Tornando a un altro aspetto della finanza e dei mercati, ovvero inflazione e tassi bancari, l'altro ieri a Sky Economia c'erano tre ospiti, che pur di estrazione completamente diversa (Paolo Agnelli, Sommella, Fassina), erano tutti concordi nel dire che a loro avviso la BCE (ma anche la FED) ha esagerato con l'aumento dei tassi, mettendo non solo in crisi l'economia, come è logico che sia, ma agendo con una misura "dottrinale", arcaica, poco aderente ai tempi attuali e alla particolare tipologia di inflazione. Tematiche con cui sono d'accordo, e l'ho scritto anche qui.
Per esempio l'imprenditore Paolo Agnelli (leader nel settore dell'alluminio, niente a che vedere con la famiglia Agnelli), sosteneva che verso la metà del 2022 i prezzi di luce e gas sono andati alle stelle, facendo schizzare verso l'alto l'inflazione, ma ora sono più bassi, anche se sopra il prezzo precedente. Tuttavia la spesa che si sta risparmiando sull'energia è stata sostituita (forse con un aumento) dal forte aumento della spesa per interessi, di fatto vanificando un possibile calo, anzi, per tale ragione i prezzi praticati dalle sue aziende (e non solo) continuano a salire, e così l'inflazione generale, che è scesa pochissimo in relazione a quanto si è stato fatto come interessi. Se BCE e FED avessero aspettato un po', forse i prezzi non sarebbero aumentati...
Anche Sommella (MF), esperto di finanza, diceva di non comprendere questo uso "dottrinale" e scriteriato della "leva tassi" contro l'inflazione, e gli faceva eco l'economista ed ex vice-ministro Fassina, il quale affermava che ci sono altri modi, più "moderni", per combattere l'inflazione.
Aggiungo che il ministro italiano dell'economia ha detto ieri che l'aumento dei tassi (e quindi degli interessi sul debito pubblico italiano) costa allo Stato circa 15 miliardi (non ci vuole un genio per capirlo), che quindi verranno sottratti alla "manovra 2024", che a questo punto penso che sarà "austera". "Dovremo trovarli da qualche altra parte", ha concluso...
A questo punto direi che non sia il caso di gioire per tassi su titoli di Stato, obbligazioni e CD che arrivano al 4%, perchè comunque l'inflazione è quasi il doppio...
Per esempio l'imprenditore Paolo Agnelli (leader nel settore dell'alluminio, niente a che vedere con la famiglia Agnelli), sosteneva che verso la metà del 2022 i prezzi di luce e gas sono andati alle stelle, facendo schizzare verso l'alto l'inflazione, ma ora sono più bassi, anche se sopra il prezzo precedente. Tuttavia la spesa che si sta risparmiando sull'energia è stata sostituita (forse con un aumento) dal forte aumento della spesa per interessi, di fatto vanificando un possibile calo, anzi, per tale ragione i prezzi praticati dalle sue aziende (e non solo) continuano a salire, e così l'inflazione generale, che è scesa pochissimo in relazione a quanto si è stato fatto come interessi. Se BCE e FED avessero aspettato un po', forse i prezzi non sarebbero aumentati...
Anche Sommella (MF), esperto di finanza, diceva di non comprendere questo uso "dottrinale" e scriteriato della "leva tassi" contro l'inflazione, e gli faceva eco l'economista ed ex vice-ministro Fassina, il quale affermava che ci sono altri modi, più "moderni", per combattere l'inflazione.
Aggiungo che il ministro italiano dell'economia ha detto ieri che l'aumento dei tassi (e quindi degli interessi sul debito pubblico italiano) costa allo Stato circa 15 miliardi (non ci vuole un genio per capirlo), che quindi verranno sottratti alla "manovra 2024", che a questo punto penso che sarà "austera". "Dovremo trovarli da qualche altra parte", ha concluso...
A questo punto direi che non sia il caso di gioire per tassi su titoli di Stato, obbligazioni e CD che arrivano al 4%, perchè comunque l'inflazione è quasi il doppio...
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