi qualcuno cerca la strumentalizzazione, la troverà a prescindere. La dimostrazione mi pare che fino a tre secondi fa nessuno si é schifato di parlare dei " geni di Maranello". Ma al cambiare delle news, la genetica diventa argomento equivoco. Ci prendiamo troppo sul serio a mio avviso.
"Genetica" è un termine accettabilissimo che non può in alcun modo essere percepito come ostile od offensivo.
Comunque, PierUgo, lasciamo pur stare la semantica e la genetica e parliamo di motori e di auto.
Il discorso dell'esclusività e del made in Italy può starmi bene, ma allora dobbiamo decidere che tipo di prodotto vogliamo e come posizionarlo sul mercato.
Sei un veterano del forum, per cui non ti devo ricordare nulla, ma già ai tempi della presentazione della Giulietta, quanti sono stati i commenti di chi la considerava troppo cara? Se vogliamo l'esclusività o i motori dedicati, il prezzo va di conseguenza, con il risultato che le macchine restano nei piazzali.
Quanti si sono lamentati per l'assenza di una station wagon? Poniamo che si metta in produzione una Giulia che non abbia nulla da spartire con sorelle o cugine: pianale nuovo, motori dedicati, finiture di lusso. Il possibile acquirente, che non bada a spese, in questo periodo storico con tutta probabilità riterrà più razionale l'acquisto di un'omologa tedesca. L'utente medio, che non ha soldi da scialare, ripiegherà su vetture dal rapporto qualità/prezzo più conveniente. Resta l'appassionato, che però negli anni si è disaffezionato al prodotto, considerandolo troppo Fiat, con punte che oserei definire di avversione ideologica.
Il passo verso un'Alfa autonoma ed esclusiva, se mai verrà compiuto, passa per forza attraverso delle fasi intermedie. Ci dovrà essere un avanzamento per ogni nuovo modello proposto, in modo da recuperare pian piano la qualità e con essa la fiducia persa dai clienti.
Si vorrebbe tutto e subito, ma un'azienda che dieci anni fa era praticamente fallita non può permettersi di agire come chi si trova in una solida posizione. Con la fusione Fiat/Chrysler, la società poggia su basi migliori e permette di guardare al mercato con prospettiva diverse anche, perchè no, in ottica ad una nuova aggregazione.
Al momento, di positivo abbiamo il ritorno della trazione posteriore.
C'è ancora molto da lavorare, ne sono consapevole, ma già l'inversione di tendenza che si intravede, è buona cosa.
Quanto viene riportato dalla stampa lo prendo sempre con le dovute cautele. Si è passati da una Giulia che doveva essere una Giulietta allungata a TA, a un'auto progettata e costruita in Usa, fino all'attualità che ce la propone a TP, progettata dalle "puzzole" in Italia, realizzata a Cassino, i motori a Termoli.
Quanto saranno buoni i propulsori non lo so, potrebbero essere meno americani di quanto viene dipinto, oppure bisognerà aspettare il "prossimo giro" perchè si fregino a pieno titolo dell'appellativo made in Italy.