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Approvate da 4R - ipocrisie e giochi mediatici

Trattandosi di una rivista di auto userei toni meno gravi giacchè tratta un tema da "passatempo" e non da "mi da' da mangiare", però, la sostanza direi che è stata centrata.
 
Sicuro? Forse non ti dà da mangiare, ma quando vai a comprare un'auto, se sbagli l'acquisto magari poi dovrai "mangiare" un po' meno, e azzeccarlo può farti risparmiare soldi per mangiare un po' di più. Quindi, sbagliarlo o azzeccarlo per i consigli di Quattroruote non è forse molto, molto importante? In ogni caso le leggi sulla stampa non fanno distinzione tra mensili di auto, di salute, di uncinetto&filet o di computer....:)
 
Sapevo che qualcuno l'avrebbe scritto ;) ! Acquistare un auto sulla scorta dei giudizi di una rivista è roba da "paraplegici" mentali.
L'unica cosa utile delle riviste, in quel caso sono i listini per fare un primo paragone. Sul resto i valori in campo, per la scelta, diventano altri. Personalmente, al più, il giudizio positivo di una rivista può avermi fatto piacere confermando sostanzialmente la bontà della mia valutazione. I giudizi negativi, certo non mi offenderebbero. Ma vai a trovarli i giudizi negativi ......
I giudizi veri te li può dare una prova ben fatta ... un po' come indossare un vestito. In vetrina magari è bello ed elegante ma quando lo indossi ti accorgi che non ti è adatto. Sulle auto è lo stesso. Una volta ristretto il campo delle valutazioni solo una bella "indossata" può dire se l'auto è quella giusta o meno.
 
Appunto. Quello che dici diventa vero e sacrosanto proprio quando le informazioni fornite dalla stampa sono fuorvianti, non veritiere, di parte. Insomma, quando sono "cattive informazioni", Ma se fossero "buone informazioni", fidarsi non sarebbe poi tanto da "paraplegici mentali". Sarebbe anzi molto utile e farebbe risparmiare molto tempo. Il che non significa ovviamente fidarsi ciecamente di quanto appare sulla carta stampata o sul video, né evitare di fare confronti anche sulla base delle proprie sensazioni toccando con mano (quando possibile). Proprio per questo, per il suo potere di "orientare", le leggi sulla stampa prevedeno certi paletti che non vanno superati. Del resto, quando acquisto un'auto, un frigorifero o una crociera, non posso certo ritenere di saper valutare da solo ogni aspetto dell'acquisto utile a sventare un imbroglio o comunque a scongiurare un cattivo acquisto. E, scusami se ti contraddico, non credo proprio che una "bella indossata" basti a comprendere se l'auto che stai acquistando è una schifezza o no. Potrai sapere se ci stai bene, se ti piace, se il bagliaio è quello che volevi, se le prestazioni ti convincono, ma se è un "bidone" credo che la tua "indossata" serva a ben poco. Proprio per questo si acquistano le riviste: per avere informazioni utili a orientarsi e apprendere cose che un non esperto di solito non può capire con una semplice "indossata". E così torniamo al punto di partenza: se queste informazioni sono inquinate, ti senti più portato ad approfondire la tua "indossata". Che in ogni caso difficilmente potrà salvarti dal "bidone".
 
Infatti, non devi aspettarti nulla di più di qualche dato numerico che (speriamo) sia stato rilevato correttamente e che, se è così, può risultare utile. Per il resto, su Quattroruote c'è molto fumo, poco arrosto e parecchia "cattiva informazione". Hanno perso troppa credibilità e per motivi e colpe più che evidenti. A proposito: hai visto, sull'ultimo numero, l'intervista di Cavicchi al boss di Peugeot-Citroen? Come volevasi dimostrare, dopo aver beccato i soldi della pubblicità, il direttore ha fatto un'intervista all"'acqua di rose". Nemmeno l'ombra di una domanda un minimo imbarazzante. Sembra un colloquio tra vecchi amici attorno a un bicchiere di vino. Il che dimostra che si può anche essere accondiscendenti verso chi versa soldi per la pubblicità non solo nelle prove su strada (Cavicchi ha promesso che non sarà tenero verso le Citroen: vedremo), ma anche in altri settori della rivista. Eppure di domandine pepate al boss di PSA poteva fargliene, eccome....
 
24valvole ha scritto:
...Queste persone trovano normalissimo che un'azienda editoriale abbia come principali suoi clienti gli inserzionisti, e non i lettori...
Se ti riferisci a me sbagli di grosso. Io non trovo affatto normale quanto sopra, anzi.
Per meglio dire ("normale" in questo caso è parola ambigua), io non lo trovo affatto accettabile, giusto, corretto. Però amaramente osservo, constato, rilevo che ormai le cose stanno esattamente così.
Ad esempio: quante sono le riviste nelle quali partendo dalla copertina bisogna sfogliare 4, 5, 8, 10 pagine di contenuti prima di trovare una inserzione pubblicitaria e quante sono invece quelle in cui accade l'esatto contrario?

...chi tiene davvero in piedi una rivista non sono gli inserzionisti pubblicitari, ma i lettori...
Esattamente come chi tiene veramente in piedi un'azienda metalmeccanica sono le macchine utensili, che l'azienda considera però come strumenti indispensabili per confezionare il prodotto da vendere ai propri clienti, che sono altri.

...la categoria che una rivista dovrebbe rispettare di più è quella dei lettori, e non quella degli inserzionisti...
Appunto, dovrebbe. Pienamente d'accordo.
Invece ciò accade sempre meno, anche grazie ai lettori stessi, che sembrano digerire praticamente tutto e continuano a comprare le riviste (e guardare la tv e ascoltare la radio) nonostante la pubblicità si faccia gradualmente sempre più invadente, arrogante, aggressiva e subdola.
Nessuna redazione si sognerebbe, in fase di impaginazione, di spostare una pagina pubblicitaria ad es. dall'inizio alla fine della rivista e tanto meno si sognerebbe di non pubblicare una certa inserzione nel numero previsto spostandola magari al mese o al semestre successivo senza consultare in alcun modo l'inserzionista. Quest'ultimo infatti andrebbe su tutte le furie, si rifiuterebbe di pagare e si tramuterebbe con ogni probabilità in un ex-cliente senza ritorno.
Nei confronti del lettore/spettatore/ascoltatore il comportamento invece, guarda caso, è radicalmente diverso. O no?

Quindi io non approvo, ma prendo atto. Forse mi sbaglio, ma davvero mi riesce difficile trovare nella realtà che mi circonda qualcosa che sia capace di farmi cambiare idea.
 
Io non approvo, non accetto di prenderne atto, critico e non compro. Me ne sbatto di quel che pensano inserzionisti e redattori.
Ringrazio quanti non mi assillano di pubblicità o, meglio, non tentano di infinocchiarmi con pubblicità occulte o artatamente contraffatte.
 
G5 ha scritto:
Io non approvo, non accetto di prenderne atto, critico e non compro. Me ne sbatto di quel che pensano inserzionisti e redattori.
Ringrazio quanti non mi assillano di pubblicità o, meglio, non tentano di infinocchiarmi con pubblicità occulte o artatamente contraffatte.

Allora per coerenza oltre a non acquistare più la rivista visto che non approvi, non accetti e non compri e che cerc di infinocchiarti con pubblicità occulte non dovresti usufruire neanche del suo forum.....o sbaglio?
 
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