Passando a un’analisi più in generale della stagione appena conclusa, occorre fare i complimenti alla Red Bull e a Verstappen per l’incredibile “striscia” di risultati, qualcosa di mai visto in F.1. Certo, il numero di vittorie di Max è stato favorito da un compagno di squadra che dopo 4 gare si è spento, ma comunque il dominio è stato assoluto, incontrastato.
L’unica vittoria della Ferrari è avvenuta in circostanze particolari.
Le tradizionali avversarie dei “lattinari”, ovvero Ferrari e Mercedes, sono state molto al di sotto delle aspettative, e Mercedes per tenere il passo almeno della Ferrari ha stravolto il singolare progetto 2022, progetto definitivamente buttato alle ortiche per manifesta inferiorità.
Quest’anno poi c’è stata un’altra novità inaspettata: due altre squadre si sono inserite al vertice, portando a 5 i team che si sono un po’ staccati dal resto del gruppo. Sto parlando di Aston Martin nella prima metà della stagione (soprattutto con Alonso) e di McLaren nella seconda metà. Proprio a causa di questa discontinuità di rendimento alla fine non hanno insidiato la Ferrari e la Mercedes.
L’Alpine invece non si è mai inserita nella lotta di vertice, e ha recitato il ruolo di prima tra la “serie B” dello schieramento, cioè dalla sesta alla decima squadra.
Tra i piloti emergenti cito Piastri. Il campione del mondo della F.2 2021 ha disputato un ottimo campionato. A volte è stato più veloce di Norris, uno che viene considerato un top driver.
I big si sono confermati tutti ad altissimo livello, tranne Russell. Per me infatti tali sono Verstappen, Hamilton, Alonso, Leclerc, Norris, e appunto Russell pensando all’anno scorso, ma quest’anno George ha commesso troppi errori, ha causato almeno un paio di incidenti ed è stato di fatto abbastanza inferiore a Hamilton. Vedremo l’anno prossimo…